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Recupero Giornata 5 - Reggiana

QUESTA PARTITA NON S'HA DA FARE...

Il campionato Primavera osserva una lunga sosta dall'inizio di dicembre al 12 febbraio 1967. C'è quindi il tempo che occorre per i recuperi della quinta giornata, sospesa per l'alluvione, e delle altre gare non disputate causa maltempo.

Domenica 11 dicembre 1966 è in programma Verona – Reggiana, valevole per la quinta giornata del campionato. Mister Conti deve rinunciare a Luigi Marcolongo, convocato in prima squadra da Pozzan per la trasferta di Novara, dove però non scenderà in campo. Al suo posto, rientra Giancarlo Fusaro nel ruolo di libero, con Mario Guardalben spostato più avanti sulla linea di centrocampo. Proprio Guardalben è il primo a rendersi pericoloso dalle parti del portiere reggiano Ciccarelli, ma la sua violenta conclusione al 12' del primo tempo si spegne a lato di un soffio. Pur privo di Marcolongo, il Verona tiene il pallino del gioco, ma fatica a trovare spunti degni di nota. La difesa della Reggiana, dove si segnalano i due terzini Jemmi e Battini, regge senza troppi affanni.

Giancarlo Fusaro
Giancarlo Fusaro con la maglia del Verona sul terreno del vecchio Bentegodi (foto per gentile concessione di Fusaro).

Nel frattempo però la nebbia si è fatta più fitta e, quando le squadre escono dagli spogliatoi dopo l'intervallo, il vecchio Bentegodi appare ovattato. Se in occasione dell'ultima gara casalinga, quella pareggiata 0-0 contro il Mantova, la nebbia aveva "risparmiato" i giocatori, consentendo loro di portare a termine l'incontro, in questo caso l'arbitro Boschetti di Rovereto deve arrendersi all'evidenza. Al 12' del secondo tempo il direttore di gara rimanda le squadre negli spogliatoi, dopo aver effettuato due vani tentativi per verificare se ci fossero le condizioni per continuare il gioco. La partita, al momento della sospensione, era ferma sul punteggio di 0-0.

Evidentemente questa partita non s'ha da fare, non ancora almeno. L'Arena, in margine al commento, riporta che "l'incontro verrà recuperato probabilmente domenica prossima", ma in settimana è già previsto anche un altro recupero per i ragazzi della Reggiana, quello contro il Milan. Mercoledì 14 dicembre 1966, al Mirabello, Reggiana – Milan finisce 0-0. Per evitare ai giovani reggiani di disputare tre partite nel giro di sette giorni, il recupero della gara con il Verona viene rimandato all'anno nuovo.

Intanto, il 20 dicembre 1966, Carlo Bonazzi comunica alla stampa che "dopo cordiali trattative" lui e Saverio Garonzi hanno deciso di condividere gli "oneri morali e finanziari" per condurre il Verona. Arriva in società Saverio Garonzi, destinato a segnare la storia del Verona. "E per noi, è stato l'inizio della fine" scherza, ma non troppo, Gaetano Pasetto. "Bonazzi era un presidente molto umano e attento a noi giovani. Con Garonzi, cambiò un po' tutto. L'importante era monetizzare, anche a scapito delle nostre prospettive di carriera." Ma avremo tempo per vedere in seguito come sarà il futuro dei ragazzi della Primavera sotto le scelte di Garonzi e di Iro Di Brino.

Garonzi e Bonazzi
Garonzi e Bonazzi (da "Alè Verona" Maggio 1967)

Intanto, uno dei primi "colpi" della strana coppia Bonazzi – Garonzi al vertice societario è l'arrivo, ad inizio del 1967, di Nils Liedholm in veste di direttore tecnico, affiancato a Ugo Pozzan che, nonostante l'incarico inizialmente ad interim, rimarrà quindi sulla panchina gialloblu per l'intera stagione. Nato nel 1922 in Svezia, Liedholm è arrivato in Italia per giocare nel Milan nella stagione 1949-50, e si è ritirato dal calcio giocato nel 1961, all'età di 39 anni, dopo una carriera gloriosa con ben 4 scudetti conquistati in maglia rossonera. Appena smessi i panni di calciatore, il Milan gli offre la possibilità di entrare nello staff tecnico, prima come assistente di Carniglia, e poi in prima persona, anche se con l'imponente figura di Gipo Viani a fare da direttore tecnico. Quello stesso ruolo che ora gli viene affidato a Verona, ed è chiaro che sarà lui, il "Barone", a prendere le decisioni, nonostante sulla carta rimanga allenatore Ugo Pozzan, la cui profonda conoscenza dell'ambiente gialloblu sarà comunque determinante.

...MA ALLA FINE SI FA. E IL VERONA TORNA A VINCERE

La gara Verona – Reggiana viene infine recuperata domenica 22 gennaio 1967.

I ragazzi di Conti arrivano alla gara di recupero con un po' di apprensione, dopo aver conquistato un solo punto nelle ultime due gare del girone di andata: il pareggio interno con il Mantova per 0-0 e la sconfitta a Vicenza per 1-0. Tenuto conto anche della gara sospesa con la Reggiana al 12' della ripresa sul punteggio di 0-0, e del fatto che l'ultima rete nel 3-0 sul Brescia del 20 novembre 1966 era stata segnata da Fratton al 14' della ripresa, praticamente i gialloblu non riescono a segnare da 3 partite intere. È necessario riprendere la via del gol per rimanere nella scia del Milan che, nel mese di dicembre, ha disputato entrambe le gare di recupero, e si trova ora al comando con 14 punti in graduatoria. Soprattutto, l'obiettivo dei giovani gialloblu è allungare in classifica sul Varese, che nel recupero della quinta giornata ha perso proprio contro il Milan. Per di più, la squadra deve scendere sul terreno del vecchio Bentegodi senza due dei titolari, Fratton e Antonini, colpiti entrambi da influenza.

La gara con la Reggiana spazza via, semmai ce ne fosse stata necessità, ogni dubbio in merito alla capacità offensiva della Primavera veronese, e le poco più di 200 persone che sfidano il freddo del vecchio Bentegodi possono vedere Pangrazio andare in gol già dopo 7 minuti dall'inizio dell'incontro. Sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Stoppa calcia a rete impegnando il portiere reggiano Caroni che però non trattiene il pallone e Pangrazio, ben appostato, raccoglie e segna il gol dell'1-0.

Nella ripresa, al 10' mister Conti inserisce Cumerlato al posto di Pistori e, dopo pochi minuti, Pastorello segna il gol del raddoppio approfittando di un rimpallo e battendo Caroni in uscita. La gara sembra ormai in discesa per il Verona, ma a complicarla arriva l'inattesa espulsione di Stoppa, per un'entrata in scivolata che l'arbitro Medeghini di Brescia ritiene da cartellino rosso diretto. Con l'uomo in meno, il Verona tenta di gestire la gara difendendosi dagli attacchi della Reggiana, che però trova la rete del 2-1 grazie a Bosoni. Poco male, perché a ristabilire le distanze e a chiudere l'incontro ci pensa ancora Pastorello con un'azione personale. Finisce 3-1 e il Verona consolida la sua posizione come migliore fra le squadre di serie B, staccando il Varese di ben 4 punti.

Questa la classifica del campionato Primavera al termine del girone di andata:


G V N P GF GS P.ti
Milan 9 6 2 1 8 2 14
Verona 9 5 3 1 10 3 13
Brescia 9 3 4 2 9 9 10
Varese 9 2 5 2 8 8 9
Mantova 9 2 4 3 7 8 8
Padova 9 2 4 3 10 9 8
Reggiana 9 1 6 2 5 5 8
Atalanta 9 1 5 3 4 9 7
Venezia 9 3 1 5 10 10 7
Vicenza 9 3 0 6 6 14 6


Antonio Pastorello
Antonio Pastorello, autore di una doppietta contro la Reggiana nel recupero vittorioso per 3-1 del 22 gennaio 1967 (foto per gentile concessione di Fusaro).

Sul fronte della prima squadra, il Verona di Pozzan e Liedholm chiude il girone di andata del campionato di serie B con un pareggio 0-0 sul campo del Livorno che gli consente di fermare un'emorragia di sconfitte esterne consecutive incassate a Novara, Modena e Messina. Il pareggio di Livorno vale il quartultimo posto, a quota 16 punti, in coabitazione con Genoa e Salernitana. Nonostante la squadra abbia dato segnali di risveglio, la classifica rimane deficitaria.

MILAN E BRESCIA AL VIAREGGIO

L'inizio del girone di ritorno è previsto, al termine di una lunga sosta, per il 12 febbraio 1967, per dare spazio anche al Torneo di Viareggio che si svolge dal 27 gennaio all'8 febbraio e che vede impegnate 2 formazioni del girone A del Torneo Primavera: il Milan e il Brescia.

Il Brescia viene eliminato al primo turno dai russi del Burevestnik, che si impongono nella gara di andata per 5-0. Gli azzurri bresciani cercano di ribaltare il risultato con coraggio nella gara di ritorno, ma si devono accontentare di una vittoria 5-2 che non consente loro il passaggio del turno.

Ben altro cammino fa la squadra del Milan che, per l'occasione, ha ottenuto dal Verona di poter portare a Viareggio anche Luigi Maldera. I rossoneri eliminano in sequenza Eintracht Francoforte e Torino prima di trovarsi di fronte la Fiorentina in semifinale. Al termine di un incontro equilibrato, finisce 0-0 e sono i calci di rigore ad assegnare la vittoria alla Fiorentina, che verrà poi sconfitta in finale dal Bologna. Il Milan deve invece accontentarsi del quarto posto, dato che anche nella finale di consolazione perde ai rigori contro la Roma. Il giovane Maldera rientra a disposizione di Pozzan e Liedholm per affrontare il girone di ritorno con la prima squadra gialloblu, e sicuramente non avrà mancato di raccontare l'esperienza durante gli allenamenti ai ragazzi della Primavera.

Il Milan al torneo di Viareggio
La formazione del Milan che ha giocato la finale per il terzo posto contro la Roma al torneo di Viareggio. In piedi: Daolio, Giacomin, Fraccapani, Faloppa, Corbellini, Trapanelli (accompagnatore), Grossetti; accosciati: Nimis, Aplini, Saltutti, Vecchi e Luigi Maldera (foto tratta da magliarossonera.it).

Mentre le due formazioni lombarde si "godono" la vetrina del torneo di Viareggio, il Verona di Conti lavora duro per arrivare in forma alla ripresa del campionato. Avessero potuto scegliere, i ragazzi gialloblu il Viareggio l'avrebbero fatto, eccome. "Credo che la possibilità di partecipare, quando eravamo in A nel 1969, non mancò, ma la società valutò che c'erano troppe spese per restare a Viareggio a giocare un torneo così lungo". Ci racconta Gaetano Pasetto "Sono convinto che avremmo potuto ben figurare anche noi; basti pensare che, nel 1969, il Viareggio fu vinto dall'Atalanta, squadra che nel precedente campionato Primavera avevamo battuto con un doppio 4-1".

Recupero quinta giornata, 11 dicembre 1966

VERONA – REGGIANA 0-0
Sospesa al 12'st per nebbia

VERONA: Bertucco, Righetti, Migliorini, Fusaro, Gobbi, Guardalben, Pangrazio, Antonini, Stoppa, Fratton, Pastorello.

REGGIANA: Ciccarelli, Jemmi, Battini, Jori, Notari, Agretti, Bonci, Bonferroni, Del Fabbro, Bosoni, Palleschi.

Recupero quinta giornata, 22 gennaio 1967

VERONA – REGGIANA 3-1

VERONA: Bertucco, Righetti, Fusaro, Migliorini, , Gobbi, Marcolongo, Pangrazio, Pistori (Cumerlato dal 10' st), Stoppa, Guardalben, Pastorello.

REGGIANA: Caroni, Jemmi, Battini, Jori, Notari, Agretti, Bosoni, Cesari, Del Fabbro, Codazzi, Palleschi.

RETI: Pangrazio al 7' pt; Pastorello al 15' st, Bosoni al 23' st, Pastorello al 35' st


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Hellastory, 04/05/2017

LA STRATEGIA DI PRESIDIO E UN MERCATO FATTO DI PRESTITI


Povero Verona ... Prima la fragilità (tecnica e mentale) dimostrata all'Olimpico che conferma che anche quest'anno dovremo soffrire. Poi i rifiuti di mercato (Baldanzi, Richardson, Faivre) che, per motivi diversi, hanno tutti snobbato il Verona. Verona è una piazza poco appetibile o offre troppo poco? Comunque sia, per i tifosi del Verona ogni stagione è un continuo succedersi di momenti di passione con alternati picchi depressivi (molti) ed esaltati (pochi): si parte in estate con l'allestimento di una squadra decente in grado di salvarsi e si finisce con il riscontro sul campo. Il problema è che questo stress si risolve sempre solo negli ultimi giorni di trattativa e nelle ultime partite di campionato. Se questa è una situazione alla quale non finiremo mai ad abituarci, anche vedendo come si muovono nel frattempo le nostre avversarie dirette, credo che debbano essere rivisti i criteri che guidano le linee guida societarie e delle quali subiamo ansiogene conseguenze. Il Verona fa di un vanto la propria gestione oculata in termini di ingaggi e contenimento di costi. Corretto. Aggiungo che l'autofinanziamento nel mercato (compro sulla base di quanto riesco a vendere) è una regola quasi decennale introdotta da Setti che aveva un capitale limitato e anzi sosteneva se stesso con il risultato economico positivo della società. L'alternativa è prendere a prestito, magari con l'opzione del riscatto. Il Verona ha una struttura fragile e non può permettersi di sbagliare mercato, per questo punta su giocatori potenzialmente interessanti, magari provenienti da stagioni sfortunate. Spendere 10 milioni per un potenziale talento che poi o si infortuna o non riesce ad esprimersi sarebbe deleterio per il bilancio. Riuscire invece a strappare un'opzione ad una cifra prefissata aiuta la gestione societaria nel valutare l'opportunità di un successivo riscatto. Un buon esempio è stato il Cagliari che quest'estate ha riscattato Piccoli, Gaetano e Caprile spendendo subito 26 milioni e successivamente ha ceduto Piccoli alla Fiorentina per 25 ripagandosi di fatto l'intera operazione con il vantaggio di aver acquisito 2 giocatori (per loro) importanti.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

H.Verona-Cremonese?



H.Verona    Cremonese


Akpa-Akpro J.

Al-Musrati M.

Belghali R.

Bella-Kotchap A.

Bernède A.

Bradaric D.

Frese M.

Gagliardini R.

Giovane S.

Montipò L.

Nelsson V.

Niasse C.

Nunez Gestoso U.

Orban G.

Sarr A.

Serdar S.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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