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La Semifinale

Online dal 28/5

LA SEMIFINALE CON LA SAMPDORIA

Dopo oltre un mese di attesa e di allenamenti, per i Primavera del Verona è arrivato il momento di giocarsi il titolo per squadre di serie B nelle fasi finali in programma a Salsomaggiore. Le squadre qualificate negli altri gironi sono: Sampdoria (girone B), Arezzo (girone C) e Palermo (girone D).

Il 27 maggio 1967 la comitiva allenata da Conti si raduna al vecchio Bentegodi, destinazione Salsomaggiore Terme. I convocati sono 16: Ezio Antonini, Alberto Bertucco, Gianfranco Fratton, Giancarlo Fusaro, Mario Giacomi, Dino Gobbi, Mario Guardalben, Luigi Marcolongo, Luciano Migliorini, Renato Negri, Franco Pangrazio, Gaetano Pasetto, Antonio Pastorello, Germano Pistori, Gualtiero Righetti, Angiolino Stoppa. Insieme a Conti ci sono l'accompagnatore Tubini e il massaggiatore Dall'Ora.

Il sorteggio destina come avversaria della semifinale la Primavera della Sampdoria, squadra che si è qualificata nel girone B, e che schiera nelle sue fila alcuni nomi destinati a diventare molto noti: Marcello Lippi, Giampiero Ventura e Giuseppe Sabadini. Quest'ultimo, in particolare, è un predestinato: ha già esordito in prima squadra nel corso della stagione precedente, all'età di appena 17 anni, in Sampdoria – Napoli 1-0 del 15 maggio 1966.

I gialloblu all'arrivo a Salsomaggiore Terme
La comitiva gialloblu posa in divisa "borghese" all'arrivo allo stadio di Salsomaggiore Terme (foto per gentile concessione di Fusaro).

Le due formazioni si conoscono bene: alcuni dei ragazzi in campo si sono già affrontati circa 12 mesi prima in un doppio confronto valevole per i quarti di finale del campionato Allievi. In quella occasione il Verona passò il turno pareggiando 0-0 a Genova e vincendo poi per 2-1 a Verona.

"La gara di Genova fu quella che ci diede davvero la convinzione di poter vincere il titolo nazionale degli Allievi" conferma un divertito Renato Negri "Non è da tutti fare una gran partita dopo essersi sorbiti il viaggio in pullman con Pasetto che cantava a ripetizione La Fisarmonica di Morandi".

Il Verona scende in campo con una formazione molto simile a quella che l'anno prima aveva affrontato le fasi finali del campionato Allievi: mister Conti, nel momento più delicato, decide di affidarsi allo "zoccolo duro" dei suoi classe 1949, quelli che hanno già vinto il titolo a Macerata nel 1966. Spirito di gruppo, talento al servizio della squadra, capacità di affrontare con determinazione ma anche con il sorriso sulle labbra le sfide più importanti, sono le doti principali di questi ragazzi.

Il 28 maggio 1967 la lunga attesa è finalmente finita. Il Verona si schiera con questa formazione: Bertucco in porta, Righetti e Migliorini terzini, Fusaro libero, Gobbi stopper, Marcolongo in mediana, Antonini e Stoppa mezzale, Pastorello e Pangrazio ali e Pasetto centravanti.

La formazione della Primavera del Verona che ha affrontato in semifinale la Sampdoria vincendo 2-1
La formazione della Primavera del Verona che ha affrontato in semifinale la Sampdoria vincendo 2-1. In piedi da sx: Righetti, Bertucco, Gobbi, Pasetto, Pangrazio, Pastorello; accosciati da sx: Fusaro, Migliorini, Antonini, Stoppa I, Marcolongo (foto per gentile concessione di Fusaro).

Vedere la formazione gialloblu schierata a metà campo in una calda giornata di fine maggio con la maglia a maniche lunghe ci parla di un calcio molto più "spartano" di quello odierno, dove magari una muta di maglie doveva durare per tutto un campionato, indipendentemente dal clima. Ce lo conferma Dino Gobbi: "Ogni tanto capita che qualche appassionato o qualche associazione ci chieda se abbiamo le maglie di quegli anni. Non abbiamo nulla, erano altri tempi".

Ezio Antonini
Ezio Antonini durante la festa per la vittoria nel campionato Allievi nella stagione precedente (settembre 1966) (foto per gentile concessione di Fusaro).

Sotto la direzione dell'arbitro Ghetti di Modena la gara prende avvio, con un Verona spigliato fin dalle prime battute. Al minuto 13, su passaggio filtrante di Pasetto, Antonini si infila in area e si presenta davanti al portiere avversario, battendolo con un tocco in anticipo. E' la rete dell'1-0.

Purtroppo, nell'azione del gol, nell'atto di anticipare il portiere doriano Parisio in disperata uscita, Antonini rimane a terra.

"Il primo e ultimo gol di quella stagione" racconta il diretto interessato Ezio Antonini "Per anticipare il portiere ho dovuto allungare la gamba e, mentre la palla passò entrando in rete, io venni travolto da Parisio. Frattura di tibia e perone. Per me fu l'inizio di un calvario che sembrava interminabile: fui costretto a portare il gesso per 7 mesi".

Al posto di Antonini entra Renato Negri, che si schiera sulla linea dei difensori; Fusaro avanza a centrocampo in posizione di incontrista con Marcolongo spostato alla mezzala. La Sampdoria accusa il colpo, mentre il Verona ritrova subito la misura dopo la sostituzione.

Al 30' arriva il meritato raddoppio grazie a Pastorello, giunto al suo settimo gol stagionale. L'ala gialloblu, protagonista di una grande stagione, mette la firma anche sulla semifinale. Il primo tempo si chiude sul punteggio rassicurante di 2-0 per il Verona. Negli spogliatoi però il pensiero non può che andare allo sfortunato Antonini, uscito dal campo con un brutto infortunio.

Nella ripresa, il Verona gioca d'attesa forte del vantaggio; la Sampdoria è costretta a fare la partita in cerca di ribaltare il punteggio. Tenuto conto che, nel proprio girone, Bertucco ha subito solo 6 gol in 18 partite, per i blucerchiati si prospetta un'impresa improba. In stagione nessuna squadra è riuscita a segnare 2 gol al Verona in una stessa partita. A 40 minuti dal termine dell'incontro, i ragazzi di Conti sono consapevoli di avere la qualificazione alla finale in tasca.

L'Arena commenta la semifinale

La Sampdoria preme ma Negri monta una guardia spietata sul talento blucerchiato Sabadini che, all'epoca, agiva da ala, mentre poi da professionista farà carriera come difensore. Alla mezzora del secondo tempo la Sampdoria trova la rete del 2-1 con Zapparoli, e il finale di gara si fa veramente caldo. Ancora Zapparoli si rende pericoloso e centra il montante sfiorando il gol del pareggio.

I ragazzi di Conti, nonostante la giornata calda, raccolgono le forze e conducono in porto la vittoria: finisce 2-1 e l'accesso alla finale è cosa fatta.

Nell'altra semifinale il Palermo batte 4-1 l'Arezzo, con un finale travolgente. La gara è molto più equilibrata di quanto non dica il punteggio, tant'è che il primo tempo si chiude sul punteggio di 1-1, e il Palermo trova la rete del 2-1 solo al 68', dilagando poi nel finale.

La finale del Torneo Primavera per squadre di serie B sarà quindi Verona – Palermo.

28 maggio 1967, Semifinale

VERONA – SAMPDORIA 2-1

VERONA: Bertucco, Righetti, Migliorini, Fusaro, Gobbi, Marcolongo, Pangrazio, Antonini (Negri), Pasetto, Stoppa I, Pastorello.

SAMPDORIA: Parisio, Beltrami, Colletta, Ventura, Lippi, Carli, Sabadini, Lazzarini, Zapparoli, Giordani, Gardella.

RETI: Antonini al 13', Pastorello al 30' del pt; Zapparoli al 32' del st.

28 maggio 1967, Semifinale

PALERMO – AREZZO 4-1

PALERMO: Bertolotti, Lo Negro, Giuffrè, Schiavo, Varisco, De Matteo, Alario, Casisa, Arbitrio, Arcoleo, Grazioli.

AREZZO: Curbi, Marconi, Alberini, Gudelli, Razzolin, Bartolucci, Carloni, Tagliaboschi, Falasconi, Brogialdi, Palmini.

RETI: Arbitrio al 6', Carloni al 23' del pt; Alario al 28', Arcoleo al 34', Arbitrio al 35' del st.


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Hellastory, 28/05/2017

LA STRATEGIA DI PRESIDIO E UN MERCATO FATTO DI PRESTITI


Povero Verona ... Prima la fragilità (tecnica e mentale) dimostrata all'Olimpico che conferma che anche quest'anno dovremo soffrire. Poi i rifiuti di mercato (Baldanzi, Richardson, Faivre) che, per motivi diversi, hanno tutti snobbato il Verona. Verona è una piazza poco appetibile o offre troppo poco? Comunque sia, per i tifosi del Verona ogni stagione è un continuo succedersi di momenti di passione con alternati picchi depressivi (molti) ed esaltati (pochi): si parte in estate con l'allestimento di una squadra decente in grado di salvarsi e si finisce con il riscontro sul campo. Il problema è che questo stress si risolve sempre solo negli ultimi giorni di trattativa e nelle ultime partite di campionato. Se questa è una situazione alla quale non finiremo mai ad abituarci, anche vedendo come si muovono nel frattempo le nostre avversarie dirette, credo che debbano essere rivisti i criteri che guidano le linee guida societarie e delle quali subiamo ansiogene conseguenze. Il Verona fa di un vanto la propria gestione oculata in termini di ingaggi e contenimento di costi. Corretto. Aggiungo che l'autofinanziamento nel mercato (compro sulla base di quanto riesco a vendere) è una regola quasi decennale introdotta da Setti che aveva un capitale limitato e anzi sosteneva se stesso con il risultato economico positivo della società. L'alternativa è prendere a prestito, magari con l'opzione del riscatto. Il Verona ha una struttura fragile e non può permettersi di sbagliare mercato, per questo punta su giocatori potenzialmente interessanti, magari provenienti da stagioni sfortunate. Spendere 10 milioni per un potenziale talento che poi o si infortuna o non riesce ad esprimersi sarebbe deleterio per il bilancio. Riuscire invece a strappare un'opzione ad una cifra prefissata aiuta la gestione societaria nel valutare l'opportunità di un successivo riscatto. Un buon esempio è stato il Cagliari che quest'estate ha riscattato Piccoli, Gaetano e Caprile spendendo subito 26 milioni e successivamente ha ceduto Piccoli alla Fiorentina per 25 ripagandosi di fatto l'intera operazione con il vantaggio di aver acquisito 2 giocatori (per loro) importanti.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

H.Verona-Cremonese?



H.Verona    Cremonese


Akpa-Akpro J.

Al-Musrati M.

Belghali R.

Bella-Kotchap A.

Bernède A.

Bradaric D.

Frese M.

Gagliardini R.

Giovane S.

Montipò L.

Nelsson V.

Niasse C.

Nunez Gestoso U.

Orban G.

Sarr A.

Serdar S.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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