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Giornate di Ritorno 4-5-6 - Venezia, Reggiana e Padova

ARRIVA UN VENEZIA IN GRAN SPOLVERO

L'Arena celebra il successo sul Venezia

Il 5 marzo 1967 l'occasione per mettersi alle spalle la sconfitta di Milano è rappresentata dal derby casalingo con il Venezia, formazione che arriva alla gara del vecchio Bentegodi in gran forma. I neroverdi sono reduci da 3 vittorie in altrettante gare nel girone di ritorno, e hanno compiuto un buon balzo in classifica raggiungendo il quarto posto, dietro Milan, Verona e Brescia.

Il Venezia ha una buona tradizione a livello giovanile, ma sta attraversando una tribolata stagione con la prima squadra che, nel campionato di serie A, è in terzultima posizione e rischia seriamente la retrocessione. Nonostante la vittoria contro il Foggia nell'ultimo turno di serie A, il Venezia "maggiore" è attardato di 4 punti dal quint'ultimo posto occupato dal Lanerossi Vicenza (all'epoca le retrocessioni erano 4). In quella squadra militano Eraldo Mancin, l'anno precedente 25 presenze e 1 gol con la maglia del Verona, e Franco Nanni, che invece in gialloblu arriverà nella stagione 1969-70. Il campionato si concluderà poi mestamente per il Venezia, che finirà addirittura ultimo, a soli 17 punti, raggiunto all'ultima giornata dal fanalino di coda Lecco che, all'atto di salutare la serie A, imporrà il pari a San Siro al Milan.

Il campionato di serie A 1966-67 passerà alla storia per la famosa papera di Giuliano Sarti al Martelli, che costerà all'Inter partita e scudetto. Ad approfittare dello svarione interista, come sempre, è la Juventus di Heriberto Herrera, che all'ultima giornata batte la Lazio 2-1, e conquista lo scudetto con un punto di vantaggio sui nerazzurri. Fra i marcatori juventini nella giornata dello scudetto c'è anche un certo Gianfranco Zigoni. Il Venezia, nelle ultime partite di campionato, ormai condannato, darà spazio a qualche giovane in prima squadra. In particolare, esordirà in serie A l'attaccante Giuseppe Rosso, classe 1948, che aveva guidato l'attacco della Primavera contro i pari età del Verona nella gara di andata, ma che non prende parte alla gara di ritorno. Nelle fila dei veneziani sono presenti invece la mezzala Nello Scarpa e il difensore Sandro Santarello, che giocheranno diverse stagioni nella prima squadra lagunare, anche se in campionati meno prestigiosi: il Venezia difatti passerà tutti gli anni Settanta in serie C.

Sul fronte gialloblu, mister Conti conferma la formazione che è scesa in campo a Milano la settimana prima: vuole dare un segnale di fiducia ai titolari, dando loro la possibilità di un pronto riscatto nel derby. La partita si dimostra però molto dura per i ragazzi del Verona, che attaccano con insistenza ma non riescono a trovare la via del gol. Il primo tempo si chiude 0-0. Per sbloccare l'incontro serve il gol che non ti aspetti: quello del capitano Gualtiero Righetti, che conclude un'azione sull'asse Marcolongo – Fratton con una violenta conclusione dal limite dell'area. Nulla da fare per il portiere ospite, il pur bravo Nevio Favaro, che giocherà successivamente in serie A con le maglie di Fiorentina, Napoli e Genoa.

E se il Milan conferma il suo buon momento vincendo 3-0 a Vicenza, il Varese perde a Bergamo per 3-1 e scivola in classifica, allontanandosi dal Verona che può quindi guardare con ottimismo alle speranze di qualificazione. Adesso l'inseguitrice più prossima, fra le formazioni di serie B, è la Reggiana, che ha vinto al Martelli per 2-1. Una volta tanto, ai ragazzi della Primavera biancorossa sono state aperte le porte dello stadio Martelli, ma ad approfittarne sono stati i ragazzi reggiani. La Reggiana si è imposta 2-1 in rimonta sui virgiliani, grazie ai gol di Cesari e del solito Bosoni, che già era andato in gol anche contro il Verona nella gara di recupero del 22 gennaio. Sportivo, come sempre, il tecnico mantovano Giavara ai taccuini de La Gazzetta di Mantova: "La Reggiana ha meritato pienamente la vittoria; veramente non mi aspettavo una squadra così battagliera. Forse ci è stato fatale il Martelli: non abituati su di un campo regolare, i miei ragazzi ne hanno risentito; ma d'altra parte il campo (lungo) c'era anche per gli avversari. Nulla da recriminare quindi sul risultato."

Omero Tognon e Gualtiero Righetti
Omero Tognon e Gualtiero Righetti (foto per gentile concessione di Righetti).

A REGGIO EMILIA È DECISIVO PASTORELLO

Domenica 12 marzo 1967 il Verona è atteso alla trasferta di Reggio Emilia per la quinta giornata di ritorno. Gli emiliani giocano al Mirabello, sullo stesso campo dove vengono disputate le partite di serie B. È un campo in terra battuta e piuttosto malandato, a memoria dei giocatori gialloblu. Pochi giorni prima della gara, il Consiglio Comunale di Reggio Emilia ha scartato la suggestiva ma poco praticabile ipotesi di costruire un nuovo stadio interprovinciale con Parma e Modena, e ha deciso per "rabberciare" l'impianto del Mirabello. C'è poco da stupirsi del fatto che il Mirabello non sia in ottimo stato, dato che sul suo terreno vanno in scena non solo le partite della prima squadra, della De Martino e della Primavera granata, ma anche le gare del Torneo Studentesco fra le varie scuole della città reggiana. Mentre a Verona qualcuno discute sul fatto che non sia data l'opportunità di giocare nel nuovo stadio ai giovani della Primavera, a Reggio Emilia addirittura possono giocare allo stadio anche gli studenti!

Sul terreno di casa i granata hanno perso solo all'esordio, il 9 ottobre 1966, contro il Venezia, per 0-1. Dopo lo sfortunato esordio, la Reggiana ha colto, fra le mura amiche, 4 pareggi (contro Milan, Varese, Mantova e Brescia) e 2 rotondi successi, entrambi per 3-0, contro Vicenza e Padova. La squadra granata arriva da due vittorie consecutive, quella interna contro il Padova, e quella conquistata la domenica precedente sul terreno del Mantova.

La politica della Reggiana è decisamente "aperta" al lancio dei giovani, e alcuni elementi che potrebbero militare nella Primavera sono in pianta stabile con la De Martino o con la prima squadra. È il caso di Fabio Bonci, attaccante molto promettente, che era in campo nella gara di andata poi sospesa per nebbia al vecchio Bentegodi, ma che ora viene regolarmente convocato da Bizzotto con i titolari della prima squadra.

Si prospetta una gara non semplice e, per di più, il Verona non può certo contare sull'effetto sorpresa: oramai tutte le squadre lo aspettano per cogliere un successo di prestigio. Per i ragazzi di Conti è quindi una nuova occasione per dimostrare il valore del collettivo gialloblu, alla ricerca della vittoria su un campo dove anche il Milan è stato costretto ad impattare per 0-0.

Alla Primavera del Verona bastano 13 minuti per mettere le cose in chiaro: al termine di un'azione corale, Pastorello spara in rete dal limite dell'area e batte Caroni. Evidentemente l'attaccante gialloblu ha un conto in sospeso con la Reggiana, cui aveva rifilato una doppietta all'andata. Lo stesso Pastorello sfiora il secondo gol a inizio ripresa, ma la sua conclusione è ribattuta dall'incrocio dei pali. La vittoria del Verona tuttavia non è in discussione, e i padroni di casa non riescono mai a rendersi pericolosi dalle parti di Bertucco, ben coperto da una difesa decisa a dimostrare che il gol subito a Milano è stato solo un incidente di percorso.

Alla fine l'1-0 va anche stretto al Verona, che comunque incamera l'ottava vittoria stagionale (su 14 partite). Frattanto, a Gavirate, il Varese batte il Milan nel derby lombardo, e consente alla squadra di Conti di coronare nuovamente l'inseguimento: l'aggancio al primo posto è cosa fatta. Milan e Verona si trovano appaiate nuovamente in testa alla classifica, come successe il 19 febbraio alla vigilia dello scontro diretto.

IL DERBY COL PADOVA REGALA IL PRIMATO IN SOLITARIA

L'aria di alta classifica questa volta non fa male, e nella gara che precede la sosta pasquale il Verona consolida il primo posto con una vittoria di misura nel derby con il Padova. A decidere l'incontro è il numero 10 Fratton, con un gol realizzato poco prima della mezzora di gioco. Ricevuto un lancio di Antonini al limite dell'area, Fratton scambia con Stoppa e batte Milani in uscita. Lo stesso Fratton, poco dopo, fallisce l'occasione del 2-0 facendosi parare un calcio di rigore dal portiere biancoscudato Milani. La massima punizione era stata concessa dall'arbitro per un plateale fallo di mano di Meneghini dentro l'area di rigore.

Nella ripresa il Verona cala vistosamente il ritmo, complice forse, come racconta la cronaca de L'Arena, il primo vero caldo stagionale, e il Padova pian piano guadagna metri e si rende pericoloso dalle parti di Bertucco, chiamato ad un intervento decisivo al 29' su tiro al volo di Filippini. Dall'altra parte invece è ancora Fratton a mancare la palla del 2-0, prima di infortunarsi, lasciando i compagni in 10 uomini nel concitato finale, perché Conti aveva già utilizzato la sostituzione in precedenza facendo entrare Pasetto al posto di Stoppa.

Dagli altri campi arrivano ancora buone notizie: la Reggiana, che sette giorni prima aveva potuto opporre poca resistenza al Verona, ha imposto il pari al Milan sul terreno di Via Kennedy: 1-1 il finale, che regala la vetta in solitaria ai gialloblu di Conti. Ma soprattutto la notizia positiva è che il Varese ha perso a Brescia e, pur con una gara da recuperare contro il Vicenza, non può più raggiungere il Verona, che quindi festeggia, con ben 3 giornate di anticipo, la qualificazione alle fasi finali. I ragazzi di Conti possono ora dedicarsi pienamente alla ricerca della vittoria del girone, nell'appassionante testa a testa con il Milan.

L'ultima settimana di marzo il campionato si ferma per la festività di Pasqua.

Quarta giornata di ritorno, 5 marzo 1967

VERONA – VENEZIA 1-0

VERONA: Bertucco, Righetti, Migliorini, Guardalben, Gobbi, Marcolongo, Pangrazio, Antonini, Stoppa, Fratton, Pastorello (Pasetto).

VENEZIA: Favaro, Bisso, Scarpa I, Lupo, Dei Rossi, Vianello, Fassina, Minozzi, Nalesso, Codato, Scarpa II.

RETE: Righetti all'11' st

Quinta giornata di ritorno, 12 marzo 1967

REGGIANA – VERONA 0-1

REGGIANA: Caroni, Dal Re, Battini, Jemmi, Sassi, Bosoni, Bertani, Bonferrari, Del Fabbro, Codazzi, Artoni.

VERONA: Bertucco, Righetti, Fusaro, Guardalben, Gobbi, Marcolongo, Pangrazio, Antonini, Stoppa, Fratton, Pastorello.

RETE: Pastorello al 13' pt

Sesta giornata di ritorno, 19 marzo 1967

VERONA – PADOVA 1-0

VERONA: Bertucco, Righetti, Negri, Fusaro, Gobbi, Marcolongo, Pangrazio, Antonini, Stoppa (Pasetto), Fratton, Pastorello.

PADOVA: Milani, Meneghini, Rimbano, Cavanati, Galdiolo, Cerantola, Bedin, Filippini, Boscolo, Sell, Brizzolani.

RETE: Fratton al 29' pt

NOTE: Fratton sbaglia un calcio di rigore (parato) sull'1-0


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Hellastory, 11/05/2017

MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

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