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PROSSIMO IMPEGNO
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Il Verona è di nuovo in Serie A e, per ora, in casa gialloblu poco o nulla si muove. C'è una brutta ed una bella notizia in tutto questo. La brutta notizia è che quello dell'Hellas sarà un mercato molto povero, fatto di cessioni (specie per alleggerire il monte stipendi, da qui le trattative su Pisano e Romulo), scambi, parametri zero e prestiti, in gran parte concentrati nelle ultime settimane di agosto. Il motivo non è da imputare a «Settorello», come vorrebbero i complottisti più naif, ma banalmente alla scarsità di soldi. Non potendosi permettere un vestito Armani comprato per tempo, i gialloblu attendono i saldi di fine stagione per garantirsi una mise che sia quantomeno dignitosa per il gran ballo della ... [continua]
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La stagione appena conclusa ci porta in dote delle sensazioni nuove, mai provate in precedenza:
- la noia della vittoria annunciata, prevista e tranquilla;
- lo sbigottimento di vedere una squadra dotata tecnicamente smettere incomprensibilmente di giocare e di avere idee e arrancare in maniera disordinata praticamente dall'oggi al domani.
Questi due poli estremi sono a nostro avviso da imputare, nel bene e nel male, alla conduzione tecnica. Avvocato Pecchia, cosa ha da affermare in merito? Probabilmente non lo sapremo mai, ammesso che ci sia qualcosa di tangibile che il Mister possa affermare, spiegare ed esporre.
Con un esercizio puramente onanistico dal punto di vista intellettuale ... [continua]
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Il Bentegodi dei giorni normali, quello che sembra un alveare abbandonato, docilmente adagiato tra giardini e condomini, mi ha sempre fatto impressione. È raro che mi imbatta nel «tempio» al di fuori delle giornate in cui gioca il Verona, quando è tutto un brulicare di persone e di voci, e quindi non sono abituato a vedere il viale che divide stadio ed antistadio talmente vuoto da sembrare enorme. Mi sconcerta, sembra irreale, c'è talmente tanto posto che non riesco a decidere come parcheggiare e mi giro un paio di volte prima di fermare l'auto sotto uno dei pochi alberi, lato campo di allenamento, di modo che resti all'ombra.
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Non serve dire altro per stuzzicare la memoria e metterla in cerca di emozioni passate. Sfide eroiche, giocatori gialloblu entrati di diritto nella coscienza collettiva di noi tifosi per essere stati protagonisti in queste sfide (Akagunduz ad esempio, o Myrtaj che costruì e disfò in un 2-3 dell'anno di Salvioni/Maddè). Avversari mal tollerati se non proprio aborriti (Bonanni, spesso in gol proprio qui da noi e Semioli, autore del gol nell'ultima occasione). Sconfitte brucianti. Vittorie esaltanti. Di tutto e di più per un sostenitore dell'Hellas che si rispetti. Quindi...
Raggiungiamo le 88 miglia all'ora con la nostra DeLorean e via!
Marzo 2001. Serie A 1-0
Brutta partita incanalata sullo zero a zero. Poi Bonazzol
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Prima di raccontarvi una storia di quasi mezzo secolo fa, facciamo un po' di pubblicità ad una manifestazione veramente molto interessante.
Il 30 aprile si terrà la “1a Camminata gialloblu”, manifestazione ludico-sportiva a passo libero per le vie della città. Saranno 2 percorsi da 6 e da 10 km che ognuno potrà affrontare come meglio crede, passeggiando in famiglia, con passeggini e magari anche col cane, oppure correndo. Ci sarà chi “tanto la fasso pian” e dopo la corre alla morte e chi invece passerà il tempo a sventolare le bandiere gialloblu onorando tutti i ristori presenti sul percorso.
In breve, una vera e propria festa in gialloblu, “alla conquista della città”, come recita lo slogan creato ... [continua]
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L'altra notte se n'è andato un pezzo di storia gialloblu: Giancarlo Fusaro. No, non cercate su Hellastory alla funzione ricerca giocatore: Fusaro non ha mai giocato in prima squadra e, come tale, non è censito nell'almanacco. Nato a Coriano nel 1949, è cresciuto nella Tebaldi prima di passare, nel 1963, alle giovanili del Verona. E' arrivato a disputare qualche partita nella De Martino, prima di partire per il servizio militare e “perdersi” poi nell'anonimato delle squadre dilettanti. Una parentesi a Fondi, poi il Passirio Merano e l'Alense, prima di smettere presto il ruolo di calciatore e diventare arbitro.
Fusaro è un pezzo di storia gialloblu perché ha vissuto da protagonista la stagione più felice e gloriosa del settore g ... [continua]
È dall'inizio del campionato che ci chiediamo se questo Verona sia migliore o peggiore di quello precedente. Un po' per prendere parte al colorito dibattito Setti – Juric, ovvero aziendalisti puri vs ambiziosi idealisti, un po' perché partiamo comunque dalla consapevolezza che non c'è stato alcun tracollo pur con le partenze pesanti. Merito senz'altro del mister che sa valorizzare e motivare chiunque gli capiti sottomano. Di D'Amico che sa il fatto suo. E anche del presidente che ha saputo circondarsi, finalmente, delle persone giuste. Ebbene, a volersi affidare ai semplici numeri, allo scoccare dell'ultima di questo faticoso Annus horribilis, il Verona chiude a 20 punti. Che, tenuto conto dei 2 regalati dalla vicenda Diawara - Roma, fa scopa con i 18 di un anno fa; stesso il numero di reti subite (14), siamo però in vantaggio con quelle realizzate (18 vs 12), 3 delle quali però assegnate al bomber Tavolino. In pratica, finora il nuovo Verona si è confermato. Non è né migliorato, né peggiorato. Ma siamo solo a poco più di 1/3 della stagione. Per confermare il confronto faremo un nuovo check a chiusura del girone di Andata, con la speranza di chiudere a quota 28 che corrisponderebbe ai 26 dello scorso campionato. Visto il calendario, missione non impossibile.
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![]() Ogni contenuto è liberamente riproducibile con l'obbligo di citare la fonte. Per qualunque informazione contattateci. [www.hellastory.net] - {ts '2021-01-23 23:12:47'} - {ts '2021-01-24 06:12:47'} |