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PROSSIMO IMPEGNO
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Proprio durante la pausa natalizia comincia ad affiorare tra i tifosi gialloblu un po' di ansia. Per la prima volta guardiamo la classifica con maggiore attenzione e consideriamo la situazione preoccupante. Non ancora grave, ma comunque seria. Chievo e Atalanta, che ci seguono di 1 e 2 punti, hanno dimostrato di essere in ripresa e sono pienamente consapevoli che, con la rosa a disposizione, questo è il loro campionato. Lotteranno fino alla fine. Due vantaggi non da poco visto che, al di là delle dichiarazioni di facciata, pare che non sia ancora stato pienamente metabolizzato da tecnico e giocatori il concetto che “dobbiamo salvarci in fretta”. Il Cagliari gira 5 punti sotto, avrà lo scontro diretto in casa, ed è squadra i ... [continua]
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Mandorlini e il Verona cadono due volte nello stesso errore. Il tecnico dimentica in fretta Udine e, con una certa presunzione, si affida per il derby – con l'aria che tira, la partita più importante della stagione fino a questo momento – a due fedelissimi: l'inutile Nenè in avanti (che non sa più nemmeno centrare la porta di testa) e Rafa Marquez dietro (ovviamente ammonito nel primo tempo perché in ritardo e ovviamente fuori posizione in occasione del gol). Maran, che non è affatto presuntuoso, piazza un centrocampo a 4 e mette costantemente in affanno i vari Lazaros, Tachtsidis e Hallfredsson. Di conseguenza, marcando stretto Luca Toni (Nenè si marca da solo), non riusciamo a fare un solo tiro nello specchio della porta per tutta la p ... [continua]
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Santa Lucia ci regala un fine settimana fantastico. Sabato la Primavera (senza Fares e Checchin aggregati alla prima squadra) ha abbattuto la corazzata Inter 2 a 1, poi il Verona ha recuperato se stesso vincendo ad Udine con lo stesso risultato. È stato un Hellas tosto, senza fronzoli e nemmeno cappelle messicane. Mandorlini (su suggerimento o ordine di qualcuno?), in occasione della Coppa Italia, ha tirato fuori dalle ragnatele dello spogliatoio il giovane Valoti e Rodriguez che avrà pure i piedi a forma di ferro da stiro e deve migliorare la posizione nel taglio diagonale (Okaka e Di Natale lo hanno infilato esattamente nella stessa maniera) ma ha il pregio di non mollare mai. Il difensore uruguayano è stato la vera sorpresa positiva d ... [continua]
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Faccio fatica a ricordare una partita di Coppa Italia tanto delicata, anche se giocata agli inizi di dicembre e contro un avversario di B. Tutti gli occhi su Saviola in campo e Mandorlini in panchina. Alla fine il Verona ha vinto, sofferto (a mio avviso più del dovuto) ma rischiato poco. Il merito di questo successo è di Saviola che ha dimostrato, una volta per tutte, di essere un giocatore di qualità. Siamo proprio sicuri che abbia avuto bisogno di 2 mesi per adattarsi al calcio italiano? Uno così? In 75 minuti si è cercato il rigore, lo ha realizzato, ha messo Brivio in condizione di far gol, ci ha provato lui stesso con un diagonale a fil di palo e nel frattempo ha tenuto su ... [continua]
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Il Sassuolo ha evidenziato definitivamente la crisi del Verona. Ora l'alibi delle squadre di rango non regge più. Il furore agonistico scatenato dalla motivazione degli emiliani che volevano assolutamente uccidere l'avversario più debole, quello ferito e in crisi d'identità (dove sono finite le forze? E la presunta esperienza di tanti veterani in campo?) è stato evidenziato dall'ennesimo blackout gialloblu di parte del primo tempo e gran parte della ripresa. Non c'è più nemmeno il talento a difenderci (Nico Lopez era in campo?). Eppure eravamo partiti bene con quel vantaggio insperato collezionato da Lazaros e Moras, gli ultimi ad alzare bandiera bianca, e concretizzato grazie ad una dormita collettiva dei padroni di casa. Eppure ci erav ... [continua]
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La sosta ci ha sfavorito, non c'è dubbio. Abbiamo perso ritmo, testa, gambe. Soprattutto, tutti i benefici del pareggio di San Siro. Mandorlini continua a fare esperimenti: azzecca per un tempo la soluzione offensiva con Nico Lopez vicino a Toni, ma perde sin dall'inizio la spinta sulla destra di Martic e la concretezza in mezzo al campo di Obbadi. Gonzalez e Campanharo fanno quello che possono, cioè poco o nulla. In pratica gli riesce bene una cosa, ma è subito costretto all'emergenza in un'altra. Tuttavia, la sconfitta interna con la Fiorentina non è stata tanto - o solo - un problema di uomini in grado di tener testa ai viola (li avrebbe pure, basterebbe metterli dentro un po' prima ...) quanto di atteggiamento mentale.
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Partita emozionante, tirata, giocata sull'errore altrui tra due squadre sull'orlo della crisi, vissuta di episodi che poi si sono rilevati decisivi da una parte e dall'altra. Dopo un inizio veemente dei gialloblu che hanno cercato di sorprendere la lentissima difesa interista, legittimato dal vantaggio di Toni al culmine di una stupenda azione corale (sembrava un'azione di allenamento in mezzo ai coni: 4 passaggi e gol), piano piano la squadra ha arretrato il baricentro consegnando possesso palla (70% ed esterni offensivi schiacciati sulla linea dei terzini) e azioni ai padroni di casa che non solo hanno pareggiato con Icardi, ma sfiorato in un paio di occasioni il vantaggio. Bravi e fortunati grazie ai legni della porta e a Raf ... [continua]
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Guardate un attimo l'immagine del giocatore in copertina: si chiama Saviola, ha giocato nel River Plate, Barcellona, Real Madrid, Benfica, Olympiakos e (poverino) non riesce invece a trovare un posto in uno dei peggiori attacchi della serie A. Come mai? Guardatelo in foto, visto che non ci è dato vederlo in campo, capire se vale o meno qualcosa, se hanno sbagliato tutti finora oppure se adesso è rotto e cotto e nessuno ha la compiacenza di dircelo. Anche per farci mettere l'anima in pace, e prendercela con qualcun altro. Guardatelo e pensate se meriterebbe di avere almeno un po' di spazio, magari al posto di Lazaros, o di un Toni che a 37 anni e dopo 2 partite consecutive fatica a tenere palla gli ultimi 10 minuti. O di un Nenè qualunque, c ... [continua]
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Le ingenuità difensive con il Milan e l'umiliazione di Napoli hanno lasciato il segno. Ieri, Sogliano a colloquio con Mandorlini a capire perché la squadra, profondamente cambiata in tutti i reparti, ha una delle peggiori difese del campionato - esattamente come lo scorso anno – (i 64 gol di passivo di questo passo sono a portata di mano) e uno dei peggiori attacchi della categoria. A differenza dello scorso anno, però. Sembra che la lezione, cioè una stagione intera di apprendimento, non sia servita. La conseguenza è facile da immaginare: se prima si poteva chiudere un occhio perché la squadra giocava e divertiva, e poi c'era sempre l'alibi dell'inesperienza dovuta alla recente promozione, oggi i 6 goal incassati a Napoli (mitigati nell ... [continua]
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Teoria del tifoso gialloblu all'uscita dallo stadio: la principale differenza tra Hellas e Milan è che mentre i loro attacchi sono finiti tutti inesorabilmente in rete, i nostri hanno esaltato Abbiati con interventi prodigiosi nel suo lato migliore (come i calciatori hanno un piede prevalente, anche i portieri hanno un lato forte, dove ci arrivano sempre). Obiezione del tifoso al rientro a casa: Abbiati è un giocatore del Milan messo lì proprio per metterci una pezza, quando può. I goal che abbiamo preso sono stati invece espressione di errori individuali e collettivi tali che Rafael non ha potuto fare nulla per evitarli. Quante parate ha fatto il nostro portiere in tutta la gara? una respinta goffa di pugno (ma quello era un momento di ... [continua]
L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.
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