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La scheda di Antonio Di Gennaro

Di Gennaro
Antonio Di Gennaro


Nato a: Firenze
Il: 05.10.1958
Nazionalità: italiana
Altezza: 177 cm
Peso: 72 Kg
Ruolo: Centrocampista
Palmares: 1 scudetto (Hellas verona 1984-85)
Club scuola: Fiorentina
Nazionale: 15 pres. 4 gol (debutto 3.11.1984 Svizzera-Italia 1-1)

•«Chiedetemi qualsiasi ruolo e io ve lo farò•»

Molti di noi appassionati di calcio si sono spesso soffermati a discutere su quale sia il ruolo più difficile da interpretare. Probabilmente a questa domanda non si può dare una risposta univoca e valida per tutti visto che ogni persona è più o meno predisposta verso una determinata posizione in campo. Sicuramente però il ruolo del centrocampista è quello che più richiede versatilità e un forte dispendio di energia. Infatti il mediano completo deve essere in grado di difendere e di attaccare, di rubar palla e immediatamente smistarla, di portare la borraccia ma anche di inventare colpi geniali, di essere in poche parole Magni ma allo stesso tempo anche Coppi, gregario e campione indiscusso. Tutte queste qualità erano perfettamente incarnati nella testa e nei piedi di Antonio Di Gennaro, sopraffino regista dalla bordata imprevedibile. Era asciutto, nervoso, guizzante. Andava su e giù per il campo verde con quella sua falcata da gazzella orgogliosa. Un attimo lo vedevi nella sua area, a difendere e opporsi, l'attimo dopo nell'area degli avversari, a minacciare e concludere. Giocatore moderno ed eclettico fu sicuramente uno dei simboli e dei trascinatori di quel gruppo che tante soddisfazioni regalò ai tifosi scaligeri.

Antonio Di Gennaro nacque a Firenze il 5 ottobre del 1958. I primi passi da calciatore li fece nel quartiere Poggetto di Firenze, dove si divertiva a scartare e dribblare i frati cappuccini. Aveva solo cinque anni ma già sapeva sfruttare il suo enorme talento per irridere e innervosire gli avversari, in questo caso dei poveri frati che non sapevano come rubare palla a quell'inarrestabile trottolino. Ciò non deve far stupire visto che la precocità è sempre stata una costante nella carriera del giovane toscano di origini campane che fin da subito si era distinto dai compagni, sia nelle giovanili della Fiorentina che in quelle della Nazionale, per la maturità e l'autorità che mostrava in ogni situazione di gioco.

Così già a diciotto anni poté esordire nella massima serie facendo intravedere interessantissime prospettive per il futuro. Purtroppo sul giovane virgulto del vivaio gigliato gravava l'immensa ombra di Giancarlo Antognoni, campione e leader indiscusso della propria squadra. Tra i due nacque ben presto un dualismo, soprattutto di carattere tecnico visto che i due erano assolutamente incompatibili. La Fiorentina in pratica si trovava tra le mani due galli che evidentemente non potevano stare nello stesso pollaio. Così decise di cedere il giovane Antonio, ormai stufo di vedere giocare il suo collega dalla panchina, al Perugia. L'annata si rivelò negativa e si concluse con la retrocessione della squadra umbra.

Antonio decise allora di cambiare nuovamente aria e per questo accettò nell'estate del 1981 le offerte del Verona. L'Hellas era reduce da una stagione tutt'altro che esaltante e alla panchina scaligera si era appena seduto un giovane e promettente tecnico: Osvaldo Bagnoli. Pochissimi se lo immaginavano, ma proprio in quell'afoso Agosto 1981 sarebbe nato quel gruppo di giocatori che avrebbe aperto un ciclo storico.

La prima stagione in riva all'Adige si concluse molto positivamente sia dal punto di vista personale che da quello della squadra che riconquistò l'accesso al paradiso del calcio. Modellato dal sapiente mastro Bagnoli Di Gennaro cominciò a tralasciare inutili e vanesi ghirigori per trasformarsi in un regista pratico e concreto. I risultati furono immediati e la scalata del giocatore e della squadra proseguirono di pari passo fino a culminare nella stagione 1984-85 anno dello scudetto ma anche dell'esordio in Nazionale. A Losanna contro la Svizzera il giocatore gialloblù fu autore di una prestazione molto positiva e riuscì così a convincere il tecnico Bearzot che decise di inserirlo in pianta stabile nell'undici titolare, affidandogli la cabina di regia. Intanto in campionato si affermava come il miglior centrocampista del torneo diventando una autentica colonna dei gialloblù non solo per l'abilità tecnica ma anche per il suo carattere irriverente ed istrionico che lo portava spesso a fare scherzi e colpi bassi ai compagni compattando così il gruppo.

Un'altra annata positiva gli garantì il prestigioso biglietto per il Messico dove nel giugno del 1986 si disputarono i mondiali che consacrarono Maradona. Bearzot sperava di ripetere il colpaccio del 1982, ma sin dalla prima partita l'Italia mostrò segni di difficoltà. Infatti con la Bulgaria si ottenne solo un pareggio nonostante le buone prove dei veronesi Galderisi e Di Gennaro. Purtroppo il nostro non si ripeté nei successivi match e la stampa cominciò a mormorare sulle prestazioni del buon Antonio e dei compagni di reparto, accusati di essere incapaci di tenere in mano le redini del gioco. Il tecnico decise allora di mandare in campo al suo posto Giuseppe Baresi, ottenendo però esiti disastrosi. Quando il regista veronese lo sostituì a inizio secondo tempo ormai era troppo tardi e all'Italia non rimase che l'amarezza per l'eliminazione subita dalla Francia di le roy Platini. Si chiuse qui anche l'esperienza azzurra del nostro giocatore con 15 presenze e 4 gol all'attivo.

Altri tre anni a Verona lo consacrarono definitivamente a colonna e bandiera dell'Hellas al pari di Tricella. Alla fine del 1988 tuttavia il suo rapporto con la mitica maglia gialloblù s'interruppe, dopo 182 presenze e 18 gol, a causa dei problemi finanziari della società e della consapevolezza che ormai il ciclo stava per concludersi. Di Gennaro si trasferì a Bari dove, prima di appendere le scarpe al chiodo, conquistò una promozione in A e un paio di salvezze tranquille.

Al termine della carriera Antonio è entrato a far parte del quadro dirigenziale della Fiorentina, ruolo dal quale si è dimesso recentemente in seguito al terremoto Terim. Le sue geometrie e i suoi fenomenali tiri rimarranno sempre nelle memorie e nei cuori dei tifosi.


Carriera in Campionato:
Stagione Squadra Serie Presenze Reti
1976-77 Fiorentina A 4 0
1977-78 Fiorentina A 8 0
1978-79 Fiorentina A 21 3
1979-80 Fiorentina A 11 2
1980-81 Perugia A 24 3
1981-82 Hellas Verona B 33 2
1982-83 Hellas Verona A 26 1
1983-84 Hellas Verona A 26 4
1984-85 Hellas Verona A 29 4
1985-86 Hellas Verona A 25 3
1986-87 Hellas Verona A 23 3
1987-88 Hellas Verona A 20 1
1988-89 Bari B 32 3
1989-90 Bari A 15 1
1990-91 Bari A 17 0
1991-92 Barletta C1 28 3

Carriera nel Verona:
Campionato Coppe Nazionali Spareggi/PlayOut TOTALE
Stagione Serie Pres. Reti Pres. Reti Pres. Reti Pres. Reti
1981-82 B 33 2 4 2 0 0 37 4
1982-83 A 26 1 13 2 4 0 43 3
1983-84 A 26 4 13 2 4 0 43 6
1984-85 A 29 4 9 5 0 0 38 9
1985-86 A 25 3 5 1 4 0 34 4
1986-87 A 23 3 6 0 0 0 29 3
1987-88 A 20 1 6 2 8 2 34 5
Totale - 182 18 56 14 20 2 258 34




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Silva D.

Suslov T.

Tchatchoua J.

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