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HELLAS VERONA / Le Ultimissime

UN GIORNO IN REDAZIONE - parte prima


UN GIORNO IN REDAZIONE - parte prima

... e dal cielo caddero tre mele: una per chi ha raccontato, una per chi ha ascoltato, la terza per chi ha compreso - antico proverbio armeno

Eccoci qua. Buongiorno a tutti (leggero inchino e sorriso d'occasione). L'occasione è quella di rappresentarvi Hellastory da dentro, non quella che appare e che navigate tutti i giorni. Quella la conoscete già. Insomma, una giornata insieme al nostro team, partecipando alle nostre idee, seguendo le nostre questioni. E come le risolviamo. Siete pronti? Cominciamo dunque.

Da oltre 20 anni Hellastory è online. E poiché da sempre ha utilizzato lo smartworking come unica modalità lavorativa ritengo, con buona dose di attendibilità, che il lavoro da casa lo abbiamo inventato noi. Non fosse per il fatto che della parte produttiva manca completamente la componente retributiva, si potrebbe accampare persino qualche diritto di copyright. Praticamente, siamo la versione ludica dello sfruttamento intellettuale. Intellettuale ... insomma. Diciamo fine a se stesso, come prevede ogni attività poco seria che tratta di calcio e di cazzeggio.

Ovviamente, in quanto redazione online, non ci sono orari. Siamo sempre online. L'Overture, ovvero l'accenno dell'opera sinfonica che ha la funzione di richiamare il pubblico a raggiungere il proprio posto, generalmente spetta a me. Perché sono un rompiballe. Certificato. A dire la verità, il mio è più un richiamo della foresta. In linea di principio, è sufficiente che uno di noi abbia qualcosa da dire che qualche anima pia che gli dia retta la trova sempre. In genere, dunque, il primo contatto è intorno alle 8,00. Colpa mia che devo riempiere lo spazio temporale delle 10 fermate di metro milanese casa-lavoro. C'è una notte intera di congetture rimaste in sospeso da srotolare e, se è vero che il sonno porta alle volte anche consiglio, minchiate e grandi meditazioni escatologiche non hanno poi un gran bisogno di preparazione, ma solo del momento giusto per essere vomitate fuori. Ecco perché il bip di consegna messaggio mescola insieme feroci canti di battaglia a più modeste solitudini da soffocare (io ci sono ... anch'io, ti stavo aspettando).

Ma andiamo con ordine. Presentiamo la squadra di Hellastory. Per chi non ci conoscesse affatto, o per chi crede di conoscerci fin troppo bene. Ma con occhi diversi.

UN GIORNO IN REDAZIONE - parte prima

Dedicato ad Enrico – Candy's boy, di Bruce Springeteen

Dedicato a Francesco – Imagine, di John Lennon (auguri ancora!!!)

I primi a rispondere sono in genere Enrico e Francesco forse perché entrambi, come me, sono in procinto di mettere in moto la propria giornata lavorativa finalmente liberi dalla terribile triade della censura gesuita che li/ci perseguita da tempo (figli – moglie – lavoro, scegliete voi l'ordine). Ora, chi ci segue da tempo, ricorda che i gemelli sono stati i fondatori storici di Hellastory. Ma cosa è rimasto di quei geniali universitari, ai più sia fisicamente che intellettualmente indistinguibili? Tutto, non è cambiato niente. Tranne il tempo a loro disposizione. Sono rimasti gli stessi brai butei de na olta: integri, equilibrati, saggi, ponderati. Persino noiosi, lo so. Merito di un'educazione impeccabile e di un percorso formativo nel quale dovere e potere vengono lesinati con proporzione 5 a 1. Ma quando si libera quel potere finisce per conquistare vette inimmaginabili perché lanciato da una forza interiore incredibile che sprigiona solo energia positiva. E' un piacere stare con loro perché ti chiedono tanto con gli occhi e la mente, e alzano in questo modo le tue prestazioni con le loro aspettative. Non si scherza con loro, sono così solidi da farci sentire tutti un po' cazzoni. Non lo fanno apposta, rappresentano il lato integro e immacolato del Team. Anche perché gli altri non hanno alcuna idea di cosa significa essere integri e immacolati.

Enrico è un tifoso razionale ed equilibrato. Francesco è un tifoso razionale ed equilibrato. Alle volte vanno persino in curva. Col tempo siamo riusciti a distinguerli, riconoscendo individualità che evitano di elargire un po' per natura, un po' anche per non scomporre il profondo mistero che li lega. Poiché pare che non amino essere rappresentati per differenza, accenno solo il fatto che Enrico è quello più spontaneo, Francesco invece si prende i suoi tempi e ama concludere. Anche qui, Yin e Yang che, alla fine, si abbracciano in un'unità.

Due sono le loro rubriche di riferimento: i numeri di bilancio del Verona, spiegato sempre con semplicità e profondità e il settore giovanile gialloblù. Sono sempre molto documentati. Avessero maggior tempo a disposizione ... ma i tempi dell'università non ci sono più.

Legato al tema del bilancio gialloblù, il 6 gennaio 2024 si è verificato un evento di cui andiamo molto fieri. In occasione dell'uscita dei dati societari in cui emergevano i consistenti debiti accumulati da Setti, Enrico aveva riportato sul nostro sito la solita analisi puntuale. Talmente puntuale e preoccupante da essere incredibilmente convocato come ospite televisivo (da remoto, come accade ormai nelle migliori trasmissioni quando si invita un ospite illustre) alla puntata di Diretta Gialloblù di Tele Arena per spiegare la situazione. Lo spazio riservato era di una decina di minuti prima dell'inizio della partita Inter – Verona. Trascorse freneticamente le giornate preparative all'interno del team e a casa Tamellini, passando tutta la gamma di stati d'animo che vanno dall'euforia al panico, eravamo veramente carichi, pronti a supportarlo (virtualmente) e ad esultare ad ogni risposta convincente. E' andata benissimo. Enrico ha gestito non solo se stesso ma, con risposte sicure, anche la nostra ansia da tifosi. Dirò di più, l'intervista è piaciuta al punto tale che hanno partecipato al dibattito anche gli altri ospiti in studio e il Verona ha iniziato a giocare la sua partita per conto suo senza interrompere, tanto sicuro che avrebbe perso (come è stato, ma tra polemiche di gol interisti irregolari e rigore sbagliato da Henry al 96 minuto).

UN GIORNO IN REDAZIONE - parte prima

Dedicato a Valeriano – Dotti, medici e sapienti, Edoardo Bennato.

Se i gemelli possono apparire un po' freddi e distaccati, Valeriano è invece un vulcano passionale. Il classico tutto o niente. Rappresenta lo stato d'animo focoso del tifoso che scrive di getto, inserendo nei suoi articoli motti dialettali e detti popolari. Lui è un grande interprete di costume. Famosi sono i suoi calembour (in gergo editoriale, titoli fantasiosi risultato di un gioco di parole). Anche perché ha quella bellissima qualità di essere un'anima inquieta, sempre alla ricerca di qualcosa e in grado di sorprendere. E' guidato da un'ironia intellettuale incredibile e ... ama definire se stesso come uno che impissa foghetti. Questo per me è fantastico e perfino rassicurante.

Valeriano è un tifoso introverso, da racconto più che da reality. Pare strano, ma è così. Difficilmente trasmette ansia o entusiasmo. Magari lo tiene dentro, fatto sta che preferisce trasmettere sempre una sua narrazione (goliardica o sensata che sia) più che il travaglio del momento. Non so se teme di rappresentare se stesso e le sue reazioni nel corso della partita e per questo preferisce apparire lucido. Il suo è un bluff, lo sappiamo bene. Ma va bene così. Il problema nasce quando, sempre così profondamente coinvolto da tutto ciò che lo circonda, si getta a capofitto in cause di principio dalle quali non ne esce più. Sono battaglie ideologiche, di principio per lui, estenuanti e logoranti per noi che le subiamo. Perché lui è sempre lì, in prima linea e non molla un centimetro. Meglio lasciarlo perdere, a quel punto, perché ... in fondo ha pure ragione. E quindi lasciamo che smonti il mondo e lo rimonti a modo suo. Che ci ritorni su, perché questa è proprio la goccia che fa traboccare il vaso. Un vaso che magari si è frantumato già da tempo. Ma non importa.

Uno degli appuntamenti fissi di Valeriano è il famoso pagellone. Ogni volta, si ripete sempre la stessa storia: una settimana prima monta fuochi e fulmini, minaccia bocciature e promozioni risicate. La deve far pagare e questa è l'occasione giusta. Poi condivide la brutta e ci accorgiamo che davvero è una gran brava persona, che noi siamo molto più bastardi di lui e, all'atto pratico, ogni intimidazione si risolve in una benevole assoluzione. Questo è Valeriano, il nostro tupamaro.

UN GIORNO IN REDAZIONE - parte prima

Dedicato a Davide – Harlem Nocturne, Illinois Jacquet

Davide ha l'umorismo più raffinato del team. I suoi post ti colpiscono e rimangono indelebili, sgretolano ogni possibile resistenza. Sono fantastici perché intrisi di nebbia e pianura. Ripensandoci, ridi e continui a riderci su. Peccato che Davide sia preso da mille cose, mille impegni, mille progetti e per questo la sua presenza sia sempre piuttosto limitata. Tuttavia, quando inizia con i suoi sarò breve ... abbiamo la certezza che impiegheremo 5 o 6 minuti per leggere l'arringa e che si aprirà a quel punto un talk show in grado di occupare l'intera serata. Non mi dilungo sulle sue capacità culinarie, talento sviluppato a seguito di un profondo percorso maturato dalla profonda conoscenza di sapori della tradizione e del territorio.

I suoi testi sono una malinconica rappresentazione di un presente opaco, soffocato da un passato che aveva un senso e che si è perso col tempo, perché il calcio non è più quello di una volta e i ricordi indimenticabili (ed esilaranti) delle avventure che furono ne sono la conferma. Per questo, Davide è un tifoso della serie ... ai tempi di Bagnoli. Il presente è quello che è, ci tocca conviverci, ma sono convinto che sotto sotto, anche adesso si stia divertendo. E parecchio. Comunque, a dare un senso all'oggi è rimasto il profondo legame tra l'uomo, il fiume e la sua lenza. La pesca è una forma di riconciliazione.

Davide è il nostro poeta, ha persino scritto libri. Cascasse il mondo, non rinuncia ad aprire il Dossier di fine stagione deliziandoci ogni volta con la sua immancabile visione sorniona del mondo. E allora ti viene di alzare il calice e di brindare ... a te, fratello.

Ma perché ho iniziato proprio con loro? Perché sono le forze centrifughe di Hellastory. Mi spiego meglio. Immaginando una figura geometrica, ad esempio un ottagono concavo (o, più banalmente, una stella a 4 punte) Enrico, Francesco, Valeriano e Davide, con il loro individualismo innato, rappresentano i 4 angoli acuti: ognuno, con la propria personalità, spinge a modo proprio verso l'esterno, persegue la propria strada, le proprie idee.

UN GIORNO IN REDAZIONE - parte prima

Tuttavia, a bilanciare queste dispersioni individualiste, si contrappongono 4 angoli concavi che invece canalizzano esclusivamente verso il centro, verso il cuore di Hellastory. Sono Paolo, Carlo, Andrea e Matteo che hanno il ruolo innato di compensare naturalmente le forze centrifughe. Non c'è alcun conflitto ideologico, sono solo attitudini. Questo è il motivo per cui, in fisica come nelle relazioni sociali, questa comunità è in grado di reggere se stessa in perfetto equilibrio da tutto questo tempo.

Intanto la giornata scorre e gli eventi si susseguono. C'è un mucchio di lavoro da fare e ne capita sempre una a sto Verona.

(fine della prima parte)

Massimo

[Continua con la seconda parte]



Hellastory, 23/12/2021

MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

Atalanta-H.Verona?



Atalanta    H.Verona


Bonazzoli F.

Cabal J.

Centonze F.

Coppola D.

Dawidowicz P.

Folorunsho M.

Lazovic D.

Magnani G.

Mitrovic S.

Montipò L.

Noslin T.

Silva D.

Suslov T.

Swiderski K.

Tchatchoua J.

Vinagre R.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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