
1903-1915 I Pionieri del...Fubal

Una formazione dell'Hellas con maglia gialla e blu, antecedente il 1910. Si riconoscono, in giovane età, in piedi da sinistra Ruberti, Cavallaro, (non identificato), Valeri, Bianchi, Fratta Pasini, Vigevani I, Bascheni. Accosciati Benini, Brivio, Rossi. (dal libro "Centodieci")
Tra il 1909 e il 1910 la città di Verona vive un grande fermento interno. Nelle elezioni comunali del 1909 irrompe sulla scena politica cittadina il Partito Radicale che di fatto si impone col primo sindaco di questo partito interrompendo una lunga alternanza tra sinistra storica e destra storica. Eugenio Gallizioli succede quindi al Conte Luigi Bellini Carnesali. Su quest'ultimo, esponente della destra storica ma che ultimamente aveva abbracciato la causa radicale, torneremo quando racconteremo i fatti del 1914 perché ci interessa da vicino.
Non ci vogliamo soffermare sul confronto tra le posizioni politiche dei vari partiti e movimenti dell'epoca, vi risparmiamo qualche decina di minuti di attenzione, ma piuttosto vogliamo sottolineare come le posizioni del Partito Radicale fossero vicine e molto più sensibili di ogni altro movimento ai temi dell'attività fisica dei cittadini e dell'attività sportiva delle squadre e associazioni. Questo aspetto caratterizzò fortemente la vita sociale della città di Verona e fece fare un altro saltino in avanti alla storia dell'Hellas.
Sempre nel 1910 iniziarono le attività di costruzione della nuova stazione di Porta Nuova con la relativa costruzione dello snodo ferroviario lì nel punto dove si trova tutt'ora. Di conseguenza tutta la zona della Piazza d'Armi, recentemente svincolata dalla servitù militare, pian piano venne fagocitata dallo scalo ferroviario e non fu più accessibile alla popolazione.
L'ultimo evento di una certa importanza che si svolse in quell'area fu la seconda edizione della Coppa Città di Verona in concomitanza con i festeggiamenti per la grande Fiera di metà marzo.
Rispetto alla povertà della prima edizione le squadre partecipanti sono gruppo più nutrito. Naturalmente Hellas come società organizzatrice, immancabili Vicenza e Milan (detentrice del torneo) e le nuove arrivate Padova e Venezia. Il regolamento è strano e prevede due gare al mattino, la prima tra Vicenza e Venezia che vede i vicentini superare i lagunari per 2-1 ma dopo ben due ore e mezza di gioco e cinque riprese (sic). La seconda gara invece vede l'Hellas imporsi per due reti a zero contro il Padova, con doppietta di Barbasetti. Sugli scudi il portiere Brivio, eroico, mentre il resto della squadra è composto da Benini, Ruberti, Della Torre, Valery, Rossi, Bascheni, Vigevani, Bianchi e Fiorio. Ci sono quindi ancora nomi nuovi come Della Torre e Fiorio dei quali non avremo più notizie in futuro. Di Valerio Valery (o Valeri) invece sappiamo qualcosa di più. Se dal punto di vista calcistico la sua carriera si sviluppa solo tra squadra riserve e questa unica apparizione in prima squadra, la sua figura è molto più articolata sul piano politico e storico. Di famiglia agiata legnaghese, fu protagonista della vita della città e della provincia fino al 1946: deputato d'epoca fascista, sempre appassionato di calcio tanto da far cambiare il nome della squadra della sua città in "Valerio Valery", soprannominato "il Ras di Legnago", venne fucilato nell'immediato dopoguerra come criminale di guerra.
Non vi abbiamo ancora parlato di Barbasetti e Vigevani perché non è ancora giunto il momento e lo faremo più avanti. Ma andiamo avanti con la cronaca.

Valerio Valery nella foto da deputato della XXX legislatura, presa dal sito ufficiale della Camera
Nel pomeriggio arriva la gara contro il Milan che ci vede giocare inizialmente in 10 perché uno dei nostri era sparito, poi torniamo ad essere in 11 ma la squadra rossonera si dimostra ben più forte di noi. Il gioco, scrive la cronaca de L'Adige è "vigoroso ed elegante da parte di entrambe le squadre" con Bascheni, Benini e Valery i migliori in campo ma Brivio in porta non ripete l'impresa della mattina e si lascia sfuggire troppi palloni. Alla fine del primo tempo siamo già 2-0 per il Milan. Sempre L'Adige scrive che "nella ripresa i Bleu dell'Hellas tentano delle fughe brillanti ma non riescono a mettere in pericolo la porta dei rossoneri il cui portiere para magnificamente".
Avete sicuramente notato un particolare: si parla dell'Hellas come de "i blue". Se ricordate fino a pochi mesi prima, esattamente nell'amichevole giocata a Riva, abbiamo ancora testimonianze fotografiche che mostravano la nostra divisa come bianca e nera, coi colori bentegodini. Il 13 marzo 1910 invece troviamo la prima testimonianza dell'adozione dei colori del gonfalone cittadino. Blue con bordini gialli. All'epoca non aveva troppa importanza e non potevano sapere i poveri cronisti quanta invece ne avrebbe assunta negli anni successivi!
Non abbiamo sottomano il regolamento della sfida e ignoriamo per quale motivo tutti i giornali parlino quindi della finale Vicenza-Milan ma non indaghiamo oltre e potremmo anche sorvolare sulla cronaca che non ci riguarda se non fosse molto divertente aggiornarvi su alcuni accadimenti. La squadra meneghina è più tecnica ma il cronista ci tiene a precisare che si parla di "meneghina" per modo di dire visto che tra le sue fila giocano tedeschi, francesi e inglesi. Il Vicenza pare invece che la buttasse nettamente più sul piano fisico. Si parla di gioco brutale con parecchie cadute e capriole. In particolare, la cronaca parla di tal vicentino Capitanio "giocatore brutale, violento e pesante" che "a suo carico aveva già due gambe rotte in gare passate contro il Padova e una rotta contro il Verona". Il cronista auspicava un intervento della federazione per fermare l'operato di questo giocatore turbolento che "mette in dubbio lo spirito sportivo che tutti i giocatori dovrebbero tenere". Chissà poi se ‘sto Capitanio, Montero ante litteram, si sarà mai calmato, nel frattempo la coppa se la prende il Milan che si svincola dalla caccia all'uomo vicentina e segna il gol vittoria con una "serie mirabile di elegantissimi passaggi" e si aggiudica il trofeo per la seconda edizione di fila. Vicenza secondo, Hellas terzo, Padova e Venezia quarti.
Ultimo dettaglio degno di nota, per Verona-Milan si parla di "pubblico affollatissimo e irrequieto, trattenuto a stento dai fili metallici e dagli sforzi disperati dei bravi soci dell'Hellas" mentre l'Arena sottolinea che "a breve la nostra squadra potrà usufruire di un campo chiuso con tutte le comodità e fra queste non ultima quella di poter aver un campo sgombro dall'invadente pubblico".
A Verona quindi è tempo di novità. Nel mese di marzo vengono ultimati i lavori di demolizione delle case attorno all'abside di San Fermo per liberare la monumentale chiesa alla vista a cui siamo abituati ancora oggi. Sempre nel mese di marzo, forse ispirati dal clamoroso passaggio della Cometa di Halley in cielo (alla quale tutti sono interessatissimi) arriva finalmente l'illuminazione elettrica in via Mazzini, Piazza Vittorio Emanuele (Bra) e Corso Porta Nuova, inoltre in Piazza Erbe e Piazza Dante (dei Signori) viene rafforzata l'esistente illuminazione a gas. A maggio si tiene a Verona una manifestazione "sportiva" che ha un'eco incredibile, pari al giorno d'oggi forse ad una Olimpiade: il grande Circuito Aereo. Una kermesse che difficilmente possiamo immaginare, con tutti i migliori piloti del mondo, una gara nei cieli fuori Porta Nuova, sopra la Piazza d'Armi, che riempie la città di visitatori e la tiene in trance per quindici giorni consecutivi. Tra il giubilo collettivo c'è spazio anche per la tragedia: uno dei piloti si schianta al suolo e ci lascia le penne ma scrivono, in maniera molto pratica, "sono i rischi del mestiere", e lo spettacolo va avanti.
Arriva il nuovo Stadium
Ma giungiamo alla vera grande novità del 1910 che interessa a noi: la creazione di un nuovo impianto sportivo nella zona di Piazza Cittadella.
Si parla proprio di quello che poi sarà chiamato "Stadio Comunale Marcantonio Bentegodi" ma all'epoca era semplicemente "lo Stadium comunale" il cui ingresso era posizionato su Via Angeli, ovvero l'attuale Via Cesare Battisti.
La città di Verona, dove da anni operava una grande associazione sportiva comunale come la Bentegodi che si era imposta a livello nazionale in molte discipline sportive, effettivamente mancava di un impianto polivalente dedicato all'attività sportiva. In realtà non erano nemmeno molte le città che potevano vantarne uno: solo Roma, Milano e Torino.
La spinta definitiva a questo progetto arriva proprio dalla nuova giunta comunale radicale che in qualche maniera riesce a districarsi tra le polemiche, inevitabili, e a portare a termine il progetto. L'area scelta è quella denominata "Weill-Weiss", cioè quel terreno acquistato dal Comune pochi anni prima dall'omonimo benefattore per farne un ospedale infantile, idea presto abbandonata e dirottata verso Borgo Trento. Il terreno, posto di fronte alla chiesa delle Stimmate, finora era stato sfruttato da alcuni cittadini poco abbienti, come orto, per il proprio sostentamento. Questo come descrive L'Arena, giornale conservatore, mentre il L'Adige, radicale, la definisce più sbrigativamente "poco utile ortaglia". Punti di vista.
Quando il sottoscritto ha sviluppato lo speciale sul nuovo stadio Bentegodi, vi ha raccontato la polemica politica che si era generata nella discussione per abbandonare Piazza Cittadella per costruire il nuovo impianto paragonandole a quelle degli ultimi 20 anni. Ebbene, sappiate che più di cento anni fa le polemiche esistevano tali e quali, se non peggiori. Sono tutti piccoli dettagli che messi assieme vi fanno capire che Verona è una città che sembra cambiare molto ma in fondo la propria anima resta sempre uguale.
Per onorare questa nostra anima veronese e quindi per viscerale e innato amor di polemica vi rendiamo conto che per il consiglio comunale radicale era "necessario diffondere l'educazione all'attività sportiva per riparare ai danni di secoli di debilitazione ascetica cristiana. Per il rinvigorimento della razza, per l'argine alla tubercolosi ed alla nevrosi, per la cultura della bellezza e della forza verba, contro la mortificazione della carne". Siamo a questo livello di scontro. Dall'altro lato gli stimmatini non avevano alcuna intenzione di sorbirsi un impianto sportivo proprio davanti a casa e si appellavano al fatto che la posizione fosse troppo centrale e che avrebbe privato la comunità dell'orto cittadino che faceva beneficenza. L'Adige da una parte, L'Arena e Verona Fedele dall'altra. Botte da orbi a mezzo stampa.

Una delle primissime foto dello Stadium Comunale, del 1910. Da una monografia del Comune di Verona del 1911 sui servizi del 1910
Lo Stadium però si fa e viene inaugurato sabato 11 giugno 1910 con due giorni di spettacoli e attività sportive. Gare di atletica con tutte le discipline, gare ciclistiche, gare di foot-ball con squadre di studenti, manifestazione ginnica degli studenti capitanati dal professor Guido Vivi che guida i ragazzini delle elementari con la sua voce "stentorea". Particolarmente interessante la sfida tra la squadra di calcio del Liceo (Maffei) e quella dell'istituto tecnico provinciale (Pindemonte).
Per il Liceo: De Ferraris, Ferrari, Bianchi, Vigevani Carlo, Fiorio, Nicolis, Rossi Italo, Girardi, Fagiuoli Vincenzo, Chiocca, Tedeschi. Praticamente nove su undici (in neretto) facevano già parte della prima o seconda squadra dell'Hellas.
La squadra dell'istituto tecnico: Strapparava, Falceri, Barbasetti, Reggiani, Vigevani Pietro, Cipriani, Sperotti, Moretti, Giacomello, Ruberti, Zavretta. Qui ne contiamo solo tre, in neretto.
Nonostante tutto a vincere è l'Istituto Tecnico, per quattro reti a zero sotto l'arbitraggio di Giano Brivio.
Con una assemblea straordinaria la società Hellas ratifica e conferma l'adesione alla Federazione Sportiva Bentegodi come sezione speciale dedicata al football e così facendo può usufruire della struttura del nuovo Stadium comunale. D'ora in avanti a Verona nessuno potrà più godere del calcio senza pagare l'ingresso ma per lo meno non ci saranno più persone a bordocampo o attaccate al palo della porta a disturbare i calciatori, anche perché ora la questione inizia farsi seria.
Qualche nota di colore ce la racconta il Pollorini. Il primo "medico sociale" è il dott. Cavaggioni, sceltosi praticamente da solo, visto che era l'unico medico presente sugli spalti durante un allenamento in cui uno dei nostri si storse una caviglia. Riguardo il custode del campo invece viene scelto Paolo Menegatti, uno degli ortolani che coltivava per il proprio sostentamento un paio di campi dove fu poi costruito lo Stadium. Sfrattato dal Comune viene assunto dalla società come guardiano-magazziniere e dagli ortaggi passò a "seminare" la segatura e il gesso, a "raccogliere" i sassi dal campo, fino a tenere in ordine le divise dei giocatori.
Il primo precampionato
Nell'estate del 1910 la FIGC, che finora aveva organizzato campionati poco strutturati e dedicati solo alle squadre di Milano, Torino e Genova, vuole provare ad ampliare il proprio raggio d'azione, creando un torneo di Prima Categoria più largo e variegato. All'epoca il calcio del triangolo industriale appena citato era di molto più progredito rispetto al resto d'Italia. Al sud venivano giocati campionati di terza categoria e nel Veneto si arrivava fino alla seconda (anche se l'Hellas non vi ha partecipato). Erano campionati chiusi, che garantivano uno status elitario a milanesi, piemontesi e liguri.
Con la riunione della FIGC dell'agosto 1910 viene decisa la nuova organizzazione che prevede un girone da nove con le big, quello nordoccidentale, e un altro girone da quattro detto veneto-emiliano. I due gironi, sbilanciatissimi in numero e per qualità effettiva del gioco, si dovevano sfidare "all'italiana" per poi generare una sfida finale tra le due vincenti che avrebbe determinato il campione nazionale.
A capo della FIGC del Veneto, ed è una novità assoluta, viene nominato il nostro uomo onnipresente: Alberto Masprone.
La scelta della Federazione viene accolta con entusiasmo negli ambienti veneti perché sulla carta donava riconoscimento ad un movimento calcistico che si sviluppava ancora a livello autoctono con società strutturate in maniera rudimentale. Ad ovest invece le squadre erano composte da giocatori che già praticavano a livello di professione, molto spesso stranieri, con squadre sovvenzionate da buoni capitali. A livello comunicativo se la Gazzetta dello Sport recepisce da subito il messaggio della FIGC e tratta sempre i due gironi con la stessa dignità, La Stampa di Torino e altri giornali illustrati continuano a parlare del girone veneto-emiliano come di seconda categoria cercando in tutti i modi di mantenersi staccati dalla "plebaglia" non in grado di giocare al foot-ball con la loro stessa maestria. Il classismo calcistico nasce da lontano, come possiamo vedere.
Mentre il calendario del girone nordoccidentale, che è più affollato e quindi fitto di impegni, inizia in autunno, quello veneto-emiliano è molto più rilassato e si rimandano ad inizio 1911 le prime partite ufficiali. Per l'Hellas c'è tutto il tempo di fare amichevoli e trovare la giusta formazione da schierare.
Nel settembre 1910 Masprone o, meglio, la sua famiglia, porta "in dote" una ulteriore importantissima novità. Leggiamo su l'Adige del 8 settembre: "Ieri nel pomeriggio, tra l'intimità della famiglia e dei parenti più stretti, ebbero luogo le nozze della signorina Adelina Masprone, figlia del cav. Giovanni, proprietario dell'Hotel Accademia, col signor rag. Sandro Trerè, industriale di Milano." Il matrimonio si celebra nella chiesa di San Niccolò e L'Adige si attarda poi ad elencare la fila di regali che parenti ed amici porgono agli sposi. Vi risparmiamo la pur interessante lista di orecchini, collane, puntapetto, servizi d'argento, portaguanti in peluche rossi, strisce da divano bianche dipinte a mano, per spiegarvi l'importanza dell'evento.

Sandro Trerè in mezzo alla moglie e alla suocera, rispettivamente sorella e madre di Alberto Masprone. Foto del 1916 in occasione di una decorazione ricevuta durante la guerra.
L'impresario milanese rag. Sandro Trerè altri non è che Trerè I, fratello di Attilio detto Trerè II. Alessandro era già stato un calciatore del Milan, attaccante prolifico, protagonista degli scudetti rossoneri del 1906 e 1907. Ora alla veneranda età (per l'epoca) di 26 anni aveva appeso le scarpette al chiodo ma non proprio del tutto. Quale occasione più ghiotta per il cognato Alberto di poter contare sull'esperienza di un giocatore di così alto livello per l'Hellas? I maliziosi potrebbero pensare che la storia d'amore tra la signorina Masprone e il calciatore fosse stata architettata apposta dal fratello, noi invece crediamo fermamente (!) alla storia romantica e al caso, storia magari poi incrinatasi a causa dalla passione calcistica del milanese che immaginiamo, contrariamente alle promesse nuziali, riprese ad allenarsi e a giocare al foot-ball.
Con lo stadio e il fuoriclasse, chi ci ferma più? Sotto con le amichevoli per arrivare pronti per la fine di gennaio!
La preparazione parte blanda: a metà settembre prima amichevole a San Michele Extra contro la locale Olimpia assieme a varie compagini sportive della Bentegodi. Subito un 6-0 per noi, con encomio per il portiere Brivio, per Cavallaro e Bascheni.
La seconda partita amichevole si svolge al Lido di Venezia il 2 ottobre e l'occasione è molto particolare. La "forte squadra veronese" viene scelta per la manifestazione sportiva che inaugura il nuovo campo da calcio del Lido, sorto sull'ex velodromo. L'affluenza non è altissima perché i veneziani sono in parte distolti dall'arrivo di un dirigibile a Campalto, a riprova che il "volo" era considerato molto più affascinante rispetto all'ancora poco conosciuto foot-ball. Il campo da inaugurare sarà la nuova "casa" della giovane formazione del Volontari Venezia, squadra nata nel 1908 sovvenzionata dalla Compagnia Italiana dei Grandi Alberghi. La squadra milita in seconda categoria e ci si aspetta una vittoria comoda. Alla fine, la partita finisce con uno spumeggiante 6-6 figlio del fatto che la squadra veronese si presenta in campo in 10 vista l'assenza imprevista di uno dei nostri giocatori. La cosa suscita un sentimento di biasimo da parte del cronista de L'Adige che insinua una mancanza di organizzazione da parte della società e poca serietà nell'affrontare le competizioni quando le avversarie invece si presentano non solo in 11 ma dispongono anche di 2 giocatori di riserva (anche se non c'erano ancora le sostituzioni, ricordiamolo). I veneziani si rammaricano dell'assenza alla manifestazione del Presidente del Comitato Regionale della Federazione, Masprone. Questo spiega perché è stato scelto proprio l'Hellas per l'inaugurazione del campo: la nostra società inizia a pesare politicamente.
Archiviata la gita (all'epoca non proprio agevole) in laguna, ci aspetta a fine novembre una gara interna contro il Vicenza. La formazione è ancora un po' rimaneggiata, perdiamo per 1-0 ma il cronista ribadisce che noi e i biancorossi siamo le squadre più forti del prossimo torneo. La riscossa arriva il 18 dicembre quando torniamo a Venezia per confrontarci con i baldi padroni di casa reduci da una vittoria niente meno che contro il Vicenza. L'Hellas è ancora una volta rimescolato nella formazione e vista la malaparata, dato che evidentemente non si riesce a completare una formazione in maniera "decente", tocca a Masprone ancora una volta scendere in campo e tornare a guidare gli attacchi giallo-bleu. Finisce in maniera trionfale, coi nostri vittoriosi 2-0 sui veneziani. Al rientro della squadra in treno a Verona, a mezzanotte passata, i ragazzi vengono invitati dal Presidente Ing. Righetti al ristorante al Torcolo per festeggiare con lo champagne.
Arriva gennaio, i tempi stringono, l'unico rivale all'orizzonte è il Vicenza. Si organizzano tre amichevoli una in fila all'altra. Il primo gennaio 1911 contro il Vicenza, vinciamo noi per 2-1 con Masprone che si mette ad arbitrare imparzialmente (testuale) e manda in campo il cognato bomberone Trerè. Passiamo in vantaggio con Bianchi, Vicenza pareggia subito ma poi Vigevani I ci regala la vittoria. Il 15 gennaio ospitiamo il Venezia che chiede la rivincita. Arbitra ancora Masprone e Trerè aiuta i ragazzi in campo. La cronaca è trionfale, l'Hellas vince per 3-1. Il Venezia si affida a lanci lunghi mentre l'Hellas si passa la palla in maniera molto efficace. Bianchi prima su rigore e poi con una sventola da venti metri ci mette subito sul 2-0. L'Hellas gestisce la partita fino al 2-1 veneziano. I nostri si svegliano dal torpore, scambio Bianchi-Barbasetti, quest'ultimo tira, il portiere veneziano la para ma la palla va a Vigevani che violentemente calcia da sottomisura e il portiere finisce nel sacco assieme al pallone. Il 3-1 regala sogni di gloria: più forti di Venezia, abbiamo vinto il Vicenza, solo il Bologna rappresenta un'incognita.
Una settimana prima dell'inizio del campionato l'Hellas va ancora una volta a Vicenza per giocarsi il "Trofeo Mario Bozzetto" in un triangolare assieme a Vicenza e Venezia. La prima gara, giocata su un campo "viscido ed irregolare" ci vede stravincere contro Venezia per 4-1. Dopo pranzo giochiamo contro il Vicenza riposato e nonostante le tante scorrettezze degli avversari (dice il cronista "dovute alla rabbia per non riuscire a tenere il nostro passo") ci portiamo sul 3-1. A questo punto si scatena la gazzarra. Il nostro portiere Signoroni è costretto a giocare con i tifosi attorno alla porta e fin dentro ad essa visto che mancano le reti. Una palla è destinata ad uscire ma un tifoso vicentino la rimette in campo e la butta in rete. Rete clamorosamente convalidata dall'arbitro di Vicenza. In un'altra fase confusa di gioco davanti alla nostra porta gli spettatori iniziano a urlare "goal! goal!" e l'arbitro convalida anche il gol fantasma. Alla fine del primo tempo sul risultato di parità, l'arbitro convalida il 4-3 a tempo abbondantemente scaduto. Mancava solo che segnasse un gatto e poi è capitato di tutto. A capitan Bascheni non resta che ritirare la squadra minacciando di fare segnalazione alla Federazione per i tanti episodi assurdi. Il nostro cronista constata come non sia la prima volta che sul campo di Vicenza non si riesca a portare a casa le gambe sane o a non subire iniquità quando per la squadra di casa le cose si mettono male. Si nota già da qui un amore, quello tra veronesi e vicentini, che sarà destinato a durare per sempre.
Valeriano
Hellastory, 03/02/2025


BRAVO ZANETTI!
Quanto di buono avevamo visto a partire da metà febbraio (l'Atalanta ha dato evidentemente la scossa decisiva) si conferma in queste ultime partite con una difesa finalmente compatta e autoritaria e un centrocampo duttile. Fateci caso, ora tutti i gialloblù si sentono molto più a loro agio. Sanno cosa fare, non mollano mai. E il tutti di cui sopra va riferito davvero alla rosa allargata perché in questo momento il Verona fa punti e prestazioni pesanti anche senza Serdar, Tengstedt, Suslov che sono poi i giocatori più rappresentativi.
[continua]



Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
H.Verona-Cagliari?


Riepilogo stagionale e classifica generale


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Prima Categoria 1911/12
Prima Categoria 1912/13
Prima Categoria 1913/14
Prima Categoria 1914/15
Prima Categoria 1915 1916 1917 1918 1919/20
Prima Categoria 1920/21
Prima Categoria 1921/22
Campionato CCI 1922/23
Lega Nord 1923/24
Lega Nord 1924/25
Lega Nord 1925/26
Lega Nord 1926/27
Campionato Nazionale 1927/28
Campionato Nazionale 1928/29
Campionato Nazionale 1929/30
Serie B 1930/31
Serie B 1931/32
Serie B 1932/33
Serie B 1933/34
Serie B 1934/35
Serie B 1935/36
Serie B 1936/37
Serie B 1937/38
Serie B 1938/39
Serie B 1939/40
Serie B 1940/41
Serie B 1941/42
Serie C 1942/43
Serie C 1943/44
Campionato Alta Italia 1944 1945/46
Campionato Alta Italia 1946/47
Serie B 1947/48
Serie B 1948/49
Serie B 1949/50
Serie B 1950/51
Serie B 1951/52
Serie B 1952/53
Serie B 1953/54
Serie B 1954/55
Serie B 1955/56
Serie B 1956/57
Serie B 1957/58
Serie A 1958/59
Serie B 1959/60
Serie B 1960/61
Serie B 1961/62
Serie B 1962/63
Serie B 1963/64
Serie B 1964/65
Serie B 1965/66
Serie B 1966/67
Serie B 1967/68
Serie B 1968/69
Serie A 1969/70
Serie A 1970/71
Serie A 1971/72
Serie A 1972/73
Serie A 1973/74
Serie A 1974/75
Serie B 1975/76
Serie A 1976/77
Serie A 1977/78
Serie A 1978/79
Serie A 1979/80
Serie B 1980/81
Serie B 1981/82
Serie B 1982/83
Serie A 1983/84
Serie A 1984/85
Serie A 1985/86
Serie A 1986/87
Serie A 1987/88
Serie A 1988/89
Serie A 1989/90
Serie A 1990/91
Serie B 1991/92
Serie A 1992/93
Serie B 1993/94
Serie B 1994/95
Serie B 1995/96
Serie B 1996/97
Serie A 1997/98
Serie B 1998/99
Serie B 1999/00
Serie A 2000/01
Serie A 2001/02
Serie A 2002/03
Serie B 2003/04
Serie B 2004/05
Serie B 2005/06
Serie B 2006/07
Serie B 2007/08
Serie C 2008/09
Serie C 2009/10
Serie C 2010/11
Serie C 2011/12
Serie B 2012/13
Serie B 2013/14
Serie A 2014/15
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Serie A
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