
1903-1915 I Pionieri del...Fubal
La prima giornata di campionato parte già con un intoppo. Si dovrebbe giocare il giorno 29 gennaio 1911 a Bologna contro l'omonima squadra ma in quei giorni mezza Italia è sotto la neve e quindi la partita resta in forse fino all'ultimo. Si paventa una inversione di campo ma alla fine la squadra felsinea fa in modo che la gara venga semplicemente rimandata. La stampa veronese fa sapere che si tratta solo di una scusa per mettere nelle gambe più allenamenti in quanto i rossoblu temevano l'Hellas. L'inversione invece arriva per l'altra gara del girone: Vicenza-Venezia, non può essere giocata a Vicenza perché il campo non è praticabile (come appunto si diceva la settimana prima nel torneo Mario Bozzetto) e si gioca in Laguna. Vince il Vicenza 1-0.
Per noi quindi il campionato inizia con una settimana di ritardo, il 5 febbraio 1911, col big-match Hellas – Vicenza.
La tensione per il debutto è alle stelle, l'Hellas con le amichevoli ha già selezionato la squadra titolare e i risultati sono confortanti. L'entusiasmo è a mille.
Il cronista sportivo che accompagna su L'Arena le gesta dei nostri è, e lo resterà per tanti anni, tale Ennepi, acronimo di Paride Nicolato. Personaggio polisportivo, appassionato di calcio e spesso presente nel direttivo della società Hellas. Prima dell'esordio in campionato si lascia andare ad una ode ai nostri beniamini:
"Non domando se le consorelle venete avranno un portiere come può essere Brivio in una delle sue giornate; o avranno alla difesa un Ruberti e Benini; fra i secondi un Cavallaro ed un Guarda A. e meglio ancora un Ferrari. Non domando se sapranno difendere gli attacchi di Bianchi e Bascheni; prevenire le discese di Vigevani; parare i cross di Guarda G. e le dribblate e testate altissime di Rossi. Dico soltanto che, se queste altitudini individuali saranno usate dai nostri a tempo e con gioco d'assieme, potrebbe benissimo l'Hellas portarsi in testa alla classifica ed accarezzare di conseguenza l'idea ambitissima di competere contro le prime squadre italiane". Pura poesia.
Sia su L'Arena che su L'Adige i cronisti occupano un paio di colonne per elencare tutte le regole del giuoco, partendo assolutamente dalle basi, dal fatto che il campo è rettangolare, che per segnare la palla deve superare la linea di porta ecc. Ci si addentra nei meandri del regolamento e si accenna anche all'ostico "off-side" cioè, scrivono, "il giocatore non può passare la palla ad un compagno il quale si trovi fuori gioco, vale a dire che non abbia davanti almeno 2 (due) avversari e il portiere". Ebbene, all'epoca il fuorigioco prevedeva 2 giocatori e pensate che fino a qualche anno prima la regola ne prevedeva addirittura 3 ma sembra che il pubblico si annoiasse troppo.
Oltre alle regole si spiegava anche la tattica. Vale quindi la pena aprire una parentesi per capire come andavano in campo queste squadre.
In questo LINK trovate un excursus storico sugli schemi.
Ora che abbiamo ripassato le regole e sappiamo con che modulo giocare, anche noi siamo pronti per il debutto.
I soci della F.S.V. Bentegodi hanno ingresso libero mediante esibizione della tessera. Per gli altri, Tribuna di Via Angeli (ora via Battisti) L. 0,50; Secondi posti Vicolo Stimate L. 0,30.
Il nostro Hellas si presenta con l'indomito Brivio in porta, i due mastini "full-backs" Silvio Ruberti ed Enrico "Riri" Benini che si completano: il primo è granitico e con una incredibile sventola dalla distanza, il secondo ha le gambe arcuate, è vivace, di temperamento caldo, attacca gli avversari con irruenza e decisione. Gli "half-backs", privi di Cavallaro che per ragioni professionali si è intrattenuto a Trieste, sono costituiti da Augusto Guarda, non sempre perfetto, da Paolo Ferrari, il giocatore più elegante e completo dei nostri e da Pietro Vigevani (II). La prima linea invece è quella più problematica perché spesso variata nell'ultimo periodo cercando di ottenere la combinazione migliore. Il centravanti Giovanni Bianchi è pressoché un punto fermo essendo un prolifico marcatore. Viene affiancato da una strana coppia: Sandro Trerè mezzo sinistro, oramai a fine carriera ma ancora di buon rendimento e dal mezzo destro Carlo Vigevani (I), piccoletto ma veloce e astuto, col fiuto del gol. Le due ali sono invece Alessandro Bascheni, il nostro veterano che in qualche maniera la spunta sempre e Guido Guarda che riserva sempre qualche spunto interessante.
Nel primo tempo Verona attacca, Vicenza si difende, Brivio salva diversi palloni e tra i vicentini il migliore in campo è il solito Capitanio i cui calci sono mirati alla palla ma anche agli stinchi degli avversari, tra i quali quelli del povero Trerè che gioca la gara in condizioni precarie. Dei nostri si fa notare il duo Ruberti e Benini che fanno miracoli mentre Bianchi si dimostra un centro di prima linea meraviglioso. Bene anche i fratelli Guarda mentre i due piccoli (d'età e di statura) Vigevani non sono in forma. Del più giovane, Pietro, si scrive che sembrasse molto emozionato. Nel secondo tempo i due fratelli si rianimano e fanno prodigi. Carlo Vigevani, il più talentuoso dei due, si produce in meravigliosi "shoot" che però si infrangono sulla difesa vicentina. Al 37esimo del secondo tempo sugli sviluppi di un calcio di punizione vicentino la palla si impenna e Ciscato segna di testa. Il resto della gara è un assedio alla porta del Vicenza ma non si riesce a segnare e, come vediamo spesso anche ai giorni nostri, un contropiede al 43esimo manda in rete Danese del Vicenza per il definitivo, deludente, 0-2.
A nostra difesa possiamo affermare che si sono sentite sia la mancanza di Cavallaro e di Rossi, la squadra si è fatta certamente prendere dall'emozione e dalla poca esperienza giocando contro una compagine molto esperta che di recente aveva assorbito alcuni giocatori dalla disciolta squadra di Padova. A questo ci aggiungiamo anche il gioco scorretto dei vicentini, che costringe spesso l'arbitro Scarioni a redarguire i nostri avversari.
Non c'è tempo di recriminare, avanti con la giornata successiva che ci vede scendere in campo a Sant'Elena contro il Venezia.

Silvio Ruberti, pilastro fondamentale della difesa gialloblu
La squadra lagunare non ha iniziato bene il campionato. Sconfitta in casa dal Vicenza, sconfitta in trasferta a Bologna. I veneziani, presi dallo sconforto, provano il colpaccio e tesserano un fuoriclasse, tale Riccobon, nato a Trieste quindi, di fatto, uno straniero per la nostra Federazione e come tale andava registrato. L'arbitro della contesa, sig. Camperio, fa presente al capitano veneziano che la gara non sarebbe stata regolare se non avesse ritirato Riccobon dalla formazione. Incoscientemente i veneziani rifiutano l'invito e, forse piuttosto di fare ulteriori brutte figure, decidono di giocare lo stesso sapendo di perdere a tavolino. La partita finisce in pareggio, per 2-2. Passa prima il Venezia con Santi, il nostro Bianchi pareggia dopo poco. All'85esimo ancora Santi porta i veneziani in vantaggio ma all'88esimo Silvio Ruberti pareggia con un "formidabile e lunghissimo shoot". Gesto tecnico questo che gli vale l'attenzione della stampa nazionale. Il punto a Venezia dura poco, difatti pochi giorni dopo arriva la decisione della Federazione che assegna la vittoria a tavolino per l'Hellas come era prevedibile. I veneziani si consolano indossando per la prima volta nella loro storia la casacca a righe verticali verdi e nere. Nel frattempo, il Vicenza regola il Bologna con un perentorio 6-2. Sarà una sveglia per i nostri, a cui manca ancora una "prestazione" degna di tal nome.
La prima giornata di ritorno ci vede finalmente giocare contro il Bologna, in casa nostra, primo incontro contro i felsinei di cui abbiamo notizia. La squadra emiliana nel 1911 è di recente costituzione ma ha gia' una organizzazione societaria solida e tra i suoi fondatori nel 1909 può contare anche tale Antonio Bernabeu, fratello maggiore del più famoso giocatore e allenatore del Real Madrid, Santiago Bernabeu. Antonio Bernabeu era studente a Bologna in quegli anni, così come studente-giocatore era Nino Orlandi, nostro vecchio portiere. Anche Mezzano, che compare pure nella famosa foto dei pionieri per un periodo ha giocato nel Bologna da studente. Nella stessa maniera in cui la nostra città attirava i militari e funzionari statali connessi con l'esercito, Bologna invece attirava gli studenti universitari.
Per l'Hellas formazione quasi completa, eccezion fatta per Rossi sempre infortunato, sostituito questa volta da Sergio Barbasetti, tenace e abile attaccante mentre Trerè, dopo la botta presa nella gara col Vicenza, è sempre fuori causa.
L'Hellas inizia la partita in maniera incerta, poco convinta. Il gol del Bologna con Bernabeu riesce però a risvegliare l'orgoglio gialloblù e da lì in avanti l'attacco dell'Hellas diventa furioso. Il primo gol arriva da cross di Barbasetti per Vigevani I, Orlandi ribatte ma in mischia ha la meglio l'Hellas che pareggia. Ancora pochi minuti dopo è sempre Barbasetti che crossa, Orlandi smanaccia, Ferrari recupera il pallone, passa a Vigevani I che mette in mezzo per Bascheni che marca il secondo gol. Alla fine del primo tempo il pubblico è già in festa, mai visto un Hellas così arrembante. Nel secondo tempo l'assalto continua, sempre Barbasetti che fa il diavolo a quattro e il portiere Orlandi fa il massimo per contenere i danni. Alla fine, arrivano altri due gol, uno di Barbasetti e l'altro ancora di Bascheni su passaggio sempre di Barbasetti. Applausi per tutti i gialloblù, anche per Orlandi, che il pubblico acclama in più occasioni nonostante ora non vesta più la nostra casacca.
La sera stessa, la squadra e tutti i soci dell'Hellas si ritrovano per festeggiare presso la birreria Lowenbrau, gestita dal padre dei fratelli Guido e Augusto Guarda, in Piazza Bra. Leggiamo che "fiumi di birra irrigarono le esplosioni più fervorose dell'entusiasmo generale". Brindisi e discorsi da parte del Presidente Ing. Righetti e di Masprone. Successivamente tutta la compagnia si reca al teatro Ristori per assistere ad uno spettacolo non impegnativo.
Oltre alla vittoria della nostra squadra si festeggia anche la sconfitta, incredibile, del Vicenza in casa contro il Venezia per 2 reti a 1. Questo risultato porta l'Hellas al secondo posto in classifica a 4 punti e quindi la gioia è giustificata visto che con il prossimo scontro diretto e con la gara da recuperare si può sognare la vetta. L'entusiasmo però dura solo pochi giorni visto che il Venezia, insistendo a schierare Riccobon, viene nuovamente punito e quindi anche la vittoria a Vicenza si risolve in una sconfitta a tavolino, col Vicenza che avanza sempre più saldo in testa alla classifica a 8 punti. C'è qualche recriminazione perché questi risultati a tavolino ci penalizzano visto che noi col Venezia di Riccobon abbiamo pareggiato sul campo mentre il Vicenza ha perso.
Piccola nota a margine, in questi giorni viene fondata in città una nuova squadra di calcio: il Verona F.B.C., costituito dagli studenti della quinta B del ginnasio, sempre quindi al Maffei. Tenetelo a mente perché ritornerà nella storia.
La gara a Vicenza per l'epoca si tramuta in un vero esodo di veronesi al seguito della compagine gialloblù. Un centinaio di iscritti alla sezione ciclistica della Bentegodi, la Forti e Veloci, raggiunge Vicenza in bicicletta, altri circa 300 tifosi accompagnano in treno la squadra e si aggiungono anche 5 automobili. Si gioca sul nuovo campo vicentino di Borgo Casale (dove ora c'è il Menti) e ci sarà da recriminare sulle condizioni dello stesso, ancora poco utilizzato e quindi non battuto.
L'Hellas parte bene, Bascheni prova subito a segnare ma il portiere Tessari ribatte. Il Vicenza segna tre gol in sette minuti e l'Hellas crolla psicologicamente. Il primo tempo si chiude 4-0 con un palo vicentino allo scadere. Nel secondo tempo solo gli half back Guarda, Ferrari e Cavallaro reggono l'urto vicentino ma non basta. Eppure, Brivio para un rigore ma anche lui non è esente da colpe in altre situazioni. Le reti dei nostri arrivano su autorete di Chiovatti che devia un tiro di Vigevani II e da parte di Vigevani I sugli sviluppi di un corner. Finisce 7-2 per il Vicenza.
La delusione è parecchia ma bisogna dare atto agli avversari di essere stati tutti più bravi di noi. Tranne il solito antisportivo Capitanio che, si legge, entra in polemica col dirigente-cronista Paride Nicolato mentre questi stava facendo sinceri complimenti agli avversari. Siamo ancora una squadra inesperta mentre i vicentini sono più scafati. Arriveranno giorni migliori.
La settimana successiva, mentre a Bologna il Vicenza vince con un perentorio 4-0, a Verona non si gioca. Succede infatti che un paio di giorni prima della gara il Venezia, completamente in rotta con la Federazione, decide di ritirare la squadra dal campionato sempre in disaccordo per la questione Riccobon e così ancora una volta l'Hellas vince la gara a tavolino. Si approfitta per fare una partita di "selezione" con la seconda squadra, in modo da determinare chi dovrà giocare nel prossimo futuro. Masprone ritorna tra le prime linee d'attacco? Forse in porta vedremo ora Attilio Signoroni al posto del "suonato" Giano Brivio? C'è ancora una gara da giocare: il recupero della prima di campionato a Bologna.
La gara oramai ha poco da dire, però c'è da difendere il secondo posto in classifica. L'Hellas, confermando la formazione delle ultime gare, vince il primo tempo con 4 reti, la prima segnata da Riri Benini stranamente spostato in posizione d'attacco e le successive 3 marcate da Giovanni Bianchi. Nel secondo tempo i nostri si rilassano e il Bologna trova modo di fare un paio di gol, tra le urla contrariate del pubblico di casa.
Il girone Veneto-Emiliano del Campionato di Calcio 1910-11 termina quindi con Vicenza primo a 12 punti a punteggio pieno, Hellas a 8 punti, Bologna a 4 e Venezia pluri-penalizzato a zero punti. Come esordio non c'è da lamentarsi considerando che il secondo posto è un posizionamento più che onorevole.

La Formazione che vince il Torneo Nazionale FNGI, da sinistra Ruberti, Barbasetti, Vigevani I., Guarda G, Guarda A., Vigevani II, Bascheni, Bianchi, Rossi. Accosciati, Ferrari, Signoroni, Brivio (riserva con De Ferraris)
Il campionato ora prosegue con la sfida andata e ritorno tra le prime dei due gironi. Dalla nostra parte il Vicenza mentre nel più blasonato girone Lombardo-Piemontese-Ligure, che è decisamente di un'altra categoria, trionfa la Pro Vercelli che in 16 partite ne perde solo una, subisce solo 8 reti e mette 5 punti tra essa e il Milan secondo classificato. I giornali lombardi e piemontesi festeggiano la squadra prima ancora della doppia finale col Vicenza, considerata una pura formalità, assegnandole lo scudetto.
In effetti il doppio scontro viene risolto in fretta coi vicentini che le buscano sia all'andata (3-0) che al ritorno (1-2).
Finite le ostilità ufficiali, nel mese di aprile si ripropone il terzo Torneo Challenge Città di Verona, già vinto per due stagioni consecutive dal Milan. Torneo che a quanto raccontano le cronache pare un po' raffazzonato e con poco appeal in città visto che oramai l'Hellas pensa ai campionati ufficiali. Sono invitate, oltre alla nostra squadra di casa, il Vicenza, il Venezia, il Volontari Venezia e il Milan. Quest'ultima, non si capisce bene il motivo, non si presenta perché impegnata in un match internazionale e quindi le restanti quattro squadre, più la seconda dell'Hellas, giocano tra di loro per definire la finalista. La spunta il Vicenza che le vince tutte e quindi, scrivono, gli spetta di diritto scontrarsi con il Milan in finale. Non è dato sapere il perché di questo regolamento. Supponiamo sia un misto tra riverenza nei confronti del Milan che ci fece un piacere ad iscriversi ad un piccolo torneo di provincia. Alla fine, risultato scontato, il Milan vince 2-0 senza sforzarsi più di tanto e si porta a casa la coppa definitivamente visto che questo è stato il terzo successo. Ci si consola con un bel incasso a favore del Comune di Verona.
Ma a maggio del 1911 arriva una clamorosa rivincita morale per l'Hellas. Dal 11 al 14 di quel mese a Torino si tengono infatti i grandiosi campionati italiani di ginnastica e ovviamente l'associazione Bentegodi è invitata a partecipare. Tra le varie discipline c'è anche la Coppa del Foot-Ball e giustamente l'Hellas che fa parte della Bentegodi si presenta agguerritissima. Le avversarie sono la Pro Lissone, l'Ancona, il Ferrara, il Cagliari e l'Andrea Doria. A parte quest'ultima che era arrivata quarta nel girone Lombardo-Piemontese-Ligure di Prima Categoria, le altre contendenti non hanno partecipato nemmeno alla seconda categoria. Dobbiamo considerare che fino a pochi anni prima la Federazione Ginnastica Italiana era il riferimento anche per le società calcistiche e solo da poco era subentrata la Federazione Italiana Gioco Calcio quindi alcune squadre come Cagliari e Pro Lissone facevano ancora riferimento alla prima per quel che riguardava i tornei ufficiali. In ogni caso sono partite da giocare e tutte nella stessa giornata! La Pro Lissone viene regolata con un 4-0, il Cagliari per 7-0 e infine il trionfo contro il temibilissimo Andrea Doria che viene battuto 3-0. La cronaca parla di un Doria impetuoso, a tratti violento, e di un Hellas più tattico ed elegante.
Questa è solo uno dei tanti allori che la Bentegodi porterà a casa da Torino. Tutta la società viene festeggiata in Piazza Bra mentre, guarda caso, in Piazza Erbe ci sono le celebrazioni per la posa del nuovo leone di San Marco che viene riposizionato sulla propria colonna dopo l'ignobile abbattimento giacobino di fine ‘700.
Valeriano
Hellastory, 13/02/2025


BRAVO ZANETTI!
Quanto di buono avevamo visto a partire da metà febbraio (l'Atalanta ha dato evidentemente la scossa decisiva) si conferma in queste ultime partite con una difesa finalmente compatta e autoritaria e un centrocampo duttile. Fateci caso, ora tutti i gialloblù si sentono molto più a loro agio. Sanno cosa fare, non mollano mai. E il tutti di cui sopra va riferito davvero alla rosa allargata perché in questo momento il Verona fa punti e prestazioni pesanti anche senza Serdar, Tengstedt, Suslov che sono poi i giocatori più rappresentativi.
[continua]



Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
H.Verona-Cagliari?


Riepilogo stagionale e classifica generale


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Prima Categoria 1911/12
Prima Categoria 1912/13
Prima Categoria 1913/14
Prima Categoria 1914/15
Prima Categoria 1915 1916 1917 1918 1919/20
Prima Categoria 1920/21
Prima Categoria 1921/22
Campionato CCI 1922/23
Lega Nord 1923/24
Lega Nord 1924/25
Lega Nord 1925/26
Lega Nord 1926/27
Campionato Nazionale 1927/28
Campionato Nazionale 1928/29
Campionato Nazionale 1929/30
Serie B 1930/31
Serie B 1931/32
Serie B 1932/33
Serie B 1933/34
Serie B 1934/35
Serie B 1935/36
Serie B 1936/37
Serie B 1937/38
Serie B 1938/39
Serie B 1939/40
Serie B 1940/41
Serie B 1941/42
Serie C 1942/43
Serie C 1943/44
Campionato Alta Italia 1944 1945/46
Campionato Alta Italia 1946/47
Serie B 1947/48
Serie B 1948/49
Serie B 1949/50
Serie B 1950/51
Serie B 1951/52
Serie B 1952/53
Serie B 1953/54
Serie B 1954/55
Serie B 1955/56
Serie B 1956/57
Serie B 1957/58
Serie A 1958/59
Serie B 1959/60
Serie B 1960/61
Serie B 1961/62
Serie B 1962/63
Serie B 1963/64
Serie B 1964/65
Serie B 1965/66
Serie B 1966/67
Serie B 1967/68
Serie B 1968/69
Serie A 1969/70
Serie A 1970/71
Serie A 1971/72
Serie A 1972/73
Serie A 1973/74
Serie A 1974/75
Serie B 1975/76
Serie A 1976/77
Serie A 1977/78
Serie A 1978/79
Serie A 1979/80
Serie B 1980/81
Serie B 1981/82
Serie B 1982/83
Serie A 1983/84
Serie A 1984/85
Serie A 1985/86
Serie A 1986/87
Serie A 1987/88
Serie A 1988/89
Serie A 1989/90
Serie A 1990/91
Serie B 1991/92
Serie A 1992/93
Serie B 1993/94
Serie B 1994/95
Serie B 1995/96
Serie B 1996/97
Serie A 1997/98
Serie B 1998/99
Serie B 1999/00
Serie A 2000/01
Serie A 2001/02
Serie A 2002/03
Serie B 2003/04
Serie B 2004/05
Serie B 2005/06
Serie B 2006/07
Serie B 2007/08
Serie C 2008/09
Serie C 2009/10
Serie C 2010/11
Serie C 2011/12
Serie B 2012/13
Serie B 2013/14
Serie A 2014/15
Serie A 2015/16
Serie A 2016/17
Serie B 2017/18
Serie A 2018/19
Serie B 2019/20
Serie A 2020/21
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Serie A
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