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HELLAS VERONA

 
CREMONESE 
Hellas Verona english presentation

HELLAS VERONA / Canone Inverso

FORSE CI SIAMO


FORSE CI SIAMO

Il Verona chiude il girone di andata con 30 punti, una media di 1,66 periodico che è nettamente più modesto del roboante 1,95 di Pecchia cui fece seguito però l'angosciante 1,57 del ritorno nonostante gli innesti fondamentali di Bruno Zuculini e Ferrari. Poco importa, oggi chiude con un assetto affidabile e – faccio gli scongiuri – non credo corra nuovi rischi di cadute dettate da narcisismo e psicosi varie. In effetti abbiamo tutti l'impressione che Grosso sia finalmente riuscito a trovare il bandolo della matassa dopo un lungo, esasperante periodo di rodaggio. I gialloblu sono in serie positiva da 6 gare (3 vittorie e 3 pareggi), hanno domato Benevento, Pescara e Cittadella e tenuto a bada il Palermo squadra destinata ad essere protagonista fino in fondo. Non solo, hanno mostrato una certa caratterialità a Livorno e Foggia (due campacci) superando l'autocompiacimento inconcludente di Salerno ed Ascoli dove sono stati puntualmente puniti nel finale. Anche questo è un segnale positivo.

La svolta è stata la contestazione dei tifosi. Non c'è dubbio. Setti ha resistito all'impeto di cambiare Grosso un pò per mancanza di alternative valide, un pò per il piacere di sentirsi protagonista fino in fondo, ma deve aver messo una certa pressione al mister. Basta esperimenti, adesso basta cazzate! E allora, come per magia, abbiamo cominciato a vedere cose interessanti. I tempi di Tupta mandato allo sbaraglio al posto di Pazzini e Di Carmine, oppure l'assurdo 3/5/2 di Brescia con i due bomber schierati insieme contemporaneamente contro il peggior avversario possibile sono finiti. Accantonati. Di conseguenza anche Dawidowicz (goffo a centrocampo) è tornato a fare il ruolo di difensore centrale dove mostra molta più confidenza, lasciando spazio a Gustafson. Attacco e centrocampo hanno finalmente trovato una loro identità in cui Matos, Lee e Zaccagni cominciano ad essere imprescindibili. In questo contesto, anche Marrone ha trovato sicurezza, Crescenzi continuità e Danzi ha scritto belle pagine.

Grosso è un allenatore fortunato. Quando hai un portiere come Silvestri che para 3 rigori e nasconde con i suoi interventi le magagne di un reparto ancora piuttosto discutibile (che fine ha fatto il vero Caracciolo?) e davanti un giocatore come Pazzini che fa 8 gol in 569 minuti vuol dire che, nonostante tutto, le cose sono destinate a raddrizzarsi da sole. Quanto meno, ad assumere un senso compiuto.

E' possibile continuare con la pantomima Di Carmine titolare ma Pazzini bomber? Solo perché tutti i giocatori sono uguali e il mister ha il dono della divinazione di scegliere Pazzini solo quando è certo che poi segnerà (e non il contrario)? Qualche società in difficoltà verrà forse da Setti a supplicare il bomber per il girone di ritorno togliendo così l'imbarazzo ad un imbarazzatissimo Grosso? Non lo so. A Verona siamo abituati a prendere legnate ma sempre sotto un' adeguata imbottitura. Se abbiamo resistito al Verona in crescita di Pecchia, sappiamo sopportare le doti di preveggenza del mister che vede tutto e agisce sempre per il meglio. Finchè le cose vanno bene, s'intende. Anche perché, con tutto il rispetto, davvero Di Carmine sarebbe stato altrettanto decisivo con Cittadella e Foggia? Eppure, senza quell'infortunio, Pazzini non avrebbe mai giocato. Ma forse era tutto previsto sin dall'inizio. Infortunio e prestazione.

Torniamo ad essere seri. Il girone di ritorno sarà velocissimo. Non sarà più consentito sbagliare. L'obiettivo è quello di proseguire il trend positivo in atto recuperando media punti e classifica. Grosso però dovrà trovare una soluzione definitiva dietro (qui sì ci vorrebbe un pò di divinazione) ma anche un'alternativa tattica davanti perché Matos e Lee stanno tirando la carretta dall'inizio senza altre varianti valide visto che Ragusa è purtroppo ko (peccato davvero, sembrava l'uomo giusto) e Cissè è inutile alla causa, troppo scarso. Un paio di innesti importanti servono come il pane anche perché la classifica è cortissima, nella miseria di 11 punti sono concentrate le 9 candidate alla serie A. La differenza, alla fine, sarà tutta nelle operazioni che verranno portate a termine i prossimi giorni e nell'investimento fatto finora in termini di tattica e compattezza del gruppo.

Buon anno Verona e veronesi! Restiamo uniti e facciamoci sentire. Da parte loro, so che ci stanno provando. E hanno bisogno di noi per riuscirci.

Massimo

Colonna sonora: Voodoo skills, di Rigmor Gustafsson.

Hellastory, 31/12/2018
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17/09/2018   FINITE LE PROVE GENERALI

LA STRATEGIA DI PRESIDIO E UN MERCATO FATTO DI PRESTITI


Povero Verona ... Prima la fragilità (tecnica e mentale) dimostrata all'Olimpico che conferma che anche quest'anno dovremo soffrire. Poi i rifiuti di mercato (Baldanzi, Richardson, Faivre) che, per motivi diversi, hanno tutti snobbato il Verona. Verona è una piazza poco appetibile o offre troppo poco? Comunque sia, per i tifosi del Verona ogni stagione è un continuo succedersi di momenti di passione con alternati picchi depressivi (molti) ed esaltati (pochi): si parte in estate con l'allestimento di una squadra decente in grado di salvarsi e si finisce con il riscontro sul campo. Il problema è che questo stress si risolve sempre solo negli ultimi giorni di trattativa e nelle ultime partite di campionato. Se questa è una situazione alla quale non finiremo mai ad abituarci, anche vedendo come si muovono nel frattempo le nostre avversarie dirette, credo che debbano essere rivisti i criteri che guidano le linee guida societarie e delle quali subiamo ansiogene conseguenze. Il Verona fa di un vanto la propria gestione oculata in termini di ingaggi e contenimento di costi. Corretto. Aggiungo che l'autofinanziamento nel mercato (compro sulla base di quanto riesco a vendere) è una regola quasi decennale introdotta da Setti che aveva un capitale limitato e anzi sosteneva se stesso con il risultato economico positivo della società. L'alternativa è prendere a prestito, magari con l'opzione del riscatto. Il Verona ha una struttura fragile e non può permettersi di sbagliare mercato, per questo punta su giocatori potenzialmente interessanti, magari provenienti da stagioni sfortunate. Spendere 10 milioni per un potenziale talento che poi o si infortuna o non riesce ad esprimersi sarebbe deleterio per il bilancio. Riuscire invece a strappare un'opzione ad una cifra prefissata aiuta la gestione societaria nel valutare l'opportunità di un successivo riscatto. Un buon esempio è stato il Cagliari che quest'estate ha riscattato Piccoli, Gaetano e Caprile spendendo subito 26 milioni e successivamente ha ceduto Piccoli alla Fiorentina per 25 ripagandosi di fatto l'intera operazione con il vantaggio di aver acquisito 2 giocatori (per loro) importanti.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

Lazio-H.Verona?



Lazio    H.Verona


Al-Musrati M.

Belghali R.

Bella-Kotchap A.

Bernède A.

Bradaric D.

Cham F.

Ebosse E.

Frese M.

Giovane S.

Harroui A.

Montipò L.

Mosquera D.

Nelsson V.

Nunez Gestoso U.

Sarr A.

Serdar S.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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