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HELLAS VERONA / Canone Inverso

UN NUOVO CANTIERE GIALLOBLU


UN NUOVO CANTIERE GIALLOBLU

Sono dispiaciuto. Avrei voluto chiudere questa stagione con un canone dedicato ad uno dei protagonisti che stanno per lasciare definitivamente Verona, ringraziando Adailton e Ficcadenti (con il cuore) o Pastorello (con ironia) per tutto quello che ci hanno dato. Invece, la prima informazione ufficiale della quale prendiamo nota è l'esito dei contratti di compartecipazione, argomento che rappresenta in maniera inequivocabile l'ingresso nel Campionato 2006/2007. Tutto quello che accadrà a partire da oggi appartiene alla logica del futuro prossimo e immediato. Per il passato non c'è più tempo. Anche quando assisteremo, tra qualche giorno, agli addii di cui sopra - perlomeno quelli che ci dispiacciono di più – questi verranno confusi con le altre novità che riguardano il Verona che sta venendo fuori. E' un'arte anche quella di saper diluire le cattive notizie con quelle inutili, così si digeriscono meglio e si disperdono più rapidamente. Un calcio al nostro intimo e un ronzio di parole per soffocarne il dolore.

Buttiamoci nella mischia del Campionato che viene, dunque. E lo facciamo subito attraverso una serie di dubbi che faranno emergere alcune domande.

Pastorello è stato in Lega questi giorni per discutere la definizione dei numerosi contratti di compartecipazione che aveva in ballo. Come era presumibile, ha privilegiato in ogni circostanza l'aspetto economico a quello tecnico riscattando dalla Juventus prima e cedendo poi al Palermo Cassani (secondo un accordo dello scorso gennaio segnalato da Hellastory a suo tempo) e lasciando in squadre di C i modesti Alterio e Ligori. Alle buste, il prossimo 24, si andrà per Lovatin (che nessuno vuole) e ci sarà battaglia con il Chievo per Munari. E' risaputo che i soldi che vengono incassati in questa occasione possono essere contabilizzati subito perché fanno riferimento a contratti scadenti il 30 giugno. Quindi più riesce ad ottenere, meno di suo dovrà impegnare per la sistemazione delle pendenze che gli sono rimaste verso giocatori, fisco e creditori vari.

Ciò non accade invece con la cessione dei giocatori sotto contratto, che vengono imputati necessariamente a nuovo. Pertanto sarebbe stato inutile cedere precipitosamente Italiano, Pegolo e Ficcadenti. Ci sarà tutto il tempo necessario quando si comprenderanno le rivoluzioni ai Campionati di A e B che verranno imposte dalla COVISOC e da Palazzi (sotto l'egida Rossi-Borrelli). Sulla partenza di tutti e 3, non c'è alcun dubbio purtroppo: l'aveva annunciato a suo tempo Sensibile e lo ha ribadito recentemente il mister. E' solo questione di tempo.

QUATTRO DOMANDE La trattativa con Farina è ripresa dopo una breve pausa. E' possibile che il pessimo andamento della causa indetta da Pastorello contro il Parma sull'affare Gilardino abbia dato una spinta in tal senso?

A mio avviso sì. Questo, secondo me, ha inciso anche sulla volontà di Pastorello di stringere nuove alleanze (vicentine) per rimanere. Capitan Flint ha detto che il Presidente non è messo così male, ma che con lui «il Verona potrebbe solo galleggiare». Chissà se lui è in grado anche di farlo nuotare! A parte gli scherzi, la faccenda Gilardino è indice di quanto una persona che si ritiene sempre più furba ed esperta delle altre, all'atto pratico, sia risultata – quanto meno – mooooooolto sprovveduta. Pastorello ha commesso almeno 3 errori clamorosi:

  • impegnare per una società medio-piccola come il Verona un investimento pari a 17 miliardi di lire per un solo giocatore, è stata una pazzia. Tra l'altro, questo era più o meno il valore complessivo della rosa gialloblu di quel momento e quindi, in pratica, Pastorello ha investito tutto se stesso su un solo colore della roulette. Quello sbagliato. Ecco perché dopo non aveva più soldi e ha cominciato a tirare la cinghia: da una parte ha predicato per anni rigore e morigerazione (facendo incetta di creduloni che ne stimavano le virtù e l'esempio), dall'altra lui è stato capace di sperperare una somma spropositata per un talento futuro. O forse per un sogno, per l'affare della sua vita. Nemmeno il Milan, la Juventus o l'Inter hanno mai commesso un simile errore, pur potendoselo permettere. Valeva davvero la pena esagerare a tal punto?
  • vista l'amicizia che correva con il Parma, società già abbondantemente chiacchierata, lo ha trattato basandosi su una semplice scrittura privata. Lui dice che è prassi nel mondo del Calcio e che lo stesso documento è stato ritenuto valido per Seric. Io dico che 17 miliardi di vecchie lire andavano trattate in maniera differente. Magari semplicemente sottoscrivendo l'accordo e depositandolo in Lega. Perché rischiare tanto? Perché non ha voluto battere cassa nelle modalità previste dalla normativa sportiva? Quanto nero c'era in quella scrittura privata?
  • il fallimento della Parmalat e il susseguente commissariamento del gruppo di Tanzi ha alzato intorno barriere politiche, sociali e giuridiche che ora si ripercuotono contro ogni ulteriore pretesa creditoria aggiuntiva da parte di terzi. Già gli obbligazionisti hanno portato a casa nuove azioni equivalenti a 20/100, ti puoi immaginare cosa resta per gli altri. Soprattutto se questi altri appartengono ad un settore moralmente negativo e da sacrificare come il Calcio. Se anche dovesse trovare un giudice benevolo che darà ragione al Verona, chiedere soldi al Parma oggi è come sperare che uno Stato Africano restituisca le linee di credito a suo tempo accordate. Le ha già spese tutte comprandosi armi. E vista la voragine che è ancora presente, tutti i soldi del Milan serviranno esclusivamente per rimborsare qualcosa; chissenefrega del Verona e dei suoi ingenui amministratori. Del resto, il Parma Calcio è ancora senza proprietà perché nessuno ha avuto il coraggio di ripianare i suoi debiti e ci si aspetta da un momento all'altro il fallimento. Mi domando se una persona attenta come lui e così vicina a Tanzi, non fosse al corrente la fragilità di quella società. Con tutti quelli che volevano all'epoca Gilardino (Juventus in testa). Si è comportato peggio di Campedelli quando ha voluto cedere Eriberto (allora si chiamava così) e Manfredini alla quasi fallita Lazio...

Cambiamo argomento e parliamo ora della squadra. La seconda domanda è la seguente: con l'uscita di scena definitiva della maggior parte dei titolari (ricordo anche Adailton e Biasi), quale rosa consegnerà Pastorello a Farina?

In difesa, Van Strattan, Turati, Comazzi e Capelli saranno i sostituti naturali di Pegolo, Cassani, Biasi e Gladstone, ma in ogni circostanza devo constatare un peggioramento dal punto di vista qualitativo. Ed è un peccato perché la difesa è stato l'unico reparto a tenerci a galla in questa stagione. A centrocampo, a parte i doppioni Mazzola e Di Giulio, rimangono Mancinelli, Pulzetti e Guarente (entrambi a seguito del rinnovo per 1 anno della comproprietà) ma tutti insieme non valgono Munari e Italiano prossimi all'uscita. Qui c'è bisogno davvero di qualità. Davanti, nel reparto che più di ogni altro ci ha fatto tribolare, mi domando se William Da Silva e Davies riusciranno a compensare Adailton in termini di reti e di occasioni create? A meno che non crediamo nell'esplosione di Iunco e Rantier (comproprietà rinnovata per 1 anno). Ma dubito veramente.

Il problema è che il Verona, quest'anno, si è salvato con una giornata di anticipo dai playout e non riesco proprio a ipotizzare quale ruolo potranno interpretare i reduci gialloblu nel prossimo, difficilissimo, Campionato di B.

Ma facciamo un passo avanti: a quanto pare Capitan Flint è l'unico acquirente di una squadra di calcio al mondo che non ha finora pensato di rassicurare (e farsi benvolere) dai tifosi. Chiunque, al suo posto, avrebbe fatto un proclama dichiarando che avrebbe cercato di trattenere assolutamente i giocatori più rappresentativi e arricchito la squadra con il meglio che c'è in circolazione. Non importa se queste «sparate» sarebbero state mantenute o meno, ma i tifosi hanno bisogno anche di entusiasmo e – quando sono fortunati - di impegni precisi. A noi invece non è stata riservata né l'illusione, né la delusione. Allora dico io: mi spiegate che convenienza abbiamo a passare dall'uno all'altro? Nessuna, è ovvio. Ho l'impressione che i suoi silenzi, anche dopo 2 mesi di trattative, sono indicativi del fatto che l'unico motivo per cui è stato posto in essere questo benedetto passaggio di proprietà è stato quello di liquidare prima possibile Pastorello. Farina assicura che non rischiamo il fallimento, ma poco cambia. E su questo posso essere d'accordo con lui: il Presidente non mostra nessuna fretta a vendere, appare sicuro di sé, forse sa già quale è il suo futuro lontano da Piazza Bra.

Non parlo invece del Conte Arvedi che non si capisce proprio cosa abbia in testa: vuole esercitare o no l'opzione di socio di minoranza? vuole comperare o no il Verona? da che parte sta insomma? Finora sappiamo di lui solo che ce l'ha con Pastorello e che non si fida di Farina: bello sforzo, con lui siamo già in 25.000! Ma, all'atto pratico? Vedremo.

La terza domanda è un corollario della precedente: se tutti soldi a disposizione della cordata di Farina saranno impiegati per coprire le attuali esposizioni societarie, rimarrà qualche briciola per completare la squadra o dovremmo aspettarci una stagione solo «lacrime e sangue»? E se rimanesse qualcosa, perché non si cerca di trattenere quel poco di buono che è rimasto?

Non volendo dar credito alle parole di Farina, la bella notizia di toglierci di torno Pastorello prima che lui e il Verona falliscano insieme, potrebbe essere comunque rinviata solo di un anno con la probabile retrocessione in C di una società risanata ma tecnicamente poverissima. Anche perchè non mi aspetto nuovi futuri ingressi di finanziatori una volta definita la composizione azionaria: chi voleva unirsi a Farina, o lo ha già fatto o lo sta facendo in questo momento. E poi, chi è dentro ha già portato con sé i suoi amici e ha lasciato fuori i suoi nemici. Quindi…

Chiudo con una quarta domanda, che se vogliamo è una specie di conseguenza delle precedenti: Pastorello è il regista unico di questa grande sceneggiata. Penso che sia chiaro a tutti. Lui ha trovato l'addomesticatore di scimmie che gli sta portando al teatrino le sue scimmie, ricevendo in cambio un locale logoro e scadente. Nel frattempo, il Presidente sta organizzando la sua uscita di scena in grande stile. Ma poi chi si occuperà anche di rattoppare alla bell'e meglio la rosa gialloblu con qualche prestito scadente, recuperando anche un nuovo allenatore (Bellotto o Baroni) e tutto lo staff tecnico (visto che Fulgoni, Sermi e Conca seguiranno Ficcadenti)? Chi si occuperà insomma del mercato gialloblu?

INIZIO DEI LAVORI Non c'è dubbio comunque che, davanti a noi, è stato eretto un reticolato: vediamo parcheggiati trattori e scavatrici, ci sono pale e cumuli di terra. Forse monteranno anche una gru. Il nuovo cantiere gialloblu è iniziato il giorno 20 giugno radendo al suolo quel poco che era rimasto di una squadra decente. Nella targa dei lavori è scritto: responsabile tecnico il geometra (non l'architetto, per carità…) GB Pastorello. Farina, se dovesse riuscire a chiudere in breve tempo la trattativa, avrà comunque bisogno di lui per completare la rosa e per mettere in campo una formazione credibile.

Cosa ci costruiranno su questo cantiere ancora a cielo aperto? Nessuno lo sa. Forse un cinema multisala che farà sognare i tifosi; un centro commerciale dove girano tanti soldi e prodotti; impianti sportivi per far crescere il vivaio gialloblu come accade a Bergamo, Lecce, Cesena; un parco giochi per bambini e fidanzati dove poter vivere un calcio sereno pieno di buone intenzioni? Nessuno lo sa. Viste le cifre che ballano, è molto più probabile che venga su un modesto capannone da affittare prima possibile a qualche fabbrichetta di tomaie o ad un ingrosso alimentare. Sperando naturalmente che non crolli durante la messa in opera, che il materiale impiegato non sia troppo scadente, che gli operai siano tutti in regola. Ma su quest'ultimo punto ci rassicura il codice deontologico di Federico e Andrea. Peccato, erano gli unici che riuscivano a convincere i loro assistiti a venire (e a restare) a Verona. Come faremo senza? A meno che, uscito papà, diventiamo lecitamente una succursale della P&P…

Ridatemi la mia dignità, vi prego, il mio Verona non merita tanto. Questo spiazzo davanti a noi è così desolante che sembra di trovarci nella periferia di Bagdad. Senza neppure la giustificazione di folgorazioni estremiste religiose e la possibilità che da ogni buco escano zampilli densi di liquido color petrolio. E' solo deserto intorno a noi.

Massimo

Hellastory, 21/06/2006
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Stagione 2005/2006
21/06/2006   UN NUOVO CANTIERE GIALLOBLU
05/06/2006   TEMPI DIFFICILI

BRAVO ZANETTI!


Quanto di buono avevamo visto a partire da metà febbraio (l'Atalanta ha dato evidentemente la scossa decisiva) si conferma in queste ultime partite con una difesa finalmente compatta e autoritaria e un centrocampo duttile. Fateci caso, ora tutti i gialloblù si sentono molto più a loro agio. Sanno cosa fare, non mollano mai. E il tutti di cui sopra va riferito davvero alla rosa allargata perché in questo momento il Verona fa punti e prestazioni pesanti anche senza Serdar, Tengstedt, Suslov che sono poi i giocatori più rappresentativi.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

H.Verona-Cagliari?



H.Verona    Cagliari


Bernède A.

Bradaric D.

Coppola D.

Duda O.

Ghilardi D.

Kastanos G.

Lambourde M.

Lazovic D.

Livramento D.

Montipò L.

Mosquera D.

Sarr A.

Serdar S.

Suslov T.

Tchatchoua J.

Valentini N.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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