Premessa: fino a pochi giorni fa non eravamo sicuri se valesse la pena di fare le pagelle di fine stagione come da tradizione. Cosa possiamo giudicare? Se uno ha fatto più o meno male di qualche altro? Eppure qualcosa bisognava fare. Abbiamo pensato di suddividere giocatori e allenatori in tre categorie, i “salvati”, quelli che bene o male qualcosa di decente l'hanno fatto intravedere, i “sommersi”, quelli che proprio sono stati travolti in pieno dalla retrocessione e infine i “sospesi”, da rivedere, quelli che per lo meno si sono impegnati ma non hanno prodotto in ogni caso risultati apprezzabili.
Per inciso, non ci strappiamo le vesti per nessuno, nemmeno per i salvati. Resteranno tutti macchiati a vita da questo campionato ignominioso.
Pierluigi GOLLINI: Non siamo di fronte ad un fenomeno, di questo siamo più o meno consci tutti, esclusa la pubblicità sacrosanta che va fatta per riuscire a venderlo bene. Però si è dimostrato un buon portiere, abbastanza affidabile ed essendo ancora molto giovane per il ruolo gli si riconoscono ampi spazi di miglioramento. Poche amnesie in porta, ha dato più sicurezza alla difesa e si è messo in mostra per qualche prestazione maiuscola. Diremmo che si è abbondantemente SALVATO
De Andrade Bittencourt Pinheiro RAFAEL: Stagione ampiamente sotto le aspettative ma le avvisaglie si erano già viste nel finale della scorsa stagione: non è più il portiere affidabile che conoscevamo e che ci ha portato (pur con i noti limiti) a determinate traguardi. Il colpo di testa di Frosinone ha dato la mazzata finale alla sua stagione, a quella del suo mister e di conseguenza a quella di tutta la squadra. E' un peccato sia finita così. SOMMERSO
Ferdinando COPPOLA: N.G.
Eros PISANO: ne conosciamo i limiti ma ne conosciamo anche i pregi. E' uno che non molla mai, un vero combattente, abile sulla fascia e si è fatto in due per colmare i nostri difetti di rosa visto che alla fine è stato l'unico terzino vero e di ruolo che avevamo. Ha messo a segno ben 5 reti che sono il suo massimo in carriera, soprattutto in serie A. Reti da opportunista d'area, reti quasi tutte pesanti. Ha finito anche la stagione da capitano. Probabilmente il giocatore più positivo della rosa. SALVATO
Evangelos MORAS: Di uomini come lui, della sua integrità e della sua serietà ce ne vorrebbero 24 in rosa. Spesso però tutto questo a livello sportivo non basta. Non basta nemmeno provare a fare il leader se non sei dotato della giusta predisposizione al ruolo. Stagione tra alti e bassi, nel marasma come tutta la squadra nella prima parte di campionato, poi con qualche sussulto nella seconda prima di finire epurato dalle bizze di un allenatore troppo permaloso. Giudizio SOSPESO.
Filip HELANDER: Cosa possiamo dire di Helander? E' arrivato in Italia come prima tappa di una carriera in ascesa, dopo aver vinto il titolo di campione d'Europa Under 21. Verona doveva essere un trampolino di lancio per studiare da campione. Alla fine si è scontrato con una realtà durissima. Non ha trovato aiuto e nemmeno gli è stato dato troppo tempo per adeguarsi e crescere. Subito in prima linea dove l'hanno spesso saltato come un birillo fuori posto. Riteniamo che non sia tutta colpa sua. Probabilmente è arrivato nel momento sbagliato. Anche per lui giudizio SOSPESO
Matteo BIANCHETTI: Uno dei grandi equivoci della stagione. Perché è tornato a Verona dopo che l'avevamo scartato e dopo che ad Empoli e Spezia non ha giocato? Perché costava poco? Non certo perché si puntava su di lui come un giovane dal sicuro futuro. In realtà forse gli andava data qualche possibilità. Nelle presenze che ha fatto non ha certo brillato ma non ha nemmeno sfigurato. Magari anche lui, fatto giocare in altre condizioni e con continuità potrebbe migliorare. Lo rivedremo quasi certamente e ne capiremo di più. SOSPESO
Samuel SOUPRAYEN: Non vorremmo entrare nel merito del lavoro di alcuni professionisti del settore, per carità. Però dato che oramai nel calcio non si inventa niente, se un giocatore francese a 25 anni ha praticamente fatto solo serie B francese, ci deve essere un motivo. Non ha molto senso prenderlo, catapultarlo nella Serie A italiana e fargli fare il titolare. Il risultato è quello che è stato: grandi doti atletiche e grande impegno. Ma la serie A richiede anche altre doti. Doti che il povero Samuel ha dimostrato di non avere, nonostante si sia rivelato uno dei più positivi nella prima parte di stagione quando toccava a lui prendere l'iniziativa per una azione, per un cross o (ahi noi) per un tiro in porta. Non ce ne voglia, anche per lui il giudizio è SOSPESO.
Michelangelo ALBERTAZZI: Vale il discorso fatto per Bianchetti sulle circostanze che l'hanno riportato a Verona. Non vale il discorso fatto su Bianchetti riguardo le speranze per il futuro. Diremmo che per lui una serie B è già tanto. Bravo ragazzo, per carità, si impegna ecc. Però avremmo dovuto fare il salto di qualità e invece siamo tornati indietro: da Agostini ad Albertazzi c'è in mezzo la Fossa delle Marianne. SOMMERSO
Rafa MARQUEZ: Non vogliamo più vederlo nemmeno in figurina. Quello che doveva essere il nostro baluardo difensivo, quello che portava esperienza e sicurezza alla nostra difesa si è trasformato in un vero incubo. A questo ci aggiungiamo che alla prima occasione non si è fatto sfuggire l'opportunità di farsi accompagnare alla porta, veloce e preciso come non l'abbiamo mai visto in campo. Contento lui, contenta la società, contenti tutti! Facessimo un contest tra i difensori centrali col peggior rendimento in 113 anni lui potrebbe ambire alla vittoria. Assolutamente SOMMERSO.
Moraes Junior GILBERTO: che bell'acquisto. Un terzino bravissimo a fare la fase offensiva ma ancora acerbo in quella difensiva. Questo disse di lui il mister aziendalista. Cioè, tradotto: lo faccio giocare solo perché me l'hanno imposto. Lui al contempo ci ha messo del suo giocando solo ed esclusivamente per se stesso, per dimostrare di essere l'ennesimo erede di Thiago Silva. Ci ricorderemo le sue inutili e ubriacanti finte “finte”. Un grande rinforzo sulla carta destinato ad essere SOMMERSO.
Caetano de Souza Santos SAMIR: Visto pochissimo, troppo poco per giudicarlo. Certo che praticamente da solo ci ha regalato tre punti contro un debosciato Bologna. Gol e ottima prestazione (ma ha giocato solo perché Helander era indisposto, ricordiamolo). Giudizio SOSPESO
Claudio WINCK: Oggetto misterioso che tutti aspettavano di vedere prima con Mandorlini e poi con Delneri.
Nessuno voleva mai farlo giocare, tuttora non ne sappiamo la motivazione, eppure era arrivato a Verona
con grandissime referenze (su cui a questo punto è legittimo dubitare). Considerando che è stato l'ultimo
regalo postumo di Sogliano non ci stupiremmo se sotto non ci fosse stato qualche inghippo contrattuale
legato al riscatto e alle presenze in campionato (zero, contro le due in Coppia Italia).
Dobbiamo dire che ci è risultato simpatico fin dalla sua prima apparizione contro il Pavia bagnata subito
col gol partita e da una intervista sincera al limite dell'ingenuità, in cui recriminava e reclamava
per avere un posto in squadra. Poi l'hanno rispedito in Brasile dove ora ha ritrovato il campo
e ha segnato anche un gol. Gli sarà passata la saudade? Poveretto, lo consideriamo una vittima quindi
per noi si è SALVATO.
Povero Verona ... Prima la fragilità (tecnica e mentale) dimostrata all'Olimpico che conferma che anche quest'anno dovremo soffrire. Poi i rifiuti di mercato (Baldanzi, Richardson, Faivre) che, per motivi diversi, hanno tutti snobbato il Verona. Verona è una piazza poco appetibile o offre troppo poco? Comunque sia, per i tifosi del Verona ogni stagione è un continuo succedersi di momenti di passione con alternati picchi depressivi (molti) ed esaltati (pochi): si parte in estate con l'allestimento di una squadra decente in grado di salvarsi e si finisce con il riscontro sul campo. Il problema è che questo stress si risolve sempre solo negli ultimi giorni di trattativa e nelle ultime partite di campionato. Se questa è una situazione alla quale non finiremo mai ad abituarci, anche vedendo come si muovono nel frattempo le nostre avversarie dirette, credo che debbano essere rivisti i criteri che guidano le linee guida societarie e delle quali subiamo ansiogene conseguenze. Il Verona fa di un vanto la propria gestione oculata in termini di ingaggi e contenimento di costi. Corretto. Aggiungo che l'autofinanziamento nel mercato (compro sulla base di quanto riesco a vendere) è una regola quasi decennale introdotta da Setti che aveva un capitale limitato e anzi sosteneva se stesso con il risultato economico positivo della società. L'alternativa è prendere a prestito, magari con l'opzione del riscatto. Il Verona ha una struttura fragile e non può permettersi di sbagliare mercato, per questo punta su giocatori potenzialmente interessanti, magari provenienti da stagioni sfortunate. Spendere 10 milioni per un potenziale talento che poi o si infortuna o non riesce ad esprimersi sarebbe deleterio per il bilancio. Riuscire invece a strappare un'opzione ad una cifra prefissata aiuta la gestione societaria nel valutare l'opportunità di un successivo riscatto. Un buon esempio è stato il Cagliari che quest'estate ha riscattato Piccoli, Gaetano e Caprile spendendo subito 26 milioni e successivamente ha ceduto Piccoli alla Fiorentina per 25 ripagandosi di fatto l'intera operazione con il vantaggio di aver acquisito 2 giocatori (per loro) importanti.
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