lunedì 15, h 18:30  

HELLAS VERONA

0
CREMONESE0

PROSSIMO IMPEGNO
  sabato 20, h 18:00  

HELLAS VERONA

 
JUVENTUS 
Hellas Verona english presentation

6. SETTI CAMBIA TUTTO. ANCHE SE STESSO?

Setti cambia tutto

Di questa stagione è stato detto e scritto tutto. Compresi il nostro rimpianto e senso d'impotenza. Presidente, dirigenti, allenatori e giocatori tutti hanno mostrato il loro lato peggiore: quello dell'arroganza e della fragilità di fronte agli ostacoli (scontri diretti in particolare). Ora però ce ne stiamo facendo una ragione. Bisogna guardare avanti. Siamo retrocessi (grazie a loro) e per fortuna molte facce non le vedremo più, comprese quelle bruttissime magliette a strisce.

Le domande sono: con quali reali prospettive dobbiamo guardare il futuro? Cosa porteranno di buono i figli partoriti dal paracadute retrocessione?

Ripartiamo dunque da Setti che, come sostiene Davide (ed io con lui) in quanto "capo" del Verona è il principale responsabile della retrocessione, e - aggiungo - in quanto "capo" è il punto di partenza di ogni possibile rivincita gialloblu. Per cercare di comprendere a pieno se la lezione è servita e quali sono le sue reali intenzioni mi riallaccio all'esame dei numeri societari fatti da Enrico, nostro esperto in materia, e alle perplessità di Valeriano circa l'assunzione di Pecchia (e Fusco, aggiungo).

Nel corso della conferenza stampa del 24 maggio il presidente ha parlato, tra l'altro, anche della situazione economica societaria. Se, parlando di cifre il numero uno gialloblu ci ha detto la verità, è molto probabile che sia stato sincero anche sul resto. Certo, occorre sempre ripulire il suo linguaggio da un politichese a volte indisponente (non meritavamo di retrocedere ...) ma alla fine ne è uscito abbastanza bene: Enrico ha rilevato 5 verità, 3 verità sostanziali e 1 solo falso nell'affermazione forse più enfatica "La scorsa stagione abbiamo speso 70 milioni e ne abbiamo incassati 50". Quello che ci detto è dunque un buon punto di partenza. Sui numeri denunciati si può cominciare a costruire un ragionamento.

A questo punto, non rimaneva che attendere le successive decisioni per comprendere come intendeva affrontare la nuova stagione. A Setti, nel corso di questi anni, abbiamo sempre lamentato una certa lentezza nel prendere decisioni importanti, ma anche una certa rapidità nel cambiare completamente strada. Le perentorie uscite scena di Bordin e Sogliano, non senza qualche strascico polemico, sono state emblematiche. Al di là delle motivazioni delle quali non entro in merito e che possono essere ben giustificate. Nell'ultima stagione, uno dopo l'altro, ha abbandonato Mandorlini e Delneri (esattamente il suo opposto), Gardini e infine Bigon. Personalmente non capisco come possa una squadra come il Bologna affidarsi a uno come Bigon dopo essere stata diretta da Corvino. Basterà Donadoni a salvare i rossoblu l'anno prossimo?

Torniamo alle nostre miserie. Setti, finora, ha dato sempre l'impressione di concedere molta fiducia e spazio ai suoi collaboratori, salvo poi tagliare la loro testa se i risultati non tornavano. È una modalità manageriale che ha un senso e che si fonda sul principio della delega assoluta. Guai a sbagliare, però. Perché non concede scampo.

Il punto debole di questo approccio è la mancanza di prevenzione. Un buon capo, a mio avviso, dovrebbe anche dare una mano in corso d'opera, supportando il lavoro dei collaboratori e gestendo i problemi quando ancora possono essere gestiti. L'impressione di un osservatore distante, seduto in poltrona con il sigaro in bocca, che guarda come va a finire può condizionare chi prova a porre rimedi. E sicuramente non aiuta. Mandorlini non è mai stato messo sotto pressione sulla preparazione sbagliata, sulla mancanza di un'alternativa tattica, sulla gestione dello spogliatoio (i miei da una parte e gli altri dall'altra). Ne avrebbe avuto bisogno e forse sarebbe ancora il nostro allenatore in serie A. Delneri neppure è stato supportato nella gestione del gruppo e le polemiche che sono affiorate con Toni e Moras non hanno certo aiutato la squadra nel momento decisivo della stagione. Bigon infine è stato abbandonato nel suo imbarazzo comunicativo facendo capire a tutti quanto sia stato ininfluente. Ricordo in passato, al contrario, atteggiamenti molto efficaci da parte di Sogliano e Gardini nei momenti caldi della stagione. Ma se Bigon non riesce a fare il Sogliano e Gardini se ne va all'Inter, per forza occorre che sia Setti in prima persona a sporcarsi le mani e prendere posizioni pubbliche ben precise. Rassicuranti. Invece di quelle stucchevoli conferenze stampa nelle quali tutto era rappresentato in maniera superficiale. Sentendolo parlare a gennaio e a marzo avevamo forse l'impressione di essere sull'orlo del baratro? Non c'era drammaticità, nemmeno coinvolgimento. E dunque rispetto per i tifosi.

Ora le cose sono cambiate. I meriti della promozione in A e della riscoperta di un grande campione come Luca Toni se li è bruciati totalmente con una retrocessione pietosa, mai messa in discussione da novembre. Per questo ho l'impressione che il presidente abbia modificato completamente strategia e, ritengo, anche l'atteggiamento futuro. La scelta di Fusco, prima ancora di quella di Pecchia della quale giustamente Valeriano s'interroga, segna un cambio radicale rispetto al passato. È chiaro che tutti noi tifosi avremmo gradito di più Iachini o Stellone, reduce da due promozioni con il Frosinone e da un campionato in A molto più dignitoso del nostro, visti anche i pochi mezzi a disposizione. Su De Zerbi, altro allenatore di spicco, i playoff in corso del Foggia e l'alternativa Crotone rendevano l'operazione più complicata. Ma Stellone era alla nostra portata. Perchè non ha chiuso?

È probabile che Setti non abbia dato sufficienti garanzie sulla capacità di rilancio gialloblu. Ma forse il motivo sta altrove. A mio avviso, molto più semplicemente, Setti non è un presidente alla Zamparini in grado di prendere decisioni forti da solo e portarle avanti. Con Bigon sfiduciato, Stellone poteva giustificarsi con un direttore sportivo allineato (Gerolin?). Così non è stato. È arrivato Fusco e lui, si sa, porta i suoi uomini. Righi, Pecchia etc.

Setti, a mio avviso, si è fatto un film. O perlomeno - da buon emiliano - ha rivisto con attenzione il film del Bologna di un paio di anni fa che cercava di riconquistare in fretta la serie A proprio affidando la direzione sportiva a Fusco. Il quale Fusco ama avere in panchina tecnici esordienti o quasi, come Lopez. Tecnico giovane e squadra esperta (i vari Maietta, Cacia e Matuzalem in rossoblu fanno capire che il numero di telefono di Fusco fosse già nell'agenda di Setti) . Quello che accadde in seguito a Bologna, con gli arrivi invernali di Corvino e nel finale di stagione di Rossi fanno capire che le buone intenzioni di inizio anno non si sono poi realizzate. Il Bologna è stato promosso, ma il merito se lo sono presi altri.

Ora Setti ha bisogno di rilanciarsi e si è affidato a Fusco che ha ugualmente bisogno di rilanciarsi. Per fare questo entrambi si avvalgono di Pecchia che invece ha bisogno di lanciarsi, in quanto finora comodamente seduto dietro Simoni e Benitez, in grado di veder giocare Cristiano Ronaldo e il Leicester di Ranieri e di vedere cosa succede quando al maestro vanno male le cose (esonero in Spagna e retrocessione in Inghilterra). I dubbi di Valeriano sono macigni pesanti: dietro le raccomandazioni di essere un ottimo vice, Pecchia non ha niente in mano. Non conosce la squadra, non ha mai gestito un campionato intero, men che meno logorante come quello di B e in una piazza difficile come Verona. Un salto nel vuoto.

Questo Setti però, clamorosamente (almeno per me, conoscendomi) mi piace. È un imprenditore. Ama rischiare. È stato accusato di non aver saputo affrontare le difficoltà del suo Verona. Ora cambia sistema. Gioca in prima persona una partita nuova, senza carte in mano (con tutto il rispetto Fusco e Pecchia sono un 2 e un 7 a poker) e conta molto sul fattore ... azzardo. Magari scopriamo che Pecchia è veramente un fenomeno in grado di mettere in atto tutto ciò che ha imparato. Magari scopriamo che l'intesa con Fusco è tale da mettergli a disposizione i giocatori giusti. Magari tra tre personaggi alla ricerca assoluta di un'affermazione nasce l'alchimia perfetta: infondo hanno tutti solo da perdere a questo giro.

Una cosa mi pare chiara: Fusco non è ingombrante come Sogliano e Pecchia è molto meno referenziato di Mandorlini. Setti lo sa e mette le mani avanti: presentando il direttore sportivo chiarisce che alla base del nostro progetto futuro ci sono dialogo e confronto. Con l'aria che tira a Verona e la necessità urgente di veloci risultati positivi, Setti non può più usare la strategia dell'osservatore/giudice distaccato. Il pandoro, a Natale, se lo devono proprio conquistare entrambi. Inoltre l'Hellas in B è una piazza ambita e le soluzioni a disposizione che portano ad un tecnico esperto ed affidabile sono infinite. Ma se devo scommettere qualcosa, oggi punto tutto sull'improbabile. Anche perché non costa niente. Almeno a giugno.



Massimo


Hellastory, 09/06/2016

LA STRATEGIA DI PRESIDIO E UN MERCATO FATTO DI PRESTITI


Povero Verona ... Prima la fragilità (tecnica e mentale) dimostrata all'Olimpico che conferma che anche quest'anno dovremo soffrire. Poi i rifiuti di mercato (Baldanzi, Richardson, Faivre) che, per motivi diversi, hanno tutti snobbato il Verona. Verona è una piazza poco appetibile o offre troppo poco? Comunque sia, per i tifosi del Verona ogni stagione è un continuo succedersi di momenti di passione con alternati picchi depressivi (molti) ed esaltati (pochi): si parte in estate con l'allestimento di una squadra decente in grado di salvarsi e si finisce con il riscontro sul campo. Il problema è che questo stress si risolve sempre solo negli ultimi giorni di trattativa e nelle ultime partite di campionato. Se questa è una situazione alla quale non finiremo mai ad abituarci, anche vedendo come si muovono nel frattempo le nostre avversarie dirette, credo che debbano essere rivisti i criteri che guidano le linee guida societarie e delle quali subiamo ansiogene conseguenze. Il Verona fa di un vanto la propria gestione oculata in termini di ingaggi e contenimento di costi. Corretto. Aggiungo che l'autofinanziamento nel mercato (compro sulla base di quanto riesco a vendere) è una regola quasi decennale introdotta da Setti che aveva un capitale limitato e anzi sosteneva se stesso con il risultato economico positivo della società. L'alternativa è prendere a prestito, magari con l'opzione del riscatto. Il Verona ha una struttura fragile e non può permettersi di sbagliare mercato, per questo punta su giocatori potenzialmente interessanti, magari provenienti da stagioni sfortunate. Spendere 10 milioni per un potenziale talento che poi o si infortuna o non riesce ad esprimersi sarebbe deleterio per il bilancio. Riuscire invece a strappare un'opzione ad una cifra prefissata aiuta la gestione societaria nel valutare l'opportunità di un successivo riscatto. Un buon esempio è stato il Cagliari che quest'estate ha riscattato Piccoli, Gaetano e Caprile spendendo subito 26 milioni e successivamente ha ceduto Piccoli alla Fiorentina per 25 ripagandosi di fatto l'intera operazione con il vantaggio di aver acquisito 2 giocatori (per loro) importanti.

[continua]

Eleggi ogni settimana il gialloblu migliore in campo!




Riepilogo stagionale e classifica generale




Devi essere iscritto per visualizzare i dati dell'Almanacco del giorno
Username
Password
 
[Registrati]
[Recupera/Cambia Password]
TORNEO PRONOSTICI
dì la tua
Secondo me...
Verona - Juventus finirà -  
Pronostico attivo dalle ore 18:00 del 17/09 alle ore 18:00 del 20/09






HELLASTORY.net è online dall'11 maggio 2001 ( 8894 giorni)
Ogni contenuto è liberamente riproducibile con l'obbligo di citare la fonte.
Per qualunque informazione contattateci.


[Mozilla/5.0 AppleWebKit/537.36 (KHTML, like Gecko; compatible; ClaudeBot/1.0; +claudebot@anthropic.com)]
[216.73.216.9]

1903 1904 1905 1906 1907 1908 1909 1910/11
Prima Categoria
1911/12
Prima Categoria
1912/13
Prima Categoria
1913/14
Prima Categoria
1914/15
Prima Categoria
1915 1916 1917 1918 1919/20
Prima Categoria
1920/21
Prima Categoria
1921/22
Campionato CCI
1922/23
Lega Nord
1923/24
Lega Nord
1924/25
Lega Nord
1925/26
Lega Nord
1926/27
Campionato Nazionale
1927/28
Campionato Nazionale
1928/29
Campionato Nazionale
1929/30
Serie B
1930/31
Serie B
1931/32
Serie B
1932/33
Serie B
1933/34
Serie B
1934/35
Serie B
1935/36
Serie B
1936/37
Serie B
1937/38
Serie B
1938/39
Serie B
1939/40
Serie B
1940/41
Serie B
1941/42
Serie C
1942/43
Serie C
1943/44
Campionato Alta Italia
1944 1945/46
Campionato Alta Italia
1946/47
Serie B
1947/48
Serie B
1948/49
Serie B
1949/50
Serie B
1950/51
Serie B
1951/52
Serie B
1952/53
Serie B
1953/54
Serie B
1954/55
Serie B
1955/56
Serie B
1956/57
Serie B
1957/58
Serie A
1958/59
Serie B
1959/60
Serie B
1960/61
Serie B
1961/62
Serie B
1962/63
Serie B
1963/64
Serie B
1964/65
Serie B
1965/66
Serie B
1966/67
Serie B
1967/68
Serie B
1968/69
Serie A
1969/70
Serie A
1970/71
Serie A
1971/72
Serie A
1972/73
Serie A
1973/74
Serie A
1974/75
Serie B
1975/76
Serie A
1976/77
Serie A
1977/78
Serie A
1978/79
Serie A
1979/80
Serie B
1980/81
Serie B
1981/82
Serie B
1982/83
Serie A
1983/84
Serie A
1984/85
Serie A
1985/86
Serie A
1986/87
Serie A
1987/88
Serie A
1988/89
Serie A
1989/90
Serie A
1990/91
Serie B
1991/92
Serie A
1992/93
Serie B
1993/94
Serie B
1994/95
Serie B
1995/96
Serie B
1996/97
Serie A
1997/98
Serie B
1998/99
Serie B
1999/00
Serie A
2000/01
Serie A
2001/02
Serie A
2002/03
Serie B
2003/04
Serie B
2004/05
Serie B
2005/06
Serie B
2006/07
Serie B
2007/08
Serie C
2008/09
Serie C
2009/10
Serie C
2010/11
Serie C
2011/12
Serie B
2012/13
Serie B
2013/14
Serie A
2014/15
Serie A
2015/16
Serie A
2016/17
Serie B
2017/18
Serie A
2018/19
Serie B
2019/20
Serie A
2020/21
Serie A
2021/22
Serie A
2022/23
Serie A
2023/24
Serie A
2024/25
Serie A
2025/26
Serie A