Filip Helander Nato a: Malmö (SVE) Il: 22.04.1993 Nazionalità: svedese Altezza: 192 cm Peso: 83 kg Ruolo: Difensore Palmares: 2 campionati svedesi (Malmö FF 2013, 2014), 2 supercoppe svedesi (Malmö FF 2013, 2014), 1 Campionato Europeo Under 21 (Svezia, 2015) Club Scuola: Malmö FF

E' già da qualche tempo che si rincorrevano voci riguardo a giocatori nel giro dell'under 21 svedese in arrivo a Verona. Almeno un anno fa si parlava del centrale Milosevic, poi prima degli europei di categoria, della potente punta Guidetti e infine ancora del difensore Baffo. Tutti nomi che a loro volta sono stati accostati a più riprese anche ad altre società più o meno del cabotaggio del nostro Verona.
Sono situazioni sempre più comuni in questo calciomercato dove non è la squadra che cerca il singolo giocatore ma sono i procuratori che offrono i loro assistiti più o meno a mezzo mondo nella speranza di piazzare il colpo.

Alla fine, abbastanza improvvisamente, lo svedese arriva davvero e si chiama Filip Helander, gigante della difesa scandinava, barba folta forse per nascondere una faccia troppo pulita, titolare nella formazione che ha vinto gli ultimi campionati europei.

Helander nei suoi 22 anni ha già totalizzato quasi cento presenze nel Malmö, vincendo anche due campionati consecutivi nel 2013 e nel 2014 e in quest'ultima stagione qualificandosi abbastanza a sorpresa ai gironi di Champions League.

Per cercare di tracciarne un profilo abbiamo chiesto all'amico Johan Stistrup, svedese trapiantato a Verona e corrispondente locale per il portale svenskafan.com, di tracciarci un profilo di questo promettente e aitante difensore.

Quello che ne esce è il profilo di un difensore centrale “vecchio stampo”, molto fedele alla tattica e con ottimo senso della posizione come è tipico dei difensori svedesi (basta vedere le performance molto guardinghe dell'Under 21), grintoso, determinato e con un ottimo colpo di testa che sfrutta appieno visti i notevoli 192 centimetri d'altezza.

Quello che forse lascia un po' più perplesso è appunto il fatto che essendo un difensore centrale appunto “vecchio stampo”, non abbia dei piedi propriamente educati come converrebbe per un calciatore moderno seppur posizionato in difesa. Lavoro extra per lo staff di Mandorlini ma tutto sommato questo vuol dire che vedremo meno di quei lanci dalle retrovie che sanno tanto ultima spiaggia tattica nel corso della partita.

Senza particolari pretese e con una buona dose di curiosità salutiamo e diamo quindi il benvenuto a questo svedese che raccoglie il testimone lasciato da Robert Prytz oramai 22 anni fa.

Dal Dossier 2015-16

Cosa possiamo dire di Helander? E' arrivato in Italia come prima tappa di una carriera in ascesa, dopo aver vinto il titolo di campione d'Europa Under 21. Verona doveva essere un trampolino di lancio per studiare da campione. Alla fine si è scontrato con una realtà durissima. Non ha trovato aiuto e nemmeno gli è stato dato troppo tempo per adeguarsi e crescere. Subito in prima linea dove l'hanno spesso saltato come un birillo fuori posto. Riteniamo che non sia tutta colpa sua. Probabilmente è arrivato nel momento sbagliato.

A fine stagione Helander, inserito in una girandola di scambi e prestiti, trova posto a Bologna dove ritrova Bigon come ds.

Valeriano