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Descendere (non morari) - Speciale retrocessioni su Hellastory.net

1991/1992, parte 1

Se la retrocessione della stagione 1989-90 aveva concluso il fantastico ciclo del Verona di Osvaldo Bagnoli, la stagione 1991-92 rappresenta la fine delle illusioni da parte del tifoso gialloblu. Dal 1968-69, anno del secondo campionato di serie A, conquistato sotto la gestione Garonzi, il Verona ha disputato 18 campionati di serie A e solo 5 di serie B. Gli anni Ottanta hanno visto il Verona protagonista, fino alla retrocessione nel campionato 1989-90. La promozione immediata con Fascetti alla guida, campionato di serie B 1990-91, fa credere che il Verona sia pronto ad aprire un nuovo ciclo, e che abbia ritrovato subito la sua giusta dimensione: quella di competere nel massimo campionato. Invece, per la prima volta nella storia gialloblu, si assiste all'elastico serie A - serie B, con due retrocessioni di fila. Gli strascichi della stagione 1991-92 si faranno sentire eccome, con il Verona destinato a vivere diversi campionati di anonimato in serie B prima di poter riaffacciarsi in serie A con Prandelli.

Eugenio Fascetti
Eugenio Fascetti.

Un solo anno di purgatorio in B e risalita immediata: l'impresa, sinora, era riuscita solo al Verona di Garonzi del 1974-75, pur con presupposti del tutto diversi. In quel caso, era scesa in B una formazione già pronta e allestita per la serie A, a causa della sentenza della Disciplinare per la telefonata Garonzi - Clerici. Nel 1990-91 la situazione è ben diversa: la società è sull'orlo del fallimento, ma sono rimasti gran parte dei giocatori che pochi mesi prima avevano sfiorato una incredibile salvezza. Sul campo, la mano di Eugenio Fascetti si fa sentire soprattutto nel tenere saldo lo spogliatoio nonostante le vicissitudini societarie, e il Verona conquista il secondo posto in campionato dietro il Foggia, con il meritato ritorno in serie A.
La certezza matematica della promozione arriva dopo il successo per 2-0 sull'Udinese alla 35ma giornata, anche se inizialmente non se ne accorge nessuno. Il lunedì il quotidiano L'Arena dà la notizia della promozione dopo aver fatto adeguatamente i conti della classifica avulsa.

Sul fronte societario, le famiglie Ferretto a Mazzi stanno lavorando per raccogliere i cocci del fallimento della società Hellas Verona spa. La nuova dirigenza è al lavoro con entusiasmo e la promozione in serie A è il miglior viatico per il futuro. Franco Landri è già attivo sul mercato ed è difficile tenere a freno la fantasia e la voglia di vedere rinforzata la squadra. Già a inizio giugno, a promozione appena conquistata ma con ancora 3 partite di serie B da disputare, Landri vola in Germania per incontrare i dirigenti del Bayer Leverkusen, squadra nella quale milita il centravanti Ulf Kirsten.

Un'altra pista calda porta a Marsiglia dove sembra che il presidente Tapie voglia rivoluzionare la squadra: sul taccuino di Landri c'è nientemeno che Dragan "Piksi" Stojkovic, il cui nome accende subito la fantasia dei tifosi. Qualcuno ha potuto vederlo da vicino in occasione dei Mondiali del 1990 quando la Jugoslavia ha disputato gli ottavi di finale sul terreno del Bentegodi contro la Spagna. In quell'occasione “il Maradona dell'Est” realizzò una doppietta e giocò una partita da fuoriclasse. Le sue principali caratteristiche sono la grande visione di gioco e il lancio preciso, ma ha anche un ginocchio fragile che l'ha tenuto fuori dai campi per quasi un anno.

Verona FC
Lo stemma del nuovo Verona Football Club.

Intanto, il 30 maggio 1991 si compie un passo fondamentale per la prosecuzione del calcio gialloblu: il Presidente federale Matarrese delibera la revoca del titolo di affiliazione sportiva alla fallita Hellas Verona spa, e affilia il Verona Football Club spa che ne assume il titolo sportivo e il tesseramento dei calciatori. Il Presidente temporaneo della nuova società è l'avvocato Sergio Maraja, in attesa che la proprietà definisca i quadri dirigenziali e decida a chi affidare l'incarico di presidente. Il Verona riparte da qui, senza più "Hellas" nel nome.

Il 5 giugno vengono definite le cariche: Stefano Mazzi presidente, Mario Ferretto vice-presidente. Un Verona giovane, anche se alle spalle ci sono i padri Eros Mazzi e Bruno Ferretto. Da parte della nuova società c'è poi l'impegno, già espresso anche alla Federazione, di modificare appena possibile la ragione sociale recuperando il titolo "Hellas".

La trattativa per Kirsten è intanto bene avviata, al punto che il centravanti tedesco è in tribuna al Bentegodi il 9 giugno 1991 per assistere all'ultimo impegno interno dei gialloblu nel campionato di serie B. La partita finisce 0-0 ma Kirsten rimane conquistato dalla Curva Sud, definendo il pubblico veronese "straordinario" ai microfoni dei giornalisti che lo prendono d'assalto. Nel frattempo, un entusiasta Eros Mazzi annuncia che per Stojkovic è fatta al 99%.

Sono giorni frenetici e, mentre i due stranieri regolarmente in forza al Verona, ovvero Prytz e Sotomayor, seguono un po' disorientati le notizie di mercato, Landri incontra anche i dirigenti dell'Inter per avere Brehme, destinato a fare posto in nerazzurro all'arrivo di un altro tedesco, Mathias Sammer. Ma, come ammette Eros Mazzi, è il dilungarsi della trattativa Stojkovic a tenere un po' in ballo il mercato gialloblu. La cifra ufficiale dell'operazione non è nota, ma Tapie in un'intervista si sbilancia dicendo che cederà lo slavo per circa 10 miliardi. Cifra di sicuro non indifferente per la nuova società gialloblu. In tema Kirsten l'accordo c'è già ma a quanto pare è il manager del calciatore a giocare al rialzo, facendo perdere la pazienza ai dirigenti gialloblu. Si fa già un nome per rimpiazzare Kirsten nel caso saltasse l'affare col tedesco: Gabriel Batistuta, 22 anni, emergente centravanti argentino in forza al Boca Juniors.

Martedì 25 giugno finalmente si chiariscono alcuni tasselli sul mercato degli stranieri: Stojkovic è ufficiale, mentre è certo che Brehme rimarrà all'Inter. Intanto, sebbene caldeggiata da Hans Peter Briegel, l'operazione Kirsten si è arenata per le eccessive pretese del manager del calciatore. A questo punto diventa molto probabile l'arrivo di Batistuta, il cui manager Settimio Aloisio dichiara che è il centravanti più forte in circolazione, ma a Verona, forse ripensando all'esperienza non felicissima con Caniggia, non tutti sono convinti che possa essere un buon affare ingaggiare un giovane argentino. Intanto, sul fronte del mercato italiano, il Verona chiude per il prestito di Michele Serena della Juventus.

Anche le altre formazioni italiane non stanno a guardare sul mercato. Un'operazione destinata a diventare un autentico flop è l'ingaggio di Frank Farina, attaccante australiano del Bruges, da parte del Bari. L'ingaggio dell'australiano comporta il taglio di Florin Raduciou, 21nne attaccante rumeno che a Bari era partito bene, salvo poi perdersi nel corso della stagione 1990-91, conclusa con 30 presenze e 5 gol. Raducioiu non nasconde la propria aspirazione a rimanere nel campionato italiano. La dirigenza del Bari invece preferirebbe cederlo all'estero per evitare di rinforzare una concorrente. E dove poteva finire Raducioiu se non a Verona? E' Eros Mazzi a sciogliere ogni riserva mentre sono ancora in piedi le trattative con Kirsten e Batistuta: "Raducioiu ha qualcosa in più: è veloce, ha estro, fiuto del gol, è furbo. Se viene lui, vedrete che spettacolo con Stojkovic."

Anche mister Fascetti, in una lunga intervista per L'Arena dell'8 luglio 1991, si dice contento dell'arrivo del rumeno e non è spaventato dal fatto che la stagione precedente a Bari non abbia fatto grandi cose. Il mister toscano promette un attacco non molto abile sui cross, ma inarrestabile palla a terra, quando Pellegrini e Raducioiu, innescati da Stojkovic, potranno duettare in velocità. Fascetti abbozza già i numeri dell'attacco da potenziali 25 gol: 10 Stojkovic, che sarà incaricato di tirare punizioni e rigori, 8 Pellegrini e 7 Raducioiu. Chi oserebbe contraddirlo in questa fase? Eppure alla fine la realtà sarà ben altra, dato che il Verona nel campionato 91-92 riuscirà a segnare appena 24 gol in tutto!

Dato che non solo di attacco vive una squadra, Landri riesce a portare a Verona una coppia di centrali difensivi a lungo inseguita: si tratta di Celeste Pin dalla Fiorentina e del veronese Alessandro Renica, proveniente dal Napoli dove ha vinto anche lo scudetto 1989-90.
A metà luglio il Verona dichiara concluso il suo mercato, anche se Fascetti, pur soddisfatto, lamenta di avere un centrocampo un po' sbilanciato: solo Ezio Rossi e Andrea Icardi sono incontristi, e quest'ultimo nel campionato di B appena concluso non ha propriamente entusiasmato il tecnico toscano. Ma tutto sembra ruotare attorno alla classe di Stojkovic e all'attacco che promette faville.

A fine luglio il Verona parte per il ritiro di Cles in un clima di generale entusiasmo. La campagna abbonamenti ha registrato 4.200 tessere già il primo giorno, dopo l'annuncio dell'acquisto di Stojkovic. I senatori predicano calma e umiltà, ma il nome di Stojkovic è sulla bocca di tutti e francamente puntare alla sola salvezza sembra riduttivo.

I giocatori convocati per il ritiro sono ventitre:
Portieri: Gregori, Zaninelli e Guardalben;
Difensori: Calisti, Polonia, Favero, Pin, Renica e Stefano Tommasi;
Centrocampisti: Ezio Rossi, Icardi, Fanna, Magrin, Stojkovic, Prytz, Piubelli, Pelucchi e Michele Serena;
Attaccanti: Pellegrini, Raducioiu, Lunini e Ghirardello.

Raducioiu, Stojkovic e Prytz
I tre stranieri del Verona 1991/92: Raducioiu, Stojkovic e Prytz.
Foto wikipedia.

Sulla carta è una squadra che ha incontrato pareri positivi da tutti gli addetti ai lavori, e che fa sognare i tifosi grazie al talento di Stojkovic. Certo la difesa crea qualche dubbio: è partito Pusceddu che non è stato adeguatamente rimpiazzato, ma Fascetti è convinto che in serie A ci sarà più da coprirsi che da attaccare per cui gli va bene rinunciare al terzino fluidificante. Pin e Renica sono due difensori esperti ma entrambi, sulla soglia dei 30 anni, nell'ultimo campionato sono stati messi in panchina. Sapranno trovare nuovi stimoli? Nel ritiro di Cles si allena con i gialloblu anche Luca Pellegrini, che sembra in procinto di firmare con l'Udinese dopo essersi svincolato dalla Sampdoria. Invece finirà per accasarsi con il Verona rinforzando il pacchetto arretrato.

Il 13 agosto il primo fattaccio della stagione che si appresta ad iniziare: nell'amichevole con la Reggiana a Reggio Emilia viene espulso Stojkovic che reagisce male e, con il suo misero italiano, rivolge evidentemente qualche insulto all'arbitro Guidi di Bologna. La decisione del giudice sportivo è durissima: il fantasista slavo viene squalificato per sei giornate da scontarsi in gare di campionato. Il provvedimento appare spropositato e c'è già materiale per chi vuole alimentare la teoria dei sospetti. Arriva in Italia uno dei giocatori più forti del panorama mondiale e, anziché provare a tutelarlo, lo si colpisce duramente prima ancora che scenda in campo?

Frattanto il Verona affronta il primo impegno ufficiale della stagione: il confronto eliminatorio con il Lecce, squadra dove Fascetti ha esordito in serie A da allenatore. Il 28 agosto, sul campo di Lecce, il Verona esce sconfitto 1-0 per un rigore di Pasculli. Non è un gran biglietto da visita per il campionato che si appresta ad iniziare il primo settembre, quando al Bentegodi sarà di scena la Roma, ma c'è attesa per vedere che Verona sarà quello di serie A.

Paolo






Hellastory, 10/05/2016
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