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Finito il mercato, torna il calcio giocato. Finite le chiacchiere, torna la realtà. E il risveglio è peggiore dei tormenti di agosto. Siamo passati da una condizione di vana illusione (nessun rinforzo) ad una di resa in campo assoluta. Faccio due semplici domande ai principali responsabili di questa situazione. Signor Fusco, si è reso conto di che razza di squadra ha messo insieme? Una marea di ragazzini, tutti concentrati nello stesso reparto (Verde, Kean, Lee), e giocatori in declino alla ricerca di se stessi (Cerci, Heurtaux, Buchel, Cáceres). Solo scommesse. Dando per scontato che gente come Nicolas (prestazione scioccante la sua), Fares, Souprayen e Bruno Zuculini – per la cronaca così importanti da meritare il prolungamento di mercato – siano poi effettivamente adatti alla serie A. La seconda al signor Pecchia: ma come prepara lei le partite? Si è reso conto dello stato ipnotico in cui è scesa in campo la squadra (così come accaduto contro il Napoli): sin dai primi contrasti è apparsa subito contratta, molle, senza un'idea di gioco. Senza un'identità. Ma in che mani siamo?
C'è tanta confusione intorno al Verona. Troppa. L'ambiente è stordito, si continua a parlare di cose (quote societarie, trasparenza dei conti) che non hanno niente a che vedere con il calcio. E quando si parla di pallone vengono in mente la sceneggiata di Cassano e le panchine di Pazzini (che effettivamente è fuori condizione, lento ed impacciato, ma è anche l'unico a non rappresentare una metafora del calcio). Da fuori si ha perfino l'impressione che la squadra giochi contro l'allenatore. Tutto questo caos palesa un'evidente fragilità societaria e di indirizzo.
Prima della prossima sosta i gialloblu avranno sicuramente modo di prende nuova coscienza dei propri limiti tecnici ed organizzativi. Ci penseranno Roma, Sampdoria, Lazio e Torino a battezzarci. E a spiegare con i fatti che l'epoca delle chiacchiere (e della prosopopea) è finita a giugno. Buon lavoro a tutti.
Massimo
Colonna sonora: Last will and testament, colonna sonora di quel capolavoro che è Grand Budapest Hotel
foto veronasera.it
Hellastory, 11/09/2017