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PROSSIMO IMPEGNO
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Il Verona è di una fragilità impressionante. E la fragilità si porta dietro sfortuna (6 pali – traverse colpiti da inizio stagione), confusione generale (Cioffi), incompetenza (Marroccu) e paura di sbagliare. Ogni tiro che prendiamo è gol. Salerno, ma prima di oggi anche Udinese e Fiorentina sono esemplari. La fragilità, se non affrontata e sconfitta in fretta, porta direttamente alla serie B. Ecco perché Monza, Bologna e Sampdoria sono corse subito ai ripari, non capisco quanto credito possa ancora vantare il povero Cioffi, buon affabulatore davanti al microfono ma completamente inadatto a risolvere questa faccenda. Non ha né l’esperienza necessaria, né la lucidità per venirne fuori. Né, probabilmente (ma non è una scusante, anzi), la fortuna dalla sua parte. Se ne faccia una ragione chi di dovere.
Sono preoccupato, è ormai chiaro che il Verona degli ultimi 3 anni non c’è più. I recenti rinnovi di Faraoni e Gunter, come il recupero fisico di Veloso sembrano fornire messaggi rassicuranti che però non vediamo in campo. Eppure, la squadra non è così scarsa come la classifica certifica. Mettendo tutto sul piatto: Doig è un talento, Verdi ha classe da squadra superiore. A parte il gruppo storico, sono gli altri che non riescono a trovare una loro identità in campo. Tameze non è più quello dell’anno scorso, Henry (3 pali e 2 gol) dopo un buon inizio è sparito, ci sono sempre Lazovic e, quando rientrerà, Faraoni. Però Hrustic non è nemmeno l’ombra di Barak, esattamente come Hien non vale Casale. Non siamo da decimo posto, ma – almeno sulla carta - neppure il Verona di disperati guidato a suo tempo da Pecchia. A mio avviso, è una squadra indebolita ma anche guidata male. Troppa confusione di moduli, troppo alternarsi di giocatori, in ogni partita si mette sempre tutto in discussione. Non funziona così. Non c’è struttura in questo Hellas.
Sembra di rivivere l’ultima stagione di Mandorlini e Delneri, quando Setti e Bigon smontarono ogni talento a disposizione provocando inevitabilmente la serie B. È incredibile come una proprietà che si ritiene così esperta di calcio possa commettere nuovamente gli stessi errori del passato. Lo hanno capito al volo Tudor e D’Amico che sono scappati via visto l’andazzo di vendi e porta a casa tutto quello che puoi. In più, colpisce il fatto di affidare questo profondo turnover ad una scommessa in panchina, ad un allenatore praticamente debuttante, pieno di teorie e con pochissima pratica. Se la fortuna di questi ultimi anni è stata la competenza alla guida tecnica che ha creato un gruppo affiatato, sviluppato gioco spettacolare e creato plusvalenze, che senso ha sperimentare contemporaneamente giocatori e allenatore? Setti ha fatto il passo più lungo della gamba.
Gli errori si pagano in fretta. Non so cosa accadrà in settimana, se verranno prese soluzioni drastiche. Certo è che questa squadra, che viene da 4 sconfitte consecutive (tra cui contro una Fiorentina stanca e in crisi e una Salernitana nettamente inferiore a noi), non è assolutamente in grado ad opporsi ai prossimi avversari che si chiamano Milan, Sassuolo, Roma e Monza. Il principale responsabile di questa sconcertante situazione se ne renda conto, recuperi in fretta lucidità, e provi a porvi rimedio. Se certe decisioni sono state guidate per affrontare nel migliore dei modi la cessione societaria (riducendo i debiti), ogni prestazione negativa non fa che svalutare valore. Se invece non c’è niente in atto, allora si renda conto che la serie B post Covid in un mercato inflattivo compromette ogni recupero. Come SPAL, Crotone, Benevento, Brescia e Cagliari stanno insegnando.
Massimo
Colonna sonora: I want be Happy, Slam Stewart
Lazio e Torino, che peraltro sono formazioni superiori, hanno evidenziato un tema già affrontato durante l'estate: la difesa. È innegabile che Sogliano abbia lavorato con maggiore attenzione alla scoperta prima e all'arrivo poi di giocatori di qualità a centrocampo e in attacco, in ottica plusvalenze. E si vede. Ogni partita scopriamo un gesto tecnico superiore alla media da parte di Harroui, Kastanos, Tengstedt, e perfino di Livramento e Mosquera. Altri ne arriveranno da nuovi giocatori che al momento non conosciamo bene perché si stanno ancora integrando. Per non parlare dell'evoluzione esponenziale di Belahyane che creerà non pochi, ma piacevoli, problemi di turnover al mister al rientro di Duda e Serdar. Sulla difesa invece non si è lavorato. O non abbastanza. Gli arrivi nel finale di Daniliuc e Bradaric non sembrano decisivi in un reparto dove Frese e Okou faticano ad adattarsi al livello del nostro campionato. E neppure i ritorni di Faraoni (bloccato a Verona solo a causa di un ingaggio pesante) e Ghilardi (mai veramente preso in considerazione) sembrano essere un valore aggiunto.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
H.Verona-Venezia?
Riepilogo stagionale e classifica generale
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