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PROSSIMO IMPEGNO
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Posso ritenermi fortunato. Posso ritenermi fortunato perché sono stato bambino negli anni migliori della mia squadra. Posso ritenermi fortunato perché mi ricordo del calcio degli anni 80, quando lo spettacolo cominciava già ad essere business ma non troppo, quando gli stranieri erano solo due e se ne sbagliavi uno dei due eri praticamente retrocesso.
Già…gli stranieri…gli idoli di tutti i bambini…è la stagione 1986/87 e non ho nemmeno 10 anni, ho impressa ancora negli occhi la festa di due stagioni prima tanto che, per dire, nel mio astuccio la matita gialla e quella blu continuano ad essere le più consumate di tutta le serie. Praticamente vivo con la convinzione che la mia squadra sia la più forte del mondo. Sono proprio un bambino fortunato.
E gli stranieri? Briegel non c'è più…è andato alla Sampdoria e sul petto c'ha scritto Phonola in bianco. Lo so perché lo leggo sulle figurine del mio album Panini. E' stato un brutto colpo per me però l'importante è che sia rimasto Elkjaer. La mia speranza quando scarto i pacchetti di figurine è sempre di trovarci un Elkjaer dentro. Riempirei album interi solo con Elkjaer però non si può, bisogna trovare spazio anche per gli altri…ecco allora che arriva Di Gennaro, poi Fontolan, poi Ferroni…questi nomi mi danno un senso di sicurezza…poi Pacione…ah, questo è nuovo! Poi De Agostini…anche questo è nuovo, mamma che naso! Ecco, adesso ce li ho tutti belli attaccati tutti dritti in riga e ben in colonna.
Guardo la squadra e, penso, evidentemente ci deve essere un errore…perché c'è solo Elkjaer di straniero? Dov'è l'altro? Deve essercene un altro! Come si fa a giocare con uno straniero solo? E' come avere una bici senza ruota! Qualche attimo di sgomento poi guardo la figurina di Paolo Rossi: Pablito. Non è per caso che sia lui il secondo straniero? In fondo lo chiamano Pablito! Ma no, impossibile, Paolo Rossi era nella Nazionale…ma perché lo chiamavano Pablito allora? Boh, si vede che aveva parenti all'estero, che ne so io…Me la metto via, quest'anno c'è solo Preben …però ogni tanto ci penso…io volevo un altro straniero! Tipo…uhm… Rummenigge! Caspita, sai che bello avere Elkjaer e Rummenigge assieme!
Straniero o non straniero quest'anno siamo forti, più forti dell'anno scorso. Giochiamo quasi bene come quando abbiamo vinto lo scudetto. Se continuiamo così l'anno prossimo andiamo a giocare in Coppa Uefa! E' un traguardo ambitissimo: ci giocano solo le quattro squadre dietro a chi vince il campionato. Impossibile sognare un altro scudetto, il Napoli è troppo forte quest'anno!
Il Napoli…arriva a casa mio papà un giorno e mi fa vedere i biglietti per Verona-Napoli. Quasi non ci credo, era tanto che aspettavo di ritornare a vedere il Verona! Ovviamente si va in parterre: il settore delle famiglie. In Curva no, parchè te si picolo e là i fa casìn. Corro a prendere l'album delle figurine e vado a guardare i nostri prossimi avversari. Anche loro hanno uno straniero solo: Diego Armando Maradona! Vabbè, noi abbiamo Elkjaer. Vinciamo.
Papà, contro il Napoli vinciamo, vero?», «eh, magari...nel Napoli gh'è Maradona...che ghe vegnesse le bròse!!!». E io immagino Maradona che gioca ricoperto di bròse e il Verona che vince...hihihi!
Il giorno della partita si parte a piedi, rigorosamente, come in quegli anni fanno tutti quelli che abitano a pochi Km dallo stadio. Io ho la mia bandiera a scacchi gialli e blu in mano, la mia sciarpa con la bandina tricolore al collo e tanta voglia di tifare per i miei campioni. Quando entriamo c'è un casino infernale, la curva del Napoli fa impressione da tanto è piena, la nostra è bella come il sole, come sempre.
In parterre c'è una famiglia napoletana: padre, madre e due figlie. Hanno una bandierina del Napoli e la sventolano in faccia a tutti. Io sono li accanto che li guardo con un po' di malcelato sospetto e per ingannare il tempo leggo, su un giornale (Calcioverona? Chiedo lumi! ) un articoletto che titola «De Agostini meglio di Maradona» (sinceramente non ricordo in base a quali incredibili parametri venisse fatto tale confronto). Prendo l'articolo e lo sottopongo divertito all'attenzione della famiglia partenopea. Loro mi guardano senza prestare troppa attenzione e continuano a parlottare tra di loro di Maradona.
La partita non ha storia. Pacione sale in cielo e segna l'uno a zero, poi l'autorete di Renica e il rigore di Preben affondano il Napoli già nel primo tempo. Io non ho mai visto una partita così bella.
Le figlie della famiglia accanto a me continuano ad invocare ad alta voce Maradona indugiando stridulamente sulla «o» della penultima sillaba: è uno strazio. Maradona praticamente viene annullato e meno gioca più viene invocato manco fosse San Gennaro. Il clima in parterre è comunque cordiale con gli «ospiti» ma gli sfottò sono praticamente a senso unico: «Varda che Maradona l'è cascà in tera! Andè a tirarlo su!» .
Durante l'intervallo tutto il parterre si spinge verso il campo e guarda verso l'alto. Vado anch'io a vedere cosa sta succedendo. Cosa ci sarà mai di così importante da vedere? Presto detto: in tribuna c'è Thomas Berthold che è venuto dalla Germania per vedere la sua nuova squadra!
Sono emozionato, Berthold è lo straniero che mi manca! Finalmente l'anno prossimo avrò anch'io due stranieri e poi Berthold è tedesco come Briegel e come Rummenigge. Berthold mi dicono che ha giocato anche nei mondiali in Messico nell'86 ma io non me lo ricordo bene. Mi dicono che era il più giovane giocatore di quei mondiali…mi dicono anche che è forte, fortissimo. I veciòti del parterre sprecano le battute: «el ghe ne farà peso de Bertoldo!». Oggi è una giornata talmente festosa che ognuno può dire quel che vuole. Oramai è ammessa anche la litania su Santa Maradona: fa da giusto contorno alla partita del secondo tempo visto che il Pibe sbaglia un gol e pure un rigore (oppure è Giuliani che fa il miracolo? Scegliamo entrambe le opzioni, dà più soddisfazione).
Alla fine della partita nessuno vicino a me implora più Maradona e la bandiera bianco azzurra non sventola più. In compenso io mi sto disarticolando un braccino a forza di sbandierare la mia gioia. Esco dallo stadio nel tripudio generale, una mano a mio papà, una mano a sventolare la bandiera. Un veciòto mi avverte «sta atento a sventolar in strada che i te porta via la bandiera, quei del Napoli, come a quel buteleto là!». Chissà che vuol dire…ma meglio stare attenti.
Per andare in direzione Spianà passiamo dietro al Palazzetto dello Sport. Il Palaseto è nuovo di balla, e nel parcheggio interno hanno fatto parcheggiare tutti i pullman dei tifosi napoletani. Vedo cose che non capisco…napoletani che si attaccano ai giovani alberelli del parcheggio appena piantati e cercano di sradicarli, altri tirano sassi al di fuori del parcheggio, dalla parte opposta di dove passiamo noi, verso lo stadio. Ad un certo punto uno degli elicotteri in cielo si abbassa sul parcheggio. Si abbassa talmente tanto che quegli esagitati fanno fatica a stare in piedi e alcuni cadono a terra. Io una cosa così non l'avevo mai vista, sono stupefatto e continuo a non capire.
La strada verso casa prosegue assieme alla processione di persone che attraversa festosa i campi della Spianà. Sono proprio felice: abbiamo vinto contro il Napoli, contro Maradona e ho visto il mio nuovo straniero.
Ma la cosa che conta di più è che sono ancora convinto che la mia squadra sia la più forte del mondo.
Valeriano
Sintetizza così mister Zanetti l'avvio di Campionato gialloblù:Non neghiamo che era un sogno iniziare con due vittorie così.. Ed ha perfettamente ragione: i 6 punti conquistati contro Napoli e Genoa e, aggiungo, la prima mezz'ora contro la Juventus hanno evidenziato non solo la caratterialità che tanto ci piace ma anche una duttilità tattica sorprendente e che merita di essere affrontata perché non ha nulla di casuale. C'è una logica aziendale ben precisa. Il Verona di Sogliano ha potenzialmente due rose: alla prima, che disputa il Campionato di serie A, se ne aggiunge una seconda, che potremmo definire Verona B Fantasma composto dalla generazione di ex Primavera che sono andati a fare esperienza in Lega Pro avendo concluso il loro ciclo, più tutta una serie di giocatori a margine della prima squadra finiti in prestito in serie B e nei campionati esteri. Siamo all'evoluzione del progetto Mantova (poi concluso anche a seguito delle nuove normative federali sulla doppia proprietà). Potenzialmente Setti potrebbe tranquillamente iscrivere una squadra in Lega Pro come Atalanta, Milan e Juventus avendo quasi 50 giocatori sotto contratto. Kallon, Tavsan e Braaf sono arrivati a Verona, hanno avuto a disposizione le giuste opportunità, poi sono stati dirottati nel Verona B Fantasma come sviluppo potenziale della società non potendo contribuire alla crescita della prima squadra. Se non ci fossero limiti di età per un Hellas New Generation, nella nostra simulazione potrebbero rientrare anche i vari senatori (Lasagna, Henry e Gunter) che, per motivi tecnici e peso degli ingaggi, non fanno più parte del progetto.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
Genoa-H.Verona?
Riepilogo stagionale e classifica generale
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