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HELLAS VERONA / Flashback

1971/72 VERONA - SAMPDORIA 3 a 2 - LA RIVINCITA DI MARIANI

Hellastory: Flashback

1971/72 VERONA - SAMPDORIA 3 a 2 - LA RIVINCITA DI MARIANI

Il campionato 1971/72 è stato uno dei più emozionanti della storia gialloblu. A complicarlo ci furono il ridimensionamento voluto da Garonzi (cessione di Clerici), alcuni infortuni importanti (Pizzaballa e Battistoni), l'assurdità del calendario che impose all'Hellas di giocare le ultime due partite della stagione in trasferta. Più un brivido finale, dopo i titoli di coda, che poteva mettere tutto di nuovo in discussione. E' stato ricordato come il campionato del lungo testa a testa con il Catanzaro per non retrocedere in serie B. Quando Roberto Bartoluzzi, a Tutto il calcio Minuto per Minuto, declamava la classifica i tifosi gialloblu contavano con le dite il numero di squadre elencate di seguito, sospirando solo quando erano più di tre. Ma andiamo con ordine.

Garonzi aveva deciso di far cassa cedendo alla Fiorentina il miglior giocatore, Clerici, in cambio di Giorgio Mariani e preso in prestito dall'Inter il giovane Reif. Il problema è che né il primo, né il secondo erano uomini d'area, per cui mister Pozzan fu costretto a rivoluzionare l'assetto offensivo per compensare l'efficacia realizzativa del bomber brasiliano. L'idea fu quella di schierare il giocatore più tecnico a disposizione, Orazi, in posizione più avanzata con Bergamaschi e Mariani a supporto sulle fasce. Di necessità virtù.

Il Verona partì bene e alla seconda giornata, in una partita memorabile, riuscì a battere la Juventus, futura campione d'Italia, con una spettacolare rete di testa di Orazi (video qui a lato) saltato in cielo nonostante i suoi miseri 172 cm di altezza. Ma, con l'assestarsi delle giornate, la squadra cominciò a faticare.  Tra dicembre e gennaio i gialloblu entrarono in una profonda crisi e precipitarono inesorabilmente nei bassifondi della classifica. Colombo, che sostituiva Pizzaballa infortunato da una stagione e mezza, mostrava qualche limite di tenuta e, a complicare le cose, si ruppe anche il roccioso stopper Battistoni, sostituto nel ruolo da Nanni. Se l'attacco faceva fatica a sbloccarsi per mancanza di attaccanti di ruolo, anche la difesa non dava più la solita sicurezza.  Cominciò l'inevitabile contestazione nei riguardi di Garonzi e di qualche giocatore non ritenuto all'altezza. Mariani fu tra i più bersagliati per lo scarso apporto in fase risolutiva.

Il 13 febbraio i gialloblu ebbero una scossa d'orgoglio battendo con un perentorio 2 a 0 l'Inter di Mazzola e Boninsegna (gol di Orazi e Mariani). Ma fu un fuoco di paglia perchè all'entusiasmo del momento non seguirono altri risultati. Cominciò a questo punto il confronto a distanza con il Catanzaro di Busatta (...), Banelli, Mammì e Spelta. Mentre loro risalivano la classifica, noi precipitavamo: sconfitta a Mantova (1 a 0), pareggio casalingo con il LR Vicenza (2 a 2), nuova sconfitta a Firenze (2 a 1) e - colmo della crisi - ci facemmo imporre il pareggio al Bentegodi anche dal Varese, già retrocesso (1 a 1). Tutti avversari non impossibili. Fosse finito in quel momento il campionato saremmo retrocessi.

Ma c'erano da giocare ancora 7 partite e il Catanzaro, in fin dei conti, era avanti solo di 1 punto. La partita della svolta si giocò il 26 marzo quando ospitammo la Sampdoria, squadra di grande esperienza che navigava a metà classifica. Pozzan recuperò Pizzaballa tra i pali e schierò la migliore formazione possibile per una gara da vincere assolutamente. Tra i doriani, forti di un centrocampo con i fiocchi (Lodetti, Suarez) spiccavano in difesa l'ex CT azzurro Lippi e il futuro gialloblu Negrisolo, all'epoca impiegato da stopper. La Sampdoria, giocando con la testa libera, passò inaspettatamente in vantaggio con Spadetto al 14'. Per noi sembrava l'inizio di un incubo anche perchè il Catanzaro, nel frattempo, teneva bene a Firenze. All'ultimo minuto del primo tempo, dopo tanta sofferenza, il Verona finalmente riuscì a pareggiare proprio con Mariani in mischia. Al rientro, un destro micidiale sempre di Mariani ribaltò il risultato e i tifosi cominciarono a sperare. La squadra tirò fuori il temperamento con cui aveva domato Juventus ed Inter e, in contropiede si portò sul 3 a 1, sempre con Mariani. Ma dov'elo sta fin adesso? Pratica chiusa. Quasi contemporaneamente, via radio, arrivò la notizia che la Fiorentina era passata in vantaggio grazie ad un rigore realizzato proprio dal nostro ex bomber Clerici e il Bentegodi esplose come se avesse segnato lì, davanti a noi. Morale: Verona 17, Catanzaro 16.

Il Verona prese coraggio e Mariani fu nuovamente protagonista fermando il Milan passato in vantaggio con Bigon.

I gialloblu furono costretti a giocare le ultime due partite in trasferta. La prima fu lo scontro decisivo in Calabria dove si presentarono con quel misero punto di vantaggio e furono costretti ad alzare autentiche barricate e combattere su ogni pallone in una sfida "eroica" per imporre lo 0 a 0 decisivo per la salvezza. Di seguito, all'ultima giornata, sia Hellas che Catanzaro persero 1 a 0, noi all'Olimpico contro la Roma in gol con Franzot (...) e loro a San Siro contro il Milan ma la classifica non cambiò più. Ultimo brivido: Orazi e Ranghino vennero trovati positivi all'antidoping nel post partita con il Napoli, ma venne provata la loro buona fede e il Verona non subì alcuna penalizzazione.

A conti fatti, la salvezza gialloblu è passata attraverso il finale di stagione di Mariani esaltato nella sua tripletta contro la Sampdoria. Peccato che a fine stagione Garonzi decise di cambiare di nuovo tutto: il bomber fu ceduto al Napoli dove iniziò il suo girovagare nei vari campi della A e vestì di seguito i colori di Palermo, Inter e Cesena. Giorgio Mariani, dopo una lunga malattia, ci ha lasciato nel 2011 all'età di 65 anni. Anche lui, come molti altri compagni di squadra, ha fatto parte di quella Fiorentina...

Massimo



Hellastory, 29/10/2013
Serie A 1971/72 | 23a giornata | 26/3/1972
AC VERONA HELLAS
AC VERONA HELLAS
3
  UC SAMPDORIA
UC SAMPDORIA
2
45' e 46' e 72' G.Mariani marcatori 14' Spadetto, 89' Casone
P.Pizzaballa; F.Nanni, R.Ranghino (70' D.Landini), P.Sirena; S.Ferrari, G.Majoli, E.Mascetti, A.Orazi; F.Bergamaschi, G.Mariani, L.Mascalaito   Battara; Santin, Sabatini; Boni, P.Negrisolo, Lippi; Salvi G., Lodetti, Cristin, Suarez (59' Casone), Spadetto;
U.Pozzan ALL Herrera

Arbitro
E.Motta (Monza - MI)
Note
Spettatori 12.952 (di cui 5.030 abbonati)






ZANETTI, ABBIAMO UN PROBLEMA DIETRO?


Lazio e Torino, che peraltro sono formazioni superiori, hanno evidenziato un tema già affrontato durante l'estate: la difesa. È innegabile che Sogliano abbia lavorato con maggiore attenzione alla scoperta prima e all'arrivo poi di giocatori di qualità a centrocampo e in attacco, in ottica plusvalenze. E si vede. Ogni partita scopriamo un gesto tecnico superiore alla media da parte di Harroui, Kastanos, Tengstedt, e perfino di Livramento e Mosquera. Altri ne arriveranno da nuovi giocatori che al momento non conosciamo bene perché si stanno ancora integrando. Per non parlare dell'evoluzione esponenziale di Belahyane che creerà non pochi, ma piacevoli, problemi di turnover al mister al rientro di Duda e Serdar. Sulla difesa invece non si è lavorato. O non abbastanza. Gli arrivi nel finale di Daniliuc e Bradaric non sembrano decisivi in un reparto dove Frese e Okou faticano ad adattarsi al livello del nostro campionato. E neppure i ritorni di Faraoni (bloccato a Verona solo a causa di un ingaggio pesante) e Ghilardi (mai veramente preso in considerazione) sembrano essere un valore aggiunto.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

H.Verona-Venezia?



H.Verona    Venezia


Belahyane R.

Bradaric D.

Coppola D.

Duda O.

Ghilardi D.

Kastanos G.

Lazovic D.

Livramento D.

Magnani G.

Montipò L.

Mosquera D.

Okou Y.

Sarr A.

Silva D.

Tchatchoua J.

Tengstedt C.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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