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HELLAS VERONA / Flashback

VERONA-SASSUOLO IN A...CHI L'AVREBBE MAI DETTO?


VERONA-SASSUOLO IN A...CHI L'AVREBBE MAI DETTO?

Chi l'avrebbe mai detto che la sfida Verona-Sassuolo si sarebbe presentata, un giorno, in serie A?

Dato che i precedenti tra noi e gli emiliani sono solamente otto e tutti concentrati negli ultimi 6 anni, vorremmo in quest'occasione ricordare il primo scontro avvenuto al Bentegodi, quello del 20 gennaio 2008, ovvero meno di 6 anni fa.

Riguardo a quella partita, o meglio, a quel giorno, ci sono parecchie cose da raccontare e bisogna cominciare da un po' più lontano . Meglio partire da quel che è successo prima di quella data.

Il Verona comincia l'anno solare 2008 all'ultimo posto del girone A della C1. Il Conte chiama come nuovo direttore sportivo Giovanni Galli, Davide Pellegrini viene accantonato e alla guida tecnica viene chiamato Maurizio Sarri, quasi una certezza, dicevano, per la categoria. La campagna acquisti genera una rivoluzione in rosa. Arrivano tanti giocatori e il 12 gennaio il «nuovo» Verona fa l'esordio in casa della Pro Sesto, sotto una pioggia torrenziale, portando a casa un pareggio che ci va un po' stretto almeno per quanto si è visto nel secondo tempo. La partita lascia una tenue speranza di riscatto futuro nei cuori dei tifosi gialloblù.

Purtroppo nelle ore che seguono la fine della gara arriva la doccia fredda: scandalo razzismo tra i tifosi del Verona. La presidentessa della Pro Sesto, Pasini, si dice sconcertata da quanto accaduto sugli spalti nei confronti di un loro tesserato a terra dolorante dopo un intervento di gioco, tale Konè. Insulti e minacce di morte, a lui e al compagno Boisfer che si è rivolto ai tifosi veronesi per calmarli. Tutto questo lo sente puntualmente anche il direttore di gara che scriverà, guarda caso, esattamente le medesime cose nel referto della partita.

A nulla vale la difesa dei tifosi che avevano visto Konè chiaramente simulare l'infortunio per rimandare il più possibile la prosecuzione della partita e portarsi a casa una preziosa vittoria. A nulla vale dire che i cori fatti nell'occasione non erano discriminatori ma era il classico «morte morte morte» col pollice verso, tradizione decennale dei tifosi del Verona quando l'avversario è a terra, a nulla vale anche accusare Boisfer di essersi rivolto ai tifosi in modo palesemente provocatorio.

L'ondata di piena oramai è partita.

Verona razzista salta ancora su tutte le pagine dei giornali e il giudice sportivo accontenta la presidentessa Pasini («le multe non servono a nulla, dobbiamo chiudere gli stadi» cit.) e squalifica il Bentegodi per una giornata dato che i gialloblu erano già alla quarta sanzione in quella stagione. C'è addirittura chi, sul Corriere della Sera, oltre a darci degli «odiosi razzisti» ci chiama anche «poco furbi» perché cadiamo nelle provocazioni dei giocatori (!).

Il Palazzo oramai ha deciso: Verona-Sassuolo si giocherà a porte chiuse. Nessuno dovrà vedere quella partita.

In realtà non sarà proprio così. Il sindaco Tosi prende apertamente posizione a difesa dei tifosi del Verona per quanto accaduto a Sesto San Giovanni e fa installare il maxischermo in Brà sfidando un po' tutti.
I terribili tifosi del Verona il giorno 20 gennaio si accalcano sui gradoni di Palazzo Barbieri e fanno finta di essere allo stadio. Una nutrita rappresentanza parte dal Bentegodi in corteo, altri salgono sull'Arena e da lì sventolano i bandieroni gialloblù. C'è tanto orgoglio da mostrare.

Così, la partita Verona-Sassuolo si gioca in questo clima surreale, dopo una settimana di vero inferno.

Il risultato come poteva essere prevedibile non è certo positivo. Il Sassuolo vince per 2 reti a zero una gara combattuta, dove i nostri fanno il possibile ma i limiti sono evidenti nonostante i ritocchi del mercato. A questo ci aggiungiamo una buona dose di sfortuna nella traversa di Da Silva (!) e di malafede arbitrale nel rigore non concesso su Altinier ma generosamente poi dato a Selva.

Verona ancora ultimo, Sassuolo che insegue la vetta della classifica.
A volte si pensa alle tre scoppole prese contro il Legnano come punto più basso della nostra storia. Beh, diciamo che, da questo punto di vista, quella giornata contro il Sassuolo l'abbiamo salvata noi tifosi trasformando la Brà in una Curva.

Guardando il tabellino della gara ci viene quasi da sorridere.
Giocavamo con gente che ora è squalificata per scommesse, qualcuno perennemente in terapia, un altro emigrato a Malta, uno che qui non segnava mai e poi è andato a Portogruaro a fare il goleador, qualche ex giocatore, degli onesti mestieranti tutto polmoni e infine ci allenava uno che poi ha rischiato quasi di fregarci la promozione in A l'anno scorso.

E nel Sassuolo? Il nostro ex Pomini non era ancora il portiere titolare come non lo è più tuttora, però negli undici neroverdi c'erano Pensalfini, Selva e Tiboni mentre in panchina sedeva anche Anselmi.
Aggiungiamoci che l'arbitro della gara proveniva dalla sezione di Livorno e ne esce veramente un quadretto simpatico.

Ovviamente il quadretto ora che siamo nel settembre del 2013 può risultare simpatico ma all'epoca era agghiacciante. Da piangere tutte le lacrime disponibili.


Chi l'avrebbe mai detto che solo dopo una manciata di anni avremmo giocato contro il Sassuolo in serie A?

Chi l'avrebbe mai detto che saremmo passati da «odiosi e poco furbi razzisti» a «ironici e intelligenti tifosi» ?

E pensate che mentre noi gongoliamo di questo stato di grazia qualcuno si starà dannando l'anima chiedendosi «chi l'avrebbe mai detto che questo Verona-Sassuolo non si sarebbe giocato a porte chiuse dopo Verona-Milan?»

Poco ci importa. Le uniche cose in comune tra Verona-Sassuolo 2008 e Verona-Sassuolo 2013 saranno probabilmente solo due: Rafael in porta e la nostra incrollabile fede.

Valeriano

Contributi per approfondire:

Il filmato della partita lo potete vedere nel riquadro in alto sulla destra «Hellastory Channel»

QUI trovate il link alla fotogallery degli amici di Primo Luglio dell'invasione della Brà.

QUI potete leggere la la lettera che il presidente pro tempore dell'associazione Pro Hellas Verona scrisse poco dopo la partita di Sesto alla presidentenssa Pasini per rimarcare alcuni concetti in maniera molto cortese.

Altri video di quella giornata li potete trovare tranquillamente su Youtube mentre sotto vedete il magro tabellino di giornata.

Hellastory, 12/09/2013

Verona, 20.01.2008. Serie C1, Giornata 21

Sassuolo 2

US SASSUOLO
  14' Jidayi, 35' (rig.) A.Selva

Benassi; Consolini, Girelli, Piccioni, Donazzan; Jidayi, Magnanelli, F.Pensalfini, Erpen; C.Tiboni (64' Masucci), A.Selva.
ALL. Bartoli

    A.Selva, C.Tiboni, Piccioni, Donazzan
    81' Piccioni

ARBITRO

G.Vuoto della sezione di Livorno (LI)

  Minuti di recupero 2+5

Disputata a porte chiuse

[3541]



LA STRATEGIA DI PRESIDIO E UN MERCATO FATTO DI PRESTITI


Povero Verona ... Prima la fragilità (tecnica e mentale) dimostrata all'Olimpico che conferma che anche quest'anno dovremo soffrire. Poi i rifiuti di mercato (Baldanzi, Richardson, Faivre) che, per motivi diversi, hanno tutti snobbato il Verona. Verona è una piazza poco appetibile o offre troppo poco? Comunque sia, per i tifosi del Verona ogni stagione è un continuo succedersi di momenti di passione con alternati picchi depressivi (molti) ed esaltati (pochi): si parte in estate con l'allestimento di una squadra decente in grado di salvarsi e si finisce con il riscontro sul campo. Il problema è che questo stress si risolve sempre solo negli ultimi giorni di trattativa e nelle ultime partite di campionato. Se questa è una situazione alla quale non finiremo mai ad abituarci, anche vedendo come si muovono nel frattempo le nostre avversarie dirette, credo che debbano essere rivisti i criteri che guidano le linee guida societarie e delle quali subiamo ansiogene conseguenze. Il Verona fa di un vanto la propria gestione oculata in termini di ingaggi e contenimento di costi. Corretto. Aggiungo che l'autofinanziamento nel mercato (compro sulla base di quanto riesco a vendere) è una regola quasi decennale introdotta da Setti che aveva un capitale limitato e anzi sosteneva se stesso con il risultato economico positivo della società. L'alternativa è prendere a prestito, magari con l'opzione del riscatto. Il Verona ha una struttura fragile e non può permettersi di sbagliare mercato, per questo punta su giocatori potenzialmente interessanti, magari provenienti da stagioni sfortunate. Spendere 10 milioni per un potenziale talento che poi o si infortuna o non riesce ad esprimersi sarebbe deleterio per il bilancio. Riuscire invece a strappare un'opzione ad una cifra prefissata aiuta la gestione societaria nel valutare l'opportunità di un successivo riscatto. Un buon esempio è stato il Cagliari che quest'estate ha riscattato Piccoli, Gaetano e Caprile spendendo subito 26 milioni e successivamente ha ceduto Piccoli alla Fiorentina per 25 ripagandosi di fatto l'intera operazione con il vantaggio di aver acquisito 2 giocatori (per loro) importanti.

[continua]

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