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È cambiato il mondo! Noi che eravamo così abituati ad attendere l’ultimo di mercato con trepidazione per vederci strappare Cassetti, Mutu e Abbruscato in cambio di quei fenomeni di Salgado e Yllana, scartati dal Brescia. Oppure inseguivamo tutta la stagione estiva il mito di Bjelanovic per il quale mancava solo la firma per essere compensati con uno Sforzini troppo giovane per essere realmente apprezzato. Oppure, in piena lotta promozione, privati di Italiano ceduto al Genoa per paura che il Verona potesse essere troppo forte e farcela davvero a salire in A … Oggi, è cambiato veramente tutto: Cacia e Bojinov insieme a compensare Ferrari e Pichlmann. Più Cocco (non ce lo dimentichiamo, mi aspetto molto da lui) e il talento di Gomez mai messo sul mercato, mai in discussione. Anche questa, per i tifosi del Verona, una novità assoluta.
La campagna di rafforzamento di Sogliano (chiamiamola con il nome giusto) è stata travolgente. Degna di un genitore pieno di sensi di colpa per la lunga assenza che vuole soddisfare ogni singolo desiderio dell’amato figlio, fino a viziarlo.
A volte travolgente, a volte comica. Sotto l’ombrellone uscivano battute sul mercato gialloblu, fatte dagli invidiosi di turno, che servivano a sdrammatizzare un’estate appesantita dai piagnistei di Conte, i capricci di Cassano, la rabbia di Mazzarri e della Fiorentina verso l’acida signora bianconera (…). Si diceva in giro che Sogliano dovesse avere per forza un infiltrato nei tribunali dove si discuteva il processo sul calcio scommesse, e che questi gli abbia fornito tutta una serie di dritte (a perdere, si è saputo poi) su cui puntare il mercato gialloblu: 1) Pesoli, svincolato e fortissimo centrale difensivo 2) Grosseto condannato e retrocesso in LegaPro, quindi Sforzini libero, liberissimo.
A parte gli scherzi, Sogliano è stato irresistibile. Ha creato l’opera con tale maestria da riuscire a trasformare persino i dettagli in parti strutturali dell’opera. Gli incidenti di percorso Pesoli, l’infortunio di Pugliese, la trattativa Sforzini che non trovava sbocchi non hanno fatto altro che trasformare la drammaticità di ogni singolo momento in un’esaltante sfida da vincere ad ogni costo.
Forse Bojinov doveva essere il coup de théâtre, il regalo finale ai tifosi, il commiato che fa scattare l’applauso anche da parte di Mandorlini (soprattutto se riesce a vincere la sfida con la discontinuità di questo talento un po’ svagato e riesce a riportarlo all’essenza del calcio). Ma c’era prima da risolvere la grana del centravanti: Sforzini non arriva più, Cocco sembra essere ancora troppo una scommessa, viene trattenuto fino all’ultimo Bjelanovic. I nomi a disposizione sono pochi: Ebagua e Cacia. Meglio il secondo del primo: più tecnico, continuo, gestibile e … forse un tantino più gradito alla tifoseria gialloblu. Ma c’è di mezzo l’ostacolo Spezia. Non so quello che è potuto succedere là dentro, in quei camerini dove si scambiano le figurine dei calciatori e si girano le cambiali per il pagamento. Secondo me c’è stato un attimo di tensione … qualcuno ha persino alzato la voce, qualche altro ha risposto per le rime. Poi, alla fine, tutto risolto: Antenucci in Liguria, Cacia in Veneto. Perchè non ci abbiamo pensato prima? Andiamoci a bere qualcosa adesso, che ho sete e sono stanco morto.
Giusto, faccio una telefonata e vengo.
Massimo
Colonna sonora: I Know what I like (In your wardrobe) dei Genesis
Hellastory, 02/09/2012