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Facciamo il punto della situazione in casa Hellas dopo gli ultimi, terrificanti quattro giorni.
Cercheremo di essere stringati e di limitare per quanto possibile i commenti personali lasciando ad ognuno spazio per una intima riflessione personale.
Riassunto delle puntate precedenti.
Il Verona si appresta a giocare contro il Venezia quella che doveva essere la partita della vita, della rinascita, della risalita ed di tante altre cose, almeno così dichiaravano giocatori e allenatore alla vigilia. La partita finisce con l’ennesima sconfitta in casa, dopo che il Verona ha sbagliato diverse occasioni da rete nel primo tempo, ha fatto diversi errori di distrazione, ha subito un gol frutto di leggerezze difensive, non è riuscito a tornare in campo nel secondo tempo con la determinazione che ci si potrebbe aspettare in occasioni simili (vedi le dichiarazioni della vigilia). Cissè si infortuna dieci minuti dopo l’entrata in campo. In questi dieci minuti sembra sia entrato Ronaldinho vista la verve acquistata da tutta la manovra della squadra. In realtà a mente fredda si scoprirà che Cissè non ha fatto alcun numero da giocoliere, ha fatto solo il giocatore di calcio. Evidentemente a Bergamo oltre a piantare i chiodi con la testa (cit.) insegnano a giocare a calcio. Nel finale di gara l’arbitro allontana Colomba dalla panchina, raccogliendo l’ovazione del pubblico che vede la cosa come un segnale di buon auspicio. Alla fine della gara il pubblico ha parole pesanti per tutti, non tanto per il risultato in se (il Bentegodi oramai sembra un distaccamento dei Frati di Barana, tante sono le opere di misericordia fatte nel confronti del prossimo) quanto per il coronamento di una situazione degenere che si trascina da settimane. Alla fine della gara Colomba sembra essere segnato. Si fantastica sul nome del possibile sostituto. In seguito si scoprirà che al suo posto era pronto Davide Pellegrini, promosso direttamente dalla Berretti.
In serata si scopre che una non ben definita delegazione di giocatori, si è recata in quel di Cavalcaselle per supplicare la società (Arvedi-Prisciantelli-La Segretaria) di non esonerare Franco Colomba. La società (ancora: Arvedi-Prisciantelli-La Segretaria) prende atto della presa di posizione dei propri dipendenti e riconferma la fiducia al mister. Sinceramente non abbiamo memoria di situazioni simili nel calcio moderno professionistico.
Altra richiesta della fantomatica delegazione di giocatori è quella di andare subito in ritiro «lontano da Verona». Ancora una volta, la società (sempre Arvedi-Prisciantelli-La Segretaria) dà ascolto ai propri dipendenti e li accontenta. Ritiro da martedì in una località segretissima sul bresciano.
Lunedì sera Arvedi ospite ad una trasmissione sportiva prima se la prende con Tosi, poi si scusa perché ha capito male, poi dichiara che l’avvocato Donella sarà sostituito da una Banca per quel che riguarda le questioni finanziarie della società (tutti in coro: Arvedi-Prisciantelli-La Segretaria).
Martedì mattina partenza quindi per il ritiro segretissimo. Tempo poche ore e sul nostro guestbook un amico segnala la presenza dei «nostri» al centro sportivo di Garda (Garda…località segretissima in provincia di Brescia. Non lo sapevate? L’ha venduta Pastorello ai bresciani in comproprietà il mese scorso). Addirittura sembra che i giocatori siano andati a Garda con mezzi propri visto che il ritiro vero e proprio inizierà solo giovedi. Dettagli.
Domenica si gioca Legnano-Verona e la litania è già iniziata: sarà la partita della svolta, della rivincita, della risalita e di mille altre cose.
Questo è tutto. Scusate se non siamo riusciti a trattenere i commenti personali come avevamo promesso, ma mentre scrivevamo immaginavamo di mandare il tutto a Sergio Martino, il regista de L’allenatore Nel Pallone.
Hellastory, 02/10/2007