Trasferta amara questa di Modena, da dove il Verona esce sconfitto contro un Sassuolo che si conferma
squadra solida, quadrata, costruita e poi rinforzata per fare il salto di categoria.
Il viaggio dura un niente, ci si mette di più a trovare un parcheggio al Bentegodi che arrivare allo
stadio Braglia. Stadio molto bello, all'inglese, con spalti coperti e molto vicini al campo di gioco.
La nostra curva è gremita, direi circa 3000 i Butei presenti, di fronte invece abbiamo una curva desolatamente
vuota, dove fa bella (si fa per dire) mostra di sè una scritta SASSUOLO coi colori nero verdi.
I pochi tifosi locali che decidono di cantare ed assistere alla gara in piedi
sono collocati nella tribuna alla nostra sinistra.
Nella curva a noi riservata, una fastidiosa quanto inutile barriera di vetro divide in due il settore.
La conseguenza è che metà di noi non sente partire il coro lanciato dai butei sistemati nell'altra
metà. Nel primo tempo non si riesce a cantare all'unisono.
Mandorlini decide di giocarsela con il 4-3-3, con D'Alessandro e Gomez che giocano ai lati di Pichlmann.
Assente Hallfredsson, è Jorginho che gioca sul centrosinistra.
L'avvio vede il Verona fare la partita, con il Sassuolo che stranamente ci lascia giocare.
Ma alla prima sbavatura, gli emiliani passano.
Mareco rinvia male di testa un innouco pallone, un giocatore neroverde anticipa Abbate, palla in mezzo
all'area, zampata di Terranova e gol.
Nemmeno il tempo di reagire che subiamo il secondo gol. Azione veloce sulla destra, cross al centro ed
incornata di tale Valeri che indovina il sette.
Il Verona prova a creare gioco, ed a sprazzi ci riesce pure. Ma il Sassuolo è messo bene in campo, e la loro
superiorità numerica a centrocampo è evidente. D'Alessandro e Gomez spesso sono costretti a scendere sulla
linea di difesa per chiudere sulle ripartenze del centrocampo a 5 dei neroverdi.
Tre lampi nel finale di primo tempo. Gomez si incunea in area e si trova davanti il muro eretto da Pomini.
D'Alessandro gira bene di sinistro, ma coglie il palo esterno.
Russo ha l'occasione di accorciare le distanze al 45', ma solo davanti al portiere non trova la stoccata vincente.
Dagli spalti si ha la sensazione che la partita sia segnata, vista anche la poca fatica che compie il Sassuolo nel far
girare palla a centrocampo. Il tanto temuto Sansone non crea particolari pericoli, ma si rivela molto
furbo nel procurarsi tanti falli, spesso inesistenti.
Nella ripresa cambia poco o nulla, anzi piove sul bagnato.
Mareco, già ammonito, viene espulso affrettatamente da Tommasi per un presunto fallo su Sansone.
Ci si mette poi anche Galli a spegnere definitivamente ogni speranza, facendosi cacciare per due sciocchezze
ravvicinate.
I tifosi locali intonano coretti stile piccoli fans, inneggiando a una non meglio identificata squadra veronese
che milita in serie A.
La risposta dei Butei è come sempre splendida. Nel giro di pochi minuti si esulta al gol per tre volte, come se si fosse
prima raggiunto il pareggio e poi addirittura si fosse realizzato il gol del 2-3 ! Il pubblico di casa non ci capisce nulla e resta
basito ed in silenzio ad assistere a cosa significa il tifo dei Butei per l'Hellas Verona.
Ora si canta ad una sole voce, grazie anche al coordinamento dei due settori.
Finale con tanta voce e tantissimo orgoglio.
Sul campo si è persa una partita importante. Sugli spalti come sempre si è vinto alla grandissima.
Resta un pò di amaro in bocca per come si è perso. Il Sassuolo è sicuramente una squadra ben costruita
e molto ben guidata in panchina. Ma l'impressione è che con Hallfredsson e con qualche uomo
in migliori condizioni di forma si potesse fare qualcosa di più.
Non dimentichiamo comunque tutto quanto di buono è stato fatto fino ad ora, sarebbe ingiusto
criticare in questo momento della stagione una squadra che ha viaggiato fino ad ora oltre qualsiasi
più rosea previsione.
Dai Verona!
Preben