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Alejandro Damiàn Gonzàlez Nato a: Montevideo (Uru) Il: 23.03.1988 Nazionalità: uruguaiana Altezza: 184 cm Peso: 79 kg Ruolo: Terzino destro / Difensore centrale Club Scuola: Penarol (Uru) Nazionale: 2 Campionati uruguaiano (Penarol 2009-10 e 2012-13); 1 finale Coppa Libertadores (Penarol 2011) |
Sudamerica, Uruguay, Copa Libertadores. Tre elementi che messi assieme, accostati ad un giocatore di calcio che arriva a giocare nella tua squadra del cuore non possono che destare curiosità e un pizzico di entusiasmo. Stiamo parlando di un nuovo acquisto visionato da Sogliano nella recente visita in Sud America proveniente dalle file del glorioso Penarol di Montevideo, la più titolata squadra uruguayana e miglior squadra sudamericana del XX secolo. Parliamo di Alejandro Damiàn Gonzàlez 25enne difensore in grado di ricoprire indistintamente il ruolo di centrale e di terzino destro.
Gonzalez è cresciuto nelle giovanili della squadra dei carboneros facendosi notare già allora tanto da entrare nel giro delle nazionali giovanili della «celeste». L'approdo in prima squadra arriva solo dopo aver fatto la classica gavetta in prestito, a 20 anni nel Tacuarembò e l'anno successivo in Perù, nello Sporting Cristal di Lima. Nel 2010 grazie all'esperienza acquisita si guadagna il posto come prima riserva nella prima squadra del Penarol ma è nel 2011 che la sua carriera ha una svolta.
Grazie ad una serie di coincidenze tra partenze ed infortuni, Gonzalez comincia ad essere schierato con regolarità nella formazione titolare, come terzino destro. Da quel momento in poi diventerà un elemento portante della squadra con cui vincerà due campionarti nazionali e disputerà tutta la Copa Libertadores del 2011, fino a giocarsi la finale persa poi contro il Santos di Neymar. L'attaccamento alla maglia, l'estrema serietà in campo e la continuità nelle prestazioni sono valsi a Gonzalez anche i galloni di capitano in più di qualche occasione.
A questo punto è chiaro che un giocatore poco più che ventenne già arrivato in patria a certi traguardi deve cominciare a guardarsi attorno per cercare di fare qualcosa in più. Arrivare a giocare in Nazionale restando a giocare in Uruguay è un privilegio che tocca a pochissimi e un congruo periodo di formazione a livelli più alti all'estero è una tappa quasi obbligata. Gonzalez si guarda attorno, potrebbe svincolarsi già nel 2011 ma non se la sente e firma ancora per una stagione col Penarol. Ad agosto 2012 il contratto è in scadenza e si comincia a parlare di lui accostato a varie squadre europee e sudamericane (gran lavoro di procura!) fino alle sirene che arrivano da Napoli che vorrebbero fare di lui il sostituto di Paolo Cannavaro implicato nel giro del calcio scommesse. Alla fine nessuna di queste occasioni si concretizza e Gonzalez continua a giocare nel Penarol con un contratto particolare, almeno per gli standard europei, in cui la proprietà del cartellino non è più della società ma resta in parte del giocatore e in parte del procuratore sportivo con la possibilità di partire dopo 6 o 12 mesi.
Anche considerando che Gonzalez nella primavera del 2013 acquisisce il passaporto comunitario, Sogliano fiuta l'affare e blocca il giocatore con un contratto di quattro anni sborsando una cifra che si aggira attorno ai 2,4 milioni di dollari. Di questi, 1,4 servono per rilevare il cartellino dalla società che lo tiene in procura mentre il restante milione fa parte di un accordo che il giocatore ha preso con il Penarol, bontà sua, per far si che la società che lo ha cresciuto e che tante soddisfazioni gli ha dato, non debba restare completamente a bocca asciutta nell'affare. Va considerato che la vendita di talenti all'estero è sempre stata la prima voce di entrata per le società calcistiche sudamericane per quanto possano essere titolate in patria e famose all'estero. Questo atto d'amore è stato considerato molto positivamente da tutta la tifoseria che ha sempre portato Gonzales in un palmo di mano trattandolo come se fosse un loro figlio.
Fa un po' sorridere in tutta questa storia che Gonzalez sia arrivato a Verona senza prima sapere a cosa va incontro, senza conoscere un minimo la città o le vicende della nostra squadra ma in fondo chi va all'estero a cercar fortuna va sempre alla scoperta di un nuovo mondo e siamo sicuri che resterà stupito dalla nostra bella città e dall'hinchada gialloblù che non ha nulla da invidiare a quella aurinegra del Penarol.
Dal canto nostro siamo felici di veder arrivare questo giocatore (che nemmeno noi conoscevamo!) ancora giovane ma già abbastanza esperto e ancora con ampi margini di crescita.
Alejandro Gonzalez è un difensore veloce e preciso, ben piazzato fisicamente e molto duttile dal punto di vista tattico. Lui si trova meglio a giocare come centrale anche se le migliori prestazioni le ha offerte quando è stato impiegato come terzino destro con compiti difensivi. Non a caso ha dato il massimo in Libertadores, quando la sua squadra non era tra le favorite mentre ha reso un po' meno giocando in patria, quando contro squadre di profilo inferiore, era chiamato a dare il proprio supporto anche in fase offensiva.
Riportiamo infine un passaggio chiave di una dichiarazione rilasciata non molto tempo fa alla stampa uruguiana:
«Partiamo dal presupposto che non voglio andare in un club che sia inferiore al Penarol, ne dal punto di vista economico ne del blasone. Questa è una priorità e un limite che mi sono posto. Ora ho un ruolo importante nel Penarol. la società ha risposto adeguatamente dal punto di vista economico e sono contento. Quindi il mio obiettivo ora non è solo trovare un nuovo orizzonte nel mondo del calcio, ma anche andare in una squadra che mi permetta di crescere nella carriera, raggiungendo altri obiettivi come la Nazionale».
Ci sembra sia stato sufficientemente chiaro.
Dal Dossier 2013-14:
L'impressione generale è che il giocatore sia dotato tecnicamente, elegante e sicuro in campo. Alla fine però è incappato in più di una situazione “sfortunata” che lo ha frenato, a questo punto pensiamo psicologicamente, e non è più stato in grado di riprendersi. Se la prima stagione in Italia per i sudamericani può essere traumatica la sua lo è stata sicuramente. In quest'anno, dove nel girone di ritorno non ha trovato più spazio, si è giocato anche la convocazione ai mondiali. Ci aspettavamo molto di più. Prima esperienza assolutamente INSUFFICIENTE
Dal Dossier 2014-15:
Non possiamo dargli un giudizio. Ha giocato da terzino destro quando proprio non c'era più nessuno da schierare e tutto sommato non ha nemmeno sfigurato. Purtroppo per lui le chance a Verona sono finite ancora l'anno scorso quando, se ricordate, aveva inanellato due/tre prestazioni negative. Probabilmente avesse giocato quest'anno col rendimento dell'anno scorso sarebbe risultato il migliore del suo reparto. NON GIUDICABILE
Valeriano e Francesco
Stagione | Squadra | Serie | Presenze | Reti |
2007 | Penarol (Uru) | A | 0 | 0 |
2008 | Tigres B (Mex) | B | - | - |
ago. 2008 | Tacuarembò (Uru) | A | 10 | 0 |
2009 | Sporting Cristal (Per) | A | 41 | 1 |
Gen. 2010 | Penarol (Uru) | A | 6 | 0 |
2010-11 | Penarol (Uru) | A | 15 | 0 |
2011-12 | Penarol (Uru) | A | 27 | 1 |
2012-13 | Penarol (Uru) | A | 27 | 0 | 2013-14 | Verona | A | 13 | - | 2014-15 | Verona | A | 5 | - | genn 15 | Cagliari | A | 4 | - |
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