|
PROSSIMO IMPEGNO
|
Arnaldo Porta Nato a: Araraquara (BRA) Il: 06.10.1896 Morto a: Villafranca di Verona(VR) Il: 29.12.1971 Nazionalità: italiana-brasiliana Altezza: - Peso: - Ruolo: attaccante |
Arnaldo Porta fu il primo brasiliano a giocare in Italia e questo fatto è probabilmente sconosciuto ai brasiliani e a molti italiani, ma i più anziani lo ricordano con grande ammirazione, per quello che ha rappresentato nel calcio italiano.
Figlio di immigrati italiani (Julio Porta, benestante costruttore civile e Amalia Bonetti, la maggiore di cinque fratelli) nasce ad Araraquara, nello Stato di San Paolo, il 6 ottobre 1896. All'età di 10 anni inizia già ad interessarsi al calcio e a 12 anni già partecipava ai tornei della scuola secondaria che frequentava in città.
Nel 1911, a causa del non abituarsi della madre al clima del Brasile, la famiglia decide di tornare a Castelmassa, in Italia, città natale del padre.
Poco dopo la famiglia si trasferì a Verona, dove il padre raggiunse il fratello presso la fabbrica di carrozzerie Porta e all'età di 15 anni, con tutta la vitalità della sua giovinezza, Porta sentì il bisogno di arruolarsi in una squadra di calcio e si presenta all'Hellas Verona. I dirigenti, in quanto giocatore sudamericano, lo accettarono subito e lo inserirono in prima squadra, senza provino, senza visita medica e senza contratto.
Nel 1912 dimostrò grandi doti e fu persino elogiato da Bepi Carlini, altro giocatore dell'Hellas, per il suo impegno nella stagione e divenne presto la riserva del centravanti Bianchi e già dopo l'esordio a Torino contro la Juventus, l'ammirazione dei tifosi per lui aumenta a dismisura. A 17 anni, nelle stagioni 1913 e 1914, è già titolare e sempre sotto i riflettori per i successi della sua squadra che partecipa al campionato regionale. Hellas e Venezia, le squadre rivali del Veneto, sono finaliste e sui campi si combattono vere battaglie e Porta è sempre stato tra i migliori. In tempi di tanti falli e cattive intenzioni sui campi, Porta era una rarità in quanto a correttezza e cavalleria e, con innata astuzia, capiva i suoi avversari nelle intenzioni di gioco. Con velocità sconcertante, dribbling e con tiri precisi faceva di quei gol che per lui sembravano un gioco da ragazzi. Quando l'Hellas ha affrontato il Vicenza in una partita memorabile, il rivale Valesella, pur non potendo fermare l'avversario, lo ha ammirato per la sua gentilezza in campo. Porta ha segnato il gol della vittoria veronese ed il primo a congratularsi con lui è stato proprio Valesella.
Allo scoppio della 1º guerra mondiale, nel 1915, Porta fu arruolato e trasferito a Gorizia, dove partecipò a tutta la guerra, tornando a Verona solo quando questa finì nel 1919 appena in tempo per partecipare al torneo regionale del 1919/20. Dalla stagione 1921/22 Porta diventa capitano della squadra.
Considerato da sempre un esempio di giocatore per le sue realizzazioni, nel dopoguerra gli fu offerto un posto presso il Banco Popolare di Verona, incarico che accettò.
Nel 1926 sposò Elide Bottacini, di Villafranca di Verona, dalla quale ebbe 5 figli.
Conclude la sua carriera nel 1932, fedelissimo all'Hellas, all'età di 35 anni, con il record di non aver mai ricevuto ammonizioni o espulsioni e col titolo di «più grande marcatore della storia del Verona», lasciando un piacevole ricordo di sè a tutti, compresi gli avversari che lo conoscevano.
Nel 1936 Porta divenne direttore della filiale del Banco Popolare a Villafranca di Verona, dove si trasferì stabilmente con la famiglia. Da pensionato, sempre con uno spirito fortemente sportivo, non si arrende e fa lunghi giri in bicicletta per tenersi in forma e non manca mai di seguire il suo sport preferito.
Questo era Arnaldo Porta. Tratto da «Galleria dei Campioni» di Mario Punnini.
Arnaldo Porta, all'anagrafe brasiliana Anardi Porta, resta una figura fondamentale e mitica della storia del Verona. Scavalcando il primo conflitto mondiale, ha giocato sia in epoca «pionieristica» che in quella più recente, tra le due guerre, terminando la carriera esattamente col primo campionato a girone unico, quasi a volersi immolare per sempre nell'immaginario collettivo del «giocatore di una volta» .
Il suo record di gol in gialloblu (74) è tuttora imbattuto e probabilmente, visto l'andazzo del calcio attuale dove i giocatori risultano fedeli al denaro prima ancora che alla maglia, è destinato a resistere per sempre.
A Villafranca di Verona, dove Arnaldo Porta è morto il 29 dicembre 1971, è stata intitolata a lui la via che ospita il campo di calcio comunale e gli impianti sportivi annessi.
Valeriano
Stagione | Squadra | Serie | Presenze | Reti |
1913-14 | Hellas | I | 5 | - |
1914-15 | Hellas | I | 15 | 10 |
1919-20 | Hellas Verona | I | 7 | 7 |
1920-21 | Hellas Verona | I | 14 | 8 |
1921-22 | Hellas Verona | CCI | 22 | 5 |
1922-23 | Hellas Verona | LN | 21 | 4 |
1923-24 | Hellas Verona | LN | 13 | 3 |
1924-25 | Hellas Verona | LN | 3 | 1 |
1925-26 | Hellas Verona | LN | 21 | 7 |
1926-27 | Hellas Verona | CN | 26 | 11 |
1927-28 | Hellas Verona | LN | 14 | 8 |
1928-29 | Verona | LN | 28 | 10 |
1929-30 | Verona | B | 7 | - |
Devi essere iscritto per visualizzare i dati dell'Almanacco del giorno |
HELLASTORY.net è online dall'11 maggio 2001
( 8556 giorni)
Ogni contenuto è liberamente riproducibile con l'obbligo di citare la fonte. Per qualunque informazione contattateci. Leggi la nostra Informativa Privacy. [www.hellastory.net] - {ts '2024-10-12 05:36:06'} - {ts '2024-10-12 12:36:06'} [browser] |