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PROSSIMO IMPEGNO
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Javier Saviola Nato a: Buenos Aires (Arg) Il: 11.12.1981 Nazionalità: argentino Altezza: 169 cm Peso: 61 kg Ruolo: Attaccante Palmares squadra: 2 campionati Argentina (River Plate, Apertura 1999, Clausura 2000), 1 campionato Spagna (Real Madrid 2007-08), 1 campionato Portogallo (Benfica 2009-10), 1 campionato Grecia (Olympiakos 2013-14), 1 Supercoppa di Spagna (Real Madrid 2008), 3 Supercoppe Portogallo (2009-10, 2010-11, 2011-12), 1 coppa Uefa (Siviglia 2005-06), 1 Mondiale Under 20 (Argentina 2001), 1 oro Olimpico (Argentina 2004) Palmares individuale: Capocannoniere campionato Argentina (Apertura 1999), Giocatore sudamericano dell'anno (1999), capocannoniere e miglior giocatore del Mondiale Under 20 (2001) Nazionale: 7 pres. e 11 gol nell'Under 20, 40 pres. e 11 in gol nella nazionale maggiore Club Scuola: River Plate (Arg) |
Saviola all'Hellas: chi l'avrebbe mai detto anche solo qualche mese fa! Dopo Rafa Marquez un altro giocatore pluri-decorato e conosciuto in tutto il mondo ha raggiunto Verona. Fare una scheda del conejo sembra avere davvero poco senso, perché bene o male tutti gli appassionati di calcio hanno avuto modo di vederlo all'opera qualche volta e di apprezzarne le qualità, anche se magari il ricordo è un po' sbiadito. Eppure nel calcio, come nella vita, è tutta una questione di punti di vista, per cui non basta conoscere un calciatore per ricavarne un parere condiviso.
Senza bisogno di mentire, di Saviola si potrebbe scrivere un racconto quasi agiografico: a 16 anni debutta nel River Plate, con il quale vince 2 scudetti ed è capocannoniere nell'Apertura 1999 (15 gol in 19 partite); a 18 anni appena compiuti viene eletto giocatore sudamericano dell'anno; a 19 vince da miglior giocatore del torneo e da topscorer (11 gol in 7 partite!) il mondiale Under 20 e passa per 54 miliardi di lire al Barcellona, squadra con cui realizza 60 gol in tre stagioni; nel 2004 è campione olimpico con l'Argentina di Tevez e Mascherano; Maradona all'inizio degli anni 2000 lo elegge come suo erede e Pelè nel 2004 lo include nella lista dei 100 migliori calciatori viventi; nel 2006 vince la Coppa Uefa con il Siviglia, nel 2008 la Liga e la supercoppa di Spagna con il Real Madrid, nel 2010 il campionato portoghese e la coppa di lega (conquistata poi anche nel 2011 e nel 2012) con il Benfica; nel 2013 sfiora una storica semifinale di Champions League con il Malaga e raccoglie un ottimo sesto posto nella Liga e nel 2014 conquista il campionato greco e per poco non raggiunge i quarti di Champions con l'Olympiakos (sconfitto 3-0 all'Old Trafford, dopo una vittoria interna per 2-0 contro il Manchester United).
Saviola è un calciatore che è stato in grado fin qui di realizzare 211 gol in 560 gare (0,38 di media) di club e 11 reti in 40 presenze (0,28 di media) con la nazionale Argentina; in Champions League il suo bottino ammonta a 63 presenze e 18 gol (media a 0,29), mentre in Coppa Uefa/Europa League le partite sono 36 e 15 le reti (media a 0,42).
L'argentino, inoltre, nella sua carriera ha sempre lottato per i massimi obiettivi: se si esclude il torneo del debutto al River (nel quale giocò pochissime partite), le squadre in cui ha militato non hanno mai terminato il campionato oltre il sesto posto (Barcellona 2002-03 e Malaga 2012-13), raccogliendo invece un terzo posto, 8 secondi posti e 5 vittorie di campionato.
D'altro canto si potrebbe tracciare anche una biografia decisamente più maliziosa, sottolineando come quella di Saviola sia la carriera di una promessa non mantenuta, di un fuoriclasse mancato; un talento, il suo, tanto precoce nel rivelarsi, quanto rapido nell'imboccare la via del tramonto, se è vero che dal 2004, quando a 22 anni lascia il Barcellona dopo le innumerevoli panchine collezionate con Rijkaard, lo si vede passare al più modesto Monaco, per poi tornare come riserva al Barcellona ed al Real Madrid e quindi finire in campionati meno prestigiosi come quello portoghese e greco. Non proprio una traiettoria da super-campione!
La vittoria alle olimpiadi 2004, poi, Saviola l'ha vissuta standosene in panchina per tutta la finale (e segnando solo 1 rete nella manifestazione), nel Malaga che ha sfiorato la semifinale di Champions è stato pure una riserva (nessun minuto giocato nella doppia sfida ai quarti contro il Borussia Dortmund poi vice-campione) ed anche lo scorso anno è mancato negli ottavi contro il Manchester United (questa volta per infortunio). Infine va ricordato come nel debutto stagionale 2014-15 dell'Olympiakos, poche ore prima di firmare per il Verona, Saviola sia entrato in campo solo nel finale (al 75'), al posto del promettente (ma sconosciuto a livello internazionale) Diamantakos, il che spiega la facilità – dichiarata dallo stesso Sogliano – della trattativa che lo ha portato in gialloblu. Non è solo per colpa della recessione economica, insomma, se el conejo negli ultimi 5 anni si è dovuto accontentare di passare dall'ingaggio di 5 milioni di € a stagione offertogli dal Benfica nel 2009, ai 650 mila € del Verona.
La verità, tra le due versioni riportate, sta nella sintesi di tutte le informazioni: la carriera di Saviola racconta di un giocatore che da giovane è parso un potenziale fuoriclasse ma che si è poi rivelato semplicemente un ottimo attaccante, adatto per squadre che si situano ad un livello appena inferiore a quello dei top club europei. Il che è quanto di meglio possa ragionevolmente pretendere oggi il Verona, che si pone appunto come obiettivo quello di consolidarsi in Serie A, e non di lottare per vincere il campionato italiano o la Champions League.
Per questo obiettivo, Saviola sarà più che utile, anche perché il giocatore è ancora perfettamente integro, checchè ne dicano alcuni “rosiconi” che sul web hanno salutato il suo ingaggio da parte del Verona come l'ultimo arrivo di un presunto “cimitero degli elefanti” già composto da Rafa Marquez e Toni. Il progressivo ridimensionamento negli anni delle squadre in cui ha militato Saviola, a ben guardare, è il frutto di un'errore di prospettiva iniziale sulle sue reali capacità (che lo avevano sovradimensionato nell'ipotesi di un'ulteriore crescita che poi non c'è stata), piuttosto che di uno scadimento delle prestazioni. Se si guarda ai minuti medi impiegati per segnare un gol in campionato, si nota infatti come nelle ultime stagioni la sua capacità realizzativa sia rimasta in linea con quella delle stagioni della gloria azulgrana (1 gol ogni 189 minuti nella Liga 2012-13, non molto dissimile dai valori di una rete ogni 164 minuti del triennio 2001-04 quando era una delle stelle del Barcellona in una Liga meno competitiva); d'altro canto pure i traguardi raggiunti – seppur calibrati su squadre più modeste – sono sempre stati più che significativi anche dal 2009 a questa parte. Il numero di presenze stagionali, poi, conferma l'integrità fisica del calciatore: considerando le gare di campionato e coppa, Saviola ha infatti disputato rispettivamente 44, 47, 31, 37 e 30 partite nelle sue stagioni dopo l'addio al Real Madrid.
A chi lo considera come una sorta di anziano venuto a svernare in Italia, appare infine facile ricordare come Saviola abbia attualmente 32 anni (33 lì compirà a dicembre) e sia più giovane del celebratissimo Ibrahimovic e di tanti altri presunti colpi di mercato e protagonisti del nostro campionato (quasi un anno in meno di Evra, più di un anno in meno di Cole, due anni e mezzo in meno di Pirlo, tre di Buffon, quattro di Toni e Di Natale, cinque di Totti ecc).
Le perplessità sul futuro di Saviola al Verona andrebbero semmai più seriamente riposte nel suo difficile collocamento tattico nello schieramento di Mandorlini. Saviola, come ha ricordato Sogliano, non è Iturbe; giocatore rapido ma decisamente meno esplosivo e devastante negli spazi aperti rispetto al suo predecessore, el conejo è invece molto più abile in area di rigore, con un fiuto del gol maggiormente sviluppato ed una grande prontezza di riflessi nel piazzare la zampata decisiva. Saviola, in altre parole è in tutto e per tutto una seconda punta, che dà il meglio di sé in posizione accentrata ed avanzata. Le sue caratteristiche sembrano perfette per sfruttare le sponde di Toni, o per rifornire lo stesso Toni con assist deliziosi, a patto che i due giochino vicini e che non siano affidati troppi compiti difensivi all'argentino, che è sì giocatore di sacrificio, ma che non può sfinirsi in ripiegamenti difensivi se vuole mantenersi letale in zona gol. Il suo, insomma, non è proprio l'identikit dell'esterno d'attacco tipico nel 4-3-3 di Mandorlini, ma siamo sicuri che il mister ravennate saprà individuare la soluzione tattica più adatta per esaltarlo. Se sarà così il Verona magari non godrà più dei contropiedi scintillanti e del pressing ossessivo di Iturbe, ma avrà comunque una spalla di gran classe per Luca Toni, pronta a contribuire in maniera più corposa (rispetto alle 8 reti del Messi del Guarani) in zona gol.
dal Dossier 2014-15
Mettiamoci subito d'accordo: il passato del giocatore non si discute però qua stiamo valutando il suo contributo in questa stagione. Partiamo subito col dire che è stato evidente fin da subito che lui col modulo di Mandorlini non c'entrava nulla quindi l'errore è stato fatto a monte. Aggiungiamoci poi che il giocatore è in declino già da qualche anno e che atleticamente non riesce più a tenere il ritmo di una squadra come la nostra dove tutti devono contribuire, davanti e dietro. Il risultato diventa imbarazzante: lui, professionista serio, si allena ma gioca col contagocce. Quando gioca lascia pochi segni tangibili, fatto salvo il tacco contro l'Inter che manda in gol Lopez e la rete contro l'Atalanta. Quel che rimane è un trotterellare per il campo in cerca di qualche pallone giocabile. Non gli vogliamo buttare la croce addosso e, capendo che non è nemmeno proprio colpa sua, gli diamo, come viatico per il buen retiro argentino, un SUFFICIENTE
Enrico
Stagione | Squadra | Serie | Presenze | Reti | Minuti/Gol |
1998-99 | River Plate (Arg) | A | 19 | 6 | nd |
1999-00 | River Plate (Arg) | A | 33 | 19 | nd |
2000-01 | River Plate (Arg) | A | 34 | 20 | nd |
2001-02 | Barcellona (Spa) | A | 36 | 17 | 151 |
2002-03 | Barcellona (Spa) | A | 36 | 13 | 185 |
2003-04 | Barcellona (Spa) | A | 33 | 14 | 161 |
2004-05 | Monaco (Fra) | A | 29 | 7 | 330 |
2005-06 | Siviglia (Spa) | A | 29 | 9 | 213 |
2006-07 | Barcellona (Spa) | A | 18 | 5 | 135 |
2007-08 | Real Madrid (Spa) | A | 9 | 3 | 131 |
2008-09 | Real Madrid (Spa) | A | 8 | 1 | 188 |
2009-10 | Benfica (Por) | A | 27 | 11 | 189 |
2010-11 | Benfica (Por) | A | 24 | 9 | 207 |
2011-12 | Benfica (Por) | A | 18 | 4 | 205 |
2012-13 | Malaga (Spa) | A | 26 | 8 | 189 |
2013-14 | Olympiakos (Gre) | A | 25 | 12 | 137 |
2014-15 | Olympiakos (Gre) | A | 1 | 0 | na |
Ago. 2014 | Hellas Verona | A | 15 | 1 | - |
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Riepilogo stagionale e classifica generale
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