Miguel Luis Pinto Veloso Nato a: Coimbra Il: 11.05.1986 Nazionalità: portoghese Altezza: 180 cm Peso: 79 kg Ruolo: Centrocampista Club Scuola: Clube AC Nazionale: 57 presenze

Continuando nella scia de «devo rifondare la squadra, mi serve dell'usato sicuro», arriva questa volta, con trattativa lampo, direttamente dal meraviglioso mondo dei giocatori svincolati, Miguel Veloso.

Non ci attendavamo applausi né tanto meno esplosioni di gioia all'annuncio e così è stato.

Però, attenzione. Cerchiamo di dipanare un po' la matassa e di vederci un po' più chiaro.

Miguel Veloso lo conosciamo come giocatore del Genoa. Giocatore più che affezionato, vorremmo aggiungere, visto che con la società di Preziosi si sono presi e lasciati per tre volte, la prima a distanza di 8 anni dalla seconda, la seconda diciamo per un!fraintendimento durato solo il tempo di un'estate.

Veloso arriva a Genoa quando ancora c'erano soldi e quando le cose avevano appena cominciato ad andare male ma non proprio così male come adesso. Acquistato a peso d'oro dallo Sporting Lisbona dove si era messo in mostra come talentuoso mediano dal sinistro fatato, una volta arrivato a Genova ha tradito le aspettative e si è trasformato nel più classico dei bidoni, dal punto di vista almeno dei tifosi (e dello stesso Preziosi). In quella prima stagione, a cui ne seguirà un'altra ancora più criticata, conosce Ivan Juric.

Nel frattempo, Miguel sposa la figlia di Enrico Preziosi e da qui in avanti il rapporto con la tifoseria diventa insanabile: Veloso è ritenuto oltre che scarso anche complice dell'odiato presidente.

Dalla stagione 2012/13 alla 2015/16 Veloso va a giocare in Ucraina alla Dinamo Kyev, dove tutto sommato male non fa e totalizza anche un buon numero di presenze.

Nella stagione successiva, 2016/17, Ivan Juric approda come salvatore della patria sulla panchina del Genoa e richiede espressamente Veloso come acquisto da svincolato, ottenendolo, tra lo sconforto di tutta la tifoseria. Obiettivamente la stagione va abbastanza bene, nonostante le critiche siano sempre quelle: «troppo lento, gioca con sufficienza, è marito di!», col tifoso medio non capisce bene l'apporto che dà al centrocampo. Juric insiste su di lui, vede in lui qualcosa che i compagni non hanno. Poi Juric viene esonerato, poi ritorna a fine stagione ma nel frattempo Veloso è infortunato, rientrerà giusto per la fine del campionato e per segnare uno dei gol-salvezza contro il Torino.

Nella stagione successiva Juric dura poco e Veloso sopravvive alla gestione Ballardini senza particolari spunti. A fine stagione ancora un colpo di scena: Veloso si era svincolato a giugno ma poi torna in rosa a metà ottobre, esattamente quando Juric torna a Genoa. Anche Juric verrà poi esonerato nel giro di un paio di mesi ma Veloso riesce comunque a trovare un certo feeling anche con Prandelli. Viene impiegato con regolarità dimostrando di essere ancora un buon giocatore in grado di dare equilibrio al centrocampo ed anche a livello carismatico nello spogliatoio si fa sentire.

Siamo sinceramente curiosi di vedere come sarà Veloso. Stiamo parlando di un giocatore di qualità indiscussa, per anni titolare della nazionale portoghese (57 presenze più tutte le giovanili) e con grande esperienza.

Francamente del suo passato a Genoa, del suo rapporto con Preziosi e ancor più del suo rapporto con la tifoseria rossoblù a noi non importa proprio nulla. Quello che conta sarà quel che dimostrerà in campo con noi.

Sappiamo che verrà schierato come mediano affiancato ad un giocatore che sarà a lui complementare (non Bessa, meglio Zaccagni), sappiamo che ha un piede sinistro che può mettere la palla dove vuole, anche con conclusioni dalla distanza e su punizione. Sappiamo anche che non è di certo un mediano veloce ma che può compensare con la spiccata personalità, caratteristica che aiuta molto.

Per i nostri standard è un giocatore tecnicamente due spanne sopra tutti i compagni, il mister crede in lui, lui l'esperienza ce l'ha, vediamo cosa ne esce.

Ah, nota a margine, è il primo giocatore portoghese della nostra storia. Aggiungiamo quindi una bandierina.

Valeriano

dal Dossier 2019-20:
Al suo arrivo avevamo avuto un sobbalzo perché pur non essendo un giocatore con «nome» eravamo coscienti che si trattasse di un elemento di caratura internazionale come forse a Verona non siamo più abituati a vedere (Toni escluso). Capitano nato, visone di gioco, piede fatato, punizioni e calci d'angolo di classe, qualche takle ben assestato d'esperienza ne fanno un regista completo tranquillamente paragonabile a Totò Di Gennaro. Se ha avuto qualche flessione gliela perdoniamo: non è più un ragazzino.

dal Dossier 2020-21:
Per lui è stata una stagione sfortunata, continui acciacchi e l'ultimo intervento chirurgico l'hanno tenuto parecchio ai margini della squadra. La differenza l'abbiamo notata quando invece giocava o subentrava dalla panchina: si apriva letteralmente un mondo nuovo e il gioco della squadra diventava più fluido e piacevole. Dovremmo clonarlo.

dal Dossier 2021-22:
Stagione molto sfortunata per il nostro capitano. Un vero peccato perché una vera alternanza nella zona più importante del campo tra lui e Ilic avrebbe fatto bene un po' a tutti. Non è andata così, tuttavia confermiamo per l'ennesima volta che quando c'è Veloso a metà campo a giostrare la palla si gioca sempre un bel calcio. Stravediamo da sempre per lui e siamo felici che possa fare ancora una stagione in gialloblu.