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HELLAS VERONA / Scudetto

2 Dicembre 1984: VERONA - MILAN 0 a 0

Hellastory: Scudetto

dal nostro inviato Massimo

Dopo aver sistemato il Torino a casa sua, il Verona si sente molto più forte. La gara col Milan, che seguiremo oggi, capita proprio nel momento giusto: meglio affrontare un avversario esperto e forte come i rossoneri per confermare il buon andamento che un avversario più modesto e in difficoltà. Mantiene alta la concentrazione. Oltre Verona – Milan, l' undicesima giornata offre poche altre emozioni: il Torino si riprende subito strapazzando l'Avellino in Irpinia (1 a 3), la Sampdoria non approfitta del turno favorevole e viene bloccata in casa dalla Lazio (2 a 2), l'Inter regola il Napoli segnando però solo negli ultimi minuti di gioco (2 a 1). In classifica, occhio perché il Torino arriva a 16 punti, Samp e Inter salgono a 15, le altre seguono piuttosto distanziate. Da diversi giorni a Verona piove e fa freddo, anche oggi tra l'altro. Questo significa che il campo sarà pesante e l'equilibrio dei giocatori instabile. La partita si prospetta dunque bella e combattuta, ma va vista con l'ombrello aperto e un pizzico di rispetto in più perché dall'altra parte siede in panchina Nils Liedholm, un grande in assoluto.

2 Dicembre 1984: VERONA - MILAN 0 a 0

LE ALCHIMIE DELLA GARA. Liedholm è destinato ad essere l'uomo del destino nella storia rossonera. Campione d'Italia con i rossoneri nella stagione 1978/79 (lo stesso anno della peggiore retrocessione in serie B del Verona e della fine dell'era Garonzi), il grande svedese va a Roma e ottiene nuovi brillanti successi professionali. Nel 1983 conquista il secondo scudetto della storia romanista. In questo periodo, le leaders del calcio italiano sono proprio Roma e Juventus che si contendono più volte il campionato lasciando fuori dal giro i rossoneri. Per poter tornare ad essere grandi, il presidente Farina richiama a via Turati proprio il nostro Barone . Detto fatto: i rossoneri vengono rifondati nella rosa e nella mentalità e, pur non vincendo niente di particolare, riacquistano gradualmente il prestigio che meritano. Liedholm consegnerà, tra un paio di anni, una squadra diversa a Sacchi, motivata e forte, e grazie anche ai meriti indiscutibili di Arrigo e al talento dei rinforzi olandesi, nel 1987/88 comincerà un ciclo formidabile per i rossoneri che continuerà con invidiabile continuità per molti anni, prima sotto la sua gestione (1 scudetto, 2 Coppe dei Campioni, 2 Supercoppe europee e 1 Mundialito Club) e poi sotto quella di Capello (4 volte Campione d'Italia in 5 stagioni). Una collezione da brivido.

Di Liedholm allenatore del Verona, fatto risalente a 15 o 16 anni prima, non mi soffermo più di tanto. Lo conosciamo bene e ci siamo già dilungati sul suo talento e sulla sua abilità nel mettere in campo gli uomini giusti nel posto giusto. Chi volesse ricordarlo, può sbirciare l'articolo « A scuola da nonno Liddas» nella sezione FLASHBACK.

Guardando la rosa rossonera, ci rendiamo subito conto del progetto in atto. Il libero è Franco Baresi, probabilmente il più forte difensore italiano di sempre, paragonabile ad altri fenomeni come Beckenbauer (oggi allenatore della nazionale tedesca, presente al Bentegodi a visionare il nostro Briegel), Passarella, Sammer e Kroll. Tassotti, Galli ed Evani saranno punti di forza della difesa per un decennio, in attesa di un certo Paolo Maldini, figlio d'arte, che esordirà proprio in questa stagione. A centrocampo 3 uomini d'ordine: Battistini, il compianto Di Bartolomei e il capitano della nazionale inglese Ray Wilkins (ex Chelsea e Manchester United); i contributi dinamici vengono da Verza, futuro gialloblu, Icardi, Manzo, Russo e Scarnecchia. Davanti una torre temibile, Mark Hateley, scoperto nella serie B inglese (Portsmouth) dove è stato capace di fare 22 gol in 38 partite, quasi tutti di testa; al suo fianco il terribile Virdis oppure l'opportunista Incocciati, antagonista di Galderisi nelle suggestioni dei tifosi. Bella squadra, non c'è dubbio.

A Bagnoli mancano ancora Ferroni e Elkjaer: per il primo non c'è problema, visto il buon comportamento a Torino di Volpati come terzino; per l'attaccante invece il mister decide di confermare lo stesso schieramento dell'ultima mezzora contro i granata, quella con Fanna e Galderisi davanti e un muro a centrocampo composto da Sacchetti (numero 11 sulle spalle), Bruni, Di Gennaro e Briegel. Proprio la novità Sacchetti dal primo minuto ci rassicura sul miglioramento della condizione del giocatore in costante recupero. Turchetta, giudicato troppo leggero per questo campo va in panchina pronto all'occorrenza con i consueti Spuri, Marangon Fabio e Donà. Seconda panchina consecutiva per il Primavera Terracciano.

E' chiaro che le avverse condizioni meteo costringeranno entrambe le squadre ad una su ritmi bassi: Liedholm, che ci tiene a fare bella figura al Bentegodi, schiera due esterni Icardi (a destra) e Evani (a sinistra) a presidiare le fasce, in mezzo i soliti tre centrali (Battistini, Di Bartolomei e Wilkins) a bloccare il gioco avversario e a tenere palla, una sola punta davanti Virdis che basta e avanza in fatto di pericolosità e un cavallone come Scarnecchia pronto a dargli una mano e a creare confusione (soprattutto tra le file della sua squadra ...). Per questo, Bagnoli si schiera a specchio, con tre centrocampisti centrali e una punta e mezza.

2 Dicembre 1984: VERONA - MILAN 0 a 0

MINUTO PER MINUTO. Bentegodi pieno come un uovo, 42.000 persone strette a riscaldarsi a vicenda e a sopportare la pioggia incessante. Bagnoli ordina subito l'assalto prima che il campo degeneri in fanghiglia. E infatti, al 4' il Verona apre le ostilità con Fanna che impegna in tuffo il portiere Terraneo. Poco dopo ci prova Briegel (osservato speciale), ma viene chiuso dalla difesa rossonera.

Al 14' buona opportunità per Galderisi, ma Terraneo vola e sventa la minaccia.

Rallentano i nostri e al 25' si vede il Milan prima con un tiro alto da fuori area di Wilkins, poi con Battistini che entra in area di rigore: Fontolan lo affronta e lo mette giù, il centrocampista protesta perché vuole il calcio di rigore ma l'arbitro Mattei di Macerata fa cenno di continuare tra le contestazioni rossonere. A mio avviso il rigore c'era, ci è andata bene ... Del resto, questa è solo la prima delle tante incertezze del direttore di gara di questo pomeriggio.

Al 34' un bellissimo cross di Fanna mette Sacchetti in condizione di effettuare la deviazione di testa vincente, ma un guizzo di Terraneo gli toglie la palla di quanto basta.

Ancora il Verona a fare la danza: al 39' Marangon spara alto da ottima posizione e poco dopo Galderisi semina il panico tra la difesa ospite dribblando due difensori rossoneri; splendida uscita di Terraneo all'ultimo momento. Gialloblu a un soffio dal gol!

Il Verona chiude in attacco: Briegel supera tutti i difensori milanisti, riesce finalmente a beffare Terraneo ma una pozzanghera maledetta gli frena la corsa e gli toglie il pallone dalle gambe. Che sfortuna!

Nella ripresa, ci potremmo aspettare un Verona più guardingo. Manco per idea: tutti di nuovo in attacco all'assalto della porta rossonera. Al 55' la pressione trova la sua meritata consacrazione: angolo di Fanna, respinta corta di Baresi, interviene Di Gennaro a ribadire in rete. Alè! Il guardalinee conferma la regolarità dell'azione e corre verso il centrocampo ma l'arbitro Mattei annulla per presunto fuorigioco di Galderisi. Ma come, è impazzito? col VAR sarebbe stato gol sicuro.

Poco dopo Battistini spreca in azione di alleggerimento da buona posizione, ma è sempre il Verona a fare la partita.

Al 76' nuovo cross di Fanna, testa di Briegel e nuova parata decisiva di Terraneo.

Nel finale le due squadre rallentano, il pareggio è un buon risultato sia per il Verona affaticato dal terreno e non favorito dalla presenza di giocatori leggeri come Bruni, Marangon e Galderisi che per il Milan ospite della capolista. Finisce così 0 a 0, con molte recriminazioni e qualche disappunto. Ma il Verona, anche oggi, ha dimostrato di esserci.

I SIGNIFICATI DELLA PARTITA. Due considerazioni da fare. Innanzitutto mi sarebbe piaciuto vedere giocare in questa partita sia Hateley che Elkjaer. Questo avrebbe migliorato senz'altro il gioco del Milan che sarebbe stato più propenso a offrire palloni giocabili al suo ariete lasciando di conseguenza più spazio a centrocampo al Verona. Inoltre Elkjaer, abituato ai terreni pesanti del nord Europa, sarebbe stato sicuramente determinante. Certo, non posso che riconoscere la bontà della predisposizione in campo della squadra di Liedholm ma il suo atteggiamento rinunciatario e il campo rallentato non ci hanno certo favorito. Come l'arbitro, del resto: due errori clamorosi, uno per parte, giustificherebbero il risultato finale. Ma oggi il Verona ha fatto la partita.

Detto ciò, un'osservazione di carattere più generale: il Milan è l'ultima grande squadra che il Verona deve affrontare prima della fine del girone di Andata. Facciamo un riepilogo dal punto di vista del gioco espresso in campo: gli uomini di Bagnoli hanno dominato la Juventus, la Fiorentina, il Torino e il Milan; hanno subito la Roma e la Sampdoria; hanno pareggiato in tutto con l'Inter. Mi sono limitato ad un giudizio sul piano del gioco perché, dal punto di vista del risultato, non abbiamo avuto problemi visto che i gialloblu sono tutt'ora imbattuti.

Adesso rimangono da disputare ancora 4 gare, di cui 3 in trasferta contro avversari sulla carta abbordabili (Lazio, Como e Avellino) e 1 al Bentegodi (Atalanta). Anche se il Torino ci ha portato via 1 punto in classifica possiamo fare qualche ipotesi incredibile di chiudere il girone di andata alla testa della classifica.

Nel frattempo però ci aspettano 2 pause: la prima dovuta all'impegno della Nazionale e poi quella delle festività Natalizie. La prossima settimana, il giorno dell'Immacolata, l'Italia riceverà in amichevole a Pescara la Polonia e sarà una partita molto importante per i nostri colori: gli azzurri vinceranno 2 a 0 con reti di Altobelli e del nostro Di Gennaro. Non solo, durante la partita, a onorare la grande considerazione che ha l'intero team gialloblu a livello nazionale, il ct Bearzot farà esordire capitan Tricella (dal 46') e Fanna (dal 70'). Di Gennaro, Tricella e Fanna in azzurro contemporaneamente: incredibile e stupendo!

NEL FRATTEMPO IN ITALIA ... CAMBIA LA STORIA DELLA TELEVISIONE La settimana che precede Verona - Milan, il presidente del Consiglio Craxi affronta la questione riguardante le emittenti private, lasciata in sospeso da un paio di mesi e divenuta uno degli argomenti più discussi sia in Parlamento che in famiglia. Il governo presenta un decreto legge (il cosiddetto “decreto Berlusconi”) che però viene bocciato per incostituzionalità alla Camera il 28 novembre con 256 voti contro 236. A questo punto l’esecutivo ne presenta uno nuovo dopo soli sei giorni (detto poi “Berlusconi bis”), diverso però da quello decaduto (altrimenti non potrebbe essere ripresentato prima di sei mesi) e il 5 dicembre, durante una riunione notturna del consiglio dei ministri, viene approvato. Il decreto consente al gruppo privato, in assenza di una “legge sulle emittenze” (ma resta nelle intenzioni del governo farne una) di riprendere le trasmissioni su tutto il territorio nazionale in attesa della riforma. Verrà definitivamente approvato il 31 gennaio dalla Camera introducendo, tra l'altro, la riforma del sistema di nomina del Consiglio di amministrazione RAI. Insomma, sono salvi Drive In e Superflash. E probabilmente assistiamo anche al cambiamento definitivo dell'offerta televisiva.

Hellastory, 01/12/2004

LA STRATEGIA DI PRESIDIO E UN MERCATO FATTO DI PRESTITI


Povero Verona ... Prima la fragilità (tecnica e mentale) dimostrata all'Olimpico che conferma che anche quest'anno dovremo soffrire. Poi i rifiuti di mercato (Baldanzi, Richardson, Faivre) che, per motivi diversi, hanno tutti snobbato il Verona. Verona è una piazza poco appetibile o offre troppo poco? Comunque sia, per i tifosi del Verona ogni stagione è un continuo succedersi di momenti di passione con alternati picchi depressivi (molti) ed esaltati (pochi): si parte in estate con l'allestimento di una squadra decente in grado di salvarsi e si finisce con il riscontro sul campo. Il problema è che questo stress si risolve sempre solo negli ultimi giorni di trattativa e nelle ultime partite di campionato. Se questa è una situazione alla quale non finiremo mai ad abituarci, anche vedendo come si muovono nel frattempo le nostre avversarie dirette, credo che debbano essere rivisti i criteri che guidano le linee guida societarie e delle quali subiamo ansiogene conseguenze. Il Verona fa di un vanto la propria gestione oculata in termini di ingaggi e contenimento di costi. Corretto. Aggiungo che l'autofinanziamento nel mercato (compro sulla base di quanto riesco a vendere) è una regola quasi decennale introdotta da Setti che aveva un capitale limitato e anzi sosteneva se stesso con il risultato economico positivo della società. L'alternativa è prendere a prestito, magari con l'opzione del riscatto. Il Verona ha una struttura fragile e non può permettersi di sbagliare mercato, per questo punta su giocatori potenzialmente interessanti, magari provenienti da stagioni sfortunate. Spendere 10 milioni per un potenziale talento che poi o si infortuna o non riesce ad esprimersi sarebbe deleterio per il bilancio. Riuscire invece a strappare un'opzione ad una cifra prefissata aiuta la gestione societaria nel valutare l'opportunità di un successivo riscatto. Un buon esempio è stato il Cagliari che quest'estate ha riscattato Piccoli, Gaetano e Caprile spendendo subito 26 milioni e successivamente ha ceduto Piccoli alla Fiorentina per 25 ripagandosi di fatto l'intera operazione con il vantaggio di aver acquisito 2 giocatori (per loro) importanti.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

H.Verona-Cremonese?



H.Verona    Cremonese


Akpa-Akpro J.

Al-Musrati M.

Belghali R.

Bella-Kotchap A.

Bernède A.

Bradaric D.

Frese M.

Gagliardini R.

Giovane S.

Montipò L.

Nelsson V.

Niasse C.

Nunez Gestoso U.

Orban G.

Sarr A.

Serdar S.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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