dal nostro inviato Massimo
Dopo aver sistemato il Torino a casa sua, il Verona si sente molto più forte. La gara col Milan, che seguiremo oggi, capita proprio nel momento adatto: meglio un avversario esperto e forte come i rossoneri, in questa fase della stagione, per poter confermare il buon andamento degli uomini di Bagnoli che un avversario più modesto e in difficoltà. Oltre Verona – Milan, la undicesima giornata offre poche altre emozioni: il Torino si riprende subito strapazzando l'Avellino in Irpinia (1 a 3), la Sampdoria non approfitta del turno favorevole e viene bloccata in casa dalla Lazio (2 a 2), l'Inter regola il Napoli segnando però solo negli ultimi minuti di gioco (2 a 1). In classifica: Torino a 16 punti, Samp e Inter a 15, le altre seguono piuttosto distanziate. Da diversi giorni a Verona piove e fa freddo, anche oggi tra l'altro. Questo significa che il campo sarà pesante e l'equilibrio dei giocatori instabile. La partita si prospetta dunque bella e difficile, ma non dimentichiamoci di vestire pesante e tenere l'ombrello aperto: dobbiamo proteggerci in qualche modo anche dall'esperienza e dal talento degli uomini di Liedholm.
LE ALCHIMIE DELLA GARA. Liedholm è destinato ad essere l'uomo del destino nella storia rossonera. Campione d'Italia con i rossoneri nella stagione 1978/79 (lo stesso anno della peggiore retrocessione in serie B del Verona e della fine della gloriosa era Garonzi), il grande svedese va a Roma e ottiene nuovi brillanti successi professionali. A questo punto, Roma e Juventus si contendono più volte il campionato lasciando fuori dal giro proprio i rossoneri. Per poter tornare ad essere grandi, il presidente Farina richiama durante questa estate proprio il nostro Barone a via Turati. Detto fatto: i rossoneri vengono ripuliti nella rosa e nella mentalità e, pur non vincendo niente di particolare, riacquistano gradualmente il prestigio che meritano. Liedholm consegnerà tra un paio di anni una squadra diversa a Sacchi, motivata e forte, e grazie anche ai meriti indiscutibili di Arrigo e al talento dei rinforzi olandesi, nel 1987/88 comincerà un ciclo formidabile per i rossoneri che continuerà con invidiabile continuità per molti anni, prima sotto la sua gestione (1 scudetto, 2 Coppe dei Campioni, 2 Supercoppe europee e 1 Mundialito Club) e poi sotto quella di Capello (4 volte Campione d'Italia in 5 stagioni). Una collezione da brivido.
Di Liedholm allenatore del Verona, fatto risalente a 15 o 16 anni prima, non mi soffermo più di tanto. Lo conosciamo bene e ci siamo già dilungati sul suo talento e sulla sua abilità nel mettere in campo gli uomini giusti nel posto giusto. Chi volesse ricordarlo, può sbirciare l'articolo « A scuola da nonno Liddas» nella sezione FLASHBACK.
Guardando la rosa del Milan, ci rendiamo subito conto del progetto di ricostruzione in atto. Il libero è Franco Baresi, il più forte difensore italiano di sempre, in lizza a contendersi un posto nella graduatoria internazionale in questo ruolo con altri geni come Beckenbauer (oggi allenatore della nazionale tedesca, presente al Bentegodi a visionare il nostro Briegel), Passarella, Sammer e Kroll. Tassotti, Galli ed Evani saranno punti di forza della difesa rossonera per un decennio, in attesa di un certo Paolo Maldini, figlio d'arte, che esordirà proprio in questa stagione. A centrocampo 3 uomini d'ordine: Battistini, il compianto Di Bartolomei e il capitano della nazionale inglese Ray Wilkins (ex Chelsea e Manchester United); i contributi dinamici vengono da Verza, futuro gialloblu, Icardi, Manzo, Russo e Scarnecchia. Davanti una torre temibile, Mark Hateley, scoperto nella serie B inglese (Portsmouth) dove è stato capace di fare 22 gol in 38 partite, quasi tutti di testa; al suo fianco il terribile Virdis oppure l'opportunista Incocciati. Bella squadra, non c'è dubbio.
A Bagnoli mancano Ferroni e Elkjaer: per il primo non c'è problema, visto il buon comportamento a Torino di Volpati terzino; per l'attaccante invece il mister decide di confermare lo stesso schieramento dell'ultima mezzora contro i granata, quella con Fanna e Galderisi davanti e un muro a centrocampo composto da Sacchetti (numero 11 sulle spalle), Bruni, Di Gennaro, Briegel. Proprio la novità Sacchetti dal primo minuto ci rassicura sul miglioramento del giocatore in costante recupero. Turchetta, giudicato troppo leggero per questo campo va in panchina pronto all'occorrenza con i consueti Spuri, Marangon Fabio e Donà. Seconda panchina consecutiva per il Primavera Terracciano.
E' chiaro come la pioggia di oggi che la partita si giocherà a centrocampo: Liedholm, che ci tiene a fare bella figura al Bentegodi, schiera due esterni come Icardi (a destra) e Evani (a sinistra) a presidiare le fasce, i soliti tre centrali (Battistini, Di Bartolomei e Wilkins) a bloccare il gioco avversario e a condurre il possesso palla, una sola punta Virdis che basta e avanza in fatto di pericolosità e un cavallone come Scarnecchia pronto a dargli una mano e a fare confusione (soprattutto tra la sua squadra). Per questo, Bagnoli, che ci tiene anche lui a fare bella figura contro la squadra della sua città gli oppone tre centrocampisti centrali e una punta e mezza.
Che razza di partita potrà mai uscire fuori? Sempre che il Bentegodi, inzuppato, ci consenta di parlare di calcio.
MINUTO PER MINUTO. Bentegodi pieno come un uovo, 42.000 persone strette a riscaldarsi e a sopportare la pioggia incessante. Bagnoli ordina subito l'assalto prima che il campo degeneri in fanghiglia. E infatti, al 4' il Verona apre le ostilità con Fanna che impegna in tuffo il portiere Terraneo. Poco dopo ci prova Briegel (osservato speciale), ma viene chiuso dalla difesa rossonera.
Al 14' buona opportunità per Galderisi, ma Terraneo vola e sventa la minaccia.
Rallentano i nostri e al 25' si vede il Milan prima con un tiro alto da fuori area di Wilkins, poi con Battistini che entra in area di rigore: Fontolan lo affronta e lo mette giù, il centrocampista protesta perché vuole il calcio di rigore ma l'arbitro Mattei di Macerata fa cenno di continuare tra le contestazioni rossonere. Secondo me il rigore c'era, e questa è solo la prima delle stupidaggini del direttore di gara di questo pomeriggio.
Al 34' un bellissimo cross di Fanna mette Sacchetti in condizione di effettuare la deviazione di testa vincente, ma un guizzo di Terraneo gli toglie la palla di quanto basta.
Ancora il Verona in attacco a fare la danza: al 39' Marangon spara alto da ottima posizione e poco dopo Galderisi semina il panico tra la difesa ospite dribblando due difensori rossoneri; splendida uscita di Terraneo all'ultimo momento. Gialloblu a un soffio dal gol!
Il Verona chiude in attacco: Briegel supera tutti i difensori milanisti, riesce finalmente a beffare Terraneo ma una pozzanghera maledetta gli frena la corsa e gli toglie il pallone dalle gambe. Che sfortuna!
Nella ripresa, ci potremmo aspettare un Verona più guardingo. Manco per idea: tutti di nuovo in attacco all'assalto della porta rossonera. Al 55' la pressione trova la sua meritata consacrazione: angolo di Fanna, respinta corta di Baresi, interviene Di Gennaro a ribadire in rete. Alè! Il guardalinee conferma la regolarità dell'azione e corre verso il centrocampo ma l'arbitro Mattei annulla per presunto fuorigioco di Galderisi. Ma come, è impazzito?
Poco dopo Battistini spreca in azione di alleggerimento da buona posizione, ma è sempre il Verona a fare la partita.
Al 76' nuovo cross di Fanna, testa di Briegel e nuova parata decisiva di Terraneo.
Nel finale le due squadre rallentano, il pareggio è un buon risultato sia per il Verona affaticato dal terreno e non favorito dalla presenza di giocatori leggeri come Bruni, Marangon e Galderisi che per il Milan ospite della capolista. Finisce così 0 a 0, con molte recriminazioni e qualche disappunto. Ma il Verona, anche oggi, ha dimostrato di esserci.
I SIGNIFICATI DELLA PARTITA. Due considerazioni da fare, entrambe importanti. Innanzitutto mi sarebbe piaciuto vedere giocare in questa partita sia Hateley che Elkjaer. Questo avrebbe migliorato senz'altro il gioco del Milan che sarebbe stato più propenso a offrire palloni giocabili al suo ariete lasciando di conseguenza più spazio a centrocampo al Verona. Inoltre Elkjaer, abituato ai terreni pesanti del nord Europa, sarebbe stato sicuramente determinante. Certo, non posso che riconoscere la bontà della predisposizione in campo della squadra di Liedholm ma il suo atteggiamento rinunciatario e il campo rallentato non ci hanno certo aiutato. Come l'arbitro, del resto.
Detto ciò, un'osservazione di carattere più generale: il Milan è l'ultima grande squadra che il Verona deve affrontare prima della conclusione del girone di Andata. Facciamo un riepilogo dal punto di vista del gioco espresso in campo: gli uomini di Bagnoli hanno dominato la Juventus, la Fiorentina, il Torino e il Milan; hanno subito la Roma e la Sampdoria; hanno pareggiato in tutto con l'Inter. Mi sono limitato ad un giudizio complessivo sul piano del gioco perché, dal punto di vista del risultato, non ci sono stati problemi visto che i gialloblu sono tutt'ora imbattuti.
Adesso rimangono da disputare ancora 4 gare, di cui 3 in trasferta contro avversari piuttosto abbordabili (Lazio, Como e Avellino) e 1 al Bentegodi (Atalanta). Sulla carta non ci dovrebbero essere problemi per concludere il girone di Andata al comando stante i 2 punti di vantaggio sul Torino.
Nel frattempo però ci aspettano 2 pause: la prima dovuta all'impegno della Nazionale e poi quella delle festività Natalizie. La prossima settimana, il giorno dell'Immacolata, l'Italia riceverà in amichevole a Pescara la Polonia e sarà una partita molto importante per i nostri colori: gli azzurri vinceranno 2 a 0 con reti di Altobelli e del grande Di Gennaro. Non solo, durante la partita, a onorare la grande considerazione che ha l'intero team gialloblu a livello nazionale, il ct Bearzot farà esordire capitan Tricella (dal 46') e Fanna (dal 70'). Di Gennaro, Tricella e Fanna in azzurro contemporaneamente: stupendo! Attendiamo in futuro la convocazione di Galderisi e poi i quattro moschettieri gialloblu saranno pronti a difendere l'onore del re, della regina e della patria tutta. Proprio come piace a noi e nello spirito di Dumas padre.
Ci vediamo tra 15 giorni.