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LA COPPA ITALIA AI TEMPI DEL COLERA, parte 1

INTRODUZIONE

Rintanati nei nostri rifugi, tutti abbiamo più o meno sognato come sarà la cosiddetta nuova normalità. C'è chi immagina un futuro fatto di biciclette, pochissime auto, e aria pulita. O chi, come me, più semplicemente spera in un futuro senza tornelli, dove non si creano assembramenti ai cancelli dello stadio, e dove per non fare la ressa al bar ci possiamo portare le birre da casa con il frighetto termico da scampagnate del primo maggio.

Una cosa è sicura: un'intera primavera senza calcio è un mortorio, per cui proviamo ad animare le nostre giornate dando spazio ai ricordi, ovvero raccontando una storia. Nessuna ci sembrava tanto indicata quanto la storia del Verona nella Coppa Italia del colera, stagione 1973-74.

 

LA COPPA PARTE NEL MEZZO DELL'INFEZIONE COLERICA

La Coppa Italia edizione 1973-74 vede al via 36 squadre, le sedici di serie A e le venti di serie B.

Il Milan, in quanto detentore del trofeo (ha battuto in finale la Juventus il 1 luglio 1973, circa un mese dopo averle regalato lo scudetto con la sconfitta nella fatal Verona), è ammesso di diritto alla seconda fase. Nella prima fase sono previsti 7 gironi, ognuno di 5 squadre, con partite di sola andata.

Il Verona è inserito nel Terzo Girone con Fiorentina, Perugia, Bari e Palermo. La favorita del girone è la formazione viola, arrivata quarta in campionato nella stagione precedente, nella quale comincia a brillare la stella del giovane Giancarlo Antognoni. Il Palermo, retrocesso in serie B la scorsa stagione, ha una formazione competitiva e punta all'immediata risalita; più indietro partono, sulla carta, le altre cadette Perugia e Bari. Il Verona ha un organico inferiore alla Fiorentina, però è dato per favorito dagli addetti ai lavori, in virtù di un calendario più agevole. Affronterà difatti in casa sia Fiorentina sia Palermo, mentre in trasferta si dovrà recare su campi più abbordabili come Perugia e Bari.

La prima giornata della Coppa Italia 1973-74 si disputa mercoledì 29 agosto in notturna. Il Verona riposa, mentre le gare in programma sono Palermo-Fiorentina e Perugia-Bari. Il giorno prima, sui quotidiani nazionali, viene riportata, in tono minore, la notizia di possibili casi di colera a Torre del Greco in provincia di Napoli, dove sono morte due donne, ufficialmente di gastroenterite acuta, e altri 12 pazienti sono in ospedale con sintomi simili. I pazienti vengono trasferiti dall'ospedale Maresca di Torre del Greco all'ospedale per la cura delle malattie infettive, il Cotugno di Napoli. La conferma delle analisi eseguite arriva solo in tarda serata: è stato identificato il "vibrione" del colera. Mentre le autorità sanitarie invitano alla prudenza e confermano di aver preso tutti i provvedimenti necessari ad evitare la diffusione della malattia, fra la popolazione dilaga ovviamente il panico e a Napoli migliaia di persone si ammassano al portone del Cotugno per farsi vaccinare.

Persone in attesa di essere vaccinate davanti al portone dell'Ospedale Cotugno di Napoli
Persone in attesa di essere vaccinate davanti al portone dell'Ospedale Cotugno di Napoli (wikipedia.it).

Viene sospesa per motivi precauzionali la partita di Coppa Italia semi-professionisti Benevento-Turris. Va comunque detto che il colera si trasmette per via oro-fecale, ovvero se si beve acqua o si mangiano alimenti infettati dalle feci di persona infetta. Non esistono rischi, come purtroppo nel caso del Coronavirus, negli assembramenti di massa e quindi anche negli eventi sportivi. Il rischio, casomai, è nell'utilizzo dell'acqua per dissetarsi, nel caso in cui sia infetta, ma la precauzione di sospendere la gara è lecita.

Come sempre in queste occasioni, il calcio maggiore è sempre più refrattario a fermarsi. Nel 1973 non ci sono ancora gli interessi della televisione, ma c'è pur sempre il Totocalcio (il primo concorso stagionale è previsto con la seconda giornata di Coppa Italia), e inoltre ammettere dei rinvii già alla prima giornata di competizioni ufficiali significa compromettere il calendario della stagione, che prevede nell'estate del 1974 i Mondiali di Germania. Così, le partite del primo turno di Coppa Italia professionisti si disputano tutte, compresa Napoli-Reggiana. Di fronte a 50,000 spettatori circa, il Napoli stecca l'esordio ufficiale e si fa bloccare dagli emiliani, militanti in serie B, sul punteggio di 1-1.

Nella stessa serata, nelle gare del Terzo girone arriva subito la sorpresa: la Fiorentina cade a Palermo per 2-0 sotto le reti di La Rosa e Mariani. Il portiere rosanero, il veronese Sergio Girardi, para un rigore a Merlo. Per i 35,000 spettatori della Favorita è una serata di festa. Perugia e Bari pareggiano 1-1, reti di Scarpa e di Sigarini.

Intanto, il sindaco di Caserta emette un'ordinanza per impedire lo svolgimento della gara Casertana-Turris del terzo turno di Coppa Italia semi-professionisti in programma domenica 2 settembre. Il calcio maggiore ancora si interroga sul da farsi: il Bologna chiede garanzie o non andrà in trasferta a Napoli per la seconda giornata di Coppa.

La situazione sanitaria si va facendo più allarmante: è del primo settembre la notizia che si sono verificati 10 casi anche a Bari, mentre a Napoli il numero dei decessi continua a salire, e si registrano disordini in città per la carenza dei vaccini, e per la mancata raccolta di rifiuti in alcune zone urbane. Da un lato le autorità predicano calma e niente panico, dall'altro la popolazione è in pieno allarme. A fine agosto i ricoverati all'ospedale Cotugno, con sintomi colerici, sono più di 200, anche se gli accertamenti sono in corso e solo 36 sono i casi confermati di colera. E' inevitabile che anche il minimo attacco di diarrea sia immediatamente temuto come un possibile caso di infezione colerica, e gli ospedali devono far fronte all'afflusso di cittadini allarmati.

Titolo dell'articolo sui casi di colera a Napoli, da La Gazzetta di Mantova del 30 agosto 1973
Titolo dell'articolo sui casi di colera a Napoli, da La Gazzetta di Mantova del 30 agosto 1973.

E' del 31 agosto l'ordinanza del sindaco di Bari che vieta con effetto immediato tutti i pubblici spettacoli in città. Salta quindi la partita di Coppa Italia Bari-Palermo del 2 settembre nel girone del Verona. Finalmente anche la presidenza della Lega calcio prende atto della situazione e sospende, insieme a Bari-Palermo, anche Napoli-Bologna. Avellino-Reggiana sarà invece disputata regolarmente, ma a Latina. La squadra del Palermo, già giunta a Bari, sale sull'aereo e fa rientro in Sicilia. Il Bologna invece non si era proprio mosso da casa. La prima schedina del totocalcio, domenica 2 settembre, avrà solo 11 partite utili.

Va fato notare che a chiedere il rinvio di Napoli-Bologna non fu solo la società emiliana, ma anche quella partenopea. Le due società hanno concordato un telegramma trasmesso a Milano dove chiedono lo spostamento della partita alla data del 30 settembre. Tutti concordano che non ci sono le condizioni adatte per giocare a calcio in una città dove i residenti stanno ancora facendo fila al portone dell'ospedale per il vaccino.

Domenica 2 settembre il Verona di Cadè fa il suo esordio al Bentegodi contro la Fiorentina di Gigi Radice, all'epoca esordiente su una panchina di serie A. La Fiorentina lo ha ingaggiato dopo l'ottima stagione al Cesena, che ha guidato alla prima storica promozione in serie A. I gialloblu sono alla ricerca di un nuovo assetto, dopo aver perso in estate Mascetti, passato al Torino. Percorso inverso ha fatto invece Sergio Maddè, rientrato proprio dal Toro. Maddè tuttavia è assente per infortunio, mentre Zigoni è in rotta con Garonzi e non ha ancora firmato il contratto. Un "balletto" di primedonne.

Roberto Mazzanti
Roberto Mazzanti

Al Bentegodi sono presenti circa 20mila spettatori per la "prima" stagionale dell'Hellas. La Fiorentina va in vantaggio dopo pochi minuti su calcio di rigore concesso per atterramento in area di Speggiorin. Merlo non fa come a Palermo, stavolta non sbaglia e infila Belli sotto la traversa. Il Verona trova il pari nella ripresa con Mazzanti che batte Superchi con un rasoterra angolato. Finisce 1-1. La Fiorentina, con un solo punto in 2 gare, è virtualmente fuori dai giochi per la qualificazione. Dovrà affrontare Bari e Perugia in casa, ma anche in caso di doppia affermazione le sarà difficile conquistare la vetta del girone con soli 5 punti. Per il Verona era importante non perdere, e la gara di Perugia in programma domenica 9 settembre dirà quali sono le ambizioni della formazione gialloblu.

Intanto il 3 settembre il Ministero della Sanità riferisce all'Organizzazione Mondiale della Sanità attribuendo ufficialmente la causa del colera nell'importazione non controllata di frutti di mare provenienti dal Nord Africa. Causa non endemica, quindi, anche se col passare dei giorni la storia dei frutti di mare africani comincia a suonare come un diversivo, e l'attenzione si sposta sulla situazione igienica di certe zone del Meridione che ha favorito la diffusione del "vibrione".

In un'accesa riunione al Senato, il 27 settembre 1973, quando ormai l'epidemia colerica è sotto controllo, il senatore Gastone Nencioni del MSI attacca così il Ministro della Sanità, il democristiano Luigi Gui: "Nella tragedia è emerso un atteggiamento di farsa quando, dal Ministro della Sanità fino a tutti i maggiori organi di stampa, è stata data alle cozze la responsabilità del colera". "Non ho mai dato la responsabilità alle cozze. La farsa la fa lei" è la risposta piccata del Ministro. Però le Autorità hanno disposto la distruzione degli allevamenti di cozze al largo della costa di Napoli, e vietato il commercio dei frutti di mare proveniente da qualunque zona, inclusa Chioggia. Inutile dire che a Napoli la distruzione degli allevamenti non è stata propriamente ben vista dagli allevatori, e i Carabinieri sono dovuti intervenire per calmare la protesta dei cittadini.

Mentre si teme per la possibile diffusione del colera in altre zone d'Italia, a Napoli la situazione, almeno dal punto di vista dell'ordine pubblico, va migliorando, grazie anche alla NATO che supporta gli ospedali italiani con le pistole sanitarie a pressione per le vaccinazioni. Il problema è che il vaccino non ha effetto immediato, occorrono due dosi a distanza di alcuni giorni, per cui è inevitabile che la situazione non possa essere sotto pieno controllo subito. In Campania e in Puglia si registrano nuovi decessi, anche un primo decesso a Foggia. E il 9 settembre è prevista Foggia - Juventus. Ça va sans dire, la partita viene rinviata a data da destinarsi, decisione che la lega calcio prende già martedì 4 settembre, quando mancano ancora 5 giorni alla gara. Decisione che, viene fatto sapere, non è tanto legata alla situazione sanitaria a Foggia, quanto alla volontà di evitare che i tanti tifosi juventini del Meridione si spostino dalle zone infette per recarsi a vedere la partita. Aggiungiamoci pure che la Juventus, da lì a 2 settimane, deve esordire in Coppa Campioni e non è il caso di farle correre rischi, aggiungiamo anche che la Juventus è sempre la Juventus, fatto sta che la soluzione del rinvio è inspirata decisamente al buon senso.

La Lega sembra pure intenzionata a rinviare Fiorentina-Bari nel girone del Verona, anche non si capisce bene quale rischio di contagio possa portare la squadra barese in trasferta, e pure i suoi tifosi, a meno che non decidano di recarsi in massa a defecare sulle rive dell'Arno. Pare che anche a Firenze ci sia stato un caso di colera, isolato. Alla fine l'Amministrazione comunale di Firenze dà il benestare alla partita, valutato che l'eventuale afflusso di tifosi baresi non provochi preoccupazione per la diffusione dell'epidemia. Viene invece rinviata Avellino-Napoli, che in un primo tempo sembrava destinata a prendere luogo in campo neutro a Potenza.

Insomma, la situazione è in continuo divenire. Anche al Nord si prendono provvedimenti precauzionali, considerato che a fine agosto parecchie persone residenti nelle regioni settentrionali sono rientrate da località di vacanza nel Sud. Vengono chiuse le piscine e le gelaterie in diverse città del Nord.

E' in questo clima che il Verona si appresta a partire per Perugia, con un programma che prevede poi Chieti per un'amichevole infrasettimanale e infine Bari per la quarta giornata. Un programma chiaramente da verificare: in Puglia non sembra affatto che ci siano le condizioni per giocare.

 

Paolo


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Hellastory, 11/05/2020

MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

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