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Stagioni 1962-65, Audace

Ad appena 17 anni, Raffaele Castellini è già in pianta stabile in prima squadra nell'Audace. L'allenatore Aldo Checchetti ne fa un punto di forza della stagione 1962-63 quando l'Audace domina il campionato dilettanti di Prima Categoria. La stampa parla già di lui come il nuovo Mario Corso.

In un articolo a firma di Carlo Malagoli, mister Checchetti si esprime così sui suoi giovani audacini: "Queste dunque le perle: il centravanti Grigoletti, diciottenne, capocannoniere con venti reti; l'interno diciassettenne Castellini, il cui fisico richiama un po' quello di Corso; infine il laterale diciannovenne Recchia."

Una formazione dell'Audace del 1962-63 (foto Vantini). Castellini è il secondo in piedi da destra
Una formazione dell'Audace del 1962-63 (foto Vantini). Castellini è il secondo in piedi da destra

L'accostamento con Mario Corso, anche lui proveniente dal vivaio della formazione di San Michele Extra, non è casuale. Su Raffaele Castellini ha già messo gli occhi l'Inter. Per lui potrebbero spalancarsi le porte di un sogno; tra l'altro Castellini è sempre stato tifoso dell'Inter.

Castellini si muove già con la sagacia tattica di un veterano nonostante la giovane età, e si merita una menzione fra i migliori in campo anche quando l'Audace, il 30 maggio 1963, gioca l'amichevole infrasettimanale con il Verona di mister Facchini, in preparazione della partita di serie B con il Como. La partita, disputata su due tempi di 40 minuti ciascuno, finisce con un pareggio 4-4 che, nonostante diversi titolari del Verona fossero a riposo precauzionale, la dice tutta sul valore dell'Audace di quella stagione. Addirittura il Verona si trova in svantaggio nel secondo tempo e solo una rete di Nicola Ciccolo (tra l'altro reduce da un provino con l'Inter per l'amichevole di fine campionato con la Portoguesa), evita la sconfitta dei gialloblu. Sarà sempre Ciccolo, tre giorni dopo, a regalare la vittoria al Verona contro il Como nella 36ma giornata di serie B.

Nel frattempo, Castellini frequenta l'istituto tecnico Ferraris di Verona e non disdegna le altre discipline sportive. Nei campionati studenteschi allievi del 1963, svoltisi presso il centro del CONI, si cimenta nel salto in alto e si classifica al secondo posto.

Il campionato di Prima Categoria, negli anni Sessanta, è un girone a carattere regionale, in cui l'Audace si trova di fronte, oltre alle compagini veronesi di Isothermo Legnago, Cardi Chievo, Minerbe, Soave e Villafranca, a formazioni del padovano, del rodigino e del veneziano come Monselice, Este, Contarina, Mira e Clodia fra le altre. L'Audace rimane in vetta dall'inizio alla fine e, nonostante un rilassamento finale, con 2 sconfitte subite ad opera di Minerbe e Contarina, conclude il campionato con 2 punti di vantaggio sul Dextrosport Castelmassa. Il Cardi Chievo retrocede invece in seconda categoria.

Il successo nel girone B non è sufficiente ad assicurare alla formazione allenata da Checchetti la promozione in serie D: occorre disputare uno spareggio con la vincente del girone A del Veneto, ovvero la Coneglianese.

Castellini, l'insidiosa mezz'ala destra dell'Audace

Lo spareggio si disputa con gare di andata e ritorno, e l'Audace vince entrambi gli incontri, imponendosi in trasferta per 2-1, e bissando poi la vittoria nella gara di ritorno disputata al Bentegodi (il "vecchio" Bentegodi, dato che l'impianto di Via Olimpia era ancora in costruzione e sarà inaugurato solo a fine 1963). Nella gara di ritorno l'Audace si impone per 2-0 con le reti di Turri nel primo tempo e di Castellini nella ripresa. Per "l'insidiosa" mezzala rossonera, così lo definisce un articolo de L'Arena in presentazione della gara di spareggio, anche la soddisfazione personale di aver posto la firma sull'atto conclusivo del campionato con una rete.

La stagione 1963-64 vede l'Audace inserita nel girone C di serie D, e già additata da alcuni come una delle candidate alla promozione in serie C anche in virtù del brillante precampionato, durante il quale impone il pareggio 1-1 al Brescia sul terreno di Mompiano.

I giovani rossoneri sono sotto osservazione da parte di diverse società, ma la dirigenza audacina, che ha il suo uomo forte in Giorgio Mondadori, ex presidente gialloblu, non vuole sapere di privarsi dei suoi ragazzi pur a fronte di offerte molto allettanti. Castellini, messosi in luce anche con la maglia della rappresentativa veneta, viene selezionato dalla Fiorentina insieme al veneziano Mario Brugnera. Ma Mondadori non ne vuol sapere, nel suo progetto l'Audace deve diventare la fucina di giocatori per il Verona.

"Per Castellini, Recchia e Grigoletti si sono mosse le migliori società di serie A, alcune con una insistenza e con certi argomenti persuasivi in fatto di cifre, da lasciare esterrefatti i dirigenti audacini che con cortesia, ma con altrettanta fermezza, dovevano rifiutare le proposte". Così scriveva Luigi Ferrarese in un articolo in vista dell'inizio della stagione 1963-64.

Castellini dimostra sin da subito di essere pronto per il salto di categoria, ben figurando nelle amichevoli pre-campionato. È lui, ad esempio, a risolvere con una doppietta l'amichevole con i mantovani dell'Ostiglia, altra squadra neopromossa in serie D e inserita nello stesso girone con l'Audace.

La rete di Castellini (fuori quadro) contro la Mirandolese –tratta da L'Arena
La rete di Castellini (fuori quadro) contro la Mirandolese –tratta da L'Arena

Ed è sempre lui a segnare il primo gol ufficiale della stagione 1963-64 quando l'Audace batte per 2-0 alla prima giornata la Mirandolese. Ad assistere al debutto stagionale dell'Audace ci sono al vecchio Bentegodi circa 2.500 spettatori. In quel periodo l'Audace gioca spesso al Bentegodi di Verona non solo perché il palcoscenico della serie D richiama più spettatori, ma anche perché al Tiberghien sono in corso i lavori di ristrutturazione.

L'Audace conclude il campionato a metà classifica, lontana dalle posizioni di vetta ma comunque mantenendo senza alcun patema la categoria. La promozione in serie C viene conquistata dai modenesi del Carpi.

Nella stagione 1964-65 l'Audace viene inserita nel girone B della serie D. In panchina arriva Eros Beraldo, veronese classe 1929 reduce da una brillante carriera da calciatore con la maglia del Milan, con la quale ha vinto ben 3 scudetti negli anni Cinquanta. Beraldo è arrivato alla finale di Coppa Campioni nel 1958, persa dal Milan per 3-2 contro il Real Madrid di Alfredo Di Stefano. Beraldo giocava in quel Milan con Schiaffino e Niels Liedholm.

L'Audace edizione 1964-65 parte forte, conquistando 5 successi nelle prime 5 uscite casalinghe. Alla prima partita, il 20 settembre 1964, una rete di Nicoletti nella ripresa regala ai rossoneri la vittoria per 1-0 ai danni del Lilion Varedo, una delle molte squadre aziendali che militano in serie D in quegli anni. Il Lilion è il marchio del primo nylon italiano prodotto negli stabilimenti di Varedo dalla SNIA, leader nella produzione di viscosa in Italia. Oltre alla formazione di Varedo, la SNIA ha nel suo organico sportivo la squadra piemontese di Venaria e la Saici di Torviscosa che milita sempre nel girone B della serie D con l'Audace.

La foto della formazione dell'Audace che il 20 settembre 1964 affronta il Lilion Varedo. Castellini è il secondo accosciato da sinistra.
La foto della formazione dell'Audace che il 20 settembre 1964 affronta il Lilion Varedo. Castellini è il secondo accosciato da sinistra.

Alla nona giornata l'Audace si impone sul campo della capolista Trevigliese affiancandola in testa alla graduatoria. Qualcuno comincia a pensare in grande, ma Castellini a quanto pare rimane con i piedi per terra e preferisce pensare all'interrogazione che lo attende a scuola il lunedì. Così almeno riporta curiosamente il servizio della partita.

Dopo un lungo testa a testa con la trevigliese, sul finire del girone di andata l'Audace incappa in 2 sconfitte consecutive con Saici Torviscosa e Schio.

Il 7 gennaio 1964 l'Audace affronta in amichevole, al Tiberghien di San Michele Extra, il Verona allenato da Giancarlo Cadè. Castellini si trova di fronte a molti giocatori gialloblu con i quali condividerà la successiva stagione, e a centrocampo si fa valere al cospetto dei vari Radaelli e Del Zotto. Le due squadre non mettono in campo troppo agonismo, in vista dei rispettivi incontri di campionato, e i portieri non risultano troppo impegnati: finisce 0-0, e per l'Audace c'è la soddisfazione di avere nuovamente imposto un pareggio al Verona.

La scheda di Raffaele Castellini

In occasione del ventesimo compleanno di Castellini, L'Arena pubblica la sua scheda dove si parla nuovamente di un possibile interessamento dell'Inter. "Gioca mezzala e potrebbe formare un "tandem" con il favoloso Mario Corso di cui è un fervente ammiratore. Intanto gioca nell'Audace, sodalizio nel quale si è trasferito a 14 anni, proveniente dalla Folgore."

Il girone di ritorno dell'Audace è più altalenante e proprio con la Trevigliese, al Bentegodi, la formazione di mister Beraldo deve archiviare ogni possibile speranza di lottare per la serie C. Passata in vantaggio con una rete di Cavattoni, l'Audace si fa rimontare nella ripresa e la Trevigliese si impone per 2-1. Proprio nella gara più importante della stagione purtroppo la formazione audacina ha dovuto rinunciare a Castellini, a riposo forzato dopo aver subito una botta alla testa nella partita contro il Bolzano 15 giorni prima.

Due domeniche dopo, i rossoneri vincono nettamente contro la Vimercatese al Tiberghien, e Castellini segna un gol da 30 metri. Così la cronaca de L'Arena: "Giustificate le scene di giubilo del giocatore, essendo quello il suo primo gol stagionale e probabilmente uno dei pochissimi della sua carriera. Ma ora che il ghiaccio è rotto, chissà."

In effetti quello rimarrà l'unico gol stagionale di Castellini, anche se la sua stagione è sicuramente positiva e l'assetto tattico di mister Beraldo prevede che a beneficiare del gioco andando più spesso a rete sia l'ala Fabrizio Nicoletti, un ex del Verona.

Il finire di campionato è in tono dimesso per l'Audace, che chiude comunque con un onorevole quinto posto, ma che avrebbe potuto lottare fino in fondo per la seconda piazza. Ad onor del vero, nelle ultime settimane l'attenzione della società audacina si sposta verso il settore giovanile, dato che mister Emilio Carton sta conducendo gli Juniores regionali alla vittoria del titolo veneto.



MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

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