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PROSSIMO IMPEGNO
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La seconda retrocessione, in realtà, è conseguenza di una decisione giudiziale. Per rappresentarla nella maniera in cui l’hanno vissuta i vari protagonisti, occorre distinguere ciò che è accaduto sul campo di gioco da ciò che stato deciso successivamente a torneo concluso in tribunale, le gioie strozzate dei tifosi, i perché di quella sentenza rapportata al metro di giudizio della giustizia sportiva dell’epoca. Scopriremo errori sportivi superati grazie a grandi prestazioni ed errori extra sportivi risultati poi irrimediabili. Sarà come vivere un film nella quale l’eroe che ha vinto la propria battaglia ha perso poi l’intera guerra.
GRANDI ASPETTATIVE Garonzi batte cassa e sfrutta nella maniera più conveniente l’enfasi del buon campionato appena concluso e quello che il clamoroso 5 a 3 sul Milan ha portato in dote. L’opinione pubblica ha posto un grande accento sul comportamento dei gialloblu che non avevano concesso nulla in campo nulla consegnando lo scudetto alla Juventus. L’obiettivo principale è quello di ringiovanire la rosa, sperando di lanciare nuovi talenti in un’ossatura affidabile sotto la guida sicura di Giancarlo Cadè. Scambia Pizzaballa con Belli (il Milan aveva scelto Vecchi, ma voleva concedere un’opportunità alla riserva di Cudicini) al quale aggiunge il talentuoso Bergamaschi e prosegue i buoni rapporti con Pianelli (Torino) e Anzalone (Roma). In cambio di Mascetti, da Torino rientra Maddè anche se il ruolo verrà ricoperto dal giovane promettente Zaccarelli, proveniente dal vivaio granata e maturato a Novara, in prestito per un anno. La Roma non crede troppo in Bet, giovane talentuoso (aveva già accumulato 2 presenze in Nazionale A) un po’ discontinuo dotato di un fisico imponente e lo scambia addirittura con Batistoni reduce da un brutto infortunio che lo aveva tenuto fermo quasi per un anno intero, al quale aggiunge il dinamico Franzot. Non c’è dubbio che il presidente sapeva fare gli affari. Questa è anche l’occasione per un profondo ringiovanimento delle seconde linee: via Colombo, Maioli e Ciccolo, arrivano Porrino, Vriz, Castronovo, Fagni tutti pescati nei campionati minori. Infine, Jacomuzzi scende a Terni in B (dove contribuirà alla conquista della promozione in A) e arriva da Palermo l’esperto Pace.
La Coppa Italia inserisce il Verona in un girone a portata di mano con Fiorentina, Bari, Palermo e Perugia. È l’occasione per Cadè di assemblare il gruppo e puntare al passaggio del turno contendendolo ai viola. Pareggiamo in casa lo scontro diretto, vinciamo facile a Perugia ma a questo punto accade l’imponderabile. Il Golfo di Napoli prima, l’intero Mezzogiorno poi, vengono colpiti da un terribile attacco di colera che miete una ventina di vittime e affolla gli ospedali. È panico diffuso, un dramma nazionale. Il Genoa decide di non andare a giocare a Napoli e Garonzi, a sorpresa, non decide di non presentare la squadra a Bari. La società pugliese assicura di aver provveduto ad una doppia disinfestazione dello stadio e di aver vietato la vendita di bevande dentro e fuori, ma soprattutto di aver già venduto i biglietti. Niente da fare: il Verona non si presenta. Sconfitta a tavolino e 1 punto di penalizzazione. Il Palermo non si fa tutti questi scrupoli e gioca tranquillamente a Bari 3 giorni dopo. In questo modo, i gialloblu conquistano il poco invidiabile record di essere stati penalizzati, nella stessa stagione agonistica, in entrambe le competizioni a cui hanno partecipato! Per la cronaca, un po’ a sorpresa, passa il turno proprio il Palermo imbattuto anche nel confronto con i gialloblu al Bentegodi.
IL GRANDE INVERNO campionato a 16 squadre, 2 punti a vittoria, ammessa la sostituzione del portiere più quella di un altro giocatore (3 siedono in panchina), retrocedono le ultime 3. La Samp parte con l’handicap di 3 punti di penalizzazione a causa dell’operato del tecnico Tabanelli che l’anno prima aveva proposto un premio vittoria ai giocatori dell’Atalanta (che avrebbero dovuto vincere in ogni caso per potersi salvare …) contro il Vicenza. La partita fu poi vinta dai vicentini 1 a 0 riuscendo a salvarsi proprio ai danni dell’Atalanta, retrocessa per differenza reti. L’episodio, di per sé quasi comico, è testimonianza della presenza ossessiva degli organi di vigilanza sportiva (De Biase, una specie Grande Fratello) sulla regolarità del campionato. Questo era il periodo in cui i punti di penalizzazione non si davano ancora per irregolarità di natura fiscale e finanziaria o per le scommesse.
L’inizio è disastroso. Belli mostra subito grossi limiti di concentrazione contribuendo alla sconfitta di Firenze con due errori grossolani. In occasione dell’esordio casalingo contro l’Inter Cadè cerca subito il riscatto e schiera un Verona offensivo ma poco dinamico, mancano infatti Busatta e Franzot. Il giovane Porrino esordisce tra i pali, 4 sono i centrocampisti di posizione (Zaccarelli, Pace, Maddè e Mazzanti), Luppi e Zigoni davanti. Gran primo tempo gialloblu in vantaggio con Luppi al 20’; ripresa disarmante: pareggia subito Boninsegna su rigore, grossa ingenuità di Bet che, nel tentativo di servire indietro al portiere passa la palla a Bonimba che raddoppia, terzo gol è di Massa in contropiede. A Cesena rientrano Belli tra i pali e Busatta in mediana. Toschi (in gol) fa impazzire Bet e Zigoni si infortuna gravemente. Il primo punto in classifica arriva nel derby con il LR Vicenza.
A Roma nuova sconfitta. Il Verona si sblocca finalmente in casa con il Cagliari alla sesta giornata: apre Busatta e chiude Luppi (4 gol per lui nelle prime 6 partite). Ma la Juventus ci riporta subito sulla terra: 5 a 1, nessuna resistenza in campo. A fine gara Garonzi è furibondo: « sembravamo quattro morti in piedi e si sa che nel calcio chi gioca meglio vince, mentre chi dorme non piglia pesci. A questo punto una multa ci vuole, è indispensabile. Mezzo milione a testa non glielo toglie nessuno. Ma dico io, come si fa a prendere un gol come quello di Causio? Ma stendetelo prima, non state a guardarlo in quel modo ». Questo tanto per definire il personaggio. E’ il momento peggiore della stagione: 3 punti, ultimo posto solitario in fondo alla classifica.
La multa ha un effetto immediato, e contro la Sampdoria arriva la riscossa (abbiamo mai multato quest’anno i nostri delicati eroi?). Cadè ha fuori sia Luppi (grossi problemi di natura renale) che Zigoni ed è costretto a schierare l’inedita coppia Fagni – Castronovo, gente che pochi mesi prima giocava a Montebelluna e Riccione. Il Verona lascia l’ultimo posto grazie a Zaccarelli. A Milano perdiamo 2 a 1, segna il veronese Benetti (Albaredo d’Adige) nel primo tempo, raddoppia il veronese Bergamaschi nella ripresa, accorcia nel finale il nostro Busatta di Marostica.
Nuovo crollo casalingo contro la Lazio, rivelazione del campionato, che vincendo balza in testa alla classifica. Mazzanti perde palla, il Nanni laziale lancia Garlaschelli che sfugge al nostro Nanni e calcia un destro lento che Belli non trattiene. Vani i tentativi gialloblu, ma Fagni e Pace non riescono a rendersi pericolosi. Belli viene messo fuori squadra, ha troppi problemi (di natura personale), è troppo fragile per una squadra in difficoltà. Il titolare adesso è Porrino. A Napoli perdiamo 2 a 0 con reti di Canè e dell’ex Clerici su rigore. Riceviamo il Bologna, al vantaggio di Busatta risponde nel finale Bulgarelli. Attacco asfittico con Fagni e Castronovo, sarà dura salvarsi di questo passo. Si rompe anche capitan Mascalaito, un baluardo dietro, al suo posto il combattivo Cozzi. Non ne va bene una.
Nella seconda partita casalinga consecutiva, contro il Foggia di Delneri, rientra Zigoni dall’operazione al menisco e trascina i gialloblu nella migliore prestazione dell’anno: autogol di Pirazzini, gol di Zaccarelli e Maddè su rigore.
Rientro precipitoso però quello di Zigogol che si rompe nuovamente. Sconfitta in casa del Genoa, grazie al veronese Mariolino Corso su rigore e sconfitta anche al Bentegodi con il Torino, Mascetti guida il centrocampo con un gol di Graziani nella ripresa.
Lazio campione d’inverno. Hellas penultimo con 8 punti, segue ad 1 punto LR Vicenza e Genoa. Situazione penosa, ma grazie a Dio, non compromessa.
RISCOSSA GIALLOBLU Per fortuna torna Zigoni, in coppia con Fagni (Luppi è sempre ko) e buon pareggio casalingo con la Fiorentina, grazie a Maddè su rigore. Il Verona blocca sul pari l’Inter in una partita di grande intensità. Porrino è perfetto tra i pali, Nanni Sirena terzini, Bet stopper controlla bene Boninsegna e Cozzi libero. Busatta, Maddè, Mazzanti e Zaccarelli a centrocampo, Fagni e Zigoni davanti. Zigogol sigla la doppietta decisiva con il Cesena e nel finale rientra anche Luppi. La squadra sta reagendo bene, Bet dà continuità alle sue prestazioni, Zaccarelli mostra grande personalità, Luppi e Zigoni fanno il resto. Il Verona aggancia Genoa e LR Vicenza pareggiando in casa del Vicenza (ancora Luppi). Purtroppo si rompe nuovamente Zigoni durante la settimana e Cadè lo sostituisce con Fagni. Sconfitta interna con la Roma (Orazi). È incredibile l’efficacia realizzativa degli ex contro di noi.
A Cagliari conquistiamo un ottimo pareggio grazie a Zaccarelli. Debutta tra i pali Giacomi (terzo portiere schierato) che nella ripresa prende il posto di Porrino infortunatosi durante un’azione di gioco. Contro la Juventus, in piena corsa scudetto, Cadè chiede ai suoi la partita della vita: rientra Zigoni e conferma Giacomi tra i pali.
Per approfondire la storia di questo sfortunato giocatore premi qui. Lo stesso Verona che aveva consegnato lo scudetto alla Juventus pochi mesi prima, la ferma ora sullo 0 a 0 dando via libera alla fuga della Lazio. Questo è il calcio.
La settimana successiva però battendoci 2 a 1 grazie ad un gol all’ultimo minuto del difensore Santin la Samp ci agguanta in classifica: Verona, Genoa e Samp sono ora a 15 punti. Foggia e Vicenza lontanissime a quota 19. Contro il Milan nuova impresa gialloblu. Cadè è senza centrocampo (mancano Maddè squalificato e Mazzanti infortunato) inventa Busatta al centro a supporto di Zaccarelli e avanza Cozzi mediano di spinta. Vittoria prestigiosa: autorete di papà Sogliano, raddoppia Zaccarelli su rigore, nel finale accorcia Turini.
Andiamo all’Olimpico, in casa della capolista Lazio. Biancocelesti subito in vantaggio: Bet cicca la palla mettendo fuori causa Giacomi su lungo tiro cross di Frustalupi. Parte l’assedio dei padroni di casa per chiudere l’incontro, ma Giacomi tiene in partita il Verona. Al primo affondo Franzot serve Zigoni che, spalle alla porta, si gira e con un preciso diagonale batte Pulici (è un derby per loro). Gran gol! Bet fatica a tenere Chinaglia, ma la gara gira in maniera sorprendente: da Luppi a Zigoni cross e clamoroso autogol di Oddi. Nella ripresa Giacomi fallisce una presa alta e Garlaschelli solo, a porta vuota, pareggia. Si riscatta subito dopo su rovesciata di Chinaglia (24 gol capocannoniere del campionato a fine stagione). Nuovo infortunio a Zigoni (sostituito da Pace) e nuovo miracolo del portiere gialloblu su conclusione da fuori di Oddi. Nel finale però molliamo: segna il Nanni laziale in stirata e Chinaglia dopo discesa ubriacante del giovanissimo D’Amico. Lazio avanti di 4 punti sulla Juventus, Verona a testa alta.
INTRIGHI E SOSPETTI Arriva il Napoli, partita che sarà oggetto di contestazione. Garonzi ha la malaugurata idea di telefonare a Clerici, ex bomber gialloblu, per salutarlo ma gli scappano un paio di affermazioni che scateneranno l’inferno. « Se smetti con il calcio ti posso aiutare … e comunque domani fa il bravo ». E’ risaputo che Clerici sta pensando al proprio futuro e il suo sogno nel cassetto è quello di aprire una concessionaria Fiat in Brasile una volta smesso di giocare. Ai gialloblu mancano Busatta (Cozzi di nuovo mediano) e Zigoni (Castronovo), il Napoli ha fuori tutta la difesa: il giovane Punziano in marcatura su Luppi, Landini arretrato libero (Zurlini, il titolare, aveva rischiato di morire in un brutto incidente stradale qualche giorno prima riportando un trauma cranico) e l’ex gialloblu Ripari terzino destro, l’unico titolare è Pogliana. Segna un gol contestato Luppi al 33’, ma la palla era davvero entrata? Carmignani e il mister Vinicio giurano di no. E’ in discussione anche l’operato dell’arbitro Lattanzi? Gli ospiti comunque si riversano in attacco per tentare di recuperare ma Nanni tiene a dovere Clerici, al quale tutti i giornali gli tributano un bel 7 in pagella. Tutti tranne il Mattino, che denuncia invece una partita senza mordente da parte dell’ex centravanti gialloblu. Strano, perché?
La settimana successiva, a Bologna, Cadè fa esordire Vriz in attacco. Zigoni gioca solo gli ultimi 20’. Al suo ingresso il rigore decisivo segnato da Maddè. Prima rete di Luppi al quale aveva risposto su rigore Beppe Savoldi.
Contemporaneamente, il Napoli riceve il Foggia. Punziano la combina grossa con un’autorete incredibile pareggiando il gol di Clerici, risultato tra i migliori in campo. Dopo la gara Vinicio mette fuori rosa il giovane stopper (anche lui sotto inchiesta) lanciando Bruscolotti. Carriera conclusa. Grazie al secondo successo consecutivo il Verona ha recuperato 3 punti al Foggia e staccato le due genovesi in fondo alla classifica. Voci parlano di un secondo filone di indagini nei riguardi dei gialloblu proprio in merito al successo di Bologna. Alle insistite richieste del giornalista Giulio Accatino, De Biase ha risposto: « Non posso dire nulla. Il segreto non mi permette di dire nulla ». Nessuna smentita, dunque. Forse però era sufficiente il materiale accumulato nella precedente gara con il Napoli per far fuori i gialloblu.
Torniamo al calcio giocato. Nello spareggio di Foggia non molliamo un metro, a Busatta risponde Pirazzini. Zigoni è ancora out, spazio a Vriz. Sorpasso in classifica grazie al successo sul Genoa matematicamente retrocesso grazie a due autogol di Derlin e ex milanista Rosato e pareggio a reti inviolate a Torino.
Riprendiamo alcuni passi dell’intervista rilasciata a Tavellin sull’Arena lo scorso 13 ottobre. « Zigoni l'avevano massacrato col Cesena, gli ruppero il ginocchio e poi era nel mirino degli arbitri. Io avevo un problema renale. Giocai subito e poi il lungo stop. Tornai gli ultimi due mesi e segnai una rete decisiva col Napoli ma anche Zigo sul finire fece bene. Meno male … A segnare furono i centrocampisti. Uno straordinario Renato Zaccarelli - ben 5 gol per lui - e poi Busatta e Maddè con 4 reti a testa … Castronovo e Fagni furono utili avevano grande volontà ma forse capitarono nel momento peggiore. Erano punte buone e ragazzi seri ma forse la A non era per loro… Quel Verona si salvò l’ultima giornata, zero a zero a Torino contro i granata che arrivarono quinti. Castellini fece grandi parate. Le due tifoserie erano gemellate ma c’erano ottomila tifosi gialloblù sugli spalti del Vecchio Comunale ».
Cadè compie un piccolo miracolo, compatta l’ambiente contro gli infortuni, lancia definitivamente Bet e Zaccarelli, ottiene il massimo con ciò che ha a disposizione. Tutti felici. Tutti orgogliosi. La storia dovrebbe finire così, con un brindisi. E invece no. E’ solo l’inizio di un incubo perché il Foggia denuncia la combine tra Verona e Napoli. Nessuno ci dà troppo peso, ma gli eventi precipitano rapidamente in un verso inatteso travolgendo tutto e tutti.
Massimo
Un ringraziamento particolare all'A.S.D. Ex Calciatori Hellas Verona.
Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
H.Verona-Venezia?
Riepilogo stagionale e classifica generale
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