Il regolamento del Torneo Italo – Bulgaro prevede che per prime le
formazioni italiane, Verona e Brescia, si rechino in Bulgaria per le gare
di andata. Alla vigilia della partenza, il quotidiano L'Arena chiede
al mister gialloblu Renato Lucchi se conosce le formazioni che andranno ad
affrontare:
"Sono due squadre per noi completamente nuove. In Bulgaria non siamo mai
venuti. Sappiamo ben poco dell'Etar e dello Spartak, ma dalle
notizie raccolte mi consta che si tratti di compagini che praticano un
buon gioco, che non disdegnano la battaglia e lottano sino in
fondo."
Bulgaria, nazione ospite
Lucchi porta con sé in Bulgaria sedici calciatori: i portieri
Pizzaballa e Colombo (resta a casa De Min, in procinto di passare alla
Roma), oltre a Nanni, Ranghino, Ferrari, Batistoni, Stenti, Savoia, Ripari,
Maddè, Mascetti, Bergamaschi, Mascalaito, Toro, D'Amato,
Clerici.
A quanto pare, il torneo italo – bulgaro è maggiormente atteso
in Bulgaria che non in Italia. In particolare è atteso il Verona,
squadra che solo da un paio d'anni milita nel massimo campionato
italiano, ma che può contare su alcuni elementi noti agli appassionati
di calcio internazionale: l'attaccante brasiliano Clerici, il
portiere Pizzaballa, fra i convocati in maglia azzurra nella poco onorevole
spedizione inglese al Mondiale 1966, e il cileno Jorge Toro.
Quest'ultimo, segnalatosi nel Mondiale giocato in casa nel 1962,
è arrivato a Verona dopo aver militato nella Sampdoria e nel Modena,
ma con la squadra gialloblu non ha trovato molto spazio, collezionando in
tutto 7 presenze, delle quali solo 2 da titolare, le ultime di campionato.
Un po' meno entusiasmo fra gli appassionati dell'est sembra
suscitare il Brescia, formazione che nel campionato appena concluso si
è classificata solo terzultima, venendo così retrocessa in serie
B. Il Brescia, a differenza del Verona, ha in rosa soltanto giocatori
italiani. L'elemento più noto ai conoscitori di calcio
internazionale è l'ex juventino Gian Carlo Bercellino, che ha
indossato la maglia della Nazionale italiana e figurava nella rosa che ha
vinto il campionato europeo 2 anni prima. Nel Brescia, in quella stagione,
cominciava a mettersi in luce il giovane difensore Luigi Cagni, che nel
1996-97 guiderà il Verona in uno dei suoi più deludenti
campionati di serie A.
Lucchi si dice contento di poter fare un'esperienza internazionale,
ed è in pieno spirito patriottico: "
cercheremo di tenere alti i colori gialloblu e quelli dell'Italia
".

Franco Nanni
Un torneo dimenticato da molti, abbiamo detto, ma che a qualcuno è
rimasto ben impresso nella memoria: fra questi, il difensore gialloblu
Franco Nanni, che proprio con le sue ottime prestazioni si meritò la
conferma nella rosa gialloblu anziché ritornare al Venezia, dopo una
prima stagione in gialloblu passata per lo più sui campi della De
Martino. Contattato dall'amico Nicola Padovani, Franco Nanni ha
raccontato di ricordare benissimo il torneo, a partire dal viaggio di
andata, un volo Milano – Sofia con scalo a Vienna, dove insieme al
Verona viaggiarono alcuni giocatori "ritardatari" del Brescia.
La squadra lombarda difatti si trovava già in Bulgaria dove aveva
fatto da "sparring partner" all'ultimo allenamento della
squadra nazionale bulgara prima della partenza per il Messico.
Della comitiva veronese fa parte anche il giovane Franco Bergamaschi, che
non ha ancora esordito con la prima squadra, ma che si è messo in
ottima luce nella formazione Primavera. "Durante la stagione 1969-70
non ero mai stato aggregato alla prima squadra" racconta Bergamaschi
"ma a fine campionato, Lucchi cominciò a convocarmi per le
amichevoli. E anch'io fui tra i sedici giocatori scelti per la
trasferta in Bulgaria".
La prima giornata del torneo bulgaro pone di fronte Etar e Verona a Veliko
Tarnovo, mentre a Pleven si gioca Spartak – Brescia.
Queste le formazioni di Etar e Verona:
ETAR VELIKO: Noev, Velichkov, Chakarov Marinov, Grozdanov (Petrov),
Tonev, Varbanov, Vasilev, Cekov, Tasev, Jordanov.
HELLAS VERONA: Pizzaballa, Ripari, Nanni, Ferrari, Batistoni, Savoia,
D'Amato, Maddè, Clerici, Mascetti, Toro (Mascalaito).
Le cronache riferiscono di una partita giocata a buon ritmo e con diverse
occasioni da gol. I padroni di casa mantengono una leggera supremazia nel
gioco, ma il Verona, quando può, agisce in contropiede con rapidi
cambi di gioco. I cronisti bulgari restano favorevolmente colpiti dalla
capacità di palleggio dei centrocampisti gialloblu, in grado di
imprimere a loro piacimento il ritmo di gioco.
Il Verona, che schiera dal primo minuto il cileno Toro, passa in vantaggio
per primo al minuto 21, quando una rapida combinazione Clerici –
D'Amato permette a quest'ultimo di calciare a rete e di battere
il portiere bulgaro. Il primo tempo si chiude con il Verona in vantaggio
per 1-0. Nella ripresa, l'Etar trova il gol del pareggio con un tiro
da lontano di Petrov, ma il Verona torna in vantaggio 8 minuti più
tardi con un gol di Franco Nanni. Proprio lui, il difensore che con 182
presenze e nessuna rete in gare ufficiali con la maglia del Verona, detiene
un record. Con le regole attuali, tuttavia, Franco Nanni avrebbe a ruolino
un gol fondamentale per la salvezza gialloblu nella stagione 1970-71: suo
il tiro che, deviato da Cherubini, finirà alle spalle del portiere
Rado in Catania – Verona 0-1 del 2 maggio 1971.
In piena zona Cesarini l'Etar trova il gol del 2-2 definitivo con
Chakarov sugli sviluppi di un calcio d'angolo.
Il manifesto che pubblicizzava le sfide dell'Etar contro Verona e Brescia
Il regolamento del torneo Intersport prevede che, oltre ai 2 punti per la
vittoria e 1 punto per il pareggio, alle squadre siano assegnati 2 punti
per ogni gol segnato in trasferta e 1 punto per ogni gol segnato in casa.
Pertanto, al termine della prima giornata, grazie alle 2 reti segnate da
D'Amato e Nanni, il Verona può già vantare 5 punti in
classifica. Nelle considerazioni va sicuramente tenuto conto, oltre che la
caratura dell'avversario, anche il contesto pressoché
amichevole, comunque va sottolineato che mai, nelle 15 trasferte di
campionato, il Verona era riuscito a segnare più di una rete, nemmeno
quando aveva potuto schierare contemporaneamente il trio Bui –
Traspedini – Clerici (oppure Bui – D'Amato –
Clerici, dopo la cessione di Traspedini). La stampa bulgara riconosce il
valore della formazione gialloblu, usando in particolare parole
d'elogio per la tecnica dei due attaccanti D'Amato e Clerici.
La gara di Pleven fra i padroni di casa dello Spartak e il Brescia finisce
0-0; al termine della prima giornata la classifica vede quindi il Verona
già nettamente al comando:
Verona p.ti 5; Etar p.ti 3; Spartak e Brescia p.ti 1.
La seconda giornata mette gli uomini di Lucchi di fronte allo Spartak di
Pleven, cittadina situata a circa 120 km a nord-ovest di Veliko Tarnovo,
non lontano dal confine con la Romania.
Formazioni:
SPARTAK PLEVEN: Todorov; Colocev, Boanov, Docev, Cenkov, Vankov, Milov,
Simeonov, Kelestinov, Goranov, Vankov.
HELLAS VERONA: Pizzaballa, Ripari, Nanni, Mascetti, Batistoni, Savoia,
D'Amato, Maddè, Clerici, Ferrari, Toro.
Il Verona va in vantaggio per primo, grazie ad un gol di Jorge Toro al
20' minuto. Il vantaggio regge fino al quarto d'ora della
ripresa, quando Milov mette a segno il gol del definitivo 1-1. I bulgari
non risparmiano gli interventi decisi, e a farne le spese è proprio il
cileno Toro che rimedia una brutta botta alla caviglia, che lo
costringerà a saltare il resto del torneo.
Nell'altro incontro, disputato su un campo reso pesante dalla
pioggia, l'Etar batte nettamente il Brescia per 4-0. La stampa locale
racconta con toni trionfali la prestazione brillante della formazione
bulgara, che ha dato prestigio al calcio nazionale. Dalle cronache si
può intuire come la formazione del Brescia non fosse molto nota agli
appassionati e nemmeno ai cronisti bulgari, che riportano i giocatori delle
"rondinelle" con i nomi anziché i cognomi. Così, a
subire le reti è il portiere Ernesto (Galli); la seconda marcatura
dell'incontro è un autogol di Adolfo (Gori) e l'attaccante
bresciano più pericoloso alla fine risulta Claudio (Turchetto).
Alla fine della seconda giornata, complice la debacle del Brescia in casa
dell'Etar, la classifica è talmente delineata da rendere quasi
inutili le gare di ritorno, nelle quali servirebbero degli autentici
exploit di Brescia e Spartak per ribaltare la situazione. È quindi
probabile che, come riporta L'Arena, gli organizzatori al termine
della seconda giornata abbiano cambiato in corsa il regolamento, annullando
i punti legati alle marcature, e lasciando soltanto il classico punteggio
di 2 punti per vittoria e 1 punto per il pareggio.
Così, dopo 2 giornate, al termine della prima fase del torneo, quella
in terra bulgara, la classifica recita così:
Etar Veliko Tarnovo 3; Hellas Verona e Spartak Pleven 2; Brescia 1.
Il Verona può rientrare in Italia con moderata soddisfazione, essendo
rimasto imbattuto contro entrambe le formazioni bulgare. Anzi, può
sicuramente mordersi le mani visto che in entrambe le gare è sempre
stato in vantaggio ed è stato riagguantato sul punteggio di
parità. Considerato comunque che l'Etar in particolare,
essendosi classificato sesto in campionato, è una squadra di indubbio
valore nel panorama calcistico bulgaro, il Verona ha ben figurato,
riscattando i risultati non proprio esaltanti che aveva ottenuto nel 1969
in Coppa delle Alpi dove, in 4 trasferte, aveva raccolto appena 1 punto con
un pareggio 0-0 in casa del Bayern Hof.
Paolo