Prima di affrontare la seconda fase del Torneo Italo Bulgaro, il Verona si
concede un'altra amichevole di lusso: sabato 23 maggio 1970 al
Bentegodi è di scena il Cagliari, neo-campione d'Italia. La gara
termina 2-1 per il Verona, un altro successo di prestigio anche se va
considerato che la formazione sarda si è presentata senza mezza
squadra titolare, essendo priva dei ben sei convocati per il Mondiale
messicano: Albertosi, Niccolai, Domenghini, Riva, Gori, e l'ex
gialloblu Cera.
Mercoledì 27 maggio 1970 si disputa Brescia – Spartak Pleven,
che termina con la vittoria netta dei padroni di casa per 3-1. Il Brescia
sale così a 3 punti in classifica, superando il Verona, che a questo
punto è obbligato a battere l'Etar Veliko Tarnovo se vuole
mantenere la supremazia fra le formazioni italiane. La gara si disputa in
orario pomeridiano, alle ore 17.30, giovedì 28 maggio 1970. Verona e
Etar Veliko Tarnovo si affrontano davanti a poco più di 4.000
spettatori paganti, in un pomeriggio tipicamente primaverile.
HELLAS VERONA: Pizzaballa (dal 13' st Colombo), Ripari (Nanni),
Sirena, Mascetti, Batistoni, Savoia, D'Amato (Orazi), Maddè,
Clerici, Mascalaito (Bergamaschi dal 32' st), Bui.
ETAR VELIKO: Noev, Velicicov, Ciacarov, Tonev (Marinov dal 30' st),
Grosdanov, Alescov (Petrov dal 23' st), Varbanov, Vasilev, Zecov,
Tosev, Jordanov.
Arbitro: Mascali di Desenzano.
Lucchi può schierare praticamente la miglior formazione a sua
disposizione, potendo contare anche sui "recuperi" di Bui,
Orazi e Sirena che non avevano potuto prendere parte alla trasferta in
terra bulgara. Per Gianni Bui, che è in procinto di passare al Torino,
c'è subito una maglia da titolare, ripagata con il gol partita,
segnato al minuto 41' del primo tempo, con un perentorio colpo di
testa.
Una volta trovato il gol, il Verona prova ad amministrare il vantaggio
mettendo la gara sul piano del palleggio che già aveva fatto molto
soffrire gli avversari anche a Tarnovo. Gli ospiti però riescono a
creare qualche occasione e sfiorano il pareggio, ma pagano l'assenza
di uno "stoccatore" in grado di finalizzare la manovra. Il
Verona invece va vicino al raddoppio con Clerici che colpisce il palo.
Stando alla cronaca de L'Arena, gli ospiti hanno deluso sul piano
tattico, mostrando solo un ottimo Vasilev, non a caso l'elemento di
spicco della formazione bulgara. Nel Verona merita gli elogi della stampa
in particolare Savoia, di cui si dice che ha recuperato appieno e che
sicuramente si presenterà al via della nuova stagione in ottima
condizione.
Al 13' della ripresa Pizzaballa si procura uno stiramento alla coscia
destra ed è costretto a chiedere il cambio; al suo posto entra
Colombo. Fa il suo ingresso nella ripresa anche Franco Bergamaschi, al suo
debutto "quasi ufficiale" con la maglia della prima squadra.
Al termine della gara, va in scena un "terzo tempo" fra
dirigenti e giocatori delle due squadre in un locale di Verona, dove
Garonzi omaggia gli ospiti bulgari.
Dopo gli incontri della terza giornata del Torneo, la classifica è la
seguente:
Verona 4; Brescia e Etar Veliko 3; Spartak 2.
Mascetti cerca di scardinare la retroguardia dell'Etar. Foto L'Arena
Sabato 30 maggio, sempre alle ore 17.30, si disputa l'ultima giornata
del mini-girone.
Il Verona, che comanda la classifica con 4 punti, non è comunque
sicuro della finale, e deve battere lo Spartak Pleven per mettersi al
riparo da una possibile vittoria del Brescia. Lo Spartak è reduce da
una sconfitta per 3-1 sul terreno dei lombardi, e chiude la classifica con
soli 2 punti, frutto di altrettanti pareggi nelle 2 partite casalinghe di
Pleven. È la squadra bulgara che finora ha meno impressionato per
qualità del gioco, e l'unica, a questo punto del torneo, a non
avere ancora vinta una gara.
Dall'altra parte, si affrontano Brescia e Etar che, secondo la stampa
veronese, si è dimostrata squadra dal "gioco grezzo", ma
che lotta fino alla fine su ogni pallone.
Contro lo Spartak, Lucchi deve rinunciare al portiere Pizzaballa, che non
ha recuperato dall'infortunio muscolare patito 48 ore prima, e affida
la porta a De Min, che è appena stato ceduto alla Roma
nell'ambito dell'affare Orazi. Il mister gialloblu applica
inoltre quello che, con linguaggio moderno, si definirebbe turn-over, dando
spazio a diversi giocatori che avevano riposato contro l'Etar. In
particolare si rivedono dal primo minuto Ranghino, Ferrari, Stenti e Orazi.
HELLAS VERONA: De Min, Ranghino, Sirena (Nanni), Ferrari
(Bergamaschi dal 16' st), Batistoni, Stenti, D'Amato,
Maddè (Mascalaito), Clerici, Mascetti, Orazi.
SPARTAK PLEVEN: Stoanov, Kolev, Dimov, Novacev, Cenkov,
Volkov, Milov, Boanov (Kamenov), Kelestinov, Goranov,
Vankov (Dimitrov al 21')
Arbitra Rino Possagno di Treviso, che ha già diretto il Verona in
un'occasione: l'8 settembre 1968 ha arbitrato la gara del primo
turno eliminatorio di Coppa Italia Verona – Modena 4-1, giocata sul
neutro di Vicenza.
Il Verona parte deciso, e già al decimo minuto passa in vantaggio:
Clerici aggancia palla a metà campo e avanza verso l'area
avversaria, poi scarica verso Maddè che di sinistro conclude in rete
con un preciso rasoterra. Al 44' arriva il raddoppio di D'Amato
che, scattato sul filo del fuorigioco, scarta il portiere Stoanov prima di
depositare in rete in solitudine. Lo Spartak ha dovuto rinunciare presto
all'attaccante Vankov, infortunatosi in uno scontro con Ranghino, e
sostituito da Dimitrov. I bulgari rimangono addirittura in 10 a inizio
ripresa quando Cenkov, già ammonito, rimedia l'espulsione per
l'ennesimo fallo ai danni di Clerici. Sotto di 2 reti e con
l'uomo in meno, esce fuori il carattere dei bulgari, che accorciano
le distanze con un rigore di Goranov. Clerici riporta il Verona sul doppio
vantaggio al 28', sempre su calcio di rigore, ma al 42' ancora
Goranov infila De Min e rende quanto meno interessanti i minuti finali, nei
quali i bulgari tentano l'assalto per il pareggio. Il Verona regge,
con qualche ansia di troppo, e porta a casa vittoria e diritto a giocarsi
la finale del Torneo.
Nell'incontro del Rigamonti, disputato alle ore 21, il Brescia di
Bimbi batte l'Etar Veliko Tarnovo per 1-0 con un gol di Claudio
Turchetto su calcio di rigore concesso dal Sig. Porcelli di Lodi. Penalty
che viene fortemente contestato dai bulgari, ma come spesso capita è
questione di punti di vista. Il cronista de La Gazzetta dello Sport si dice
sorpreso delle proteste dei bulgari in occasione della concessione del
rigore, a suo modo di vedere netto. Anzi, nel primo tempo c'era anche
un evidente fallo di mano in area di un calciatore bulgaro che poteva
essere sanzionato. Secondo le fonti bulgare invece l'Etar è
stato sconfitto solo dalle decisioni dell'arbitro. In ogni caso, la
concomitante sconfitta dello Spartak al Bentegodi assicura all'Etar
la qualificazione alla finale del torneo.
La finale si disputa lunedì 2 giugno 1970 in orario serale, e le
cronache bulgare riportano che l'Etar non è affatto abituato a
giocare sotto la luce artificiale dei riflettori: le prime esperienze sono
proprio quelle della trasferta italiana. Il Verona è privo di
Batistoni, infortunatosi al ginocchio nelle fasi finali della gara con lo
Spartak, che viene sostituito al centro della difesa da Nanni.
Verona ed Etar in campo per la finale
HELLAS VERONA: De Min, Ripari, Sirena (Ranghino dal 42' st),
Ferrari, Nanni, Savoia (Stenti dal 1' st), D'Amato, Maddè,
Clerici, Mascetti, Orazi.
ETAR VELIKO TARNOVO: Noev, Velicicov, Ciacarov, Petrov
(Marinov dal 28' st), Grosdanov, Alescov (Tonev dal 28' pt),
Varbanov, Vasilev, Zecov, Tosev, Jordanov.
Arbitra nuovamente Mascali di Desenzano, che già aveva diretto la gara
del girone fra Verona ed Etar, e che verosimilmente è scelta gradita
anche alla formazione bulgara, dopo le polemiche scatenate dalla sconfitta
su rigore
Le due squadre si affrontano a viso aperto: il Verona prevale sul piano del
gioco, ma anche l'Etar si rende pericoloso dalle parti di De Min,
portiere ai titoli di coda con il Verona ma deciso a ben figurare prima di
trasferirsi alla corte di Helenio Herrera a Roma.
Al 36' Orazi colpisce il palo; due minuti dopo, è lo stesso
Orazi a servire Clerici che, con un preciso diagonale, porta in vantaggio
il Verona. Il primo tempo si chiude con gli uomini di Lucchi avanti per
1-0.
Nella ripresa gli ospiti bulgari si buttano all'attacco in cerca del
pari, anche a costo di subire il contropiede gialloblu. Il Verona non ne sa
approfittare, e sembra accusare invece un calo fisico. Al 21' st lo
sforzo dei bulgari viene premiato quando Vasilev, pescato in area da un
centro di Varbanov, trafigge De Min e riporta in parità
l'incontro.
Al minuto 83' Ripari serve D'Amato che crossa verso il centro:
il portiere Noev respinge corto e in area si accende una mischia che viene
risolta da Mascetti che infila palla all'angolino: è il gol del
2-1 che decide l'incontro e il Torneo Intersport.
Il Verona può così alzare il Trofeo Intersport e festeggiare il
suo primo successo internazionale. Certo, non si tratta di una Coppa fra le
più "nobili" del calcio internazionale, ma è pur
sempre un trofeo conquistato al termine di una competizione serrata,
conclusa dai gialloblu con 3 vittorie, 2 pareggi e nessuna sconfitta.
All'indomani della finale, L'Arena titola "Il torneo
italo-bulgaro ha rilanciato il Verona nel prestigio internazionale".
L'articolo è completato da una bella foto di Lucchi, Garonzi e
Maddè che posano con la coppa appena conquistata.
Maddè e il Presidente Garonzi ricevono il trofeo
Il presidente Garonzi, ai taccuini del giornale locale rilascia queste
parole: "Considero positivi questi ultimi incontri, quelli del torneo
italo-bulgaro che ci hanno fruttato una coppa internazionale (mai accaduto
prima nella storia della società gialloblu) e mi ha aperto il cuore a
belle speranze".
Da allora sono passati 47 anni e il Torneo Intersport rimane tuttora
l'unico successo del Verona in una competizione di carattere
internazionale. Ci sembrava doveroso ridare a questo torneo
"dimenticato" la sua dignità.
Paolo