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HELLAS VERONA / Le Ultimissime

MA SONO DEL MESTIERE QUESTI?


MA SONO DEL MESTIERE QUESTI?

Il campionato non è ancora finito, manca una giornata ma talmente ne abbiamo i coglioni pieni e così tante ne abbiamo viste che il giudizio finale può essere già stilato.

Lo possiamo definire il campionato più scassato della storia del Verona? È vero che in altre occasioni siamo retrocessi molto prima, è vero anche che in qualche occasione ci siamo salvati (o siamo retrocessi) allo spareggio o all'ultima giornata. Però una cosa ci fa specie di questa stagione: l'improvvisazione.

Improvvisazione che, se uno è bravo, può anche starci. In fondo fanno anche dei campionati di improvvisazione, sia che riguardi il public speaking che la cucina. Non mi risulta ne facciano nel mondo del calcio ma probabilmente se ne guardano bene perché altrimenti Setti avrebbe una sfilza di premi da far invidia ai Telegatti di Mike Bongiorno.

Se poi l'improvvisazione è legata al non volere spendere si crea un mix letale. Per non andare troppo indietro, prendiamo il caso di Cioffi. Cioffi, semi esordiente, costa poco ed «è un predestinato». È talmente un predestinato che gli dicono che deve giocare come Tudor o come Juric altrimenti se ne può anche andare e poi lo cacciano perché giustamente lui ha le proprie idee da predestinato ma ha fatto solo 5 punti e da quando gli hanno detto che deve cambiare modo di giocare perché «a noi (?) piace vedere giocare il Verona come con Juric e Tudor» non ne ha più fatti. Via quindi il predestinato, chi prendiamo? Non si sa. Marroccu avrebbe un unico nome da spendere, imbarazzante come lui e in più si deve pagare. No, non si può, allora improvvisiamo ancora, prendiamo Bocchetti che sta facendo molto bene con la Primavera (in realtà è un disastro), ai giocatori va benissimo, costa niente, non ha nemmeno il patentino ma dicono che è pure lui un predestinato. Viene dalla scuola di Gasperini, ha visto Tudor, è allievo di Juric, quindi sicuramente torneremo a giocare come prima, in fondo gli stessi giocatori che non sono riusciti a giocare «come faceva Juric» con Cioffi ora vogliono riprovare a giocare «come faceva Juric» con Bocchetti!

Patto d'onore, subito tutti a correre su tutti i palloni, per poi perdere altre 6 partite (record per un mister esordiente in A, dal 2000 in poi). Che sommate alle 4 di fila già ciccate dai Cioffi pettinato da Juric fanno la bellezza di 10 (ancora record). Perdendo addirittura lo scontro mortale in casa contro lo Spezia piombiamo a -8 punti dalla salvezza e siamo praticamente retrocessi a novembre.

Adesso ve la facciamo semplice ma se ci pensiamo c'è da mettersi a piangere. Cosa che abbiamo anche fatto, durante tutto quest'inverno-mundial.

In tutta Italia si fa calcio, si provano nuove soluzione, si studia, se ti rendi conto di non essere in grado applichi pochi concetti chiave ma non improvvisi mai. Noi qua facciamo gli esperimenti, facciamo le autogestioni, lasciamo decidere i giocatori perdenti (manco fossero i senatori Baresi Maldini Costacurta).

Inizia il 2023, ripartiamo con le assurdità. Bocchetti confermatissimo, Marroccu messo a seguire «i progetti speciali», serve un altro allenatore da affiancare al predestinato non patentato perché altrimenti l'asso-allenatori ci sgrida (giustamente). Prendiamo Zaffaroni con zero esperienza di A però almeno ha esperienza di panchina (ed è già tanto). Poi, attenzione, arriva il colpo di teatro che non ti aspetti: prendiamo Sean Sogliano. Setti va a ravanare nella sua agendina di contatti come il geometra Calboni quando le chiama tutte, fino ad arrivare a Zizì, e recupera un direttore sportivo fuori dal giro del calcio che conta da anni. Però, non ce lo dimentichiamo, Sogliano era il Messi dei ds, quindi era un predestinato. Se non altro è sicuramente un motivatore, perché si sa che se non hai un motivatore come fai a dire ai ragazzi che devono giocare a calcio e provare a fare gol/punti?

A Sogliano l'arduo compito di fare mercato a budget zero. Arriva una masnada di giocatori improbabili, due scappati dalla Russia, una manciata arriva da campionati di livello basso, ce n'è giusto uno che era un predestinato ma che si è perso per strada. Un mercato alla Sogliano, ce lo aspettavamo.

Facendola corta, più che altro perché potreste vomitare voi che leggete così come noi che scriviamo, nel 2023 accade un mezzo miracolo: la squadra contro ogni aspettativa, tanto l'ambiente era depresso, inizia a macinare punti. Sembra aver trovato un certo equilibrio in fase difensiva e in attacco qualcuno che la butta dentro ogni tanto lo troviamo. Il più delle volte è Lazovic, poi è Ngonge ad andare sugli scudi assieme al redivivo Verdi. Recuperiamo terreno. Lo schema applicato è da veri predestinati, quasi visionario: Montipò o il braccetto di difesa lanciano lungo per Djuric che tanto la prende sempre e poi qualcuno ci penserà. La squadra tiene in difesa, spende moltissime energie ma i punti effettivamente arrivano. Non giochiamo più alla Juric, nemmeno alla Tudor, figuriamoci alla Gasperini. Quest'ultimo ci racconta che Bocchetti ha fatto un grande lavoro e che farà strada, ci fa molto piacere, intanto da novembre a gennaio il Verona ha cambiato radicalmente modo di giocare, quindi, se tanto mi dà tanto dal punto di vista tattico Bocchetti non ha dato nulla. Forse Gasperini si riferiva al lavoro dal punto di vista mentale? Pensiamo proprio di no. Ci siamo dimostrati una squadra talmente fragile da prendere imbarcate non appena incontravamo la minima difficoltà. Soprattutto da aprile in poi, quando sembra che giocassimo tutte le gare «ALL-IN». O la vinci oppure alla prima avvisaglia la dai per persa. Così ne prendi bovinamente 6 in casa contro l'Inter (avanti coi record) ma vai a vincere a Lecce, per poi dargliela su a Bergamo passando addirittura in vantaggio. Una squadra completamente allo sbando, che nella seconda parte di campionato ha fatto un numero di punti incredibile ma che a questo punto ci viene da chiedere quanti ne avrebbe potuti fare con una guida non diciamo buona ma quanto meno decente, senza fare nomi. Uno che magari nella partita fondamentale contro un poco motivato Empoli per tenere il risultato non avrebbe messo dentro 4 centrali lasciando davanti due sandroni che non sono in grado di tenere la palla nemmeno se gliela incolli alla scarpa. Non è mai capitato di sentire la tribuna invocare l'ingresso di un giocatore, Verdi in questo caso, l'unico anche a mezzo servizio in grado di tenere alta la squadra e portare palla.

Inutile disperarsi ora come è inutile dire che ce la giocheremo ancora, la verità è che comunque vada a finire non possiamo più vedere a Verona un così alto livello di improvvisazione.

Che se ne vadano pure tutti i nostri pavidi giocatori, che se ne vadano i due ds, che se ne vadano i due allenatori, compreso il predestinato.

Che se ne vada o che lasci la gestione anche Setti che cerca sempre e solo l'affarone nel cestone delle occasioni al mercato.

Ma sono del mestiere questi?

Valeriano



Hellastory, 29/05/2023

MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

Atalanta-H.Verona?



Atalanta    H.Verona


Bonazzoli F.

Cabal J.

Centonze F.

Coppola D.

Dawidowicz P.

Folorunsho M.

Lazovic D.

Magnani G.

Mitrovic S.

Montipò L.

Noslin T.

Silva D.

Suslov T.

Swiderski K.

Tchatchoua J.

Vinagre R.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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