Sono pochissime le certezze a questo mondo. Nel calcio, una rarità. Una di queste, mi spiace ripetermi, è l'atteggiamento negativo dell'Hellas in trasferta. Autolesionista direi. Scompare di fronte alle squadre che la mettono sul piano del gioco, è inconcludente quando ha il pallino in mano e subisce drammaticamente i campi del sud dove l'agonismo compensa l'assenza di qualità. Non so come gli sia riuscita quella serata eccezionale (a questo punto nel senso di eccezione) a Torino: forse ha ragione Ventura quando dice che è tutta colpa della sua squadra che non è proprio scesa in campo. Ma dai! Neppure di fronte a un Crotone senza 4 squalificati e un altro paio di assenze riesce a combinare qualcosa di buono. Nel primo tempo loro sembravano il Barcellona (di alcune settimane fa...) e noi una rappresentativa di semi professionisti. Loro tiravano in porta e facevano gol, noi solo
qualche mischia confusionaria. Loro giocavano di prima, noi tenevamo palla frastornati e senza idee. E pensare che anche un pareggio, di questi tempi, avrebbe fatto la differenza. Crotone è peggio di Nocera perchè è indice del fatto che non ha insegnato niente. Il fatto grave, al di là dell'ennesima sconfitta, è che queste sono tutte occasioni perdute che rimpiangeremo. Perchè vengono, da una parte nella giornata in cui il Sassuolo perde in casa con il Gubbio e il Torino è fermato dal Bari. Ma dall'altra quando il Pescara gioca a tennis con il Padova e si rilancia alla grande e la Sampdoria, un passo alla volta, sta arrivando ai playoff. E, se ci arriva, questa sarà la squadra da battere per il terzo posto in A.
Ci sarà sempre qualcuno in buona fede (come tutti i tifosi) ma con fette di salame davanti agli occhi (come molti tifosi) che dirà adesso che il Crotone è fortissimo - 4 vittorie nelle ultime
5 partite -, che i gol che abbiamo preso sono stati sfortunati e che in questo campo ci ha lasciato le penne persino la formazione di Iachini. Ma un conto è perdere al 4° minuto supplementare, un altro è essere sotto di 3 reti alla fine del primo tempo. Noi prendiamo gol ad ogni tiro e non riusciamo a reagire. Ci sbattiamo un po', offesi e seccati. Quello sì. Ma finisce lì. La partita la fanno sempre gli altri nel modo a loro più congeniale.
Dirò di più: il Verona, in trasferta, lo fanno fuori subito. A parte Brescia, dove abbiamo dormito tutta la gara e siamo stati puniti nel finale per eccessiva rilassatezza, nelle altre gare il risultato era acquisito già alla fine del primo tempo. Se non numericamente, nella testa dei giocatori.
Ma come le prepara le trasferte Mandorlini?
A me non spaventa tanto una squadra che non regge i confronti diretti. A me spaventa una squadra che non sa gestire se stessa lontano da casa!
Passiamo ad altro, che è meglio. Al di là della nostra inconsistenza in trasferta e della caduta verticale del Padova, il campionato non offre spunti. Tutto sembra mobile e modificabile. Men che meno nella caotica situazione attuale che provo a ricapitolare.
Il Torino deve recuperare 1 tempo contro la Reggina (parziale 1 a 0) mercoledì prossimo e il big match con il Sassuolo il 15 maggio. La squadra granata sta bene, sta sbagliando poco e il primo posto è sotto controllo; quella emiliana un po' meno, forse comincia a rendersi conto di dove è arrivata e comincia a sbandare. Anche il Pescara deve giocare il 15 maggio un'ora partendo dallo 0 a 2 con il Livorno. In un'ora la truppa di Zeman può far fare 4 gol a chiunque o prenderne un altro paio in omaggio a Morosini. Però il risultato di Padova è eclatante e fa superare qualunque crisi. Ricordo solo che il 15 maggio cade un attimo prima degli ultimi 180 minuti della stagione
regolare. Può rappresentare quella spinta in più proprio quando si è in piena volata.
La prossima settimana introduce l'ultimo turno infrasettimanale programmato in calendario, con quello che comporta in termini di stanchezza e stress psicofisico l'affrontare avversari pressati da obiettivi stagionali, oppure senza più tensione ma desiderosi di mettersi ancora in luce. Al Verona toccheranno le toscane Empoli (in lotta per non retrocedere) e l'orgoglioso Livorno al Bentegodi, con in mezzo l'insidiosa trasferta di Reggio Calabria che spera nel miracoloso aggancio ai playoff. E noi, sempre morti di paura lontano dalle sottane casalinghe, saremo sicuramente disponibili a prenderci 3 nuove pappine. Posso immaginare quello che ci riserverà la squadra calabrese con Breda in panchina. Smentiscimi una buona volta vecchio Hellas! Tira fuori gli attributi!
Infine, alcuni meteorologi hanno azzardato un vigoroso rialzo della temperatura una volta passate le piovose perturbazioni di aprile. E il caldo complicherà la vita a tutti.
Con una classifica in testa cortissima, a 6 giornate dal termine, ci sono troppe variabili in gioco ed è praticamente impossibile fare calcoli su quello che potrà succedere. Potrebbe perfino accadere che noi ci mettiamo a giocare a pallone veramente a Reggio Calabria, Bergamo e Modena...
Il guaio è che non ci sono più riferimenti e gli unici conti che possiamo fare riguardano noi stessi e derivano dai risultati positivi che siamo obbligati a fare. Sono incalcolabili i rischi che comporta ogni singolo errore a questo punto del campionato. E sarebbe davvero un peccato buttare via il secondo posto dopo tutte le occasioni che abbiamo avuto a disposizione.
Massimo
Colonna sonora: Nuvole bianche del maestro Ludovico Einaudi