Si è già detto del clima di austerity che ha finora caratterizzato il mercato gialloblu. La necessità di rimpolpare la rosa di prestiti under 21 e la scelta di società ed allenatore di confermare quasi in blocco il gruppo che ha riportato l'Hellas in serie B dopo quattro soffertissimi anni, ha fatto sì che il calciomercato del Verona sia stato finora caratterizzato da una grande oculatezza negli investimenti: fatta eccezione per i circa 400 mila euro spesi per riscattare i cartellini di Halfredsson (350) e Mancini (50 mila), nessun altro euro è uscito dalle casse della società.
Una mossa che riflette però non solo scelte di tipo tecnico e sportivo ma, ahimè, anche crude esigenze economiche. Ne abbiamo avuto conferma quando, un pò per curiosità e un pò per gioco, siamo andati a spulciare i dati degli ultimi quattro bilanci approvati dalla società Hellas Verona: 2006/07 (ultimo campionato di B), 2007/08, 2008/09 e 2009/10 (il bilancio 2010/11, chiuso il 30 giugno 2011 verrà approvato entro fine ottobre 2011) e su quelle basi, abbiamo provato a simulare budget e costi che dovrà sostenere la società di Martinelli nella stagione che sta per iniziare.
Si tratta, lo ripetiamo, di un gioco, fatto senza nessuna pretesa scientifica, ma che a nostro parere ben serve a dare l'idea della situazione che vivono oggi le società di calcio (comprese quelle fortunate, in termini di pubblico, come il Verona) e che rende più concreta e comprensibile la portata dei numerosi appelli fatti da Martinelli per non essere lasciato solo alla guida di una nave così ingombrante.
2006/2007 (serie B; Pastorello-Arvedi)
Ricavi: 15,04 milioni (di cui: 2,05 milioni botteghino, 1,56 milioni sponsor, 2,7 milioni diritti tv, 4,15 milioni contributi federali, 4,59 milioni plusvalenze ed altro)
Costi: 15,26 milioni (di cui 7,63 milioni di stipendi)
Risultato operativo: -0,22 milioni
Risultato netto: 1,07 milioni
2007/2008 (serie C1; Arvedi)
Ricavi: 4,73 milioni (di cui: 1,22 milioni botteghino, 0,30 milioni sponsor, 0,07 milioni diritti tv, 0,60 milioni contributi federali, 2,53 milioni plusvalenze ed altro)
Costi: 12,30 milioni (di cui 5,59 milioni di stipendi)
Risultato operativo: -7,57 milioni
Risultato netto: -8,33 milioni
2008/2009 (Lega Pro; Arvedi-Martinelli)
Ricavi: 3,36 milioni (di cui: 1,35 milioni botteghino, 0,53 milioni sponsor, 0,01 milioni diritti tv, 0,71 milioni contributi federali, 0,66 milioni plusvalenze ed altro)
Costi: 10,37 milioni (di cui 4,32 milioni di stipendi)
Risultato operativo: -7,01 milioni
Risultato netto: -5,16 milioni
2009/2010 (Lega Pro; Martinelli)
Ricavi: 4,33 milioni (di cui: 2,08 milioni botteghino, 1,59 milioni sponsor, 0,005 milioni diritti tv, 0,005 milioni contributi federali, 0,56 milioni plusvalenze ed altro)
Costi: 8,39 milioni (di cui 4,04 milioni di stipendi)
Risultato operativo: -4,06 milioni
Risultato netto: -3,96 milioni
2011/2012 (previsione) (serie B; Martinelli)
Ricavi: 9,0 milioni (di cui: 3,00 milioni botteghino, 2,1 milioni sponsor, 1,0 milioni diritti tv, 2,0 milioni contributi federali, 0,9 milioni plusvalenze ed altro)
Costi: 10,0 milioni (di cui 4,5 milioni di stipendi)
Risultato operativo:-1,0 milioni
Senza dilungarsi troppo sul commento delle singole voci, appaiono evidenti i seguenti aspetti:
1- se si eccettua la stagione 2006/2007, che ha chiuso con un risultato economico positivo di 1,1 milioni di euro unicamente per effetto delle plusvalenze realizzate da Pastorello nel pre-campionato con la cessione dei pezzi pregiati della rosa (tra gli altri Adailton, Cassani ed Italiano), le successive tre stagioni sono state caratterizzate da risultati da "profondo rosso": 17,5 milioni di perdite in soli tre anni, che coincidono approssimativamente con la cifra che il presidente Martinelli è stato costretto a versare in questi suoi primi due anni e mezzo di presidenza per ricapitalizzare e risanare la società;
2- ad incidere su queste perdite sono principalmente i costi per stipendi che, pur essendosi ridimensionati a seguito della retrocessione in serie C (dai 7,6 milioni del 2006/07 ai 4,05 milioni del 2009/10), da soli, nei tre anni di serie C analizzati, sono bastati a coprire l'intero volume di ricavi.
In questo contesto la società per poter ripristinare una situazione di equilibrio economico ed evitare l'incorrere anche nei prossimi esercizi di perdite multi-milionare non può fare altro che:
COSTI
Da un lato mantenere inalterata la struttura dei costi; nonostante il salto di categoria infatti, la società non si può permettere significativi aumenti di spesa: in tal senso risulta pienamente comprensibile la decisione di puntare in blocco sul gruppo della promozione; in questo modo possiamo ipotizzare che il monte salari salga dai 4 milioni del 2009/10 a 4,5 milioni nella prossima stagione e il totale dei costi da 8,4 milioni a 10 milioni (per effetto anche del maggior numero di partite del campionato di serie B e dei maggiori costi per trasferte).
RICAVI
Dall'altro lato sarà necessario fare leva sull'aumento dei ricavi:
a- il botteghino; il Verona è ormai una delle poche società che può ancora considerare questa come la principale fonte di ricavo. Nella stagione 2009/10 con il boom di abbonamenti (10.448) dal botteghino è arrivato il 48% dei ricavi totali (2,1 milioni). Nella stagione che sta per iniziare è presumibile che il numero di abbonati sarà uguale e, grazie all'aumento di circa il 40% di prezzi di biglietti e abbonamenti e alle avversarie di maggior prestigio, i ricavi da botteghino potranno salire fino a 3 milioni di euro circa;
b- sponsor e pubblicità; l'ingresso di Martinelli, con nuove idee (fortunatissima quella della rivista Hellas Verona Magazine) e partnership, ha già fatto lievitare gli ingressi pubblicitari (dai 0,3 milioni del 2007/08 a 1,6 milioni nel 2009/10). La serie B e il tanto discusso contratto di sponsorizzazione firmato con AGSM dovrebbero garantire un ulteriore salto di qualità, per un introito complessivo stimato di 2,1 milioni di euro;
c- diritti televisivi; dopo la carestia della Lega Pro, categoria emerginata dai mass media (introiti pressochè nulli), il ritorno in serie cadetta potrebbe fruttare fino a 1 milione di euro l'anno. I diritti dell'intera serie B sul satellite sono stati infatti venduti a Sky per 9 milioni di euro l'anno, ed è in fase di conclusione la trattiva sull'esclusiva digitale terrestre che dovrebbe andare a Mediaset per 6 milioni di euro;
d- contributi federali; in Lega Pro erano totalmente commisurati all'utilizzo di giovani. L'Hellas Verona 2009/10 di Bonato non ne aveva nemmeno uno in rosa e per questo motivo i contributi si erano azzerati. Con il ritorno in serie cadetta e l'acquisto di numerosi giovani gli introiti potrebbero salire a circa 2 milioni di euro.
In questo modo abbiamo ipotizzato che il ritorno in serie B nella stagione 2011/2012 possa garantire alla società ricavi complessivi di circa 9 milioni di euro. Messi a confronto con i costi stimati di 10 milioni di euro significa che, anche in questa situazione di mercato low cost la società chiuderà con una perdita operativa di un milione tondo. E Martinelli sarà chiamato, per l'ennesima volta a ricapitalizzare.
Francesco