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HELLAS VERONA / Le Ultimissime

«PARI ESATTO TRA SPAL E VERONA SCIUPONE»


«PARI ESATTO TRA SPAL E VERONA SCIUPONE»
«PARI ESATTO TRA SPAL E VERONA SCIUPONE»

Tranquilli, non pretendiamo in alcun modo di pre-vedere il futuro, semplicemente come sapete e come è da nostra indole, ci piace semmai ri-vedere il passato. Magari traendone auspici o cercando magre consolazioni, altre volte constatando che per quanto riguarda il Verona quando qualcosa poteva andar male lo ha sempre fatto, tranne qualche eccezione.

Il titolo riportato è esattamente quello de “IL CALCIO ILLUSTRATO” , popolare rotocalco sportivo dei tempi che furono, riferito all'unica gara giocata dal Verona contro la SPAL in serie A.

Parliamo esattamente di 60 anni fa, con lo scarto di due settimane, visto che si giocò il 24 novembre 1957, nel mitico campionato 1957-58, passato alla storia come il primo nostro nella massima serie. Finito come è finito, lo sappiamo bene, però sempre ricordato con un certo orgoglio, con tanti giocatori a cui siamo particolarmente affezionati pur non avendoli mai visti giocare e con un presidente, Giorgio Mondadori, che poteva fare di più. Nello speciale di due anni fa, dedicato alle varie retrocessioni del Verona in B, lo paragonammo a Setti. Le cose nel frattempo sono cambiate e gli eventuali punti di contatto tra i due personaggi si sono ridotti al lumicino. Nel frattempo, dopo due anni, ci troviamo ancora una volta ad annaspare per non ricadere in B e non siamo affatto contenti, ma nessuna delle due cose è una novità. Diciamo che se non vi stiamo raccontando niente di nuovo allora anche la cronaca di questa partita potrebbe essere abbastanza predittiva.

“La Spal non ha mantenuto le sue promesse mentre il Verona ha materiato i suoi propositi di rivincita; le promesse della prima erano state fatte a Torino e i propositi della seconda traevano origine dalla sconfitta casalinga ad opera della Fiorentina. Questa la sintesi della partita, una sintesi che non è tanto semplicista come potrebbe apparire. Il Verona infatti ha giocato sempre con massima volontà, quasi con rabbia, spesso con accanimento mentre dal canto suo la Spal dopo avere messo il naso alla finestra, quasi timidamente, si è lanciata all'arrembaggio nel primo tempo per poi scomparire completamente nella ripresa. Buon per lei che la partita è finita in pareggio, perché ad un certo momento della seconda fase di gioco , non avresti dato due soldi alle possibilità di ulteriore resistenza della scombinata s1quadra estense. In più o gli errori veramente formidabili degli attaccanti veronesi o la fortuna e solo quella, hanno impedito che il punteggio salisse a favore dei giallo-blu.

La Spal, è tanto tempo che lo diciamo, non ha più il suo gioco e, soprattutto, dimostra di non sapere più tenere una intera partita. All'inizio è stata messa alle corde dal Verona, ma ha saputo ad un certo momento districarsi, ha anzi segnato (a parer nostro si è trattato più di un infortunio di Ghizzardi che di una vera azione irresistibile della Spal) e poi ... Poi, quasi insensibilmente si è ritirata nel suo guscio, ha perduto incisività all'attacco, ha tremato nella mediana e ha finito col raccomandarsi a tutti i santi perché l'avversario non passasse. Personalmente non poteva fare più nulla perché troppi giocatori apparivano “suonati” perché tutta la squadra era salita in barca o, se più vi piace, sul pallone. Abbiamo l'impressione che, indipendentemente dalla perdita del gioco veloce che la rese famosa e a tutti pericolosa, la Spal manchi completamente di preparazione atletica, una preparazione che le permetta di assecondare quel gioco fatto di lunghe corse col pallone che sembra avere sostituito le lunghe sciabolate di un tempo. Solo con tre avversari sprovveduto o solo in giornata particolarmente fortunata il complesso ferrarese potrà imporsi; contro una squadra continua e decisa correrà sempre il rischio di perdere, anche se questa squadra non sarà trascendentale ...

E' il caso del Verona. Il Verona non è grandissimo, ha alcune deficienze e, soprattutto, alcuni uomini che non sono nelle condizioni migliori, ma a tutto ciò supplisce con un entusiasmo e con una continuità di gioco che fa veramente piacere. Piacere perché, attorno non se ne vedono molte di squadre del genere. Pensavamo che il reparto più forte del Verona fosse la difesa, proprio la difesa invece ha denunziato lacune di un certo rilievo, Ghizzardi ha sulla coscienza il gol di Macor e Basiliani ha avuto incertezze paurose mentre Cuttica, specie nel primo tempo ha fatto correre pericoli seri al suo portiere con eccessive confidenze in area. Nella mediana Rosetta, forse non in buona giornata ha commesso molti errori sia negli anticipi che nelle respinte; si è però sempre distinto per l'ordine del lavoro. Ai suoi lati è piaciuto più Larini di Stefanini troppo spesso corrente a vuoto. L'attacco, sì, è apparso spigliato, ma a guardarci bene ha qualche difetto di impostazione che deve essere corretto se non si vuole che lavori a mille per raccogliere solo dieci (?). Molti, troppi passaggi stretti e pochi gli allunghi veloci e rapidi: la ricerca sistematica di Del Vecchio o Maccacaro quali uomini da gol nuoce alla linea dal momento che Ghiandi sa il fatto suo e Bassetti risulta quanto mai pericoloso. La dimostrazione di quanto diciamo è data dal fatto che il gol, non certo bello, è stato segnato da Larini, mentre Del Vecchio e Maccacaro sono stati gli artefici delle azioni più belle e pericolose, ma tutte terminate con tiri sbagliati o con comode respinte degli avversari.

L'operato del signor Bonetto è stato nel complesso buono anche se qualche suo intervento può essere discutibile.

Entrambi i gol sono stati brutti. Quello spallino è nato al 17esimo del primo tempo. Un lunghissimo lancio di Zaglio fa partire Macor e Rozzoni tra i terzini che non insistono eccessivamente in quanto il lancio è troppo lungo. Ghizzardi invece attende chissà cosa e quando si decide a intervenire è troppo tardi: Macor gli soffia il pallone dalle mani e lo scodella nella porta sguarnita.

Il pareggio al 16esimo della ripresa; brutto anch'esso: da circa una ventina di metri Larini, forse seccato di non trovare piazzati i compagni, spara a rete. Non è un tiro forte, ma ha il pregio di essere improvviso, sicché Bertocchi non lo ferma neppure quando batte a terra a pochi passi da lui.”


Finirà davvero in questa maniera, come tutti sospettano?

Non fosse così, sarà una partita che lascerà il segno nel campionato, in un verso o nell'altro.

Valeriano

[Leggi la scheda di Enrico Larini]

Hellastory, 06/12/2017
Serie A 1957/58 | 12a giornata | 24/11/1957
SOCIETÀ POLISPORTIVA ARS ET LABOR
SOCIETÀ POLISPORTI.
1
  AC VERONA
AC VERONA
1
16' Macor marcatori 61' E.Larini
Bertocchi; Lucchi, Costantini; Zaglio, Ferraro, Dal Pos; Vitali, Sandell, Rozzoni, Broccini, Macor.   I.Ghizzardi; A.Basiliani, D.Cuttica, F.Rosetta; O.Bagnoli, E.Larini, G.Stefanini (I); F.Bassetti, E.Del Vecchio, V.Ghiandi, C.Maccacaro (I)
Tabanelli ALL A.Piccioli

Arbitro
P.Bonetto (Torino - TO)


BRAVO ZANETTI!


Quanto di buono avevamo visto a partire da metà febbraio (l'Atalanta ha dato evidentemente la scossa decisiva) si conferma in queste ultime partite con una difesa finalmente compatta e autoritaria e un centrocampo duttile. Fateci caso, ora tutti i gialloblù si sentono molto più a loro agio. Sanno cosa fare, non mollano mai. E il tutti di cui sopra va riferito davvero alla rosa allargata perché in questo momento il Verona fa punti e prestazioni pesanti anche senza Serdar, Tengstedt, Suslov che sono poi i giocatori più rappresentativi.

[continua]

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