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HELLAS VERONA / Le Ultimissime

PIACENZA-VERONA 0-1

Hellastory: Le Ultimissime

PIACENZA-VERONA 0-1
PIACENZA-VERONA 0-1

dal nostro inviato Ivan

Sono stato designato per questa partita non mediante sorteggio ma perché abito a 50 km da qui. Il Garilli mi mette un po' di soggezione perché su questo campo abbiamo ottenuto molto poco, forse anche peggio di Torino e Milano, campo dannato quindi. Ma poi penso : essendo la prima volta che vengo qui, non è che per caso …… c'è sempre una prima volta per tutto in fondo.
Arrivo allo stadio con un anticipo alla Fantozzi, quasi 2 ore prima ! Entro, molto tempo dopo arriva il gruppo dei butei, saranno circa 300 credo, unici e inimitabili come sempre, mi fanno sentire aria di casa. La curva biancorossa non è che sia tanto popolata. Ci sono i blu in campo a riscaldarsi, Parapegolo si esercita coi compagni nei tiri.Vi anticipo subito che i butei vincono il confronto con gli avversari, ho sempre pensato e continuo a pensare che in fatto di semplice bellezza dei cori e originalità, a noi non ci batte proprio nessuno.
Il Verona si schiera con Cassani Comazzi Gervasoni e Bonomi davanti a Pegolo, Mazzola Munari e Italiano al centro, Iunco Rantier e Aurelio in avanti. Inizia la partita ed entro in un forte trans emotivo, non riesco a tenere tutto sotto controllo, non sento più il freddo da tanto che sono “fuori”.
Attacchiamo verso la curva del Piacenza, la prima impressione è quella di una squadra unita, motivata, combattiva e questo è un gran bel segnale, tenendo conto che si viene da 2 sconfitte. Nel corso del primo tempo vedo Italiano riprendere un compagno, mi pare il Gerva, ed è un altro buon segnale, vuol dire che l'Hellas c'è. Iniziano bene loro, Cacia impegna Pegolo che si salva deviando sul palo, rispondiamo con una punizione di Italiano. La partita è intensa, ci mettono in difficoltà e c'è qualche fallo di troppo su entrambi i fronti, il nostro portiere viene impegnato altre due volte, ce la caviamo in angolo. Ma, dopo un inizio difficile, piano piano esce l'Hellas, quando cominciamo a pungere sulle fasce, Rantier e Iunco mettono in difficoltà la loro difesa, Aurelio si procura un angolo, a seguire Iunco si ostina in dribbling prolungato, salta 2 difensori e si procura una punizione, batte Italiano e Gervasoni impegna Aldegani in una parata molto difficile in 2 tempi. Verso la fine del tempo dai Piacentini parte il coro “la gente vuol sapere chi noi siamo” i butei rispondono con “sentite i piacentini noo noo” (strano che nessuno ci abbia ancora scopiazzato questo coro). Il finale vede una punizione per noi, Italiano per Rantier, fuori, e una per loro con tiro alto. Si va all'intervallo.
La ripresa inizia con Teodorani al posto di Bonomi, il Verona attacca verso i suoi tifosi.
Il Piacenza sembra metterci in difficoltà ma al 10° ecco il GOL : buona azione con traversone dalla destra di Cassani, Munari mette dentro alla sinistra del portiere. Conoscendomi, non riesco a capire dove trovo la forza di trattenere tutto e di non esplodere, sono come una pentola a pressione.
Gli avversari reagiscono con forza, guadagnano una punizione da buona posizione, ma la nostra difesa si salva, entra Margiotta che scalda il pubblico di casa, noi rispondiamo con Mancinelli per Aurelio. Passiamo un brutto momento a metà ripresa, con azione insistita del Piacenza con palla fuori. Pegolo tarda (troppo) la rimessa e si becca l'ammonizione. E qui m'incazzo ! Non è possibile che uno come lui, che dovrebbe e potrebbe giocare in A, cada in ingenuità del genere. Non esiste ! Solo per guadagnare alcuni secondi, non ne vale la pena, va bene che c'è Vanstrattan, ma …… comunque, avanti senza tregua, poi succede qualcosa che mi sfugge, sta di fatto che viene espulso Sardo del Piacenza, credo per proteste. E' un momento confuso, gli episodi sono davvero tanti e concitati. L'azione degli emiliani si fa rabbiosa, forse in questo contesto arriva la brutta entrata di Riccio ( e due !), che viene espulso, su Mazzola che si riprende. Ci sono proteste.
Adesso il pubblico di casa si inc …… si spazientisce e si sprecano gli insulti al povero Giannoccaro e a noi, ma gli insulti ai Veronesi sono sempre leciti.
Io però sono un infiltrato in borghese, e se anche mi dovessero catturare e interrogare, non parlerei mai, statene certi !
Sugli sviluppi di un angolo procurato da Mancinelli Rantier colpisce di testa e prende il palo.
L'emozione sale, non la controllo più, sento la fine che si avvicina. Mancheranno 5 minuti più recupero, Rantier trova modo di sbagliarmi un gol quasi da solo, anche se contrastato da un avversario. Ma quando finisce sta c…. di partita ?! FISCHIAAAA !!
Qualcuno ha fermato il tempo ! Ma è già notte perdio !
Non c'è respiro, va giù Cacia nella nostra area, l'arbitro vede una simulazione e lo ammonisce, è il 2° giallo, quindi rosso, fuori 3 ! Piacenza in 8 e il pacifico popolo piacentino si trasforma, abbondano parolaze e bastieme, (mai belle come le nostre però, anche qui vinceremmo il confronto secondo me). C'è un casino bestiale, non si capisce più niente, non mi accorgo e non sento l'annuncio, che è entrato Sforzini, riusciamo anche a fallire un altro gol in 3 contro 2 !
Come un coccodrillo colpito, il Piacenza continua a dimenare la coda fino alla fine, anche in 8 !
RIUSCIAMO A CHIUDERE STA PARTITA ?!?! ………… FINITA !!!!
Esplode la gioia dei butei, quanto vorrei essere in mezzo a loro ! Ma continua la rabbia del pubblico di casa. Subito dopo il fischio di Giannoccaro sento un brivido attraversarmi tutto il corpo e inizio a tremare, specie le gambe, forse perché finita la tensione per la partita, inizio a sentire freddo. Ma mi passa quasi subito, mi sento pervaso da una gioia incontrollata e inizio a sorridere da solo come un ebete. (Siamo a Piacenza, cosa mi succederebbe se dovessimo vincere a Milano ?)
Sento tante frasi dai Piacentini, 2 su tutte, la prima : PARTITA ALLUCINANTE, anche secondo me, in senso opposto naturalmente, la seconda, detta da una signora : MAI VISTA UNA COSA SIMILE, forse si riferiva al gioco espresso dalla squadra di Ficcadenti.
Non chiedetemi pagelle, ne chi sono stati i migliori, vi dirò solo chi è piaciuto di più a me, in base a quello che percepisco io.
Diciamo che ho apprezzato tutto il gruppo per lo spirito espresso, la squadra, sicuramente in buona salute psico-fisica non si è mai disunita, mi è piaciuto Italiano che pur non facendo cose eccelse, è sempre capace della giocata o del passaggio illuminante e comunque alza il tasso tecnico della squadra, Mazzola, onnipresente, uomo carismatico che prende per mano i compagni, Munari, non solo per il gol, e Gervasoni, anche se oggi non eccezionale, forse perché stravedo per lui in ogni caso. Due parole a parte per Iunco e Rantier : specie il secondo, hanno ottimi spunti, che comunque fanno male alle difese avversarie, ma non hanno la “castagna secca” capace di piegare le mani al portiere avversario. Manca uno che finalizzi le tante situazioni create in attacco insomma, ma questo è un discorso vecchio ormai. Buono Pegolo, decisivo, ma mi ha fatto incazzare per l'ammonizione.
Una parola su Giannoccaro : buono secondo me, ha una sola colpa semmai : è venuto a sapere che il Garilli è per noi una maledizione da sfatare, si rende conto che il Verona è nella serata giusta per farlo, quindi non fa nulla per impedirglielo, tutto qui. Cosa ha fatto di tanto male ?
Mentre esco e mi avvio verso la macchina, vedo una folla di Piacentini che danno come la sensazione di aspettare qualcuno. Strano. Non capisco con chi ce l'abbiano tanto.
Sono esausto ma felice, non riesco a descrivere le emozioni che sto provando, abbiamo vinto a Piacenza, finalmente. E me ne torno a casa. La vita è bella, quando vince il Verona Hellas !



Hellastory, 04/12/2005

MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

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