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HELLAS VERONA / Le Ultimissime

SPERANZE E CONSIDERAZIONI IN ATTESA DELL'INIZIO DI UNA NUOVA STAGIONE!


SPERANZE E CONSIDERAZIONI IN ATTESA DELL'INIZIO DI UNA NUOVA STAGIONE!
SPERANZE E CONSIDERAZIONI IN ATTESA DELL'INIZIO DI UNA NUOVA STAGIONE!

L'inizio della stagione è ormai alle porte e l'ambiente gialloblu sta vivendo giorni di grande fermento: con il ds Bonato alla continua ricerca di rinforzi, il presidente Martinelli pronto ad intavolare trattative con nuovi imprenditori, i tifosi ansiosi di vedere la propria squadra alla prova di quello che potrebbe essere l'anno della svolta e mezza Lessinia in festa per lo storico arrivo a Fosse dei gialloblu, l'estate sta regalando al Verona un dinamismo ed un fermento come non si vedeva da anni.
Di fronte alla luce che sembra aver fatto finalmente breccia in tutto l'ambiente ci sembra giusto, prima di partire per una nuova avventura, fermarci un attimo e dare atto dei risultati raggiunti in questi primi mesi di gestione dalla nuova proprietà.

Eh sì perché se con una navetta temporale ritornassimo indietro di soli 7 mesi scopriremmo di trovarci nel bel mezzo di un brutto incubo. Risultati in campo altalenanti, il disgraziato incidente di Arvedi, una trattativa per la cessione che non decolla ma soprattutto una situazione societaria terribilmente vicina all'orlo di un baratro capace di lì a poco di inghiottire società storiche come Venezia, Pisa, Avellino e Treviso.

Non siamo in possesso di un bilancio aggiornato al momento della cessione della società ma basta dare uno sguardo a quello chiuso sei mesi prima, ossia al 30 giugno 2008, per trovarsi di fronte ad un resoconto a dir poco impietoso che recita, tra i suoi principali capi d'accusa:
1- un crollo dei ricavi rispetto alla stagione precedente (30 giugno 2007) da 15 a 4,7 milioni di euro (provenienti per 1,2 Milioni dal botteghino, per 1,6 milioni da diritti televisivi e contributi e per 1,9 dalla cessione di giocatori) come conseguenza della retrocessione in serie C1;
2- una riduzione dei costi di gestione tutt'altro che proporzionale alla caduta dei ricavi: da 15,2 a 12,3 milioni di euro (5,6 per stipendi di giocatori e staff, 4 milioni per spese di gestione, 1,3 milioni per ammortamenti e 1,4 milioni di minusvalenze cessione giocatori);
3- un risultato, conseguentemente negativo, pari ad una perdita stagionale di 8,3 milioni di euro (con una media di quasi 700 mila euro "bruciati" ogni mese);
4- ciò in un contresto in cui debiti verso terzi ammontano a più di 10 milioni di euro e il patrimonio netto è negativo per 5,1 milioni di euro.

E' chiaro che in questa situazione la nuova proprietà è stata chiamata a fare miracoli non solo per raddrizzare la situazione patrimoniale attraverso l'iniezione di nuovi capitali freschi (si parla di milioni di euro, considerando che la situazione a gennaio 2009 era ulteriormente peggiorata rispetto a quella di cui sopra) ma anche, gioco forza, impostando una politica gestionale più attenta e rigorosa.

Lo testimoniano il bilancio appena citato, le quattro società fallite e le decine di altri club che versano tra mille ristrettezze: la vita nell'attuale Prima Divisione è dura per tutti. I ricavi anche in piazze ricche di spettatori come quella veronese non superano mai i 4-4,5 milioni di euro (al netto di eventuali plusvalenze da cessione di giocatori), mentre i costi, come si è visto, possono essere anche pari a 11 milioni di euro a stagione se accompagnati da una gestione dissennata come quella condotta dall'ex Ds Cannella nel primo tormentato anno in serie C.
Diventa allora inevitabile tagliare su tutte le voci possibili di costo: si spiegano così il ricorso al parametro zero o alla formula del prestito come uniche strategie di mercato ammesse, il dimezzamento ed oltre del tetto salari, la ricerca di soluzioni alternative all'antistadio o al consueto ritiro in Alto Adige per abbattere i costi di gestione.
Alla luce di tali aspetti essere riusciti a portare a Verona giocatori come Rantier, Pugliese, Pensalfini, Selva, Berrettoni ed essere vicini a raggiungere lo stesso risultato su altri nomi importanti riteniamo sia da considerarsi come un risultato estremamente importante, indice di un impegno economico e gestionale che ha pochi eguali nella categoria.

Insomma non facciamoci abbagliare da chi imbastisce leziose critiche sulla presenza di troppi giocatori in prestito o sulla mancanza di un bomber dall'ingaggio pesante (Bruno, Sforzini): la triste realtà della Prima Divisione impone scorciatoie (i prestiti) e sacrifici (sul monte ingaggi) inevitabili per garantire la sopravvivenza della società.

Solo prendendo consapevolezza di questa realtà diventa se possibile ancora più comprensibile ed apprezzabile il lavoro che Martinelli e Bonato stanno svolgendo; un lavoro che probabilmente non porterà a vincere a man bassa il campionato ma che di sicuro restituirà a noi tifosi la serenità e l'entusiasmo verso un futuro tutto da scrivere. In bocca al lupo vecchio Hellas e buona stagione a tutti!


Francesco

Hellastory, 13/07/2009

LA GUERRA DI TRINCEA HA FUNZIONATO


Il confronto diretto del Verona con l'Empoli è la sintesi di questo girone di ritorno. Una squadra rognosa la nostra, difficile da affrontare, disposta a concedere pochissimo all'avversario di turno. Sulla salvezza, onestamente, ero abbastanza sereno. Troppe combinazioni negative si sarebbero dovute verificare contemporaneamente. Ma vincere ad Empoli non l'avevo proprio messo in conto. Sogliano conquista la sua terza salvezza consecutiva. Era stato chiaro, durante la settimana: mentre altri fanno le celebrazioni per lo storico scudetto (che Dio benedica quegli eroi!), e altri ancora si lasciano andare a fantasie intorno ad un nuovo stadio (a questo punto, ipotizzo di proprietà), noi dobbiamo pensare unicamente alla salvezza. E non è affatto vero che tutto, nel mondo del calcio, sia scontato o già scritto in partenza: la Lazio, che aveva imposto il pareggio all'Inter in casa sua, non è riuscita a battere il Lecce all'Olimpico pur giocando un tempo intero in superiorità numerica. Perdendo, di conseguenza, anche l'opportunità di un piazzamento nelle coppe europee. Per non parlare del tracollo interno dell'Atalanta, evidentemente sazia, ad opera del Parma capace di fermare prima il Napoli campione d'Italia e di ribaltare il risultato a Bergamo nel secondo tempo. Ma anche il successo dei nostri ragazzi ha dell'incredibile vista la stanchezza emotiva con la quale sono arrivati a giocarsi la partita.

[continua]

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