Laribi e Pazzini prendono per mano il Verona e la squadra risponde alla grande. Nel frattempo, la fase di conoscenza reciproca, Hellas - Grosso e Grosso - Hellas, prosegue il suo percorso. Persino il tik tok del fraseggio iniziale, che un pò indispettisce sempre i tifosi, trova oggi una sua giustificazione nel caldo opprimente (2 soste, 1 per tempo), nell'esigenza di trovare le distanze dei compagni e nella ricerca psicologica «possesso palla significa controllo». Ogni giorno entra qualche elemento nuovo (se vogliamo, contro il Carpi sono tornati Pazzini e Zaccagni), ogni giorno si cerca di costruire un pezzettino di più. Siamo a metà settembre, ancora è consentito provare qualcosa per crescere. Magari nella condizione
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Hellastory, 17/09/2018
Come tutti i vuoti temporali, nei quali si scarica essenzialmente energia negativa e di riflesso, Luglio rappresenta un periodo dell'anno molto contrastato per ogni tifoso. Alle scorie lasciate dall'ultima stagione si aggiungono le grandi aspettative del futuro e la frustrazione per l'assenza di partite vere. Capirai se un Mondiale giocato senza Italia e una retrocessione subita per tutta la stagione possono aiutare lo stato d'animo del povero tifoso gialloblu. Siamo ko, signori! C'è bisogno di novità, di nuovo entusiasmo. Di credere in qualcosa. E in fretta anche. Ecco perché, se guardiamo con attenzione, ci accorgiamo che nel frattempo sono successe molte cose nel pianeta Verona, alcune già ben definite, altre piuttosto orientate. No
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Hellastory, 16/07/2018
Lo stato di malessere del tifoso gialloblu, alla seconda retrocessione in B in 3 anni, ha connotati ben precisi.
Pur essendoci differenze sostanziali (di rosa e di cause scatenanti) tra la prima sotto la guida di Mandorlini - Delneri e Bigon,
e questa, mal governata da Pecchia e Fusco, esiste tuttavia un fil rouge inequivocabile che le accomuna. In nessuno
di questi campionati il Verona ha realmente combattuto per salvarsi. La posizione di classifica che abbiamo subito ad ottobre
l'abbiamo mantenuta fino al termine del campionato. Ultimi eravamo allora e ultimi siamo rimasti alla fine. Penultimi siamo stati
quest'autunno e penultimi abbiamo concluso. In nessun caso il Verona ha messo in atto energie mentali positive, d
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Hellastory, 21/05/2018
Ogni tanto dovremmo avere la lucidità di esaminare la situazione con un certo distacco, con minore coinvolgimento. Non è facile, lo so, ma il famoso quadro di insieme dovrebbe consentirci di valutarla con maggiore consapevolezza. La consapevolezza è tutto nella vita: ci consente di accettare il bene e il male, la sorte che ci spetta e perfino la morte. A metà febbario, la società ha avviato un'interessante campagna di riavvicinamento con i tifosi. Ce n'era bisogno perchè eravamo reduci dall'indebolimento del mercato invernale e i risultati continuavano a latitare. Hellastory, altri siti di tifosi e giornalisti veronesi sono stati invitati prima in società e poi dal Presidente per comprendere cosa stava succedendo e forse anche per
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Hellastory, 19/04/2018
Sapete cosa ha detto Pecchia ai giocatori prima di scendere in campo contro Crotone, Roma, Atalanta e Inter? «Andate in campo e fate del vostro meglio». Gare concluse nel giro di un paio di minuti. Sapete cosa ha detto oggi prima di Benevento? «Andate in campo e fate del vostro meglio». Nella partita della vita, quella che avrebbe dovuto cambiare le sorti della stagione, il Verona ha concesso ai padroni di casa la bellezza di 22 tiri a 2, di cui 15 nello specchio della porta, e il 64% di possesso palla (poco sopra il 70% nel primo tempo). Ma erano loro che dovevano salvarsi oppure noi? Del resto, ad essere obiettivi, 3 pere (#) il Verona le regala a tutti. E' generosissimo col calcio italiano
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Hellastory, 05/04/2018
Oh, mi sembrava strano. Adesso riconosco il Verona. Quello vero. L'altro era un semplice abbaglio, uno scherzo. Ma non dovevano essere 11 finali? Capirai. Eppure dovevamo incontrare un'Atalanta sazia per Bologna e stanca dalla prova infrasettimanale con la Juventus. A me pare invece che eravamo noi quelli appagati (evidentemente Torino e Chievo ci hanno fatto sentire forti come il Barcellona) e talmente cotti da non riuscire a vincere nemmeno un contrasto o rinviare un semplice pallone. Ecco, queste sono quelle circostanze nelle quali ti viene voglia di mollare tutto, stracciare l'abbonamento, spegnere il televisore per non rivedere nuovamente l'umiliazione di questi 5 gol (potevano essere almeno 3 in più) e poi quelle facce stordite (in
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Hellastory, 19/03/2018
Lo confesso. Rappresentando personalmente il calcio come una forma pagana di religione, nel senso di istituto teso al raggiungimento di obiettivi sportivi (come forma di salvezza dell'animo) e alla partecipazione collettiva di spiritualità coinvolte (non esagero, a volte quasi in preghiera) a sostegno di quei colori che per noi sono tutto, credo anche nel significato dei messaggi nascosti e nel simbolismo delle cose. Spero che nessuno si offenda, ma la partita ha per noi malati del pallone un valore quasi liturgico. Con tutti i riti e le suggestioni che ne conseguono. Il derby, giocato con la duplice posta in palio dell'orgoglio cittadino e della salvezza a fine stagione, è in grado di apparire per noi credenti come una specie di illumi
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Hellastory, 12/03/2018
Il Verona, dopo la sconfitta con la Lazio, galleggia 6 punti sopra il Benevento e ha bisogno di recuperarne 6 al Crotone (5 + 1) per essere in salvo. E' incredibilmente equidistante tra il Paradiso e la vergogna assoluta. Se consideriamo che questi 6 punti rappresentano poco più di un terzo di quelli fatti finora in 25 gare e che il Verona di Delneri nelle prime 6 giornate del girone di ritorno ne aveva conquistato ben 7 contro i 3 di Pecchia ci rendiamo conto che questo numero quasi ossessivo rappresenta una distanza psicologicamente vicina ma abissale al tempo stesso se non cambia qualcosa nel frattempo. Il calendario, ad esempio, con l'approssimarsi degli scontri diretti. Anche se le delusioni delle brucianti sconfitte col Crotone e a
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Hellastory, 21/02/2018
Non sapremo mai se le cessioni di Caceres, Bessa, Bruno Zuculini e Pazzini (quella di Torregrossa è evidente) siano scaturite da un impellente bisogno di liquidità o dalla necessità di compattare uno spogliatoio pericolosamente diviso e confuso al suo interno. Fatto sta che, Romulo a parte, questo breve elenco rappresentava i giocatori di maggior qualità del Verona intorno ai quali, sin dall'estate, si sono costruite le basi (e le speranze) di salvezza. Un'altra cosa della quale non siamo - e non verremo mai - a conoscenza è se l'epurazione interna sta continuando ancora e riguarda i vari Verde, Heurtaux e Fossati (tutti in procinto di essere ceduti a gennaio, ma con sdegnoso rifiuto da parte loro) misteriosamente scomparsi dall'elenco
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Hellastory, 05/02/2018
Disfatta gialloblu. Inutile nascondersi, questi siamo e tanto (poco) valiamo. Una squadra mediocre, persa in estate dietro l'allucinazione Cassano, alla fantasiosa scoperta di fenomeni diciottenni (Kean e Lee...), senza riuscire a mettere mai in chiaro il ruolo di Pazzini e Bessa, prendendo giocatori decenti solo per prepararli per altre squadre (Cáceres). Naturalmente, senza neppure cercare di porre rimedio quando c'era tempo e scelta a disposizione, intestardendosi dietro la difesa assoluta di Pecchia, un tecnico al debutto in A che non può insegnare niente perché niente ha imparato. Né come giocatore (non è retrocesso 5 volte durante la sua lunga carriera?), né come secondo di Benitez a Napoli e Madrid. Capirai. Arroganza, presunzione
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Hellastory, 22/01/2018