Non c'è niente di meglio della prima occasione per fare una buona impressione. In seguito, è sempre più difficile perché sei costretto a dover dimostrare. La prima impressione invece ti entra dentro da sola e ti fa vedere le cose in maniera differente. Ebbene, qualcosa è cambiato rispetto a 2 anni fa. Anzi molto, direi. Si respira un'aria diversa. E' cambiato lo stile, è cambiato il metodo. Anzi, c'è un metodo. Oggi abbiamo in ritiro solo i giocatori che servono al campionato, oppure al mercato. Chi non fa parte del progetto si allena a parte. Oggi sono arrivati i primi pilastri di una squadra che sta prendendo forma secondo un programma definito. Gunter e Bocchetti dietro, Veloso e Badu in mezzo. Non parlo di Rrahma
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Hellastory, 15/07/2019
Di nuovo in A, passando per il via dopo i lunghi mesi di purgatorio grossiano, incapaci di esprimere il cuore e il coraggio che questi giocatori dovevano avere cacciato da qualche parte. È bastato l'arrivo di un tecnico normale, che non aveva mai vinto niente di importante in panchina prima ma che è uomo vero in grado di ricomporre i cocci frantumati dal calcio da xbox del suo predecessore per restituire quel briciolo di speranza e di fiducia in se stessi che era andato completamente perso. Setti, per fortuna, non ha ripetuto l'errore dell'anno precedente e pochi giorni dopo aver sbandierato la sua Coerenza (con la C maiuscola) si è fatto sopraffare dal Buonsenso (con la B maiuscola) per l'Arrembaggio (con la A maiuscola) finale. Strada
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Hellastory, 03/06/2019
E' ufficiale: ci giochiamo tutto nei playoff. A cinque giornate dal termine del campionato non abbiamo più nulla da scoprire. E nemmeno più nulla da dire. Del resto, non vinciamo da un mese esatto. Questo perché il Verona è una squadra imperfetta. Accreditato di un rosa di vertice non ha mai espresso realmente il suo potenziale, propone un gioco insulso, fastidioso, subisce continue amnesie difensive e incassa reti assurde pur avendo il migliore portiere del campionato. Non tira mai in porta. In ogni partita hai sempre l'impressione che gli assenti abbiano ragione: ieri si sentiva la mancanza di Matos e Crescenzi, oggi quella di Zaccagni, domani quella di Pazzini e così via. Ma anche questo non è poi sempre vero: a Perugia, senza
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Hellastory, 09/04/2019
Alcune settimane fa, Vitale uscì con un'affermazione che non ebbe molto risalto mediatico anche perché fornita da un giocatore arrivato da poco. Disse che se avessero esonerato il mister sarebbe stata una sconfitta per tutti loro. Quella frase, buttata lì tra l'indifferenza e lontana dall'eccitazione dei risultati che si andavano sviluppando, si è accantonata in una parte secondaria del mio stato d'animo ma ha avuto però il privilegio di non farmi partecipare troppo allo sconforto collettivo di Lecce. Ricollocando in maniera differente quel prezioso contributo (e raro, visto che sono sempre scarse le voci che vengono dallo spogliatoio) persino alcuni momenti drammatici di questa stagione vengono ripensati. Come l'inopportuna crisi
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Hellastory, 10/03/2019
E' sconcertante il Verona. E' l'espressione mortificante di una squadra che non trasmette niente né dal punto di vista tecnico né da quello caratteriale, ingabbiata nella confusione di chi la sta guidando in panchina, senza il minimo contributo da parte del direttore sportivo, e con una proprietà da sempre incapace di dare un indirizzo. Un'identità.
Tu puoi prendere nel mercato Faraoni, Vitale, Di Gaudio e Munari, il meglio che c'è in giro; avere già a tua disposizione gente come Pazzini, Zaccagni, Silvestri, Matos e Laribi ma se non riesci a comprendere il valore reale che hai a disposizione, se continui ad affidarti a collaboratori scadenti, non costruirai mai niente di duraturo. Il Verona di Setti, che non è riuscito a d
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Hellastory, 03/02/2019
Il Verona chiude il girone di andata con 30 punti, una media di 1,66 periodico che è nettamente più modesto del roboante 1,95 di Pecchia cui fece seguito però l'angosciante 1,57 del ritorno nonostante gli innesti fondamentali di Bruno Zuculini e Ferrari. Poco importa, oggi chiude con un assetto affidabile e – faccio gli scongiuri – non credo corra nuovi rischi di cadute dettate da narcisismo e psicosi varie. In effetti abbiamo tutti l'impressione che Grosso sia finalmente riuscito a trovare il bandolo della matassa dopo un lungo, esasperante periodo di rodaggio. I gialloblu sono in serie positiva da 6 gare (3 vittorie e 3 pareggi), hanno domato Benevento, Pescara e Cittadella e tenuto a bada il Palermo squadra destinata ad ess
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Hellastory, 31/12/2018
Tutto come prima, ma peggio di prima. Il Verona ha valutato che la scelta Grosso è ancora la migliore possibile. Questo lascia sconcertati i tifosi gialloblu che vedono polverizzarsi le speranze di riprendere la corsa della classifica con una squadra allo sbando a seguito di un'involuzione tanto preoccupante quanto senza sbocchi. Il problema di fondo è che, nella valutazione societaria, non esistono alternative a Grosso. Quali sono allora i lacci che imbrigliano la libertà di scelta di Setti? Innanzitutto quella di aver affidato baracca e burattini a D'Amico che ha voluto in estate (e difeso con argomentazioni francamente imbarazzanti) il suo vecchio amico in panchina. Ma chi è questo D'Amico? che esperienza ha? perché affidarsi a lui pe
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Hellastory, 14/11/2018
Il Verona è una squadra in crisi, involuta. Non ha idee, non sa difendere, non crea gioco, non tira in porta. Non ha un'identità, è continuamente sottoposta a cambiamenti di formazione. Mancano i riferimenti, i leader. Questa è una squadra inespressiva, esattamente come il suo allenatore che non trasmette mai alcuna emozione e neppure riesce a fornire spiegazioni. I gialloblu sono soldatini di piombo incatenati in un modulo teorico, astratto, senza possibilità alcuna di esprimere il proprio potenziale. Di questi tempi in serie B la beneamata ditta Fusco – Pecchia girava con 2,18 punti di media, ben 0,55 in più rispetto a Grosso – D'Amico, la coppia fresca e piena di idee (...) che doveva riavvicinare i tifosi alla società dopo la brutta
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Hellastory, 03/11/2018
Salernitana e Lecce ci portano sulla terra. Il Verona si schianta fragorosamente a causa della sua presunzione e narcisismo. Questa è una squadra che si crede forte e per questo si affida ad un calcio estetico, ad irritanti mezzi falli furbetti subiti in aera per sperare in un calcio di rigore, protesta molto, si irretisce in fretta, le prende e non le dà. Ma ancora deve dimostrare tutto il suo valore. D'altra parte, tira in porta solo con Laribi e ha subito gol in tutte le gare ufficiali (Coppa e Campionato, tranne Cosenza ovviamente). Il tutto è espressione di un possesso palla sterile e prevedibile, frutto di accademiche triangolazioni a cercare il povero Pazzini, sempre marcatissimo, che non portano da nessuna parte. Grosso s
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Hellastory, 06/10/2018
Questa settimana sono usciti i dati definitivi del numero di abbonati. Ebbene, 7617 è un numero veramente basso che testimonia, al di là di ogni ragionevole dubbio, il livello di disaffezione attuale dei tifosi gialloblu nei riguardi della proprietà. Non solo, perdere 3800 abbonati (oltre un terzo) dopo una retrocessione simile mette in discussione anche la percezione attuale del progetto di rilancio in corso, e girare comunque con ben 2600 tifosi in meno rispetto alla serie B condotta da Pecchia è indice che già da un paio di anni a questa parte la stima è ai minimi. E pensare che, solo poche stagioni fa, avevamo superato il tetto dei 16000 abbonati (stagione 2013/14). Dove sono andati a fine tutti quei tifosi? In parole povere, siamo
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Hellastory, 24/09/2018