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PROSSIMO IMPEGNO
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dai nostri inviati Fabio e Florin
Cari amici, sono a riferirvi della visita che abbiamo fatto stamattina alla Borghesiana.
Arriviamo alle 9:45, in tempo per assistere all'allenamento delle 10.
Gira, gira, gira.. non si vede nessuno. Ad un certo punto intravediamo all'interno della struttura Cacia che parla al telefonino.. meno male, si cominciava a pensare di aver sbagliato giorno, o centro sportivo, o tutti e due! Il fatto è che abbiamo trovato davvero brutto tempo, non particolarmente freddo (4-5 gradi), ma un vento gelido faceva percepire una temperatura molto inferiore, e forse anche i giocatori se la sono presa comoda. Comunque dopo un po' appaiono i portieri col preparatore, e ci mettiamo dietro la porta a guardare; Rafaelino si avvicina a recuperare un pallone e ci saluta; «ciao Rafa», gli rispondo.
Professionista esemplare, ragazzo schietto e sempre sorridente, eroe di Busto Arsizio e Salerno, quante volte ci ha salvato il culo.. gli voglio troppo bene! (Come atleta e bandiera gialloblu, si capisce, se no i ominisexuati del gb comincia ad agitarse!).
Nel frattempo arriva anche la pioggia, tanto per non privarsi di nulla; vado a riscaldarmi al baretto della struttura (ovviamente deserto, in linea con tutto il resto) e dico a Florin di avvisarmi quando comincerà la seduta. Aspetta, aspetta, aspetta, quando sto per muovermi si presenta il suddetto dicendomi che non si vede nessuno: d'accordo, usciamo a dare un'occhiata.. incontriamo Ragatzu che ci dice che si alleneranno solo nel pomeriggio, mattina solo palestra.
Non fa niente, è andata così (nel frattempo, si sono fatte quasi le 12). Stiamo quindi per rientrare quando penso.. ok, se non sono riuscito io a vedere loro, saranno loro a vedere me! Così ci piazziamo davanti all'ingresso della struttura, proprio mentre stanno intervistando Carrozza (v.video su sito ufficiale), e facciamo due chiacchiere e due foto con lui. Alla spicciolata rientrano in tanti, Alfredo, Juanito, Moras, Pesoli (al quale facciamo tanti in bocca al lupo per il verdetto finale), Grossi, Gepy.. appaiono tutti tranquilli e di buonumore, ci si saluta cordialmente e con alcuni si scambiano due battute. Come con Martinho: gli vado incontro, lo saluto, gli domando come va il recupero e se ce la farà per La Spezia: «per il momento- mi dice- sto recuperando la condizione fisico-atletica, poi vedremo»; entriamo insieme nella hall e lo «presento» ai due tizi intervistatori: «ecco l'uomo che ci porterà in serie A!» (il brasilero dal dribbling ubriacante sorride compiaciuto..).
Ora però li lasciamo mangiare in pace, e ci avviamo anche noi verso casa: propongo a Florin di provare eventualmente ad assistere alla seduta pomeridiana, ma si sa..il giovinotto è sempre pieno di impegni!
Ed allora salutiamo tutti e saluto anche voi, non prima di aver sciolto il quesito iniziale: siamo andati al ritiro anche e soprattutto per vedere lo stato della squadra, l'umore del gruppo, insomma l'aria che tira, e per potervi riferire in merito: non essendoci riusciti, abbiamo buttato, rispettivamente, un giorno di ferie ed uno di scuola?
Io dico proprio di no: è stata comunque una mattinata diversa e per certi versi piacevole, e poi.. una giornata col Verona (anche se piuttosto diversa da quella immaginata) non è mai una giornata buttata!
Gialloblu è il colore che amo!
L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.
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