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HELLAS VERONA / Le Ultimissime

FACT CHECKING: LE DICHIARAZIONI DI SETTI ALLA PROVA DEI BILANCI


FACT CHECKING: LE DICHIARAZIONI DI SETTI ALLA PROVA DEI BILANCI

La conferenza stampa di Setti, tornato a parlare dopo mesi di silenzio, ha suscitato com'era prevedibile un vespaio di commenti. C'è chi lo vede come il nuovo Pastorello, chi è disposto ad accordargli ancora fiducia e chi, rimasto scottato dalle delusioni dell'ultima stagione, si mantiene in una posizione di neutrale scetticismo. La nostra volontà con questo articolo non è quella di prendere parte ad uno degli schieramenti, ma di prendere spunto dalle dichiarazioni del presidente per fare un pò di chiarezza su alcune delle questioni più controverse discusse nella conferenza stampa, ossia quelle inerenti alle tematiche economico-finanziarie. Diciamo controverse perché riguardano dati che, seppure pubblici, sono in genere poco conosciuti e necessitano per una loro verifica e comprensione di ricerche più noiose rispetto a quelle richieste per dirimere questioni più prettamente sportive.

Abbiamo quindi sottoposto a fact checking le dichiarazioni rilasciate dal presidente nel corso della conferenza (riportate di seguito nei virgolettati). Prima di passare al vaglio le parole di Setti, però, riportiamo di seguito i crudi numeri, presi dai bilanci chiusi al 30.06.12, 30.06.13, 30.06.14 e 30.06.15, e quindi riferiti all'ultimo anno della presidenza Martinelli (Il primo in B con Mandorlini) ed agli anni della presidenza Setti. In aggiunta – sulla base anche delle informazioni riportate dal presidente in conferenza stampa – ci siamo permessi di fare una proiezione (con tutte le incertezze del caso) di quelli che potranno essere i numeri del bilancio di chiusura al 30.06.16 ed al 30.06.17.

FACT CHECKING: LE DICHIARAZIONI DI SETTI ALLA PROVA DEI BILANCI

Nota: nella proiezione del risultato al 30.06.2016 si sono considerati ricavi da stadio in linea con la variazione percentuale (-5%) delle presenze medie al Bentegodi rispetto alla scorsa stagione, diritti tv in crescita di 4 milioni di euro come segnalato dal sito www.tifosobilanciato.it, altri ricavi in riduzione di 2 milioni di euro per la peggiore posizione conseguita in classifica, spese generali in linea con lo scorso esercizio, costi per il personale in riduzione di 9 milioni di euro come dichiarato da Setti, un risultato da player trading negativo di -2,8 milioni di euro (risultato di ammortamenti in linea con lo scorso esercizio pari a 5,1 milioni di euro, plusvalenze nette per 4,3 milioni di euro – rappresentate in particolare dalle cessioni di Zampano, Sala ed Hallfreddsson – ed altri oneri per 2 milioni di euro) ed un totale costi/proventi non operativi di 2,5 milioni di euro, rappresentato soprattutto da oneri finanziari.
Nella proiezione al 30.06.2017 si sono replicati i valori di ricavo dell’ultimo anno in B (i diritti tv del campionato cadetto potrebbero essere frazionalmente superiori ma rimangono pari a cifre non significative), considerando però che la quasi totalità dei proventi commerciali si sono ora spostati sulla HVMC; a livello di costi operativi si sono ipotizzati quelli che potrebbero essere i target di riduzione della società; non è stata stimata la parte relativa al player trading, che da un lato potrà beneficiare delle probabili cessioni milionarie di Gollini, Helander, Viviani e Ionita e dall’altro sarà penalizzata da possibili minusvalenze legate alla definizione della situazione contrattuale (con possibili minusvalenze) di giocatori quali Romulo (valorizzato ancora 1,2 milioni di euro al 30.06.2016) e Lazaros (600 mila euro).

Per rendere più immediata la comprensione dei numeri, abbiamo inoltre creato due grafici, che riportano rispettivamente il dettaglio dei ricavi operativi nel periodo considerato, e l'evoluzione delle macro-voci che compongono il conto economico.

FACT CHECKING: LE DICHIARAZIONI DI SETTI ALLA PROVA DEI BILANCI



Armati di questi numeri, passiamo all'esame delle parole di Setti.

MONTE INGAGGI STAGIONE IN CORSO
«C'è l'ambizione di tornare nella massima serie, ma senza andare in deficit economico. Attualmente il nostro monte ingaggi è pari a 22 milioni di euro ed eravamo a 32 milioni di euro l'anno scorso»
«Quest'anno ho risparmiato 9 milioni di ingaggio e ritenevo che la rosa fosse più forte, invece siamo in Serie B».

SOSTANZIALMENTE VERO: Le due dichiarazioni sono in piccola parte contradditorie (la riduzione annua dei costi per il personale è nella prima affermazione di 10 milioni di euro, nella seconda di 9 milioni di euro). Queste imprecisioni sono dovute al tono colloquiale di Setti ed al suo argomentare «a braccio». Nella sostanza è vero che il monte ingaggi nella stagione 2014-15 è stato pari 32 milioni di euro circa (31,7 milioni di euro per la precisione, che diventano 33,9 milioni considerando anche gli oneri sociali ed il TFR). La riduzione nella stagione in corso della spesa complessiva per il personale di 9-10 milioni di euro è una notizia che prendiamo per buona, non potendola ancora verificare, e rappresenta certamente un passo fondamentale nel risanamento della situazione economica del club gialloblu.

GESTIONE ECONOMICA STAGIONE 2014-15
«La scorsa stagione abbiamo speso 70 milioni e ne abbiamo incassati 50».

FALSO. Nell'intento di enfatizzare i risultati negativi dal punto di vista economico della gestione Sogliano, in questo caso Setti ha un pò ecceduto con i numeri negativi. In realtà a livello economico nel 2014-15 il Verona ha conseguito ricavi e proventi complessivi – comprensivi delle plusvalenze – per 53 milioni di euro (di cui 2 milioni puramente contabili, frutto dello storno di un fondo precedentemente stanziato), a fronte di costi per 61 milioni di euro. Includendo anche i valori del bilancio della società Hellas Verona Marketing & Comunication i totali salgono per i ricavi/proventi a 59 milioni di euro circa e per i costi a 67,5 milioni di euro circa al lordo delle elisioni infragruppo.

GESTIONE SOGLIANO
«Possibile ritorno di Sogliano? Assolutamente no». 
«Chiariamo una cosa, ho cambiato Direttore Sportivo perché avevo avvertito che fosse finito un ciclo». 
« Ho maturato un certo credito qua a Verona, ma se quel credito vale 5/7 milioni all'anno di perdite allora non ce lo possiamo permettere».
 

VERO. Se si esclude l'operazione di "maquillage contabile" rappresentata dalla cessione del marchio e gli altri oneri e proventi straordinari, la gestione operativa del Verona nei 3 anni con Sogliano direttore sportivo ha cumulato perdite ante imposte per 21,6 milioni di euro, pari ad una media di più di 7 milioni di euro l'anno. Dai trasferimenti dei calciatori (comprendendo in questa voce le plus/minusvalenze da trading, i proventi/costi per prestiti e compartecipazioni e gli ammortamenti dei calciatori) è emerso un utile complessivo di 5,9 milioni di euro. Il totale delle perdite cumulate ante-imposte ammonta quindi a 15,7 milioni di euro, una media superiore ai 5 milioni l'anno.

GESTIONE BIGON
«Il fallimento di quest'anno? È normale che se dicessi che è stato fatto tutto bene sarei un matto, abbiamo ammesso di aver commesso errori tempo fa, altrimenti non saremmo andati in B. Si è lavorato bene dal punto di vista aziendale».

VERO. Nella gestione Bigon, sulla base delle informazioni attualmente disponibili (e con tutte le incertezze legate alla mancanza completa delle informazioni necessarie), il risultato operativo è atteso in leggero utile, mentre la perdita ante-imposte anche nelle ipotesi più prudenziali non dovrebbe superare i 2 milioni di euro (per le assunzioni alla base della nostra proiezione del risultato 2016 si rimanda alla nota riportata sopra in calce alle tabelle).

IMPORTO INVESTITO DA SETTI NEL VERONA
«C'è chi pensa che Gardini fosse il deus ex machina di tutto ma sono state scelte mie, io ho messo 15 milioni in questa Società, devo pensare ai costi».

VERO. Nelle quattro stagioni di gestione Setti (come riportato in dettaglio nella tabella sopra), la società HV7 Srl, controllante dell'Hellas Verona, ha versato rispettivamente 10,5 milioni di euro in conto capitale e 4,5 milioni di euro a titolo di finanziamento, per un totale proprio di 15 milioni di euro. E' bene precisare che gli importi forniti a titolo di finanziamento hanno diritto ad essere restituiti (a meno di una rinuncia esplicita da parte del socio) e sugli stessi maturano interessi; gli importi forniti a titolo di capitale, invece, sono soggetti al rischio di impresa e saranno restituiti al socio solo nella misura in cui l'Hellas Verona sarà in grado di generare utili e/o di essere ceduto ad un eventuale nuovo acquirente ad un valore almeno pari all'importo versato.

COMPENSI SETTI
«Non mi do alcun compenso per la mia attività per il Verona».

PARZIALMENTE VERO. E’ vero che negli anni di sua gestione non sono stati corrisposti compensi agli amministratori della società (ossia Setti, il figlio di Setti e Gardini). Dal bilancio non è possibile conoscere se il presidente o il figlio figurano tra il personale dipendente della società; anche in caso affermativo le cifre relative agli stipendi del personale non tesserato non sono significative. Tra i compensi percepiti da Setti si potrebbero tuttavia conteggiare in senso lato gli interessi sui finanziamenti elargiti dalla controllante HV7, di cui Setti è amministratore unico: tali interessi sono stati pari a 420 mila euro nell’esercizio 2014-15 ed 81 mila euro nell’esercizo 2013-14, per un totale di 501 mila euro; il dato relativo all’esercizio 2015-16 non è ovviamente ancora disponibile.

IMPATTI DELLA DISCESA IN SERIE B
«La caduta in B comporta una caduta degli introiti del 40%-50: noi fatturiamo 45 mln € più plusvalenze e così si passa tranquillamente attorno ai 20-25 mln €».

SOSTANZIALMENTE VERO. I ricavi del Verona senza plusvalenze nei 3 anni di A sono stati mediamente pari a 40 milioni di euro, che salgono ai 45 milioni di euro circa dichiarati da Setti, se si considera anche quanto fatturato da Hellas Verona Marketing & Communication. Appare invece ottimistica la previsione di una diminuzione del 50% degli introiti extra-paracadute: nell'ultimo anno di Serie B i ricavi operativi complessivi furono infatti di soli 13,4 milioni di euro; l'anno precedente si erano fermati a 10,7 milioni di euro. Anche considerando i ricavi di Hellas Communication & Marketing, ed ipotizzando che gli stessi rimangano in linea nonostante la retrocessione, i ricavi operativi in B non dovrebbero pertanto superare di molto i 15 milioni di euro.

MONTE INGAGGI 2016-17
«Questi anni hanno dimostrato che non va per forza in Serie A chi ha più forza economica. Il Cagliari ha speso 26 milioni di stipendi ed è tornato in A con 1 punto in più di chi ne ha spesi 4. Fare questo significa che se non vai su subito l'anno dopo sei morto ed èun rischio che non voglio correre».
«Non penso nemmeno a spendere tutti i 25 milioni di euro per tornare in Serie A. I soldi mi servono innanzitutto per sistemare i conti. Se arriva qualcuno che me ne da 15 allora è un altro discorso».
«l'Obiettivo di portare il monte ingaggi su valori di 15-16 milioni di euro, sperando di riuscirci perché ci sono diverse situazioni con i giocatori da sistemare»

VERO. Senza entrare nella validazione dei dati relativi agli stipendi di Cagliari e Crotone, è vero che:

  1. L'attuale monte-ingaggi del Verona (25 milioni di euro tutto compreso) è difficilmente sostenibile in Serie B ed – insieme agli altri costi di gestione assorbirebbe praticamente tutto l'effetto positivo del «paracadute».
  2. Un monte-ingaggi ridotto a 15-16 milioni di euro, invece, lascerebbe – dedotti gli altri costi – un margine i circa 10-12 milioni di euro, utile a patrimonializzare la società ed a sostenere la campagna di rafforzamento della squadra.

PARACADUTE E SITUAZIONE DELLA SOCIETA'
«Il Verona sta bene. Ne sono state dette tante sul paracadute, chiariamo che questo è il frutto di una delibera prodotta dalle tredici Società che hanno fatto riunioni e pre convocazioni in Lega, dove è stato stabilito che i costi della caduta in Serie B non possono essere ammortizzati in un anno solo, quindi abbiamo sentito la necessità di avvicinarci ai paracaduti dei campionati stranieri. La solidità del Club passa anche da qua. Lo scopo iniziale era quello di avere un paracadute di 3 anni ma non ci siamo ancora arrivati, magari sul discorso se ne continuerà a discutere in Lega». 
«Il nostro paracadute di 25 milioni ci permetterà di ammortizzare le perdite esagerate dal passaggio della Serie A alla B e gli ingaggi onerosi». 

VERO. Come si evince dalla proiezione dell’esercizio 2016-17 riportata sopra, i 25 milioni di euro di paracadute garantiscono un notevole cuscinetto in grado di coprire i costi di gestione - sui quali è comunque necessario intervenire con una significativa riduzione del monte ingaggi - e di lasciare risorse per patrimonializzare la società e condurre la campagna trasferimenti. In caso di mancata promozione immediata in A, con il venir meno del paracadute, il Verona si troverebbe con ricavi - comprendendo anche quelli della società commerciale -, pari a circa 15-17 milioni di euro, a fronte di costi attorno ai 25 milioni di euro. Il paracadute di 15 milioni di euro previsto nel secondo anno di B, consentirebbe da solo di coprire il disavanzo e di lasciare ancora qualche risorsa da investire nel mercato. Solo nel caso di una nuova mancata risalita in Serie A si aprirebbe uno scenario molto difficile che richiederebbe un ulteriore drastico taglio del monte-ingaggi, che dovrebbero essere ulteriormente dimezzati; questa considerazione è alla base delle prudenza manifestata da Setti in conferenza stampa. Mettendo da parte una fetta del “paracadute” 2016-17 per gli esercizi successivi (conseguendo un utile di qualche milione di euro al 30.06.17 e destinandolo a riserva patrimoniale) la società potrà infatti evitare il rischio di trovarsi senza difese in caso di mancata promozione al primo ed al secondo tentativo. Nel complesso 40 milioni di euro di paracadute in 2 anni garantiscono un cuscinetto più che congruo per assorbire il trauma della B; sarebbe grave (e non coerente con quanto dichiarato da Setti) se parte di questo cuscinetto fosse distribuito al socio HV7, anzichè essere destinato alla patrimonializzazione della società. Ovviamente vigileremo su questo e saremo pronti a segnalarlo nel caso dovesse succedere.

Enrico



Hellastory, 26/05/2016

MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

Atalanta-H.Verona?



Atalanta    H.Verona


Bonazzoli F.

Cabal J.

Centonze F.

Coppola D.

Dawidowicz P.

Folorunsho M.

Lazovic D.

Magnani G.

Mitrovic S.

Montipò L.

Noslin T.

Silva D.

Suslov T.

Swiderski K.

Tchatchoua J.

Vinagre R.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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