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Nell'anno degli ultimi eroi di Bagnoli (1989-90), la partita in casa contro la Fiorentina fece parte dell'inizio
della riscossa, ahimè stoppata bruscamente a Cesena.
Dopo un avvio deficitario, arrivò la prima vittoria in campionato a Genova contro il Grifo. Vittoria arrivata con un prezioso
gol di naso-Bertozzi.
Verona-Fiorentina arrivò tirata fino alla fine, quando al novantesimo una punizione di Marino Magrin tolse la ragnatela
dall'incrocio della porta Viola. Gioia enorme al Bentegodi e a casa mia, dove un piccolo Matteo saltava giù dal divano e
in preda ad un attacco di pazza euforia stile Gollum alle pendici del Monte Fato, correva per casa urlando assieme a Puliero
un RETEEEEE pieno di speranza.
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Stagione 1999-2000. Inverno. Serata fredda e nebbiosa... Partita a rischio rinvio. Prima di recarmi allo Stadio, mi fermo
ad un Mc cittadino. Trovo in fila alle casse Adailton...
Ma come, gli chiedo, non giochi?
Lui mi dice: «No. Risentimento muscolare stamattina nella rifinitura.»...
Ah vabbè, tanto c'è Morfeo, penso malignamente...
Sarà, ma nella nebbia che rende impossibile scorgere oltre la pista di atletica, finisce 2-2 con doppietta di Morfeo!
Bravo Adailton!
L'anno seguente, in piena rincorsa salvezza e in pieno periodo del Salvetti Show (6 gol in una manciata di partite,
questa compresa con mirabolante incornata), a maggio vinciamo contro i gigliati per 2 reti a uno. In particolare rimane
impresso la staffilata palo-gol di Italiano che firma il secondo gol scaligero. Tiro potente «agli incroci», arrivato dopo
una corsa di 50 metri palla al piede iniziata sulla linea laterale ad altezza panchina gialloblu, in quanto proprio il siculo
di Karlsruhe aveva appena avuto il permesso di rientrare in gioco dopo aver ricevuto le dovute cure mediche in seguito
ad uno scontro... quindi sorprendendo la retroguardia toscana si involava a rete per la gioia del buon Perotti
e di tutti noi.
In fede,
Matteo
Hellastory, 07/09/2017