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PROSSIMO IMPEGNO
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Quando quest'ultima primavera “sognavo” e pensavo al prossimo campionato di serie A, la prima cosa che mi veniva in mente erano le sfide con le classiche strisciate “juvemilaninter”. Il pensiero successivo era rivolto alle sfide contro le “squadre di categoria” Napoli, Roma, Lazio, Bologna. Poi ancora un pensiero alle squadre “simpatiche”, Fiorentina e Sampdoria.
Alla fine di tutti questi bei voli mentali che mi agitavano parecchio arrivava (ma non sempre) anche la consapevolezza che avremmo incontrato ancora una volta “quelli là” .
Lo so, forse qualcuno dirà che non è una cosa normale ed è un atteggiamento un po' snob, perchè il primo pensiero dovrebbe essere rivolto a quello che la stampa nazionale e locale si ostina a chiamare “derby” ma che alla fine di derby ha solo un risvolto prettamente tecnico e teorico.
Sempre parlando di sensazioni, sono recentemente caduto dalla sedia riguardando le statistiche e rendendomi conto che sono passati già 19 anni dal quel 10 dicembre del 1994 che vide la prima gara in assoluto contro “quelli là” . Diciannove anni sono tanti.
Diciannove anni fa l'aria di “derby” era molto più accesa. Via via l'atmosfera è cambiata e il lato “sportivo” è scemato lentamente lasciando spazio allo schifo e all'indignazione nel vedere come veniva proposta quella nuova realtà, quella presunta favola. Una favola di gomma a cui solo sprovveduti e persone esterne o poco inserite nell'ambiente cittadino potevano credere. Altri invece ci hanno creduto solo perché guidati dal vil denaro ma forse questi non vanno nemmeno presi in considerazione.
Dal mio punto di vista l'inevitabile sfida l'abbiamo già vinta noi nel periodo 2007-2011, quando potevamo finire sotto come numero di abbonati nelle prime stagioni di C, quando potevamo fallire, quando potevamo venir trattati come materia prima da fonderia.
Evitate alla grande (pur con qualche patema d'animo) queste tre nefaste eventualità non c'è più stata partita.
Il tutto si traduce in una sconfitta devastante per l'altro club, sconfitta che viene evidenziata maggiormente ogni volta che si assiste ad un pianto a mezzo stampa, vuoi per gli sponsor, vuoi per lo scarso coinvolgimento cittadino...
Allora, brevemente, dal momento in cui la sfida è già stata vinta reputo queste due partite solo come una presenza ingombrante in calendario. Qualcosa in più, che non ha più senso di esistere se non fosse che sul piatto della bilancia ci sono potenzialmente 6 punti, utilissimi per rimpolpare la nostra classifica.
Allo stesso tempo mi auguro che siano le ultime 2 sfide di questo tipo nella storia del Verona. Non voglio più sentirne parlare, voglio solo “juvemilaninter” e avversari vari di categoria. Desidero che “quelli là” tornino nell'oblio calcistico che compete alle squadre senza tifoseria.
Allora, perché dovrei chiamarlo “derby”?
Se è vero che Roma “odia” Lazio, Milan “odia” Inter, Torino “odia” Juventus, Genoa “odia” Sampdoria, è altrettanto vero che nessuna di queste potrebbe vivere a lungo senza l'altra squadra. Eterne rivali ma naturale completamento le une delle altre. Alla stessa maniera noi adesso guardiamo soddisfatti il Vicenza annaspare in Lega Pro, però se poi i vicentini scomparissero ci resteremmo veramente male. Auguriamo loro di decantare ancora un po' nella melma, come abbiamo fatto noi del resto, ma poi in fondo tutti vogliamo vedere ancora tanti Verona-Vicenza.
Con “quelli la” invece il sentimento è totalmente diverso.
Mi è capitato quest'estate di parlare diffusamente con un ragazzo di vent'anni che frequenta abitualmente lo stadio in Curva. Lui nel 1994 era appena nato e del 2001-02 ricorda molto poco. Questo ragazzo, a differenza mia, la prima cosa che mi ha detto sul nostro ritorno in serie A è stata: “non vedo l'ora di vincere i due derby” . Ci ho messo un po', l'ho presa anche larga, per spiegargli qualcosa di quelle due partite del 1994-95, le prime, di quelle altre due del 2001/02 e di tutto quello che era successo in mezzo e dopo. Ho cercato di passargli un po' di sensazioni infarcendo il tutto di aneddoti e di ricordi. Non so se sono riuscito a fargli capire il perché io non ce la faccio a pensarla come lui.
Vedremo sabato cosa ne pensa il resto del Bentegodi.
Valeriano
P.S. Grazie Nez per la foto che hai inviato qualche anno fa. Sapevo che prima o poi sarebbe tornata utile!
Lazio e Torino, che peraltro sono formazioni superiori, hanno evidenziato un tema già affrontato durante l'estate: la difesa. È innegabile che Sogliano abbia lavorato con maggiore attenzione alla scoperta prima e all'arrivo poi di giocatori di qualità a centrocampo e in attacco, in ottica plusvalenze. E si vede. Ogni partita scopriamo un gesto tecnico superiore alla media da parte di Harroui, Kastanos, Tengstedt, e perfino di Livramento e Mosquera. Altri ne arriveranno da nuovi giocatori che al momento non conosciamo bene perché si stanno ancora integrando. Per non parlare dell'evoluzione esponenziale di Belahyane che creerà non pochi, ma piacevoli, problemi di turnover al mister al rientro di Duda e Serdar. Sulla difesa invece non si è lavorato. O non abbastanza. Gli arrivi nel finale di Daniliuc e Bradaric non sembrano decisivi in un reparto dove Frese e Okou faticano ad adattarsi al livello del nostro campionato. E neppure i ritorni di Faraoni (bloccato a Verona solo a causa di un ingaggio pesante) e Ghilardi (mai veramente preso in considerazione) sembrano essere un valore aggiunto.
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