lunedì 15, h 18:30  

HELLAS VERONA

0
CREMONESE0

PROSSIMO IMPEGNO
  sabato 20, h 18:00  

HELLAS VERONA

 
JUVENTUS 
Hellas Verona english presentation


PAOLO PIUBELLI, "PAN E BALON"   
LE GIOVANILI GIALLOBLU E LE PRIME CONVOCAZIONI   
STAGIONE 1990-91   
STAGIONE 1991-92   
STAGIONE 1992-93   
STAGIONE 1993-94   
L'INFORTUNIO E UNA "NUOVA" VITA «


 

L'INFORTUNIO E UNA "NUOVA" VITA

Dopo 15 presenze in serie C con la Juve Stabia, e le 3 gare di playoff, nella stagione 1994-95 Paolo Piubelli è pronto per tornare a Verona e giocarsi un posto da titolare con qualche consapevolezza in più. In panchina è rimasto Bortolo Mutti, che nel frattempo ha ottenuto il patentino e non figura più come secondo di Fontana. Non c'è più Cefis, ma a centrocampo la concorrenza non manca: è arrivato Aladino Valoti, ma in particolare il 1994-95 sarà la stagione dell'esplosione di Damiano Tommasi. Una coppia di centrocampisti veronesi Tommasi – Piubelli (entrambi nativi di Negrar) è un'ipotesi tutt'altro che remota in sede di ritiro estivo, ma il destino è in agguato.

Almanacco 95 di Calcio Dilettante
Paolo Piubelli e Damiano Tommasi affiancati nelle foto della rosa 1994-95, tratte da Almanacco 95 di Calcio Dilettante, edizioni UNIT.

Durante l'amichevole estiva con il Rimini, il 7 agosto 1994, in uno scontro di gioco Piubelli resta a terra con una grave distorsione al ginocchio. Il dottor Filippini, medico del Verona, gli immobilizza l'arto e rimanda agli accertamenti la diagnosi corretta, ma teme che ci sia l'interessamento dei legamenti. La risonanza magnetica cui viene sottoposto purtroppo non dà alcuna speranza: rottura di crociato e collaterale. Quanto meno, lo si potrà rivedere in campo fra un anno, pensano tutti.

Piubelli racconta così sulle pagine de L'Arena la sua delusione: "A 23 anni pensavo di giocare un campionato decente, di dimostrare di poter essere un buon giocatore. Dopo un anno di assenza, il rischio sarà quello di perdere categoria. Ma ora non devo pensarci: aspetto l'operazione con tranquillità e poi avrò tempo per pensare al futuro. Avevo, ad esempio, lasciato gli studi: non si sa mai. Vedremo".

Certo non poteva immaginare che il rischio fosse ben maggiore: quello di non poter più giocare a calcio. Il 17 agosto viene operato dal prof. Gandolfi. E' solo il primo passo di un lungo calvario: Piubelli subisce 2 interventi, ma la situazione pare non migliorare, al punto che decide di rivolgersi al dott. Zorzi, allora medico della società "rivale" del Chievo. Zorzi gli consiglia di farsi vedere da Bousquets, luminare che già aveva salvato la carriera di un giovane Roberto Baggio, messa a rischio da un serio infortunio ai tempi del Vicenza. In società non la prendono bene: essere andato per un consulto da Zorzi viene probabilmente visto come uno sgarbo da qualcuno, fatto sta che Piubelli prende armi e bagagli e va a Lione a sue spese.

Bousquets è categorico: con quell'infortunio non è possibile tornare su un campo di calcio, almeno non a fare il professionista. L'unica cosa che può fare è rimetterlo in piedi.

Piubelli però non si dà per vinto, e riprova ad allenarsi. Non conosce altro nella vita. "Sono cresciuto a pan e balòn" ci spiega con il sorriso sulle labbra, oggi che può guardare indietro a quei momenti con distacco. Ma a quell'età non fu certo facile trovarsi all'improvviso dagli onori della cronaca sportiva ad essere in lotta con un infortunio che ti preclude la carriera. A maggior ragione se la società per la quale giochi non ti supporta.

Come la prendesti? Non hai più fatto un tentativo di tornare all'attività?

"Certo che ho provato, non mi ero arreso subito. Ma se facevo un contrasto col piattone mi usciva il ginocchio dalla sede. Non mi rimase che fare un ultimo intervento per rimettermi a posto, garantirmi una vita normale, ma abbandonare ogni velleità di fare agonismo. Oggi posso permettermi di fare ciclismo e nuoto, ma col calcio è meglio se ci vado molto piano. Qualche tempo fa ho giocato una partitella a calciotto con un'associazione di volontariato e per i due giorni successivi ho fatto fatica anche ad alzarmi dalla sedia".

La domanda viene da sé: gli interventi al ginocchio furono sbagliati?

"Per quanto mi hanno spiegato, con 3 legamenti rotti su 4 non è possibile tornare a giocare a calcio nemmeno oggi. Col senno di poi, rinuncerei subito alla vana speranza di poter riprendere a fare agonismo, e mi farei operare solo per rimettere in ordine i legamenti".

L'ultimo intervento glielo fa direttamente Zorzi. A 23 anni Paolo Piubelli è un ex calciatore.

Non si può dire che tu sia stato fortunato...

"Molti dei miei ex compagni, con i quali ancora ogni tanto mi incontro, mi dicono che io sono stato più fortunato di loro, a ben vedere. Uscire dal calcio a 23 anni mi ha dato la possibilità di rimettermi in gioco, di studiare, di imparare un mestiere, di fare dell'altro e assicurarmi un lavoro per il futuro. Spesso si pensa che il mondo del calcio sia dorato, ma è bene ricordarsi che non tutti si chiamano Franco Baresi o Paolo Maldini, tanto per fare esempi di calciatori che hanno avuto carriere eccellenti per quasi 2 decenni. La maggior parte dei professionisti è fatta da giocatori di medio livello che, una volta che si ritirano, non hanno un lavoro e difficilmente sanno inventarsi un'altra professionalità. Ci sono ex calciatori che fanno i direttori sportivi di società semi-professionistiche percependo a malapena un rimborso spese, nella speranza che arrivi una chiamata dalle serie superiori. Sì, magari qualcuno di loro è stato bravo a mettere via qualche soldo, ma trovarsi a 35 anni, o giù di lì, di punto in bianco a non percepire uno stipendio, senza nessuna fuoriuscita graduale dal calcio, non è facile".

Certo all'epoca non potevi pensarla subito così.

"No di certo. Andai a firmare la rescissione del contratto, un quadriennale che avevo stipulato con delle condizioni veramente buone per un giovane come ero io, grazie anche all'assistenza di Silvano Martina, che avevo avuto come compagno nella stagione 91-92 e che, appena smesso i guantoni di portiere, divenne procuratore. Era davvero l'addio al calcio e a Verona mi sentivo opprimere. Tutto mi ricordava quello che poteva essere la mia carriera e che non sarebbe invece più stata. La testa finiva sempre sulle stesse cose. Dovevo per forza cambiare aria".

Così parti per Milano...

"L'assicurazione fortunatamente mi riconobbe il 100% dell'infortunio sul lavoro, e con quei soldi mi trasferii a Milano con l'intento di rimettermi a studiare e di rifarmi una nuova vita. Cominciai a lavorare, a farmi molta esperienza, insomma ad imparare a vivere. Quando smetti di giocare a calcio non sai fare davvero niente, io non sapevo nemmeno cosa fosse un bollettino postale e come si facesse a pagarlo. Ero abituato ad avere altri che facevano tutto per me. Dovevo ripartire da zero e dimenticarmi Verona, il Verona, e il calcio".

Quando sei riuscito a tornare allo stadio?

"Per almeno 2 anni non ne ho più voluto sapere, poi i miei amici mi hanno convinto ad andare a San Siro a vedere una partita del Milan. A proposito, lo sapete che da ragazzo c'ero anche andato, al Milan? Ai tempi dell'Audace, il Milan mi fece un provino e voleva portarmi a Milano. Papà era entusiasta, ma mamma non voleva lasciarmi andare a Milano. Così Dario Baruffi mi convinse ad andare al Verona. Ebbi comunque modo di fare uno stage a Linate dove conobbi anche Demetrio Albertini".

Oggi Paolo Piubelli ha 44 anni, vive in centro a Verona, è padre di una bambina di 5 anni, Camilla, e gestisce la ditta Comferut di Cerea, avviata dal padre Aldo, grande appassionato di calcio.

"Quando ero ragazzo, mio padre mi portava a vedere le partite al Bentegodi, ma giravamo spesso anche per altri stadi. Oggi andiamo ancora insieme a vedere il Verona".

Paolo Piubelli esultante sotto la Sud in occasione della partita vittoriosa contro
  il Bari del 22 settembre 1991

La serata si conclude con il bicchiere della "staffa" in un bar del centro gestito da un butel della curva.

"Anch'io da ragazzo, quando non ero convocato in prima squadra, seguivo le partite dalla curva Sud. Poi un giorno mi convocarono in sede e mi "illustrarono" nuovamente le regole per diventare professionista: Forse non ci siamo spiegati bene, Paolo: tu in curva non ci devi più andare!".

In curva no, ma sotto la curva magari sì: ci piace ricordare Piubelli esultante sotto la Sud in occasione della partita vittoriosa contro il Bari del 22 settembre 1991.

Ventiquattro anni fa Paolo Piubelli ci aveva fatto inorgoglire per la convocazione nella Under 21 di Cesare Maldini; oggi abbiamo ascoltato con piacere il suo racconto. L'Hellas Verona lo porterà per sempre sulla pelle, ma vogliamo pensare che, in fondo, ci sia anche un'affinità di spirito con la storia della squadra gialloblu. Una storia fatta anch'essa di gravi cadute, da cui ci si rialza però più forti di prima. A volte ci si rialza per entrare nella leggenda del calcio, altre volte anche "solo" per diventare uomini. L'importante è rialzarsi.

Paolo



Un ringraziamento a Paolo Piubelli per la sua disponibilità e all'amico Lorenzo, "fautore" di questo incontro.


« STAGIONE 1993-94

LA STRATEGIA DI PRESIDIO E UN MERCATO FATTO DI PRESTITI


Povero Verona ... Prima la fragilità (tecnica e mentale) dimostrata all'Olimpico che conferma che anche quest'anno dovremo soffrire. Poi i rifiuti di mercato (Baldanzi, Richardson, Faivre) che, per motivi diversi, hanno tutti snobbato il Verona. Verona è una piazza poco appetibile o offre troppo poco? Comunque sia, per i tifosi del Verona ogni stagione è un continuo succedersi di momenti di passione con alternati picchi depressivi (molti) ed esaltati (pochi): si parte in estate con l'allestimento di una squadra decente in grado di salvarsi e si finisce con il riscontro sul campo. Il problema è che questo stress si risolve sempre solo negli ultimi giorni di trattativa e nelle ultime partite di campionato. Se questa è una situazione alla quale non finiremo mai ad abituarci, anche vedendo come si muovono nel frattempo le nostre avversarie dirette, credo che debbano essere rivisti i criteri che guidano le linee guida societarie e delle quali subiamo ansiogene conseguenze. Il Verona fa di un vanto la propria gestione oculata in termini di ingaggi e contenimento di costi. Corretto. Aggiungo che l'autofinanziamento nel mercato (compro sulla base di quanto riesco a vendere) è una regola quasi decennale introdotta da Setti che aveva un capitale limitato e anzi sosteneva se stesso con il risultato economico positivo della società. L'alternativa è prendere a prestito, magari con l'opzione del riscatto. Il Verona ha una struttura fragile e non può permettersi di sbagliare mercato, per questo punta su giocatori potenzialmente interessanti, magari provenienti da stagioni sfortunate. Spendere 10 milioni per un potenziale talento che poi o si infortuna o non riesce ad esprimersi sarebbe deleterio per il bilancio. Riuscire invece a strappare un'opzione ad una cifra prefissata aiuta la gestione societaria nel valutare l'opportunità di un successivo riscatto. Un buon esempio è stato il Cagliari che quest'estate ha riscattato Piccoli, Gaetano e Caprile spendendo subito 26 milioni e successivamente ha ceduto Piccoli alla Fiorentina per 25 ripagandosi di fatto l'intera operazione con il vantaggio di aver acquisito 2 giocatori (per loro) importanti.

[continua]

Eleggi ogni settimana il gialloblu migliore in campo!




Riepilogo stagionale e classifica generale




Devi essere iscritto per visualizzare i dati dell'Almanacco del giorno
Username
Password
 
[Registrati]
[Recupera/Cambia Password]
TORNEO PRONOSTICI
dì la tua
H.Verona    Juventus
Verona - Juventus finirà...

Devi essere iscritto per poter giocare!






HELLASTORY.net è online dall'11 maggio 2001 ( 8899 giorni)
Ogni contenuto è liberamente riproducibile con l'obbligo di citare la fonte.
Per qualunque informazione contattateci.


[Mozilla/5.0 AppleWebKit/537.36 (KHTML, like Gecko; compatible; ClaudeBot/1.0; +claudebot@anthropic.com)]
[216.73.216.167]

1903 1904 1905 1906 1907 1908 1909 1910/11
Prima Categoria
1911/12
Prima Categoria
1912/13
Prima Categoria
1913/14
Prima Categoria
1914/15
Prima Categoria
1915 1916 1917 1918 1919/20
Prima Categoria
1920/21
Prima Categoria
1921/22
Campionato CCI
1922/23
Lega Nord
1923/24
Lega Nord
1924/25
Lega Nord
1925/26
Lega Nord
1926/27
Campionato Nazionale
1927/28
Campionato Nazionale
1928/29
Campionato Nazionale
1929/30
Serie B
1930/31
Serie B
1931/32
Serie B
1932/33
Serie B
1933/34
Serie B
1934/35
Serie B
1935/36
Serie B
1936/37
Serie B
1937/38
Serie B
1938/39
Serie B
1939/40
Serie B
1940/41
Serie B
1941/42
Serie C
1942/43
Serie C
1943/44
Campionato Alta Italia
1944 1945/46
Campionato Alta Italia
1946/47
Serie B
1947/48
Serie B
1948/49
Serie B
1949/50
Serie B
1950/51
Serie B
1951/52
Serie B
1952/53
Serie B
1953/54
Serie B
1954/55
Serie B
1955/56
Serie B
1956/57
Serie B
1957/58
Serie A
1958/59
Serie B
1959/60
Serie B
1960/61
Serie B
1961/62
Serie B
1962/63
Serie B
1963/64
Serie B
1964/65
Serie B
1965/66
Serie B
1966/67
Serie B
1967/68
Serie B
1968/69
Serie A
1969/70
Serie A
1970/71
Serie A
1971/72
Serie A
1972/73
Serie A
1973/74
Serie A
1974/75
Serie B
1975/76
Serie A
1976/77
Serie A
1977/78
Serie A
1978/79
Serie A
1979/80
Serie B
1980/81
Serie B
1981/82
Serie B
1982/83
Serie A
1983/84
Serie A
1984/85
Serie A
1985/86
Serie A
1986/87
Serie A
1987/88
Serie A
1988/89
Serie A
1989/90
Serie A
1990/91
Serie B
1991/92
Serie A
1992/93
Serie B
1993/94
Serie B
1994/95
Serie B
1995/96
Serie B
1996/97
Serie A
1997/98
Serie B
1998/99
Serie B
1999/00
Serie A
2000/01
Serie A
2001/02
Serie A
2002/03
Serie B
2003/04
Serie B
2004/05
Serie B
2005/06
Serie B
2006/07
Serie B
2007/08
Serie C
2008/09
Serie C
2009/10
Serie C
2010/11
Serie C
2011/12
Serie B
2012/13
Serie B
2013/14
Serie A
2014/15
Serie A
2015/16
Serie A
2016/17
Serie B
2017/18
Serie A
2018/19
Serie B
2019/20
Serie A
2020/21
Serie A
2021/22
Serie A
2022/23
Serie A
2023/24
Serie A
2024/25
Serie A
2025/26
Serie A