DULCIS IN "FONDO"
Come dire l'espressione più
calzante per il Verona al culmine della stagione testè conclusa.
"Fondo", in accezione
spaziale vuol dire la parte terminale inferiore di un qualcosa, nel nostro caso
la classifica della serie A, quella posizione definita che è stata anche nostra
e dalla quale non ci siamo mai allontanati più di tanto, ma è anche in senso
figurato e temporale l'esaurirsi di un percorso, nel nostro caso felice: in
fondo, in fondo ce lo siamo meritato il lieto fine.
Le buone notizie, di solito,
sono lasciate di proposito per ultime... in fondo.
E' stata dura comunque, dopo tre anni in "savate" (cit.
Valeriano), tornare ai patemi che il signor Pecchia nel torneo 2017/18 ci aveva
procurato.
Altra storia allora, col
derelitto Benevento, neo promosso e alla prima
esperienza in serie A (retrocesso ancor prima di cominciare), l'Hellas era
riuscito a mantenere la penultima posizione per tutto il campionato, senza un
minimo accenno di reazione.
Come allora, quest'anno ci ha
accompagnato lo sconforto continuo ma con qualche sbalzo umorale in più,
bastante comunque a favorire una congiunzione astrale propizia il giorno dello
spareggio a Reggio Emilia.
Per esorcizzare
definitivamente lo spettro retrocessione ricordiamo anche quella dell'accoppiata
perdente Mandorlini/Delneri nel 2015/16.
E proprio la guida tecnica
della squadra ha caratterizzato questo campionato.
A cominciare dall'iniziale
investitura dell'emergente Cioffi che ci ha lasciato dopo 9 giornate con un credito di 5
punti e la responsabilità delle prime 4
partite perse di un filotto di 10
portato a termine dal sostituto Bocchetti, responsabili in solido di un
tracollo mai subito dal Verona.
Ricordo in due occasioni, nel
1978/79 e nel 2017/18, una successione di 7
ko consecutivi. Era questo il primato negativo precedente (con
annessa retrocessione).
Per gli statistici, il
Brescia detiene quello assoluto, nel 1994/95 era arrivato a 15.
Finisce il filotto e per
fortuna si ferma anche il torneo. Nessuno mi toglierà dalla testa che il
responsabile della nostra salvezza, prima di Consigli, sia l'emiro del Qatar e
i suoi mondiali.
C'è tempo quindi per
ragionare. Setti chiama Sogliano (Marroccu si eclissa) e successivamente arriva
Zaffaroni che, col recuperato Bocchetti, aggiungono quei 26 punti (in 23 partite)
che ci portano allo spareggio.
31 i punti
totali (7v-10n-21p) con lo 0,81 di media a partita per un
piazzamento in 17ma
posizione.
E' impietoso il confronto con Tudor, sono ben 22 i punti in meno (53-31).
Questo andirivieni in panchina
ha partorito anche l'utilizzo di ben 36
giocatori. Si è soliti sostenere l'equazione che più calciatori impieghi, meno
punti ottieni, come si è verificato.
Un altro numero che mi
inquieta è il 6, come le reti che ci
ha rifilato l'Inter, senza subirne, al Bentegodi, mai successo in 32 campionati di serie A.
Ho fatto un piccolo calcolo,
se sommiamo a queste le 5 rifilateci
dal Napoli al debutto, otteniamo lo stesso numero di reti segnate in trasferta
dal Verona in tutto il campionato: 11.
Si giustifica, in questo
modo, l'unico successo fuori casa a Lecce alla 34ma giornata.
La pochezza realizzativa,
solo 31 gol (a far peggio il solito
Pecchia con 30), ha fatto sì che in 38 partite non si siano mai segnati più
di 2 gol (in 6 occasioni). Nell'era Setti non era mai accaduto.
Ne è derivata una misera
percentuale di reti fatte per gara pari allo 0,81.
Le reti passive sono pari a 59 (1,55 a partita), tutte subite da Montipo'. Lo stesso numero dell'anno
scorso, quando invece, nello stesso periodo, se ne son segnate ben 65 (1,71).
I due quoziente reti, sempre riferiti agli
ultimi due campionati, così ottenuti sono 0,52
(31/59) vs 1,10 (65/59) e una
differenza reti finale di -28 (31-59) vs +6 (65-59).
I "clean sheet" sono stati 6: Montipo' ne ha garantiti 5 e Perilli 1 nell'unica partita giocata, a La Spezia,
con paratona salva risultato.
Nella storia Hellas il
portiere che ha mantenuto la porta inviolata il maggior numero di volte è stato
Superchi che in 90 partite non è
stato battuto in 33 occasioni.
Per la cronaca in 1056 incontri sin qui disputati in
serie A i "c.s." sono stati 275.
Per due volte è finita 0-0, quest'anno e il totale generale è
arrivato a 125.
Parlando ancora di gol ci
sono due "nefandezze" da ricordare, nel bene e nel male: la prima è la rete di
Gaich al Sassuolo, vale a dire il regalo di Consigli in occasione del 120° compleanno dell'Hellas, la seconda
è l'ignobile gol da 60 metri di Biraghi
della Fiorentina, ininfluente sul risultato finale e con mezzo Verona pronto a
raggiungere gli spogliatoi.
Va in archivio così il 32° campionato del Verona nella massima
serie.
Ci consolidiamo al 15° posto tra le 68 squadre che vi hanno preso parte
dal 1929/30. Gli incontri totali giocati sono ora 1056 pari a 278 vinti, 345 pareggiati e 433 persi.
Il totale dei punti è di 1021. Nella classifica "all-time"
perdiamo due posizioni, siamo 17mi,
superati da Parma e Palermo benchè dietro di noi come partecipazioni
(rispettivamente 27 e 29).
Dicevamo dei 36 giocatori schierati, ben 19 hanno debuttato in maglia gialloblu. Ricordiamo i tre più presenti: Hien (32), Djuric (28) e Verdi (24). I
calciatori che hanno indossato il gialloblu in serie A
sono ora 438.
Montipo' e Tameze hanno
saltato solo una gara (37) e il
portiere ha il minutaggio più alto (3330).
Pochi i gol segnati ma con la
partecipazione di ben 14 giocatori.
Verdi è il più prolifico con 5 reti. Di rilievo le due doppiette di Lazovic e dello
stesso Verdi che portano il totale di quest'ultime a 86 in tutti i campionati.
8 i nuovi
goleador, adesso sono 212 i gialloblu ad aver segnato in serie A.
2 le autoreti a favore (Audero della Sampdoria e Becao dell'Udinese), ora sono 57 complessivamente.
3 le
autoreti a sfavore (61 in totale). Gli
autolesionisti sono stati Veloso in Verona-Milan, Gaich in Verona-Inter e
Magnani in Verona-Empoli.
La partita col maggior numero
di gol, 7, è stata la prima di
campionato quando il Napoli è venuto a passeggiare al Bentegodi: 2-5.
Consigli si conferma il
portiere più battuto dal Verona, ben 25
volte (21 col Sassuolo e 4 con l'Atalanta).
Riepilogo generale delle reti
fatte in 1056 incontri
1114 (1,05), 690 in casa, 420 in trasferta, 4 in campo neutro
Riepilogo generale delle reti
subite in 1056 incontri
1448 (1,37), 588 in casa, 849 in trasferta, 11 in campo neutro
Un ultimo dato
687 le gare
in cui si è segnato, 369
le gare in cui non si è segnato
781 le gare
in cui si è subìto, 275
le gare in cui non si è subìto (i "clean sheet")
4 gli
espulsi, compreso Faraoni nella gara di spareggio con lo Spezia. Gli altri sono
Ceccherini, cacciato dalla panchina a Salerno, Dawidowicz in Verona-Roma e
Magnani in Monza-Verona.
Ma qui la parte del leone
l'ha fatta la componente tecnica della squadra con ben 5 espulsioni, una in più degli
atleti. Hanno lasciato il campo in anticipo perchè irrispettosi, irriguardosi e
contestatori plateali, Bovenzi (il preparatore atletico), Pagliuca, Sogliano e
per due volte Bocchetti (bell'esempio i dirigenti!?!).
Sono fioccate le ammonizioni,
ben 104:
Ceccherini-Hien (9), Depaoli-Faraoni-Magnani (7), Dawidowicz-Veloso (6),
Coppola (5), Duda-Henry-Hongla-Sulemana (4),
Cabal-Djuric-Gunter-Tameze-Verdi (3),
Abildgaard-Gaich-Lasagna-Montipò-Ngonge-Terracciano (2),
Amione-Braaf-Doig-Ilic-Kallon (1).
Sono da aggiungere le 5 comminate nella gara di spareggio a
carico di Dawidowicz, Depaoli, Hien, Montipò e Ngonge.
1 sanzione
anche per Cioffi e 4 per Bocchetti.
13 le
giornate di squalifica a carico di Ceccherini-Dawidowicz-Faraoni-Hien-Magnani (2), Coppola-Depaoli-Veloso (1).
2 giornate a
Bocchetti e 1 a Bovenzi, Pagliuca e
Sogliano.
Finiscono la stagione in
diffida Ceccherini, Depaoli, Duda, Henry e Sulemana, mentre salteranno la prima
partita del prossimo campionato, perchè squalificati, Faraoni e Hien.
Il totale delle ammende
pagate dalla Società ammonta quest'anno a 68.000
€ (compresa la gara di Coppa Italia col Bari).
Le espressioni irriguardose
di Bocchetti gli sono costate 10.000
€ e multe anche a Ceccherini (5.000
€) e Faraoni (1.500 €).
Lo spareggio di Reggio Emilia
ci ha lasciato "l'obbligo di disputare una gara con il settore denominato Curva
Sud inferiore privo di spettatori. La pena, comunque è
sospesa per il periodo di un anno". Salvo recidive.
1 solo
rigore a favore realizzato da Verdi in Verona-Bologna.
E' un dato abbastanza anomalo. Succede per la quinta volta, ma le altre si son
verificate tutte in campionati a 16
squadre con 30 partite totali.
Precisamente nel 1968/69 (gol di Maddè),
1970/71 (errore di Clerici), 1971/72 (errore di Enzo) e 1976/77 (errore di
Mascetti).
2 i rigori
contro, più 1 nella gara di spareggio.
Realizza solo Giroud in
Milan-Verona, nell'ultima di campionato. Sbaglia Biraghi (ancora lui) in
Fiorentina-Verona, ma soprattutto non sbaglia Montipò nel parare Nzola nella
gara che conta.
Sono 27 gli arbitri che hanno diretto le 38+1 partite del Verona.
I più presenti con 3 direzioni sono La Penna (1v-1p-1s),
Mariani (2v-0p-1s)
e Valeri (2v-0p-1s).
Non ho trovato il numero
esatto degli abbonati per questa stagione, ma mi sembra che indicativamente
possa assestarsi intorno alle 11.300
unità.
Il sito "stadiapostcards.com"
non ne fa cenno, però segnala che quest'anno il Verona ha avuto 366.824 spettatori totali (14ma posizione),
per una media a partita di 19.307
presenze.
La partita più vista è stata
Verona-Roma 1-3 del 31/10/2022 con 25.155 spettatori, mentre la più
snobbata è stata Verona-Udinese 1-2
del 03/10/2022 con 15.352.
Si nominava prima la gara di
Coppa Italia col Bari. Partita da dimenticare, vuoi per l'inopinata sconfitta (1-4) nel debutto agostano al Bentegodi
del tecnico Cioffi e dei nuovi arrivati Henry, Djuric e Piccoli e vuoi per le
intemperanze del pubblico e dei giocatori, segnatamente Faraoni espulso e
squalificato per due giornate e la conseguente ammenda di 10.000 € alla società per cori offensivi di denigrazione
territoriale nei confronti dei sostenitori della squadra avversaria.
Era quello il primo segnale,
non colto, di tutte le tribolazioni successive.
Una nota
lieta per finire, vale a dire il
debutto di Filippo Terracciano nell'Under 21 di Nicolato il 19/11/2022 ad Ancona
nella gara contro i pari grado della Germania che si sono imposti per 4-2.
Si tratta del 43° giocatore prestato dall'Hellas alle
Nazionali azzurre dall'Under 21 in su.
Ed ora, allenati col tempo alle più diverse situazioni, non ci resta che aspettare le prossime, consci di possedere antidoti per ogni prova a venire.
Carlo
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