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PROSSIMO IMPEGNO
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Fausto Nosè nasce a Nogara il 7 marzo 1951 da Mafaldo e Elena. I genitori vivono nella frazione di Caselle, la frazione più popolosa di Nogara.
“E più rossa d’Italia.” ricorda divertita mamma Elena, originaria di Isola della Scala “Io ero di tradizione democristiana e, quando ci furono le elezioni politiche, al seggio di Caselle creai lo scompiglio. Erano anni molto difficili per sbarcare il lunario, ogni cosa bisognava conquistarsela con fatica: la casa ce la siamo costruita mattone dopo mattone, all’Aralonga (una via di Caselle che era praticamente una sorta di frazione nella frazione).”
Elena trova lavoro come cuoca nel locale canapificio, uno degli stabilimenti più importanti della Bassa Veronese negli anni Cinquanta. “Preparavo i pasti per gli operai, ma anche qui, per farmi assumere, dovetti lottare a lungo con il padrone, che non voleva prendermi perché ero troppo giovane. Andavo a lavorare con Faustino, mica c’erano gli asili, lo tenevo lì con me, almeno finché non fu grande abbastanza per scappare a giocare a calcio tutto il giorno.”
“La prima maglia da calcio gliel’ho cucita io a mano, era a righe bianconere”.
Nella foto il piccolo Fausto sembra piuttosto imbronciato, faccio osservare: “Non sembra molto entusiasta, magari non apprezzava il bianconero, avrebbe preferito una maglia gialloblu…”
“In realtà da bambino era interista, la Juventus non l’ha mai potuta sopportare. Immaginatevi quando ha saputo che avrebbe esordito in serie A proprio contro la Juventus…”.
Fausto, maglia bianconera o meno, comincia a tirare i primi calci al pallone con gli amici della frazione di Caselle, mentre mamma Elena si perfeziona come “cuoca” del canapificio.
Poi arriva l’epoca della plastica, i sacchi di iuta vengono accantonati e il canapificio, che non ha saputo leggere per tempo i cambiamenti epocali, chiude i battenti nel 1957. Nell’ultimo periodo, man mano che la linea di produzione viene chiusa e gli operai licenziati, Elena assiste alla mobilitazione ed è fra le ultime ad andarsene dallo stabilimento: “Facevo anche le soghe nell’ultimo periodo”.
Finita l’epoca del canapificio nogarese, i coniugi Nosè, come molti altri compaesani, decidono di andare a cercar fortuna altrove e si trasferiscono, nell’aprile del 1960, a Verona, dove nasceranno altre due figlie, le sorelle di Fausto: Rossella e Cinzia. “Le noselete, come le chiamiamo affettuosamente noi.” scherza Zelinda “Mi hanno sempre aiutato molto.” A Verona i Nosè possono mettere a frutto l’esperienza di Elena alla mensa del canapificio aprendo una trattoria.
“La Pergola,” racconta Elena “vicino al Ponte Garibaldi. Lì abbiamo passato alcuni degli anni più belli della nostra vita, sempre in mezzo alla gente. Alla sera il giovane Fausto dava una mano al banco, preparando i quarti di vino, o servendo ai tavoli. Ma la sua testa era già al calcio. Tutti i pomeriggi andava al Duomo a giocare con gli amici; era già talmente bravo che non giocava con i coetanei, ma lo prendevano in squadra i ragazzi più grandi”.
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Lazio e Torino, che peraltro sono formazioni superiori, hanno evidenziato un tema già affrontato durante l'estate: la difesa. È innegabile che Sogliano abbia lavorato con maggiore attenzione alla scoperta prima e all'arrivo poi di giocatori di qualità a centrocampo e in attacco, in ottica plusvalenze. E si vede. Ogni partita scopriamo un gesto tecnico superiore alla media da parte di Harroui, Kastanos, Tengstedt, e perfino di Livramento e Mosquera. Altri ne arriveranno da nuovi giocatori che al momento non conosciamo bene perché si stanno ancora integrando. Per non parlare dell'evoluzione esponenziale di Belahyane che creerà non pochi, ma piacevoli, problemi di turnover al mister al rientro di Duda e Serdar. Sulla difesa invece non si è lavorato. O non abbastanza. Gli arrivi nel finale di Daniliuc e Bradaric non sembrano decisivi in un reparto dove Frese e Okou faticano ad adattarsi al livello del nostro campionato. E neppure i ritorni di Faraoni (bloccato a Verona solo a causa di un ingaggio pesante) e Ghilardi (mai veramente preso in considerazione) sembrano essere un valore aggiunto.
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Riepilogo stagionale e classifica generale
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