
IL CAMPIONATO PIU' BELLO DEL MONDO
dal nostro inviato Massimo
Siamo arrivati esattamente a un quarto della nostra storia. Oggi è la grande domenica del derby Milan – Inter: vinceranno i rossoneri per 2 a 1 capovolgendo lo svantaggio iniziale di Altobelli con le reti di Di Bartolomei e Hateley. Il Milan arriva così a quota 10 punti di classifica e raggiunge il Torino autore di una emozionante partita a Genova con la Sampdoria: granata 2 volte in vantaggio con Galbiati e Junior e blucerchiati bravi a conseguire 2 volte il pareggio per merito dell’orgoglio britannico di Souness e Francis, quest’ultimo proprio al 90’. I gialloblu ricevono al Bentegodi la Fiorentina, un avversario davvero pericoloso. I viola, infatti, sono in possesso di 3 armi eccezionali per poter fermare i gialloblu. E dopo tutto quello che è successo nel corso della settimana, anche gli uomini di Bagnoli oggi sono meno sereni e convinti delle loro capacità.
LE ALCHIMIE DELLA GARA. Andiamo con ordine. Come detto, la Fiorentina arriva a Verona forte di 3 armi micidiali: la tradizione ultra favorevole, la difesa meno battuta del torneo, l’esperienza dei suoi campioni.
Fino ad oggi sono state giocate al Bentegodi, in serie A, 13 partite contro i gigliati: ben 7 sono state vinte dai toscani, 5 sono stati i pareggi e l’unico successo gialloblu risale esattamente a un anno fa, il 30 ottobre 1983, quando l’Hellas si impose per 3 a 1. Ben 15 sono state le reti subite dai nostri e 10 quelle realizzate. Insomma, Verona è sempre stata una facile terra di conquista per la Fiorentina. Teniamolo presente.

I gigliati finora hanno subito solamente 2 reti proprio come il Verona, ma entrambe provengono dalla stessa partita, quella contro la Sampdoria. Anzi, per essere più precisi, in quella circostanza segnò Renica un difensore (veronese per giunta) e ci fu uno sfortunato autogol di Passerella. Ergo, nessun attaccante è riuscito al momento a superare la morsa difensiva degli uomini di De Sisti. Ma chi sono i difensori viola? Il più forte libero del mondo, l’argentino Passerella, un portiere eccellente come Galli, un vecchio leone dell’area di rigore come Gentile ceduto durante l’estate dalla Juventus e validi giocatori di categoria come Pin e Contratto. Senza dimenticare il filtro di centrocampo che forniscono gente come Oriali, Iachini, Carobbi e Occhipinti.
L’acquisto estivo per eccellenza del conte Ranieri Pontello si chiama Socrates, centravanti brasiliano di grande talento, ma di incredibile lentezza. Il dottor Socrates (personaggio sui generis, laureato in medicina, militante di sinistra, spirito libero ed estroso), arretrato 15 metri fuori dall’area di rigore, ha il preciso compito di lanciare in velocità il temibile Massaro (l’omologo di Pierino Fanna, ma con i capelli) e il roccioso Monelli: Massaro e Monelli sono cresciuti insieme entrambi nel Monza in serie B e da un paio di stagioni hanno iniziato a fare danni anche alle difese di serie A. Direttore d’orchestra di questa signora squadra è Pecci, un grande regista, campione d’Italia con il Torino di Radice nel 1975/76 e nel giro della nazionale. Capito l’antifona?
Dall’altra parte, il Verona comincia a dare fastidio. In testa alla classifica indisturbato sin dall’inizio del campionato, ha una freschezza e una sfrontatezza davvero invidiabili. Tra l’altro, ha battuto il Napoli di Maradona ed è uscito indenne dalle trappole create da Inter, Juventus e - con un po’ di fortuna – Roma, ovvero le corazzate del calcio italiano. Proprio la partita dell’Olimpico, della quale ci siamo già diffusamente occupati, ha creato lo spunto ai giornalisti per pungolare i gialloblu durante la settimana. La critica sportiva abbina ai termini «bello e pericoloso», anche quello meno gradevole di «fortunato». Bagnoli non ci sta, replica duro alla stampa, abbassa i meriti di Garella (detto tra noi, solo per opportunità) e alza quelli di tutta la squadra. Ma cosa vi aspettate dal Verona? Insomma, quella di oggi sarà una partita speciale per la formazione scaligera: oltre all’avversario, deve rispondere ai facili detrattori innamorati del sistema che non concede spazio a nuove realtà sportive.
De Sisti arriva a Verona senza Oriali e Pin, due assenze importanti. Il primo è sostituito da un difensore avanzato a centrocampo, Carobbi, per frenare la spinta gialloblu e così il tecnico toscano ripete lo stesso errore di Trapattoni sconfitto a Verona non dalle punte ma dal centrocampo veronese in superiorità numerica; lo stopper Pin lascia il posto al mediocre Moz, un bel vantaggio ad Elkjaer.
Bagnoli conferma il blocco di sempre assegnando Socrates a Volpati e dirottando Ferroni su Massaro e Fontolan su Monelli. Tra i nostri scalpita in panchina Bruni, cresciuto nelle file viola e da questa società presto scaricato, ma la mezzala non parte titolare. Un altro ex viola, Di Gennaro, è ovviamente in campo; un terzo infine, Sacchetti, è ancora in tribuna convalescente. Bagnoli non si fida troppo dei viola: troppi talenti messi insieme e troppo camaleontica la squadra ospite che sa trasformarsi in formazione molto aggressiva giocando con 3 attaccanti puri con l’avanzata di Socrates e Massaro, o molto difensiva con 5 difensori 4 centrocampisti e 1 sola punta (Monelli). Una sfida da affrontare come se si trattasse di una partita a scacchi.
MINUTO PER MINUTO. Si comincia proprio così: Volpati, protagonista dell’incontro, segue come un’ombra Socrates e gli concede poco spazio, ma Di Gennaro è stretto nella morsa creata da Pecci e C. Le difese, entrambe fortissime, hanno sempre la meglio sui rispettivi avversari. Solo un episodio, da una parte o dall’altra, può interrompere questo equilibrio.
E questo accade al 25’. Calcio d’angolo battuto da Fanna, irrompe Fontolan di testa, il pallone carambola su Moz e si impenna ingannando così il portiere ospite. Verona in vantaggio e secondo autogol subito dalla Fiorentina!
Al 40’, Briegel lancia sulla corsia sinistra Volpati che ha abbandonato Socrates alla sua lentezza cervellotica, il mediano anticipa Passerella e effettua un bellissimo pallonetto sul secondo palo per sorprendere Galli. La palla sta per uscire, quando irrompe Galderisi di testa in tuffo per il raddoppio. Alè, Verona al riposo in vantaggio per 2 reti a 0.
De Sisti toglie Passerella, infortunato, con Pellegrini mentre Bagnoli, che non si fida affatto degli ospiti, ordina ai suoi di cercare in fretta il gol della sicurezza. Gialloblu nuovamente all’assalto dunque e dopo 2’ il Verona sfiora il tris prima con Briegel, poi con Galderisi e infine con Fanna: i viola si salvano con affanno in angolo. Quello che abbiamo subito all’Olimpico, lo stiamo restituendo con gli interessi alla Fiorentina.
Al 51’ palla gol per Volpati, sempre più libero, su traversone di Elkjaer: il mediano gialloblu calcia forte ma in maniera imprecisa.
Al 53’ Si fa viva la Fiorentina con Monelli che, liberatosi di Fontolan, calcia fuori da posizione pericolosissima. Meno male!
Al 56’ però gli ospiti accorciano le distanze direttamente da azione di calcio d’angolo con quel volpone di Pecci. Emblematica l'immagine che ritrae l’episodio: Garella sul primo palo, voltato verso Tricella immobile sul secondo con i guantoni rivolti nel gesto molto espressivo: «Ma che c… fai?». Quel pallone, il nostro capitano, non lo ha proprio visto. Capita anche ai migliori.
I viola adesso ci credono e spingono. De Sisti inserisce il vecchio leone Pulici per Monelli e Bagnoli toglie Galderisi inserendo il secondo ex di turno, Bruni. La partita diventa incandescente, ma non dimentichiamoci dell’eroe dello stadio Olimpico.
Al 76’, infatti, Garellik è protagonista prima su Socrates e poco dopo su Pecci. Nel finale convulso, Carobbi spreca il pareggio mandando alle stelle da ottima posizione. Che sofferenza!
I SIGNIFICATI DELLA PARTITA. Il Verona oramai è trattato dalla stampa e dagli avversari come una grande e come una grande si comporta. Lotta contro i suoi (pochi) limiti, disputa un buon primo tempo nel quale segna 2 volte, non riesce a chiuderla e subisce il ritorno pericoloso della Fiorentina, ma resiste portando a casa una vittoria importante. A questo punto, a metà del girone d’andata, i gialloblu viaggiano con 2 punti di vantaggio sulle inseguitrici, hanno il miglior attacco e la migliore difesa del torneo. Se qualcuno ha ancora qualcosa da dire sulla compattezza della nostra squadra corre il rischio di rendersi ridicolo! Anzi c’è chi, per scaramanzia o malaugurio, inserisce i gialloblu nel novero di formazioni in lotta per lo scudetto.
Bagnoli approva la sosta del Campionato prevista per la prossima settimana. Sabato 3 novembre infatti la nazionale azzurra viene chiamata a disputare un’amichevole contro la Svizzera. Verrà convocato anche uno dei nostri: Di Gennaro, che giocherà tutta la partita. Per la cronaca, l’Italia pareggerà 1 a 1 con reti di Cabrini e di Bregy.
Il Verona finora ha impiegato solo 14 giocatori: a parte i titolari fissi, Bruni è l’unico che si è ritagliato uno spazio quasi in ogni partita. Degli altri, pochi minuti per Turchetta e per Donà. Un po’ di riposo adesso serve a tutti. Così come serve il lento recupero di un lottatore come Sacchetti di cui avremo assoluto bisogno.
Alla ripresa del campionato, l’Hellas andrà a giocare a Cremona. I grigiorossi sono al momento penultimi in classifica e appaiono avversari abbastanza addomesticabili. Ma sono queste le sfide che occorre temere di più e da affrontare con la stessa concentrazione di Juventus, Inter, Roma. Negli altri campi, c’è un succoso Torino – Milan che eliminerà momentaneamente una delle due pretendenti dall’inseguimento. Una sfida interessante anche perchè, nella seconda metà del girone di andata, i gialloblu dovranno affrontarle entrambe.
Buon riposo allora, caro vecchio Verona. Meritato, sofferto e incredibilmente in testa alla classifica.
Hellastory, 28/10/2024
![[Foto in archivio: 1][REQUEST.fotoInPagina:0]](/verona/images/clip.png)
Verona H.-Napoli 3-1 Giornata 2
Ascoli-Verona H. 1-3 Giornata 3
Verona H.-Udinese 1-0 Giornata 4
Inter-Verona H. 0-0 Giornata 5
Verona H.-Juventus 2-0 Giornata 6
Roma-Verona H. 0-0 Giornata 8
Cremonese-Verona H. 0-2 Giornata 9
Verona H.-Sampdoria 0-0 Giornata 10
Torino-Verona H. 1-2 Giornata 11
Verona H.-Milan 0-0 Giornata 12
Lazio-Verona H. 0-1 Giornata 13
Como-Verona H. 0-0 Giornata 14
Verona H.-Atalanta 1-1 Giornata 15
Avellino-Verona H. 2-1 Giornata 16
Napoli-Verona H. 0-0 Giornata 17
Verona H.-Ascoli 2-0 Giornata 18
Udinese-Verona H. 3-5 Giornata 19
Verona H.-Inter 1-1 Giornata 20
Juventus-Verona H. 1-1 Giornata 21
Verona H.-Roma 1-0 Giornata 22
Fiorentina-Verona H. 1-3 Giornata 23
Verona H.-Cremonese 3-0 Giornata 24
Sampdoria-Verona H. 1-1 Giornata 25
Verona H.-Torino 1-2 Giornata 26
Milan-Verona H. 0-0 Giornata 27
Verona H.-Lazio 1-0 Giornata 28
Verona H.-Como 0-0 Giornata 29
Atalanta-Verona H. 1-1 Giornata 30
Verona H.-Avellino 4-2
Verona, 28.10.1984. Serie A, Giornata 7

AC VERONA HELLAS
24' (aut.) Moz, 39' G.Galderisi
C.Garella, M.Ferroni (I), L.Marangon (I), R.Tricella, S.Fontolan (I), H.Briegel, P.Fanna, D.Volpati, G.Galderisi, A.Di Gennaro (71' L.Bruni), P.Elkjær Larsen.
ALL. O.Bagnoli
S.Fontolan (I), L.Bruni

AC FIORENTINA
60' Pecci
Galli G.; Gentile Cl., Contratto, Carobbi, Moz, Passarella (46' Pellegrini III), Massaro, Socrates, Monelli (68' Pulici), Pecci, Occhipinti.
ALL. De Sisti
Occhipinti
M.Ciulli
della sezione di Roma (RM)
SPETTATORI: paganti 23.400, abbonati 17.545. I GOL. 1-0: Corner di Fanna, testa di Fontolan e Moz devia la palla in autorete col fianco; 2-0: centro di Volpati e raddoppio di Galderisi in tuffo di testa; 2-1: Pecci su corner, con Tricella che si china e Garella immobile.
ATALANTA – NAPOLI | 1 – 0 |
AVELLINO – UDINESE | 4 – 1 |
COMO – ASCOLI | 1 – 0 |
JUVENTUS – ROMA | 1 – 1 |
LAZIO – CREMONESE | 2 – 1 |
MILAN – INTER | 2 – 1 |
SAMPDORIA – TORINO | 2 – 2 |
La Classifica:
PT | G | CV | CN | CP | TV | TN | TP | RF | RS | |
VERONA | 12 | 7 | 4 | 0 | 0 | 1 | 2 | 0 | 11 | 3 |
MILAN | 10 | 7 | 3 | 1 | 0 | 0 | 3 | 0 | 9 | 6 |
TORINO | 10 | 7 | 3 | 1 | 0 | 1 | 1 | 1 | 10 | 5 |
SAMPDORIA | 9 | 7 | 3 | 1 | 0 | 0 | 2 | 1 | 9 | 5 |
FIORENTINA | 8 | 7 | 2 | 1 | 0 | 1 | 1 | 2 | 9 | 4 |
INTER | 8 | 7 | 2 | 1 | 0 | 0 | 3 | 1 | 7 | 6 |
JUVENTUS | 8 | 7 | 1 | 2 | 0 | 0 | 2 | 1 | 10 | 6 |
AVELLINO | 7 | 7 | 2 | 2 | 0 | 0 | 1 | 2 | 7 | 4 |
COMO | 7 | 7 | 2 | 2 | 0 | 0 | 1 | 2 | 4 | 5 |
ATALANTA | 7 | 7 | 2 | 2 | 0 | 0 | 1 | 2 | 4 | 11 |
ROMA | 6 | 7 | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 1 | 4 | 5 |
LAZIO | 5 | 7 | 1 | 2 | 1 | 0 | 1 | 2 | 4 | 10 |
UDINESE | 5 | 7 | 2 | 0 | 1 | 0 | 1 | 3 | 9 | 10 |
NAPOLI | 5 | 7 | 1 | 2 | 0 | 0 | 1 | 3 | 6 | 9 |
CREMONESE | 3 | 7 | 1 | 1 | 1 | 0 | 0 | 4 | 5 | 10 |
ASCOLI | 2 | 7 | 0 | 2 | 1 | 0 | 0 | 4 | 1 | 9 |


LA STRATEGIA DI PRESIDIO E UN MERCATO FATTO DI PRESTITI
Povero Verona ... Prima la fragilità (tecnica e mentale) dimostrata all'Olimpico che conferma che anche quest'anno dovremo soffrire. Poi i rifiuti di mercato (Baldanzi, Richardson, Faivre) che, per motivi diversi, hanno tutti snobbato il Verona. Verona è una piazza poco appetibile o offre troppo poco? Comunque sia, per i tifosi del Verona ogni stagione è un continuo succedersi di momenti di passione con alternati picchi depressivi (molti) ed esaltati (pochi): si parte in estate con l'allestimento di una squadra decente in grado di salvarsi e si finisce con il riscontro sul campo. Il problema è che questo stress si risolve sempre solo negli ultimi giorni di trattativa e nelle ultime partite di campionato. Se questa è una situazione alla quale non finiremo mai ad abituarci, anche vedendo come si muovono nel frattempo le nostre avversarie dirette, credo che debbano essere rivisti i criteri che guidano le linee guida societarie e delle quali subiamo ansiogene conseguenze. Il Verona fa di un vanto la propria gestione oculata in termini di ingaggi e contenimento di costi. Corretto. Aggiungo che l'autofinanziamento nel mercato (compro sulla base di quanto riesco a vendere) è una regola quasi decennale introdotta da Setti che aveva un capitale limitato e anzi sosteneva se stesso con il risultato economico positivo della società. L'alternativa è prendere a prestito, magari con l'opzione del riscatto. Il Verona ha una struttura fragile e non può permettersi di sbagliare mercato, per questo punta su giocatori potenzialmente interessanti, magari provenienti da stagioni sfortunate. Spendere 10 milioni per un potenziale talento che poi o si infortuna o non riesce ad esprimersi sarebbe deleterio per il bilancio. Riuscire invece a strappare un'opzione ad una cifra prefissata aiuta la gestione societaria nel valutare l'opportunità di un successivo riscatto. Un buon esempio è stato il Cagliari che quest'estate ha riscattato Piccoli, Gaetano e Caprile spendendo subito 26 milioni e successivamente ha ceduto Piccoli alla Fiorentina per 25 ripagandosi di fatto l'intera operazione con il vantaggio di aver acquisito 2 giocatori (per loro) importanti.
[continua]





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